Niente cambia

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Rowena Abyss
view post Posted on 20/8/2012, 21:27





Il motivo di quello che pensava fosse un addio non e' chiaro: di punto in bianco, si era svegliata una mattina, grondante di sudore dopo forse il peggior incubo mai avuto, realizzando che della sua vita non aveva fatto assolutamente nulla e che il suo bel lavoro fittizio, quel prurito che pensava felicita' quando alzava la bacchetta contro chichessia, il molestare i babbani e sottostare sotto gli ordini di qualcuno non le andava piu' a genio, nemmeno se quel qualcuno era Voldemort, il suo signore oscuro, l'unico essere sulla terra a cui forse doveva veramente qualcosa, la sua fedelta' in primis. Decise quindi di fare i bagagli, raccogliendo frettolosamente quelle poche cose a cui teneva, libri su libri, boccette di pozioni, un pensatoio e pochi altri averi personali per fuggire, dove non importava, l'importante era andare lontano da li, lontano da se stessa per capire, per cercare di smascherare l'incognita che aveva pendente sul capo. Fu cosi' che si mise in viaggio, cambiava localita' dove sostava ogni due per tre, per non farsi vedere e non farsi trovare dal suo signore oscuro che la chiamava, la chiamava piu' forte che mai, facendo bruciare quel marchio che la riportava sempre indietro. Furono giorni duri i suoi, e in un notte, nel delirio del Wiskey incendiario dopo che ad ardere non era solo la gola ma anche quell'avambraccio prese la bacchetta cercando di recidersi la pelle, per toglierselo, sfigurando solo un tatuaggio che l'indomani sembrava essere esattamente come prima, anche se la pelle che lo circondava era lacerata in piu' punti. Forse per la prima volta in vita sua aveva deciso di percorrere una strada diversa, aveva deciso di abbandonare il suo destino, la sua vita macchiata dai crimini piu' efferati, aggregandosi ad un gruppo di saltimbanco babbani: faceva la prestigatrice, aveva deciso di mettere da parte la magia, rinnegarla, ma se quella e' la tua natura, se quella ti scorre come un fiume in piena nel sangue, non c'e' verso di rinnegarla. Fu a seguito di una lite con una donna che lavorava con lei, una di quelle violente, che si viene alle mani che torno' quella di sempre e la bacchetta che era tenuta come un soprammobile qualsiasi venne usata, di nuovo, nel cuore del notte, con il solo scopo di vendicarsi. Ancora. Capi' quindi che fuggire era da codardi, che non vi era altro destino che quello che aveva sempre seguito e le incognite sparirono, ma non prima di aver dato fuoco al tendone del circo e aver liberato le bestie feroci. Un incidente come un altro raccontarono i giornali babbani dopotutto non vi era nessuno stemma scintillante di verde nel cielo, ma solo perche' Rowena doveva ancora inventarsi il suo di stemma. Cosa si era messa in testa non lo sapeva ancora, ma avrebbe giocato le sue carte con sagacia e astuzia, quella di un serpeverde, la sua.

La si trova quindi ora al testa di porco, all'ombra del castello che per lei non e' mai stato casa, con un aspetto un po' piu' trasandato del solito: i lunghi capelli corvini sono lasciati sciolti e cadono sulla schiena coperto da un gilet marroncino, sotto di questo, indossa una tunica a maniche corte di un bel colore verde che le lascia le gambe all'altezza del ginocchio scoperte, mentre il marchio, e' tornato ad essere celato, ma le cicatrici, spuntano da sotto di questo per andare a scherzare di bianco il palmo e il dorso della mano sinistra, la mano che si solleva e che porta alle labbra una pipa corta in legno, dalla quale aspira una lunga boccata per poi soffiare in faccia all'oste una nube di fumo, un misero gesto di ringraziamento per averle riempito nuovamente il bicchiere.
 
