Ar an oíche ma Ball, Privata

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Draghinar
view post Posted on 4/8/2012, 00:24




wedw
Aveva ricevuto il suo premio e ora stava lì a girovagare per il Piano Terra... Che cosa ci faceva lì non lo sapeva neanche lei, ma dopo aver visto salire e ritirare la Coppa dal suo amico Patrick non sapeva che cosa fare, era stufa di non parlare più con lui, di non sentire le sue idee e anche di non vedere il suo riflesso nello Specchi che aveva comprato in quell'uscita che aveva trasformato il loro rapporto in un amicizia assai profonda e non aveva più parlato con lui, neanche quando era diventato Caposcuola, purtroppo non era riuscita ad avvicinarsi e probabilmente non si sentiva neanche pronta.
Aveva scelto in fondo una strada oscura e non era molto libera, ma presto avrebbe eseguito il compito affidatogli dal Signore Oscuro, dopo la sua visita alla Villa le era stata data una missione ma non era ancora giunto il tempo per essa e infatti stava aspettando notizie.
Voleva osservare le belle volte di quel posto illuminate dalla Luna e dalle stelle, se avesse potuto si sarebbe fiondata in Giardino ad osservare il bellissimo cielo, ma non poteva indurre sospetti anche perchè non voleva togliere i possibili punti che poteva dare alla propria casata e così decisi di fermarsi davanti ad una finestra che si apriva meravigliosamente sul cortile più interno... La luce data dalle fiaccole e dalla Sorella Luna era favolosa e rendeva quel posto ancora più impregnato di magia... Hogwarts era un castello favoloso, soprattutto di notte e per questo le piaceva sta lì dentro, ma aveva più volte rinnegato il legame che si era creato con esso e a volte invece lo abbracciava, ma sapeva che la bellezza di quel posto non sarebbe durata se non si preservava un idea di magia pura, ma non poteva dire a nessuno le sue idee perché nessuno le avrebbe comprese.
Con il suo vestito si appoggiò alla finestra, la superficie risultò fresca e non le diede nessun fastidio e quindi sorrise ripensando a tutto l'anno che le era passato alle spalle.


Edited by Draghinar - 5/8/2012, 01:18
 
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view post Posted on 5/8/2012, 02:18
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Le mura del castello non erano mai state così storte e fluttuanti, tanto da sembrar non riuscire a sostenere un Caposcuola che, con passo lento, riservato e vago, cercava di far rientro alla sua Sala Comune. Patrick aveva voluto lasciare la sala da Ballo approfittando della folla per passare inosservato: aveva bevuto decisamente troppo e per questo si sentiva bene, libero e spensierato. Sarebbe tornato nel suo leto e li si sarebbe goduto la possibilità di non essere frenato dalla razionalità che di norma lo dominava, dalla freddezza che lo caratterizzava. Il ballo in sè si era poi rivelato solo una perdita di tempo, desiderava vedere una persona e costei non si era fatta vedere, aveva ricevuto diversi premi e, per quanto fosse fiero del suo lavoro, in quel momento non gli importava. Aveva cominciato a salire con fatica i gradini che lo avrebbero condotto alle scale semoventi, sebbene l'eleganza e il portamento che lo accomapgnavano ovunque impedissero ad occhi estranei di notare che qualcosa in lui era diverso. Unico segno del suo stato di ebrezza era lo sguardo, fluttuante e a tratti allucinato. Il suo animo tuttavia gioiva, come un fuoco che nutrito dl vento può esprimere il suo massimo ardore.
Non vi erano preoccupazioni, non vi erano doveri, non vi erano noie. Quella notte sarebbe stato come volare tra le nuvole in balia del vento, avrebbe lasciato quel mondo così noioso e ostile per abbandonarsi ad un universo magico ed inesplorato. Poche ore e l'effetto dell'alcool sarebbe svanito ,doveva arrivare al suo letto il più presto possibile, sempre che in quelle condizioni fosse riuscito a risolvere l'indovinello del pomello magico sulla porta della Sala Comune.
 
