Albus Severus Tom Grindelwald |
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| Forse il suo viso non era così comune se quella donna l'aveva riconosciuto dopo tanto tempo. Alla fine quanto tempo era passato? Sicuramente anni, ma quanti? non poteva ricordarlo, era già tanto se ricordava chi fosse e qualche episodio dei loro trascorsi.
Gli occhi verdi del ragazzo scrutarono attento i movimenti. La donna non mosse la mano da vicino alal cintura, sicuramente non poteva essere inteso come un buon segno, ma quello che lo incuriosì di più fu il comportamento della ragazzina. Nonostante pochi istanti prima la donna la tenesse per i capelli, cosa che provocò un piccoli brivido di piacere nelle ossa di Tom, le se era rivolta con il termine "Padrona" e l'aria di una che attende degli ordini. Non poteva dire di esser eun caro amico di Rowena, ma alcune cose del suo carattere le ricordava bene e tra quelle c'era la totale mancanza di un legame affettivo. La stessa mancanza che aveva il ragazzo e sapeva il motivo: Entrambi erano dei calcolatori.
La prima reazione nei confronti della ragazza fu di rabbia, solo interna logicamente. Fu preso dall'istinto di ucciderla, lì su due piedi. Una ragazzina che poteva anche solo pensare di essere capace di difendersi contro di Tom meritava di morire. Aveva ucciso maghi molto migliori di lei e per molto meno. Sentiva già il brivido lungo il collo, ma una voce nelal sua testa lo intimò di fare cazzate.Forse gli occhi gli brillarono un attimo per quelal sete di sangue, ma poi sorrise. Sorrise perché il suo secondo pensiero era collegato al carattere di Rowena. Ovvero se quella era una seguace della donna allora, forse, la Abyss aveva altri piccole marionette sotto il controllo.
*Marionette*
Perché di nient'altro poteva trattarsi se non di b urattini a cui lei assegnava compiti e che facevano quello che diceva, chissà in cambio di cosa. Per lei erano sicuramente strumenti e quella scena aprì gli occhi a Tom, forse doveva crearsi anche lui un piccolo esercito di burattini, sarebbero potuti tornare sempr eutili. Anche se era abituato ad agire da solo e a vivere nell'ombra, estraneo al mondo, soprattutto negli ultimi tempi. Nonostante ora lavorasse al ministero riusciva comunque a tenersi fuori dalle relazioni abbastanza da agire nell'ombra.
Poco importava ora di quei discorsi, aveva davanti due donne diffidenti, che non era mai un bene. Una Mangiamorte e la sua ancella che, vista la scena di pochi istanti prima, doveva aver rovesciato il thé. Grazie a quei pensieri mise su un ghignò che poteva sembrare quasi un sorriso amichevole e disse
Signorina Abyss non pensavo, anzi non speravo che ricordasse il mio nome addirittura per intero
Fece un piccolo inchinò in segno di saluto e rispetto, il baciamano non gli sembrava adatto a quella donna così forte e dalla personalità così dura.
Questo è davvero un onore
Non gli dava troppo fastidio fare quella scenetta in fondo aveva una vera stima della donna, sicuramente però avrebbe ignorato la ragazza, non gli interessava sapere chi fosse
Giravano strane voci sulla sua scomparsa ed è un sollievo vedere che è viva e vegeta
Forse quelle parole non avrebbero giovato alla situazione di Tom, ma non gli interessava. Se lui non avrebbe estratto la bacchetta o fatto strane domande, o mosse false non sarebbe stato attaccato dalla ex collega. Sotto sotto sperava che quella donna nurtrisse almeno un po' di stima nei suoi confronti
*Sei solo uno sciocco lei ti ritiene una nullità come tutti gli altri *
Tom la ignorò continuando a fissare la Abyss, il contatto visivo era il primo punto per instaurare fiducia in qualcuno, non che il ragazzo ne avesse bisogno, ma non riusciva al momento a staccare gli occhi da quelli castani della donna. GLi avevano ricordato qualcosa e bramava di ricevere da quegli occhi altri ricordi, altri spezzoni del suo passato per poter avere un giorno un quadro completo.
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