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view post Posted on 20/8/2012, 21:37

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Mezzosangue.
Mezzosangue e Nati Babbani ovunque.
Un senso di profonda repulsione attanagliava le viscere della Principessa di Serpeverde, avvelenandole il sangue di odio e disprezzo.
Un abito semplice, nero, elegante e fine, rifinito da ricami d’argento e diamanti preziosi.
Sandali di vernice decorati da brillanti, con un tacco vertiginoso.
Un leggerissimo mantello di seta nera, anch’esso ricamato finemente, chiuso sotto il mento da una spilla di platino e diamanti a forma di serpente..
I boccoli color dell’oro più brillante ricadevano morbidamente sulle spalle, con una rosa nera che spuntava da dietro l’orecchio destro.
Teneva la bacchetta infilata nella manica destra, pronta ad essere usata per qualsiasi motivo.
Per cercare di allontanarsi da quella marmaglia indegna, la più bella tra le belle decise di dirigere i suoi passi verso Hogsmeade, il villaggio magico oltre i cancelli di Hogwarts.
Incedeva a passo lento ed elegante, con andatura sinuosa, da vera Serpe.
Quasi inconsciamente, si diresse verso la locanda più malfamata del villaggio, come attirata da qualcosa.
Intanto, la sua mente divagava.
Pensava a Chris, a come convincerlo definitivamente a passare al Lato Oscuro, a come sarebbe potuta continuare la loro storia se non avesse accettato.
Pensava alla sua vendetta, quella che voleva prendersi su Pierre, quel grandissimo Figlio di un Dissennatore che l’aveva ingannata, illusa e quasi uccisa.
Pensava a Peverell, al fatto che se non fosse riuscita a recuperare in Storia, non avrebbe potuto conseguire i GUFO.
Pensava al suo ruolo nella Cerchia Oscura, chiedendosi se il suo operato fino ad allora fosse gradito a Lord Voldemort, il suo signore.
I suoi pensieri, desideri, ricordi ed emozioni si mischiavano in un crescendo di tensione.
Giunta al Pub, entrò spingendo la porta, che si aprì cigolando.
Si fermò sulla soglia e si guardò intorno con gli occhi socchiusi, come un gatto che scruta il territorio prima di un agguato.
In mano aveva una sigaretta sottile, accesa, che emanava un deliziosop sentore di menta.
La portò alla bocca e trasse una boccata.
Per poco non si strozzò con il fumo.
Sbattè le palpebre più volte, incapace di credere ai propri occhi.
Ma non c’erano dubbi, quel viso o avrebbe riconosciuto ovunque.
Lì, in quel posto maleodorante, seduta preso l’oste che le aveva appena riempito il bicchiere mentre fumava una pipa corta, c’era LEI.
Lei che era stata l’unica a comprenderla, lei, la sua mentore e signora, lei, la sua ex direttrice e adorata signora.
Lei alla quale doveva tutto.
Rowena Abyss.
Si avvicinò lentamente, gli occhi spalancati e la bocca semi aperta.

Madame Abyss sussurrò quando le si fu affiancata.
Sperava che la riconoscesse, dopotutto non era cambiata dall’ultima volta che si erano viste.

 
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Rowena Abyss
view post Posted on 20/8/2012, 21:59




I passi fasciati dai sandali di vernice si udirono bene all'interno del locale semideserto: la scuola doveva dopotutto ancora ricominciare e le vacanze estive avevano portato lontano dal villaggio ben piu' gente del solito, inoltre la bella stagione aveva invitato molti a migrare verso la costa, in cerca di un vago refrigerio. Scostata la pipa dalle labbra e appoggiata al tavolo, incurante della brace che avrebbe potuto rotolare lontana da essa, il bicchiere nuovamente colmo venne portato alla bocca, assaporando la bevanda ambrata in un sorso ampio. Fu in quel frangente che le si avvicino' Jaqueline e a parte donarle un fugace sguardo con la coda dell'occhio, non sembro' essere sorpresa piu' di tanto nel vederla, si aspettava di incrociare presto il cammino di uno dei seguaci dell'oscuro, solo che non avrebbe mai potuto dire che quel presto sarebbe stato proprio quel giorno, in fin dei conti era tornata solo da pochi giorni e si premuniva di non uscire nelle ore di maggior ressa, restando chiusa nella stanzetta in affitto preparandosi al giorno in cui sarebbe veramente tornata, pensando a che dire o che fare. Poso' il bicchiere sul bancone e si lascio' andare in un sospiro soddisfatto, lasciando quindi la De Molay in attesa, piu' a lungo di quanto avesse mai fatto prima d'ora, accarezzando la sua figura con le iridi nocciola solo ora, concedendole la sua attenzione.