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Draghinar
view post Posted on 5/8/2012, 16:25




wedw
E fu così che rassegnata si era quasi diretta verso le scale, era uscita prima dalla sala da ballo che aveva sempre visto come una prigione, per quanto sia si era sforzata di creare un vestito originale e che le piaceva giusto in tema per il ballo
Il suo sguardo piuttosto vago e rammaricato per non essere riuscita a parlare con il suo amico, beh non solo per il fatto che non aveva avuto l'opportunità ma perché non se l'era creata, non aveva neanche una volta cercato di parlargli. di fronte a lui si sentiva insicura e più di una volta si era lasciata andare abbattendo alcune barriere che invece nel rapporto con Sharon erano ancora in piedi.
Era solo un amico eppure era l'unico che sapeva dell'esistenza di suo fratello e con lui non ne aveva parlato per nulla bene, aveva detto che Richard aveva scelto una strada sbagliata e che era cambiato, ma anche lei era cambiata era diventata oscura e diversa, non sapeva perché Patrick si era comportato freddamente nei suoi confronti il Ballo precedente.
Guardò il suo riflesso su una finestra illuminata da una torica, si accorse che il simbolo era ben evidente nell'occhio era cambiata non solo mentalmente, ma anche fisicamente e sperava che nessuno si accorgesse della sua anima buia.
Eppure vide una figura che si muoveva piuttosto lentamente verso la rampa di scale di fianco alla sua, proveniva dal ballo, ma nel buio e con la lontananza non riuscì a riconoscerla così decise di avvicinarsi lentamente, almeno per vedere se aveva bisogno di aiuto e prima di arrivare a vedere il viso parlò dolcemente, la sua voce riecheggiava in quello spazio fino a pochi second prima era dominato dal silenzio interrotto solo da qualche passo.

~ Buonanotte ~

Finì di dire la parola quando i suoi occhi riconobbero la figura che aveva davanti, il Caposcuola Corvonero era una fortuna averlo incontrato, ma era stata lei a fare la prima mossa... e poi una domanda sorse immediatamente nella sua mente, si sarebbe fermato a parlare con lei oppure avrebbe tirato dritto ignorandola?
Non era la persona che mancava di rispetto, ma non lo conosceva benissimo, quindi alla fine doveva stare a vedere.
Era ferma, dietro di lui ferma ad aspettare le parole che sarebbero uscite dalla sua bocca, se ne sarebbero uscite, dubbi su dubbi e mille domande si facevano beffa di lei... ma non poteva altro che lasciare quella sera in mano al destino.
 
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view post Posted on 6/8/2012, 23:46
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Ce la poteva fare, con passi ben calcolati e controllati avrebbe ricoperto le centianaia di gradini che lo separavano dall'ingresso della Torre di Divinazione, e allo stesso modo avrebbe superato la lunghissima rampa che lo separava dalla Sala Comune. No, in realtà non avrebbe potuto raggiungere nemmeno lo sgabuzzino delle scope posto a pochi metri dal ragazzo, le sue condizioni erano a dir poco pietose. Nonostante il cattivo presentimento Patrick decise di non fermarsi anche se il bolide che ruotava attorno a lui aveva cominciato a dargli fastidio, soprattutto per il fatto che ad ogni giro continuava a sbattersi contro il muro su cui era poggiato il ragazzo, producendo un rumore sordo che ad ogni botta attirava sempre più l'attenzione. Evanesco! Che diamine! Aveva tuonato il Caposcuola, decisamente scocciato. Fu sollevato nel constatare che era ancora di castare incantesimi semplici, meno dal fatto che ka sua voce avesse fatto girare alcune sciocche Tassorosso sulle scale. Il rumore della gente contenta ed eccitata da quel pessimo ballo oramai gli era entrato nelle orecchie e le voci si mischiavano confuse nella sua mente già confusa. Non fece attenzione nemmeno ad Ayumo, la sua amica, che lo salutò da dietro. Forse fu meglio così, anche se sicuramente la ragazza non si sarebbe data per vinta; povera, non sapeva che quello che stava cercando di fermare non era il Patrick che aveva conosciuto, che fosse mica un bene?


