A quanto pare qualcosa nelle mie parole doveva aver colpito il giovane perchè mi fece una curiosa domanda: voleva gli parlassi dei miei "Anni Oscuri". E mi chiesi perchè, ma rimandai le domande a dopo, cercando di rispondergli senza rivelare troppo. Era un argomento ancora terribilmente doloroso e attuale per me, una ferita aperta che non sapevo quando si sarebbe chiusa e che il stabilirsi definitivamente a Hogwarts aveva soltanto attenuato.
"Rispondo, Alexander, ma soltanto a patto che dopo mi spieghi perchè."
Non aspettai risposta, sapevo quale era, o almeno sperai fosse così mentre bevvi di nuovo qualche sorso dal calice. Un soffio di vento colpì le mie spalle, piacevole eppure inaspettato. Perchè riesumare dal passato, in quella bella giornata di sole, ricordi che nulla avevano a che fare con essa?
"Dopo il diploma, seguendo un po' una passione, un po' una tradizione, decisi di intraprendere un viaggio in giro per il mondo, in cerca di altre forme di magie, per studiarle, per capire, per approfondire. Per una persona con le mie origini è un'opportunità unica e rara e poi non ero sola, c'erano il ragazzo che amavo e diversi amici con noi, avremmo formato una bella Compagnia.
Due settimane prima di partire Stephen, il mio ragazzo di allora, sparì improvvisamente dicendomi che aveva qualcosa di importantissimo da fare, che non poteva partire, ma che si sarebbe fatto sentire presto. Prima che lui rompesse tutti i contatti con il mondo, io decisi di partire comunque, cambiai l'itinerario e cercai i posti più sperduti e selvaggi, dove il contatto con altri maghi come me o con la civiltà era scarso e non vidi città grandi per mesi.
Tornai due anni e mezzo dopo e scoprii che Stephen era scomparso, lasciando me e tutti gli altri senza una spiegazione. Andai da suo padre, ma anche la famiglia era scomparsa e capii che qualcuno lo aveva costretto a prendere una Strada da cui invece voleva fuggire.
In poche parole, prima che ti annoi, passai l'anno seguente in una sperduta località irlandese, nascosi tutto ciò che mi legava al mondo della magia, lasciai la mia civetta a Casa e scomparvi, mi resi irriconoscibile. Lavoravo come cameriera in un vecchio pub, conobbi nuove persone, ma con nessuna intrattenevo contatti troppo profondi e non diedi mai troppe informazioni su di me, non usavo la bacchetta, che tenevo chiusa a chiave, ma non ero felice. Un anno fa e mezzo fa circa ricevetti una lettera e capii che dovevo tornare al mio Mondo, ripresi in mano quel che rimaneva della mia Vita e venni qui..."
Era stata dura narrare tutta la storia, seppur molto molto riassunta a quel giovane ragazzo. Cosa poteva trovare di interessante in quella storia triste e misera? In quel perdersi e ritrovarsi continuo nei meandri del Labirinto che è il Mondo?
Non sapevo perchè gliela avessi raccontata, non l’avevo mai fatto con nessuno, ma non ero pentita di quello che avevo fatto perchè intuivo – e con una certezza di cui ignoravo l’origine – che avrebbe mantenuto il segreto su quella nostra conversazione...