| Vincere il migliore? TOm non credeva in quelal frase. Non esisteva un migliore assoluto, ma esistevano solo i migliori nel momento. Era il fato, il caos o forse il caso a decidere chi vinceva. Poteva lanciare i suoi migliori incatesimi, ma se il destino si metteva contro di lui avrbebe perso, comunque. Certo un'incapace non vinceva mai contro un campione, ma quando eranbo due a pari livello ad affrontarsi capitava che non foss eil migliore a vincere, ma oslo il più fortunto. Così in quelal posizone sentì l'arbitro dare il via e l'adrenalina salire sotto pelle. Con l'adrenalina aveva sempre avuto un rapporto d'amore passionale. In ogni cosa che faceva la sentiva salire e assalirlo,a volte prendere addirittura il sopravvento. Spingeva sotto pelle e nel cervello e continuava ad esaltarlo. Era abstata una parola per scatenare quella sensazione e la bacchetta stava fremendo fra le sue dita. Al punto che un piccola scintilla ne scaturì prima che pensasse a quale incantesimo scagliare. Poi nella sua mente, in una frazione di secondo,cercò tutte le strategie. Attacco,difesa, bilanciamento, stordimento, trappole. Alal fine aveva optato per una strategia aprticolare nel suo genere. Il primo incantesimo non è mai offensivo, non direttamente e preferibilmente e meglio lasciarlo all'avversario, forse per questo il suo glielo aveva lasciato. Perché il primo ad attaccar eè il primo a ascoprirsi, il primo a dare un'idea della propria strategia, il primo a dare informazioni insomma e quelle, più di tutti, servivano per vincere un duello. Così Tom aveva optato per un incantesimo non verbale. Raccolse tutte la concentrazione e per un attimo attutì il pulasera lento di vene e cervello. Studiò per un secondo ancora nella sua testa il terreno, erano entrambi agli estremi di una pedana, indietreggiare era difficile, scattare in avanti più facile, lo spazio ai lati non era molto ristretto, quindi la libertà di movimento era fin troppa. Ora che aveva in mente tutto pensò all'esecuzione dell'incantesimo. La mano si mosse veloce dall'alto verso il basso con una stoccata poi la formula nella testa *Défo'dio* Sentì il fremito lungo la schiena dell'adrenalina che saliva e dell'inizio dell'azione, fremito che ora percorreva il braccio diretto allabacchetta. Nello stesso momento io cui pronunciava, dnetro di se la formula, inclino la bacchetta come se fosse una leva, o una pala, e la punto sul suo avversario. Nel fare questo movimento aveva spostato la spalla sinistra all'inidietro, con una semplice rotazione grazie alla posizione che aveva assunto all'inizio del duello. Quindi si trovava praticamente col suo avversario alla sua destra e quindi coperto, per la metà sinistra, da se stesso, ovvero la braccio, dalla spalla, dal fianco e dalla gamba destra. Questo per evitare che un eventuale controincantesimo andasse a segno con troppa facilità. Il tutto era avvenuto in una frazione di secondo, con la velocità che ci si aspettada da un duelalnte di tale calibro, però un occhio esperto poteva aver notato che nell'ultimo movimento la bacchetta non era stata puntata addosso al lproprio avversario, ma su una porzione di pedana di fronte a lui. Contava di scaavre una buca, era quello l'intento dell'incantesimo, non molto profonda ma ababstanza larga perché un terreno sdrucciolevole, come qualunque pavimento da poco smosso, avrebbe potuto dare fastidio o almeno limitare i movimenti di chi aveva davanti. La scelta dell'incantesimo non verbale era stata fatta per non far capire immediatamente le intenzioni in quanto un incantesimo del genere è inaspettato e quindi difficile da riconoscere solo dal movimento. Ora toccava al suo avversario, un incantesimo di difesa per paura di una ttacco frontale? Un controattacco? non sapeva cosa aspettarsi ed era per questo che aveva scelto quella strategia, aveva bisogno di capire chi aveva di fornte, prima di cominciare a giocarsi le cartucce migliori, logicamente quella che aveva esegutio non era una mossa al di sotto delle sue possibilità, ma era semplicemente tattica. Ora che la concentrazione era a mille i colori della stanza sembravano più vividi e il suo avversario più reale, tutto prendeva una forma più distinta, finalmente, dopo tanto, dsi sentiva pronto a combattere.
PS: Mi sono preso la libertà di eseguir el'incanto come meglio credevo visto l'assenza di una descrizione adeguata. In caso iL Master avesse da ridire faccia fuori uscire bollicine di sapone e arcobaleni dalla mia bacchetta, o quel che meglio crede ahahaah
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