 
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Draghinar
view post Posted on 9/8/2012, 09:30




wedw
La serata si sarebbe presto trasformata, ma né lei né il giovane Caposcuola potevano saperlo e fu la voce del ragazzo a risvegliarla dall'apparente stato di coma in cui era finita per caso accorgendosi di chi aveva davanti.
Eppure anche se non si dava spiegazione della frase udita dal giovane sapeva che probabilmente ce ne sarebbe stata una, ma allora perché non chiederglielo perché non fermarsi a parlare con lui? Non poteva o meglio non voleva essere la prima a farsi avanti ad iniziare un ballo che per troppo tempo era stato rimandato da entrambi, cosa legava i due insieme e cosa realmente li aveva separati per un lasso di tempo lungo un anno? Era forse la paura di farsi male che nella ragazza era semplicemente cresciuta, paura del distacco che l'aveva portata anche alla parte oscura della magia, ma incoscientemente lei non lo sapeva.
Aveva paura di ferirsi aprendosi lentamente a ciò che venivano chiamati amici ed effettivamente questa volta si era affezionata a lui che l'aveva conosciuta nei Sotterranei e l'aveva vista piangere, ma mai più avrebbe fatto scendere davanti agli altri una goccia salata su suo viso, perché quelle debolezze le stava pian piano cancellando eppure la paura persisteva e l'attanagliava tenendo prigioniera dei suoi stessi ricordi.
Voleva parlare ma non ci riusciva, voleva iniziare a riparare quello che l'anno precedente aveva rotto scappando via dal ballo, non aveva neanche guardato le premiazioni era semplicemente scappata.
Che cosa poi c'era di strano non lo sapeva, eppure Patrick si era comportato in maniera differente dal solito nei suoi confronti e non le era piaciuto per nulla, perché sembrava essersi allontanato stranamente.
Era ancora ferma alle sue spalle, ma non si sarebbe mossa... decise quindi di chiamarlo forse si sarebbe accorto della sua presenza era naturale non farci caso, la sua voce era uscita precedentemente come un piccolo spiffero dalla sua bocca.
Eppure come poteva iniziare la frase, beh si sarebbe buttata nella follai del momento.

~» Buonasera Patrick, come state? «~

Il pesante "lei" che aveva usato nei suoi confronti, ma non aveva il coraggio di rivolgersi al Caposcuola con un tu, soprattutto davanti al fatto che non si parlavano da un anno intero.
La frase sembrava quasi prefabbricata, come se facesse parte di un discorso precedentemente preparato, come quelli che si facevano ai matrimoni o in qualsiasi festa di importanza... ne aveva visti tanti nella sua vita, ma li odiava e li trovava inutili.
Credeva che un discorso preparato non poteva esprimere realmente i sentimenti di una persona in quel momento, le parole bisognava sceglierle con cura ma non precedentemente ma su quell'attimo fugace, eppure chiunque era di importanza per paura di sbagliare preparava precedentemente le parole.
Ora stava al signorino che aveva davanti rivolgerle l'attenzione, la sua voce si era già levata chiara in aria e non poteva far altro che aspettare.
 
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view post Posted on 10/8/2012, 16:24
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Il secondo tentativo della ragazza ebbe successo, non perché il Caposcuola l'avesse sentita chiaramente o riconosciuta, piuttosto perchè il suo udito nel tempo si era piuttosto affinato nell'udire il suo nome. Il ragazzo ripose nella tasca la bacchetta che pochi istanti prima gli aveva permesso di far scomparire quel fastidioso bolide e si volse lentamente solo col capo, per cercare con prudenza la fonte del richiamo. Scorse la figura di Ayumo Vanille alcuni gradini più in basso, era cambiata, cresciuta, dopotutto quell'anno doveva essere passato persino per lei. La riconobbe dal suo stile quasi inconfondibile, che tutto sommato a Patrick non era mai piaciuto e che al quale aveva deciso di non dare troppa importanza. Ciò che attirò la sua attenzione fu però un segno inconfondibilmente nuovo, così nascosto quanto palese, una stella o qualcosa di simile, disegnato su una delle sue iridi. Cosa voleva da lui? L'aveva lasciato il ballo precedente nel pieno della festa di fine anno, che faccia tosta a non farsi vedere o sentire fino a quel momento. Che non fosse più la stessa lo aveva già percepito tempo primo, ora il suo istinto non poteva che dargli quella sicurezza. L'alcol di certo non l'avrebbe aiutata, la risposta fu piuttosto stizzita ed annoiata: Sto andando a dormire. Per un attimo, le immagini di loro due nei sotterranei, ad Hogsmeade, al Ballo si ricrearono nella sua mente, ma il sentimento che ne derivò non fu piacevole, parevano ricordi remoti, senza più alcun senso, come se fossero stati errori.
 
