•Hope• |
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| Osservò il viso dell’uomo ancora una volta, ascoltando nello stesso momento le sue parole con attenzione; se qualcuno si fosse affacciato in quel vicolo e avesse ascoltato e visto quello strano uomo probabilmente l’avrebbero preso per folle. Non riusciva a costruire un discorso chiaro, in modo da far comprendere alla sua interlocutrice, quello che voleva dire, ma continuava a vaneggiare, pronunciando frasi sconnesse e che ovviamente Hope non poteva capire. Rimase comunque li ad ascoltarlo, voleva in qualche modo aiutarlo, ma aveva bisogno di capire, e di certo andando avanti così non sarebbero arrivati d nessuna parte. -Severus calmate, altrimenti non potrò capire quello che mi state dicendo- Fece un passo verso di lui sollevando le mani e facendo segno all’uomo di calmarsi, rischiava forse a farlo, ma era il suo istinto a spingerla a comportarsi in quel modo, a cercare di aiutare quello sconosciuto e magari, se lui avesse voluto, portarlo al San mungo per curare quella brutta ferita - Sappiamo entrambi molto bene che l’indole dell’uomo è questa, raggiungere il potere, ignorando quelli che sono i sentimenti o anche, come nel vostro caso, la salute delle altre persone, ma non tutti sono così e quindi quando parlate, cercate di distinguere bene le due tipologie- Si fermò nuovamente a pochi passi da lui e senza smettere di fissarlo, il volto rilassato e un’espressione all’apparenza calma dipinta sul volto, ma del resto lei non aveva paura, non solo perché si sentiva padrona della situazione, ma in quel momento, forse, tra i due, lei era sicuramente la più lucida e in grado di reagire ad ogni evenienza; e poi voleva provare a calmarlo e con la rabbia e la foga di certo non avrebbe avuto speranze – Io lavoro per il ministero e lo posso giurare sulla mia vita, che è ciò che di più prezioso posseggo in questo momento, che non è mia intenzione prendere il posto di nessuno ne tantomeno arrivare a quella sedia di cui prima avete parlato- Nel momento in cui pronunciò quelle parole si fermò un istante e inclinò il volto perplessa. Ripensò dunque alle parole di Severus, all’allusione alla poltrona che, se i conti erano giusti, doveva essere quella del Ministro della Magia, ma cosa poteva saperne lui di quella poltrona? Quell’uomo parlava come chi un tempo aveva occupato quel posto. Scosse la testa incredula mentre mille domande affiorarono nella sua testa. Espose la prima che raggiunse la punta della lingua. –Voi chi siete realmente?- Nella sua mente c’era già una risposta a quella domanda, ma attese di ascoltare la risposta dell’uomo.
Edited by •Hope• - 21/9/2012, 11:45
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