-Jaqueline-

bando ai convenevoli, dopotutto ne avevano passate di cose assieme anche se nessuno l'aveva accompagnata nel suo piu' recente passato, un passato che l'aveva provata e il viso piu' magro, le occhiaie piu' marcate del solito ne erano la prova

-ti vedo bene...-

non un sorriso, nemmeno di circostanza, per poi affrettarsi a raccogliere la sua pipa, rovesciarla tra le dita e con un colpetto sul bordo del bicchiere rovesciare la brace e la cenere all'interno di questo, scostando in seguito frettolosamente lo sgabello e lasciare con passi svelti il locale, lasciando sul bancone una manciata di zellini che contati, non avrebbero mai portato a formare i galeoni sufficienti a pagare la sua consumazione, ma per allora sarebbe gia' stata troppo lontana.

-usciamo...seguimi...-

borbotto', ficcando una mano nella tasca del gilet e allungando la sinistra verso la maniglia della porta, infilandosi nella High street con probabilmente Jaqueline dietro.
 
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view post Posted on 20/8/2012, 22:16

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Se Jacqueline non ave riportato il minimo cambiamento, durante tutto quel tempo, Rowena sembrava smagrita e aveva profonde occhiaie che testimoniavano che ne aveva passate parecchie.
Non si offese per la scarsa attenzione che le rivolse, conosceva quella donna da molto tempo e sapeva perfettamente come si comportava.
Chissà cos'aveva fatto, in tutto quel tempo, chissà chi aveva incontrato lungo il suo cammino, chissà quali luoghi aveva visitato.
Era statta via per ordine del'Oscuro?
O se n'era andata per qualche altro motivo ignoto?
Jacqueline sapeva solo che rivederla le faceva brillare gli occhi.
Non lo avrebbe mai ammesso, ma le era mancata.
Si era sentita tremendamente sola, abbandonata, senza una guida.
Non lo aveva mai dato a vedere, ma ersno sensazioni che aveva provato spesso in quel periodo.

Voi sembrate stanca, mia signora sussurrò guardandola con i luminosi occhi blu venati d'argento. Cosa vi è successo?
Osservò i suoi movimenti e quando la donna svuotò la pipa, si ricordò della sigaretta e prese una boccata, gettando a terra la cenere accumulata.
Sbuffò il fumo dalla bocca e seguì Rowena fuori dalla locanda, obbediente.
In fin dei conti, Jaq era sempre stata più fedele a Rowena che all'Oscuro Signore.
Era lei la persona a cui doveva tutto ciò che era diventata, tutto il Potere acquisito.
Si muoveva lesta, ferina, bella come un angelo.
Seguì Rowena come un cucciolo segue la madre; lei che la madre non l'aveva mai conosciuta e aveva trovato in quella donna il sostegno e la forza per diventare ciò che era.