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Draghinar
view post Posted on 13/8/2012, 22:01




wedw
Seccato... l'umore che palesava Patrick da quella risposta era quello, non gli aveva per nulla fatto piacere che la giovane avesse provato a rivolgergli la parola, ma in fondo chi poteva essere contento dopo un ballo di incontrare la persona che l'anno precedente ti aveva lasciato lì da solo.
Guardò gli occhi del giovane per andare a scrutare nell'ombra i suoi sentimenti, ma era difficile comprendere ciò che passava per la testa del Caposcuola, in fondo aveva sempre avuto una barriera che sembrava impenetrabile... come la sua.
Erano diversi e simili allo stesso tempo, proprio per questo si erano avvicinati, erano le classiche persone che gli altri definivano strane oppure sole, ma come si ripeteva sempre la giovane nella testa, si lei era strana perché era fatta a modo suo.
Era Ayumo Vanille e non sarebbe cambiata nella plebaglia comune che commentava ogni cosa che sembrava diversa da loro
Guardò ancora il giovane cosa doveva rispondere alla risposta datagli dal ragazzo? Non lo sapeva era sempre stato difficile per lei relazionarsi con gli altri.

~» Comprendo Patrick, ma vorrei chiarire alcune faccende private e se non le dispiace non vorrei aspettare fino alla prossima alba «~

Formale ma non troppo come al suo solito, era ormai abituata a rivolgere a quasi tutti un aspetto formale, soprattutto se riguardava persone con un carica più alta della sua che nel suo caso comprendeva la maggior parte delle persone.
Non voleva che il Corvonero se ne andasse credendola una perdente, conosceva la sua opinione nei confronti dei Tassorosso, li consideravano tutti come dei mollicci senza spina dorsale che copiavano tutto quello che vedevano, ma lei era diversa e lo sapeva.
Lo sapeva dentro di sé... l'aveva imparato nella Foresta Proibita, l'aveva compreso quando era stata chiamata alla Villa e lì aveva visto il tutto prendere una piega interessante, non le interessava di Patrick se sarebbero rimasti amici o no, voleva mettere una fine alla sua vita precedente non voleva far rimanere nulla in sospeso.
 
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view post Posted on 16/8/2012, 18:09
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Stette per girarsi nuovamente verso le scale semoventi, sperando che quella frase appena pronunciata suonasse come un avvertimento, un segnale d'allarme che invitasse la Tassorosso a non inoltrarsi nella discussione, a carpire il messaggio per il Corvonero palese: non è il momento. Tuttavia ella non sembrò capire, ben pochi sapevano farlo e l'unica persona che in quel periodo ci era riuscita in un istante l'aveva rifiutato, nutrendo quel tarlo che gli rodeva l'animo.
Non vorrei aspettare fino alla prossima alba. Il Caposcuola rise di gusto, in modo quasi innaturale ed esagerato. Si volse di scatto con tutto il corpo, così velocemente da dover sondare l'aria alla ricerca della fredda parete per non cadere. Davvero non poteva aspettare poche ore? Davvero doveva risolversi tutto in quella notte? Strano, detto da una che aveva atteso un intero anno prima di farsi avanti. Sai Ayumo, è curioso, davvero curioso, azzarderei dire grottesco. Rispose con un tono a tratti ironico, cinico, e a tratti scherzoso. Sembrava non voler dar punti di riferimento alla compagna, forse lui stesso in quel momento non ne aveva. Potrei dirti si, parliamone, spiegami cosa è successo; ma la sai una cosa? Non mi interessa. Dove sei stata tutto l'anno? Mi hai evitato, nello specchio non c'eri mai, e ora ti presenti qui con quella cosa sull'occhio e queste parole? Non sono credibili. Mi hai lasciato solo con Carmela, che in quel momento era una sconosciuta, senza darmi una misera spiegazione. Chiuse gli occhi, fece un sospiro, forse aveva esagerato, gli pareva di aver perso il freno ma era ben consapevole essere stato sincero. Cosa vuoi che siano poche ore, quando hai aspettato un anno per venire a parlarmi? Beh, è troppo tardi.Era stato rude, irruento e sgarbato, un atteggiamento che di certo non gli apparteneva; eppure lui l'aveva messa in guardia, aveva cercato di farle capire che in quel momento non era lui, non era il solito Patrick, ma la versione di lui più profonda, senza filtri e paure, dalle barriere evanescenti. Rimase fermo, immobile a fissare negli occhi la compagna, quasi sfidandola.
 
