Albus Severus Tom Grindelwald |
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| Questo succede quando concludo un post di fretta, mi dimentico qualche particolare ahahahSentì l'aria entrare a ondate più fitte nei suoi polmoni. Si era liberato di una parte del peso e riusciva a respirare meglio nonostante il dolore ancora lo attanagliasse. Si era concentrato poco, preso dalla foga e troppo intento a fare in fretta pur di non farsi prendere alla sprovvista da un 'incantesimo avversario, ma questa volta si sarebbe preso più tempo.
Il suo avversario aveva curato le ferite e quindi adesso avrebbe attaccato, non poteva rischiare, non poteva indugiare doveva fare qualcosa e subito. Il braccio destro era un pochettino più libero in quanto si era trasformata in farfalle, logicamente, la parte più vicina al luogo da cui era provenuto l'incantesimo. Poteva quindi eseguire anche un movimento, se il dolore gliel'avesse concesso. O si liberava del lampadario, o attaccava, aveva due scelte e poteva farle coincidere in un incantesimo, quello che lo aveva scaraventato a terra.
* Restituire Pan per focaccia *
Gli sussurrava una voce ed era quello che avrebbe fatto. Sentiva il lampadario premere contro il suo braccio sinistro e una parte del torace e della gamba sinistra. Doveva concentrarsi ed estraniarsi da quel dolore. Non era la prima volta che provava qualcosa del genere e sapeva come fare. Chiuse appena gli occhi e cercò un posticino nella sua mente in cui si rifugiava sin da piccolo. Era un posto privo di dolore che lo aveva salvato dalle peggiori torture di suo padre, che l'aveva lasciato cosciente nascondendolo alla violenza.
Si rifugiò in quel piccolo antro della sua testa e raccimolò tutte le forze, poi riaprì gli occhi, tutti aveva un velo, tutto per un attimo fu sfocato e poi riapparve. Era colpa del forte dolore quel vedere sfocato lo speva, ma ora cercava di isolarlo e reprimerlo, di sganciare quei connettori del suo cervello che inviano quegli stupidi impulsi che poi veniva chiamato dolore. Non poteva più indugiare, mosse la mano con la bacchetta velocemente puntandola prima sull'oggetto e spostandola poi verso il suo avversario. Da sdraiato non aveva una visuale adeguata, ma l'oggetto era abbastanza grande e poteva dedurre che il mago non si fosse spostato da quando lo aveva attaccato con i vetri.
Così eseguì un movimento veloce e inclino la mano verso il basso. Preferiva colpirlo alle gambe piuttosto che rischiare di non colpirlo per niente. Sent' la sua propria voce in lontananza scandire
Oppugno
come se arrivasse da un altro continente. E in realtà era così, si era estraniato da se stesso e tutto sembrava essere più ovattato. Una parte di se combatteva contro il dolor,e ma la maggior parte era concentrato in quell'incanto, non poteva finire così, non sarebbe mai finita così. Finché aveva un respira da esalare, un incantesimo da eseguire o un movimento da fare lo avrebbe fatto, fino a svenire dal dolore. Fino a quasi morire nons i sarebbe arreso. Quello era un ottimo avversario ed era quello che ci voleva, qualcuno che gli ricordasse quanto fosse forte. QUanto Tom fosse forte. Aveva bisogno di quella vittoria per la propria autostima.
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