 
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Rowena Abyss
view post Posted on 20/8/2012, 22:42




La notte ora le avvolgeva e se non fosse stato per qualche lampione sparso qua e la a rischiarare i loro visi nessuno avrebbe mai potuto riconoscere le fattezze delle due. Rowena, rallento' il passo solo quando la locanda era oramai lontana e l'ombra del suo proprietario irraggiungibile, dando come prima risposta alle parole della bionda una scrollata di spalle, biascicando una risposta che mettesse a tacere l'intero argomento

-sto bene. Mai stata meglio-

appariva piu' distaccata di prima e se in passato aveva mostrato qualche cenno affettuoso nei confronti della De Molay, ora sembrava ppiu' gelida e le sue movenze dettate quasi da movimenti meccanici, come quello che fece per zittirla, l'avambraccio sollevato e la mano che mostrava solo l'indice che si poso' sulle proprie labbra.

-shhhh...sono cose di cui non stara' mai bene parlarne...piuttosto...-

si fermo' in maniera definitiva, poggiandosi ad un muro di una qualche abitazione e incrociando le braccia sotto il petto, scrutando in maniera indecifrabile la ragazza che aveva davanti.

-hai un qualche ordine specifico al momento....su di me intendo...com'e' la situazione?-

non si fidava, non si sarebbe mai fidata piu' di nessuno ma forse Jaqueline poteva essere l'unica persona capace di raccontarle la verita', di dirle come le cose siano evolute dalla sua ultima volta li, alle pendici di quel castello che ora era invisibile avvolto da quella notte nera e poi, chissa' come l'oscuro aveva preso la sua dipartita, chissa' forse Emily aveva fatto bene a darsi per morta, forse l'avrebbe dovuto fare anche lei anche se probabilmente, sarebbe tornata comunque, tanto un fantasma lo sembra essere anche ora, con quel pallido colorito del volto.
 
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view post Posted on 20/8/2012, 22:59

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Jacqueline non credette alle parole della donna.
Le era successo qualcosa, questo era certo.
Ora che l'aveva ritrovata, Jacqueline non aveva più intenzione di lasciarsela sfiuggire.
Quel senso di abbandono era come scomparso.
Puff.
Sapeva di essersi affezionata a quella donna, e lo era ancora, nonstante fosse chiara la sua diffidenza e lampante il suo distacco.
Forse, se le avesse dimostrato la sua fedeltà, lei si sarebbe sciolta un po'.
Non insistette sull'argomento.
Non voleva forzarla.
Quando udì la sua domanda, la guardò intensamente negli occhi color nocciola.

No, mia signora, non c'è nulla su di voi dall'Oscuro rispose sincera.
Era vero, non c'era nessun ordine di cui lei avesse sentito parlare che riguardasse Rowena.
A dire la verità, ultimamente non aveva avuto missioni diversa da stupidi arruolamenti di infanti poco dotati.

In questi tempi, non c'è altro da fare che arruolare poppanti, purtroppo disse, e una punta di risentimento le affiorò nella voce.
Non sopportava di dover far da balia ai bambini.
Poi ricordò una conversazione avuta con la Dalton, a proposito di un articolo che voleva scrivere. La donna aveva alzato sospetti su Rowena e la cosa non le era piaciuta.

Mia signora... la preside, Miss Dalton... credo che abbia dei sospetti su di voi... disse seria, desiderosa di mostrarsi disponibile e fedele.
 
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Rowena Abyss
view post Posted on 20/8/2012, 23:22




Nulla. Come poteva non esserci nulla su di lei, ne un ordine di cattura, ne quello di informarlo subito del suo ritorno, come poteva aver lasciato le acque cosi' calme...che si stesse occupando lui stesso della faccenda? La cosa le fece accapponare la pelle, l'ultima volta che l'oscuro si era impicciato in una faccenda simile era scappato il morto e da quel che sapeva lei, solo Boniak era riuscito a sopravvivere alle ire del signore Oscuro, lui che non tollerava abbandoni anche se, almeno Rowena non l'aveva mai tradito. Si dimostro' pensierosa e lo sguardo si levo' altrove, oltre la figura di Jaqueline, verso un punto imprecisato alle sue spalle.

-nuove leve. E' una cosa buona visto che oramai siamo in pochi...-

si considera ancora parte di quella famiglia di dannati, di maghi e streghe macchiati nell'anima anche se dentro alberga un'idea bizzarra, un'idea che tiene ancora tutta quanta per se.