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Draghinar
view post Posted on 16/8/2012, 20:05




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La risposta ironica nei suoi confronti e come poteva dargli torto, tutto era cominciato un anno prima e lei si presentava diversa e cambiata.
Al confronto di altra gente che l'aveva già vista, lui si era accorto subito del suo occhio diverso, cosa poteva dirgli? Non aveva una buona motivazione e certamente per quanto avesse cercato di farsi coraggio era la prima volta che riusciva a rivolgergli la parola.
Rise, ma non era un tono ironico bensì quasi oscuro una parte della giovane che neanche lei conosceva attentamente, sapeva certamente che non poteva far nulla al giovane, ma entrambi erano abili di parole e i loro occhi dimostravano freddezza, i suoi tanto diversi da quelli di chiunque altro tranne che di suo fratello, le parole che l'accusavano di non averlo cercato e dentro di sé Ayumo sentiva di non averne avuto il coraggio o quando ce l'aveva avuto non aveva mai aperto lo specchio che aveva.
Il suo sguardo che si era mantenuto fisso sul Caposcuola da quando l'aveva riconosciuto assunse una venatura malvagia, ma impercettibile a chiunque solo chi la conosceva bene poteva vedere che qualcosa era cambiato in lei, ma in fondo ormai Patrick non era più suoi amico, solo un conoscente che aveva visto alcuni suoi lati del carattere.
Se voleva comprendere il perché Ayumo aveva fatto un gesto del genere non poteva andarla a cercare lui stesso, ma ecco cosa era successo... lui l'aveva fatto, aveva cercato di vederla contattarla col regalo di Hogsmeade ma lei l'aveva chiuso e infilato sul fondo della sua borsa a tracolla quasi per dimenticarlo lì, ma per sapere che era stata una parte della sua vita, ma non conosceva il Patrick che si era palesato davanti a lei che le parlava apertamente... non l'aveva mai visto.

~» Buffo sai... accusare una persona perché è cambiata, come se a te importasse di quello che mi è successo.
Non ti ho cercato l'ammetto, per un anno intero non ti ho visto ne parlato, tanto vale farla finita qui no? Di nuovo senza parlarci... senza dire una stolta parola.
Tu torni a fare i tuoi lavori da illustre Caposcuola, io torno alla mia vita monotona di sempre e tutto si chiude, un teatro che chiude i battenti e svanisce, tornerebbe tutto perfetto «~


L'ultima frase detta quasi per far dispetto, in fondo il giovane non sembrava intenzionato a chiarire il fatto, aveva forse paura della giovane? Si era troppo tardi, non solo si stava trovando in una situazione difficile, ma sarebbe stato l'ennesimo amico perso, la prova che non c'era nulla per cui valeva lottare... neanche quando si pensa di conoscere un poco la persona che si è davanti, quella ti volta le spalle e non ti cerca e senza volerlo lei l'aveva fatto.
Suo fratello, la Gazzetta del Profeta e tutti gli impegni si stavano trasformando in errori davanti al giovane, ma non voleva il suo perdono se esso non era disposto a parlargli, in fondo era stato lui a farle iniziare quella corsa, era diventato freddo in un attimo e senza volerlo lei non l'aveva accettato e forse era meglio così, aspettava probabilmente l'ultima risposta del giovane Caposcuola... in fondo nessuno dei due sembra intenzionato a continure quella storia di amicizia.
 
