| Il senso di colpa che Horus sentiva per l'aver trascinato Paul fino ad Hogsmeade per un suo capriccio, cominciò ad alleviarsi. Stranamente, il ragazzo si era mostrato ancor più disponibile di quanto si aspettasse, e la sua risposta l'aveva tirato maggiormente su d'umore. Annuì con la testa e si incamminò avanti, guardando curioso in giro. Botteghe mai viste si estendevano lungo la via, persone indaffarate passeggiavano tranquille; quell'aria di tranquillità era rilassante, ma forse, non lo era fin troppo? Horus sospirò; in realtà Hogsmeade era solo una scusa, un espediente per uscire dalla monotonia. Ma cosa si aspettava in realtà? Una botta di vita nel giro di un'ora? Il ragazzo scosse la testa, non doveva pensarci, si era svegliato di buon umore e il suo pessimismo, per una volta, non doveva affliggerlo. Doveva cambiare aria, tutto qui. Sentirsi libero, o quasi, per una volta.
-[...]...BiblioMagic. Resta qui se vuoi, ma non allontanarti assolutamente. Sarò di ritorno fra una quindicina di minuti. -
- Uh...? - Horus, preso alla sprovvista mentre era perso nei suoi pensieri, si voltò verso il Prefetto, rimasto poco più indietro di lui, e con lo sguardo puntato verso un negozio. Incuriosito, il Tasso guardò nella stessa direzione di Paul, scoprendo, con sua somma gioia, il presunto "Bibliomagic" che, senza dubbio, sembrava essere una libreria. E anche di discrete dimensioni, tra l'altro. Gli occhi grigi del giovane s'illuminarono, come del resto, ogni volta che si trovava davanti a dei libri.
- Oh! Penso che ti seg...-
Un richiamo acuto, familiare, malinconico, lo interruppe, costringendolo ad alzare il volto alla ricerca di quella voce. Il cuore accelerò i suoi battiti, mentre la sensazione di un déjà vu si impossesava di lui. Una piccola figura, rapida, sfrecciò sopra la sua testa, infilandosi in un vicolo semi-nascosto lì vicino, a qualche passo dal lui. Senza neanche pensarci due volte, Horus girò sui tacchi e si mise a correre, inseguendo il proprietario di quella voce.
- Come non detto! Ti aspetto qui diet... - Senza voltarsi indietro, il ragazzo avvertì il compagno, lasciando che la voce si spegnesse nella corsa. In quel momento, Horus non aveva neanche fatto caso se Paul avesse sentito o meno, se fosse già entrato nella libreria o se l'avesse visto correre via. Non gli importava nulla, se non seguire quel richiamo. Una parte di lui, una coscienza nascosta in qualche remoto angolino della mente, lo rimproverò: del resto il Prefetto si era assunto una responsabilità decidendo di accompagnarlo ad Hogsmeade e, come ringraziamento, lui scappava come un bambino di cinque anni, lasciando la mano della madre. *Sciocchezze, mi avrà sentito e poi sono vicinissimo...* Correndo avanti, evitando vecchie casse marce e bidoni vari, con uno sguardo in alto per non perdere d'occhio l'uccello che volava sopra di lui, Horus percorse quel vicolo, che sembrava esser comparso magicamente, tanto era celato a prima vista. Tutt'intorno pareti di pietra, negozi sbarrati e scatole abbandonate, invisibili agli occhi del giovane che focalizzava solo quel punto in alto, nel cielo.
Dopo qualche altro metro, incredibilmente ecco aprirsi i resti di quello che doveva essere, tempo addietro, un'entrata ad arco, di cui ora solo le pietre principali restavano a descriverlo. Vedendo l'animale posarsi su di un muretto, che cingeva un bell'albero in fiore e dalla chioma violacea, che si erigeva al centro di una piccola piazzola, Horus si arrestò all'"entrata" di quella sorta di circolo fuori dal tempo. Si piegò ed appoggiò le mani sulle ginocchia, riprendendo fiato. Gli occhi erano puntati sul piccolo uccello che se ne stava lì, piacioso, appollaiato sul muretto. Possibile che fosse lui? Lo stesso falco dell'Espresso? Lo stesso di quel giorno di pioggia?
Horus si rialzò e si appoggiò ad un lato dell'arco di pietra, scrutando con attenzione l'animale. Senza dubbio il richiamo combaciava: una sorta di meraviglioso canto, un tintinnio cristallino che si espandeva nell'aria. Il cuore batteva forte, che fosse vicino all'aver trovato l'animale che tanto l'aveva ossessionato? Il ragazzo portò la mano sul collo, tirando fuori dal colletto della camicia, una collana il cui ciondolo era rappresentato da una piuma rossiccia. La Sua piuma. Horus confrontò i due tipi di piumaggio; l'uccello di fronte a sé sembrava non solo più piccolo del suo Ra, ma diverso anche di caratterizzazione fisica. Non v'era dubbio, la testa marroncino chiaro, la coda grigia, la corporatura minuta: era un Gheppio. Horus strinse la piuma ed osservò il piccolo falco farsi beatamente i comodi suoi. Ora che finalmente poteva guardarlo da vicino ed era riuscito ad identificarlo, cosa gli diceva che era quello, l'animale che andava cercando? In fondo, il Gheppio era una specie piuttosto comune in Europa, almeno secondo quanto aveva letto, poteva essere un falchetto capitato lì a caso. Ma se fosse stato lui, cosa avrebbe potuto fare Horus? Era forse con il suo padrone, giustificando così la curiosità del giovane per quel pennuto? Il ragazzo si guardò intorno: una sorta di boschetto circondava il semicerchio della piazzetta, mentre il restante era contornato dai muri e dal retro degli edifici della via principale. L'unica entrata era quell'arco, dove lui era appoggiato. E nient'altro: erano soli.
Eppure... cos'è che lo attirava a quell'animale, quasi magneticamente? Cos'era quella paura di sentirsi deluso nello scoprire che, quello, non era l'uccello che cercava, il falco dalle tre piume scarlatte piombato quel giorno di pioggia? Cos'è che teneva i suoi occhi calamitati su quell'elegante volatile?
Era forse il fantasma di un ricordo, volato lontano?
*Ra...*
La mano strinse forte la piuma, unico arpiglio alla Realtà. Voleva sapere. Doveva sapere.
*Chi sei?*
- E-etciù! - *Bravo deficiente*
Di sicuro sapeva bene cos'era quello: a quanto pare i pollini maledetti non erano terminati, non del tutto. Timoroso nel veder volare via il Gheppio, prima di poterlo identificare, il ragazzo alzò il volto verso di lui, pregando che non se ne andasse, pregando che non lo lasciasse di nuovo solo.
Edited by Horus Sekhmeth - 6/6/2012, 00:10
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