-la Dalton? E' ancora viva? Speravo che fosse caduta dalle scale, che non le avesse viste...poi hai detto...Preside? La Pompadur ha tirato le cuoia?-

un sogghigno di soddisfazione, finalmente si era liberata di quella donna dall'animo troppo caritatevole, anche se non era stata lei a darle l'ultimo saluto. Se solo avesse saputo la verita'...
 
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view post Posted on 20/8/2012, 23:36

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Jacqueline la osservava attentamente.
Era pensiorosa, non la guardava.
La sua signora era davvero strana.
Chissà quali idee, quali pensieri e quali emozioni le passavano dentro.
Voleva che si aprisse con lei, voleva che la considerasse di nuovola sua pupilla, com'era prima della sua scomparsa.
Fece una smorfia quando la donna parlò.

Mon dieu, la maggior parte sono bambini, primo anno totalmente incapaci disse con disprezzo malcelato. Sono secoli che non ci viene affidata una missione degna del nostro nome
Non lo avrebbe detto ad alta voce, ma era chiaro che non approvava ciò che l'Oscuro stava facendo. Non ce la faceva più a fare la bambinaia. Non era nata per quello.
Oh, mia signora, non sapete? La mia conterranea, quella babbanofila dela Pompadour, è il nuovo Ministro

Come faceva Rowena a non saperlo?
Dove diavolo era stata?
All'estero?
Oppure - pensò con orrore - in mezzo ai Babbani?
La scrutò in cerca di risposte, sperando che parlasse, che si aprisse.
Non aveva mai desiderato così tanto che qualcuno si fidasse di lei.
E in quel momento, la principessa capì che per Rowena avrebbe fato qualsiasi cosa.
Lei era la sua Signora, altro che il Lord Oscuro.

 
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Rowena Abyss
view post Posted on 21/8/2012, 18:42




Assopiti, i mangiamorte erano palesemente addormentati, fluttuavano in trance e forse l'oscuro senza la sua seconda che di solito si sobbarcava la mole del lavoro aveva perso un po' di spirito d'iniziativa oppure, stava organizzando un grande ritorno in attesa di lei, dopotutto se non fosse stato per il suo intervento la missione al ministero sarebbe andata al gramo, ma al momento si limito' ad annuire con il capo, come se capiva l'odio per quella apatia che stava attraversando Jaqueline. Sembro' risvegliarsi solo quando il discorso rivelo' l'attuale posizione e per giunta di notevole rilievo dell'ex preside: sgrano' gli occhi all'improvviso per la sorpresa per poi rabbuiarsi con altrettanta velocita', assottigliando lo sguardo e denti, facendoli stridere tra loro come un animale ringhiante , borbottando in seguito qualcosa di irripetibile, probabilmente qualche burbera imprecazione, per poi infine soffiare con le narici come se con quel suo gesto riuscisse a buttare fuori la stizza del momento. Si passo' una mano sul viso, sollevando gli occhi al cielo e posando infine le mani sui fianchi, in palesi gesti di stizza

-e quell'incompetente di Lupin? COME PORCO GRAMO HA FATTO A FARSI BUTTARE FUORI! L'AVEVAMO MESSO SU UN DANNATO PIEDISTALLO!-

sbraito', incurante se qualcuno in qualche casa vicino potesse udire le sue urla, iniziando a camminare avanti e indietro davanti a Jaqueline, per poi fermarsi di botto, come se avesse appena avuto un epifania, una delle tante malevoli idee che ogni tanto le attraversano il cervello.

-pero', questo potrebbe giocare a nostro favore...la Pompadur e' sempre stata piu' scaltra della Dalton e forse e' la volta buona che riusciamo a sbarazzarcene senza farci notare troppo...per il resto...altre novita'?-

sembro tornare come quella di appena pochi minuti prima, silenziosa e terribilmente apatica.
 