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view post Posted on 16/8/2012, 22:29
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Contrasse la fronte udendo la risposta della Tassorosso, gli girò la testa per un secondo, davvero aveva sentito quelle parole oppure era solo una storpiatura derivata dall'alcol in circolo?
Buffo sai... accusare una persona perché è cambiata, come se a te importasse di quello che mi è successo. E chi aveva mai parlato di cambiamenti? Odiava chi osava mettergli in bocca parole da lui mai dette e soprattutto pensate, credeva di esplodere da un momento all'altro eppure ciò non avvenne. Sorrise di nuovo, sospirando ormai senza speranze. Non sono io ad accusarti di essere cambiata, ma te stessa. Sei fiera di essere diventata una persona che ignora i suoi amici e li riavvicina quando più le aggrada? Fossi in te ci rifletterei. La guardò con delusione ed amarezza, se Ayumo una volta era una persona molto simile a lui per certi versi, ora non la riconosceva, era davvero cambiata. Ma questo non sarebbe stato un problema se solo lei lo avesse reso partecipe, avrebbe accettato al sua naturale evoluzione e invece lei lo aveva escluso, nonostante egli le avesse concesso la possibilità di penetrare le sue difese. Rise ancora, riflettendo sul fatto che ancora una volta aveva avuto ragione. Rammenti cosa ti dissi il primo giorno che ci incontrammo? Che io sarei riuscito a capirti molto prima di quanto potessi immaginarti. Avevo ragione, oggi ho capito che sei solo un'egoista. Non so cosa tu abbia fatto in tutto questo tempo e sono sicuro che c'entra qualcosa con la stella che hai nell'occhio, ma devi imparare una cosa: ogni azione comporta ogni reazione, ogni decisione comporta delle responsabilità che tu devi accettare e prendere in carico. Non voleva l'ultima parola, non era una guerra, ma probabilmente l'ultimo consiglio che Patrick avrebbe dato alla sua amica, se tale si poteva definire. Eppure c'era qualcosa che non gli quadrava, una strana percezione, come se le fosse capitato qualcosa di oscuro che ne avesse turbato l'anima. Rimase a guardarla negli occhi senza paura, senza alcun timore, sicuro delle sue parole e della sua amarezza e, col passare di ogni secondo, la sua barriera ricresceva più forte, riparando la breccia che aveva aperto l'anno prima.


Edited by Patrick Swan - 21/8/2012, 22:40
 
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Draghinar
view post Posted on 29/8/2012, 21:24




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Cosa stava succedendo tra i due era piuttosto evidente, entrambi avevano le proprie idee e non accettavano di cambiare posizione o idea, la giovane sorrise soddisfatta, il giovane era come se lo ricordava e questa cosa le faceva piacere mentre lei era cambiata, ma lo nascondeva benissimo e nessuno neanche la sua migliore amica si era mai accorta del cambiamento, Patrick la conosceva così bene? No... lo sapeva benissimo che nessuno poteva notare i suoi cambiamenti a parte il Pentacolo che si trovava nel suo occhio, nessuno sapeva dell'elfo morto nella Foresta e di suo fratello... eppure Patrick si comportava come se la conosceva da tempo, non era vero... certo avevano chiacchierato, in passato si erano accorti di quanto potevano essere simili ma ora entrambi erano cambiati.
Lui da semplice studente Corvonero ora era perfino Caposcuola, mentre lei... lei era rimasta una ragazza di Tassorosso e non aveva fatto carriera all'interno della scuola, ma all'esterno e questa cosa la rendeva molto contenta, ma il giovane almeno che non fosse un Legilimens, ma a quanto sapeva non era una dote del giovane.
Era una fiera, una bestia prona a mangiare chiunque si metteva sul suo cammino, ma di perdere tempo veramente non ne aveva voglia, eppure il giovane non faceva altro che accusarla, le aveva detto che l'aveva escluso dalla sua vita, ma lui si era comportato per primo in quella maniera e lei aveva agito di conseguenza.
Si lei lo aveva escluso da quella che si stava rivelando una vita piuttosto intricata, non voleva vederlo avvolto dall'oscurità che piano a piano si stava alimentando in lei e che si nutriva dei suoi sentimenti, con Sharon aveva parlato e anche la Prefetta Serpeverde era rimasta stupita dal suo occhio eppure non aveva reagito male, anzi aveva accettato il fato che non voleva farla entrare in certi affari, ma Patrick non era Sharon e lei non poteva farci nulla.

~» Sai io non ho detto nulla che possa riguardare le conseguenze delle mie scelte e soprattutto non ho detto che non me le prenderò in carico.
Io so benissimo che ogni scelta da me fatta mi cambia la vita e non avevo neanche la minima idea che ti avrei incontrato, ma il fato mi ha fatto un favore... quello di accorciare i tempi per chiudere definitivamente la nostra amicizia, perché a quanto pare non sei disposto a far parte della mia vita. «~


Il tono era sempre molto garbato, non voleva sembrare una maleducata però non voleva neanche girare intorno al discorso, loro due non erano più amici e si vedeva, lui la guardava diversamente come se lei fosse morta.
L'unica cosa che odiava era essere giudicata da persone che anche se la conoscevano non sapevano molto di loro, la giovane non era più quella che aveva pianto nei Sotterranei o che si era mostrata indifesa a Mielandia... parlando di un fratello che odiava, ma ora no.
Ora lei vedeva il fratello con occhi diversi, non era una persona cattiva e crudele bensì aveva deciso la strada giusa e comprendeva anche il perché delle sue scelte, anche Patrick si stava rivelando uno delle persone che lei odiava, se davvero non voleva essere escluso dalla sua vita perché non l'aveva cercata? Se ci teneva a lei perché era stato il primo ad allontanarla? I comportamenti che aveva erano veramente ipocriti agli occhi della giovane.
Lui era solo uno stolto Caposcuola che non sapeva più che farsi di lei, era stata la solita amicizia che finiva dopo un po', quel sentimento che si logorava sempre in eterno... era qualcosa in cui lei credeva, ma che andava sempre a finire con un triste finale che le distruggeva il cuore.
Ma questa volta non sarebbe andata così, era piuttosto indifferente... il suo sguardo glaciale ora lo osservava e non faceva trasparire nessuna emozione, però doveva precisare alcune cose e quindi era necessario un nuovo intervento da parte della sua voce e delle sue parole, si sarebbe comportata gentilmente.

~» Vorrei poi avvisarti che non mi conosci, quindi per favore non lanciare dei giudizi su di me o almeno non rinvangare il passato, in fondo nessuno dei due sa niente nei confronti dell'altro. «~

I suoi occhi ancora fissavano il giovane, mentre i suoi padiglioni auricolari aspettavano di captare la risposta del giovane Caposcuola, era definitivamente chiusa la questione, presto la giovane sarebbe tornata nei suoi bui Sotterranei mentre il suo compagno se ne sarebbe andato nella Torre di Divinazione, due mondi estremamente diversi e due persone che ne facevano parte.
Ormai aveva compreso che non si potevano affiancare due realtà estremamente diverse e complicate, lei aveva i suo pensieri e il suo cuore di ghiaccio, lui probabilmente aveva altri problemi a cui pensare... entrambi non potevano sforzarsi.
 
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view post Posted on 29/9/2012, 15:24
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Nonostante avesse cercato di seguire il discoro della compagna, pian piano la voce della ragazza cominciò a ripetersi nella testa del Corvonero, confondendosi con il suo stesso eco. Tutto sembrava diventare così surreale, continuava a vedere la figura della Tassorosso davanti a lui, inveirgli contro con discorsi che il Corvonero stava ascoltando ma cancellava un secondo dopo, come se nulla avesse più peso, senso o importanza. Se davvero non conosceva Ayumo, chi poteva esserne in grado? Sapeva di lei molte cose, lei stessa gliele aveva raccontate e di certo non c'era bisogno di una patente per percepire il cambiamenti dell'anima, qualora appartengano ad una persona che senti vicino. Il ragazzo si appoggiò alla parete per trovare supporto, i quadri, le luci, le statue avevano cominciato a girare e quella magica sensazione sarebbe finita la più presto, non l'avrebbe sprecata a discorrere di un rapporto di amicizia oramai concluso. Tutto inizia e tutto finisce, era quella l'amara verità della vita. Con Ayumo aveva passato dei bei momenti al primo anno, ma poi il Fato aveva voluto separarli. Lentamente e in maniera piuttosto scoordinata, il Caposcuola fece scivolare la sua mano nella borsa e, dopo aver rovistato per alcuni istanti, estrasse lo specchio magico che lo teneva collegato ad Ayumo. Con gentilezza afferrò le mani della ragazza e fece in modo che esse si chiudessero intorno al cimelio dorato. Addio Ayumo.. Senza dire altro si volse verso le scale semoventi e procedendo a passo lento i allontanò dalla ragazza col corpo, con la mente e col cuore, probabilmente per sempre.
 
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11 replies since 4/8/2012, 00:24   259 views
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