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view post Posted on 21/8/2012, 19:02

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Jacqueline era davvero stupita.
Le sembrava assurdo che Rowena non avesse saputo della scalata al potere di Camille.
Era come se davvero avesse vissuto al di fuori del mondo magico per tutto quel tempo.
Era confusa.
Non riusciva a comprendere cosa le fosse successo, cosa l'avesse cambiata così tanto.
Un lampo d'argento e Jacqueline teneva tra le mani un'altra sigaretta lunga e sottile.
Con un tocco di bacchetta la accese, per poi far scomparire l'arma su per la manica.
Prese qualche boccata ascoltando la comprensibilissima sfuriata di Rowena. Dopotutto, l'ex ministro era stato messo al suo posto e protetto dall'Oscuro e dai suoi servi.

Non ho la più pallida idea di che fine abbia fatto, è parecchio tempo che non lo vedo nè sento nominare disse con una smorfia sbuffando il fumo dalle labbra scarlatte.
A ciò che disse in seguito, la strega dagli occhi blu e argento ghignò, pregustando il sangue che sarebbe stato versato.
Altre novità.
Cosa c'era ancora da raccontare...?
Ah certo, Nicholas.
Chris e Camille l'avevano interrogata, cercando di carpirle informazioni su Black.
Al pensiero, le sue guance si imporporarono.

Stanno cercando Nicholas disse in un sussurro. E hanno interrogato me, mia Signora, un Auror e la Pompadour, mi hanno fatto delle domande. Non ho detto nulla più di quanto non sapessero... ma sono sttati insistenti...
La guardò, nervosa, prendendo un'altra boccata di fumo.
 
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Rowena Abyss
view post Posted on 21/8/2012, 19:12




Il glaciale pensiero che la potessero collegare a tutta la faccenda l'attraverso' sapeva benissimo che i suoi atteggiamenti ambigui per nulla celati all'intero del castello avevano dato il suo pensare alle due donne, ma non pensava che una volta scappata dal suo passato avessero interrogato Jaqueline. Che fosse stata riconosciuta in qualche modo durante la loro ultima scorribanda assieme? Senno' come diamine avevano potuto collegare il loro macabro terzetto, certo Rowena si era esposta molto per Nicholas e forse questo era stato il suo piu' grave errore, ma stava semplicemente seguendo gli ordini di allora. Che anche la De Molay abbia fatto un passo falso?

-fai attenzione, molta attenzione. Non mangiare nulla che ti viene servito a scuola, scendi nelle cucine di notte o ogni volta che puoi e fai razzia, gli schiavetti dalla pelle verde sono molto malleabili e si intimoriscono facilmente...-

borbotto'. La sua preoccupazione piu' grande e' che usassero il veritaserum, certo lo sapeva bene che la pozione doveva essere usata sotto controllo ministeriale ma ora che il ministero era la Pompadur stessa, l'unico asso che avevano nella manica si era andato a far benedire.

-sai il nome di questo auror?-

vi erano nuove leve a quanto pare nel mondo del bene anche, nuovi individui che avevano in mente di pulire il mondo da loro, una manciata di illusi come quel Rhaegar, ancora li a scaldare la sedia nonostante i chili di ciambelle che si trascina nella pancia.
 
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view post Posted on 21/8/2012, 20:14

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Jacqueline gettò a terra il mozzicone.
Rowena aveva capito che la situazione si stava facendo pericolosa e probabilmente temeva che usassero il Veritaserum di nascosto su di lei per farle dire tutto ciò che sapeva.
Ma Jacqueline non era stupida.
Da parecchio, ormai, la giovane donna mangiava solo ciò che le veniva consegnato da Purity, la sua Elfa Dopmestica personale, la quale ogni giorno faceva la spola tra castello e palazzo reale per portare a Jacqueline il cibo delle sue cucine.

Non temete, mia Signora, non mangio mai ciò che cucinano a Hogwarts rispose seria.
La domanda seguente le raggelò il sangue.
Rowena voleva il nome dell'Auror.
Voleva sapere il nome di Chris.
Cosa voleva fare?
Ucciderlo?
Torturarlo?
Modificargli la memoria?
Non avrebbe potuto sopportarlo.
Chris era il suo innamorato, non voleva che gli succedesse qualcosa.
Ma Rowena era Rowena.

Chris Albus Smith... sussurrò a occhi bassi, le guance più rosse che mai, simili a pesche ben mature.
Aveva paura che gli facesse del male, ma non poteva mentirle.
Lei era la sua Signora.
 
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Albus Severus Tom Grindelwald
view post Posted on 21/8/2012, 20:51




Of// Come da regolamento, post di avvicinamento :)

A volte la notte avvolge le cose con un manto scuro che sembra raccontare di vecchie storie dimenticate o di nuove storie inascoltate. Sono di quelle storie che quel giorno Tom si stava nutrendo, di ricordi e rancori ed emozioni proveniente da un passato remoto. Quei pensieri rivolti a ieri lo avevano portato a girovagare per Hogsmeade senza una meta. Ogni volta che pensava al passato si ritrovava lì, ad un passo da Hogwarts dove aveva vissuto per tanti anni. A un passo da un passato che non sarebbe tornato

Forse era stato chiamato in quel paesino quel giorno proprio da quel passato del quale ricordava poco. Forse era stato il Chaos a condurlo al testa di Porco, luogo che raramente aveva frequentato. Chissà quali mani si erano mosse nel portarlo lì, proprio quel giorno che il passato lo perseguitava, proprio quel giorno in cui l'Oscuro Signore aveva lasciato un po' di tregua da missioni estenuanti.

Quali che fossero i motivi Tom vi arrivò perso nei pensieri. Era vestito di nero. Un vestito lungo, gessato, con i ricami d'oro. Il solito bastone da passeggio con il pomello a forma di teschio. Il locale doveva esseree semi vuoto come al solito, ma il ragazzo notò subito due figure che erano fuori da esso e fu come come se si fosse diretto in quel locale proprio per quel motivo, per loro. O meglio per una di loro. Il suo quinto senso e mezza questa volta doveva aver funzionato quasi come un sesto senso. Quella donna che intravedeva a parlare con una ragazzetta bionda era stata una sua collega ad Hogwarts.

All'improvviso fu invaso dai ricordi. Roba che aveva rimosso in quell'incidente a Nocturne Alley. Il tavolo dei professori e lui che chiedeva a quella donan di accompagnarlo al Ballo in maschera per Halloween. I loro vestiti che rappresentavano due personaggi dei fumetti babbani. Poi quel giorno a Londra dove uno strano uomo l'interupp ementre confabulavano.

Quella donna, prima di essere una sua collega, era una Mangiamorte. Una delle più vicine all'oscuro Signore. Forse la più fidata, anche più di Tom che lo serviva da tempo immemore oramai. Quella donna era: Rowena Abyss. Se la memoria non lo ingannava. A differenza di Tom non era cambiata molto nel tempo, era giusto un po' più scompigliata di come se la ricordava. Strane voci erano girate su di lei dopo la sua scomparsa. C'era chi diceva fosse morta, chi avesse tradito l'Oscuro Signore. Chi addirittura che nascondesse una gravidanza da parte di Voldemort. Tutte voci assurde secondo Tom, probabilmete si era presa una pausa di riflessione dall'Oscuro Signore.

Lui la capiva perfettamente, alcune volte sapeva essere fin troppo assillante il loro capo. Sembrava volere troppo da loro e spesso anche le ricompense non erano adeguate. Anzi sembrava quasi loro lavorassero per la gloria.

Così lentamente si avvicinò alle due senza sembrare sospetto, in quanto non voleva innervosirle o farle credere che volesse origliare. L'ultima volta che si erano visti Tom non aveva la cicatrice che andava dall'occhio sinistro a perdersi nei capelli e nemmeno quelle sulle mani, forse non lo avrebbe riconosciuto, ma non importava molto, ora che l'aveva vista doveva parlarle. Un po' per recuperare i ricordi di quel passato oscuro, un po' perché rimaneva una delle più fedeli servitrici del Signore Oscuro, qualunque cosa l'avesse allontanata dai suoi compagni. Era a pochi passi oramai. Non abbastanza vicino da poter capire ciò che volevano, ma abbastaza da far capire alle due che era da loro che si stava dirigendo.

 
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Rowena Abyss
view post Posted on 21/8/2012, 21:10




Arguta e astuta come tutti i serpeverde, non avrebbe dovuto dubitare di Jaqueline, fatto sta che ricordarle una qualche avvertenza sembrava fare sempre bene e aiutare a non fare la fine di Nicholas che ha dovuto persino cambiare natura e identita' pur di poter rimanere sotto i servizi dell'oscuro. Di lui ora non sa piu' niente ha perso di vista tutti i suoi contatti, il suo mondo si e' staccato pian piano pezzo per pezzo e questo suo declino non ha ancora capito quando ha avuto inizio anche se, ora sembra abbastanza concentrata per tornare a ricomporre il puzzle e ripristinare cio' che in passato si era rotto.

-Chris Albus Smith....uhm...deve essere troppo giovane o troppo vecchio, non mi sovviene niente di quando io frequentavo Hogwarts...-

si mostro' pensierosa

-tuttavia nulla vieta di andarlo a trovare e vedere bene che faccia ha vero? credo che farebbe un bel po' di scandalo sai la notizia di un auror torturato e seviziato....-

ghigno', un sorriso malevolo le comparve sul volto, incurante dell'imbarazzo di Jaqueline del momento e della sua reazione conseguente, chissa' forse la serpeverde si sarebbe trovata a scegliere un giorno, arrivare ad un bivio davanti al quale anche lei una volta si era trovata, scegliendo di non amare e chiudere il suo cuore, farlo diventare peloso come quanto il mago nella storia di Beda il Bardo. Un rumore, attiro' la sua attenzione, portando i sensi ad aguzzarsi e a zittirsi d'istinto osservando solo una sagoma in avvicinamento, era in controluce e delle fattezze del volto non vedeva nemmeno un oncia. La mano, si fermo' in maniera perplessa sulla cintura, in prossimita' della bacchetta tenuta salda nella fondina che portava alla vita.
 
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view post Posted on 21/8/2012, 21:24

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OT// Rowi ora la ammazzi, ç_ç

Jacqueline sussultò a quelle parole e le sue labbra si spalancarono.
Solitamente indifferente agli esseri viventi e sempre ben felice di far soffrire chicchesia, in quel momento la straga non riuscì a mascherare le proprie emozioni.
Cadde in ginocchio nella polvere e gemette.

Mia Signora, no!
Un tremore convulso le prese le membra, un tremore incontrollabile.
Non voleva perdere Chris, non POTEVA.
Lui la rendeva felice, la feceva sentire bene, lei lo amava e lui amava lei.
Doveva dire la verità a Rowena, la sua Signora doveva sapere che Chris conosceva la sua natura e che FORSE, se fosse riuscita a convincerlo del tutto, sarebbe passato al lato oscuro.

Mia padrona, io... Chris Smith è il mio compagno... comincio, timorosa e remissiva. Pochi giorni fa gli ho confidato la mia natura. E credo di poterlo attirare dalla nostra parte...
Alzò impaurita lo sguardo verso la sua signora.
Non fategli del male, vi prego... supplicò mentre una lacrima le scivolava sul viso pallidissimo.
Poi, all'improvviso, avvertì un rumore inconsueto nella notte.
Scattò in piedi lesta, la bacchetta stretta in pugno, pronta ad usarla.
Un uomo stava poco distante da loro.
Chi era?
 
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