| Farla finita, questo era l'unico pensiero che Claire riusciva a formulare; solo grazie al turbine d'aria che la stava travolgendo, quest'ultima era in grado di nascondere l'espressione di sofferenza che l'aria calda provocava sulle escoriazioni presenti sul suo corpo. Possibile che qualsiasi mossa compisse, l'inglese riuscisse a ribaltare la situazione a suo favore? Era questa sensazione, questo fastidio a turbare la mente dell'argentina che, secondo dopo secondo, diventava sempre più incattivita. Quel vento potente, inoltre, gli impediva di muoversi liberamente e, sopratutto, di fendere elegantemente l'aria con la bacchetta. Così il braccio di Claire si stese faendo forza verso l'avversaria, il suo animo cercò di raccogliere tutta l'energia e, scandendo con voce decisa la formula urlò: BOMBARDA! L'incantesimo, così immediato, di semplice esecuzione e, nellos tesso tempo, sarebbe stato l'ideale per mettere l'avversaria fuori gioco. Puntando sulla porzione sotto i suoi piedi, Claire l'avrebbe fatta saltare in aria e, una volta resa inoffensaiva, avrebbe infierito ponendo finalmente fine allo scontro.
Le diverse strategie adottate dalle due duellanti dall'inizio dello scontro avevano cominciato a rivelarsi in tutta la loro efficace o, purtroppo, inadeguatezza. Se Hope aveva esordito più in sordina, subendo di primo acchito la pioggia magica della duellante Argentina, era invece riuscita a mettere Claire nelle condizioni di dover contrattaccare per non essere sopraffatta. Al contrario, quest'ultima aveva cominciato con aggressività, mettendo in campo forse troppo precocemente la sua potenza magica: ora invece si trovava a fare i conti con un avversaria troppo scaltra per essere messa KO con al forza bruta. Si udì il rumore del vento aumentare e colpire con più foga e poi un'esplosione improvvisa che distrusse la parte alle spalle della duellante inglese, mostrando le facce sconvolte dei maghi che si trovavano a passare nel corridoio fuori dalla sala. Deviato dal vento e il Bombarda era risultato piuttosto impreciso, seppure nona vesse perso la sua capacità distruttiva. Mattoni e calcinacci volarono a diversi metri, uno dei quali colpì Hope alla gamba sinistra (-6 PS), facendo si che questa perdesse il controllo sul suo incantesimo che si disperse nell'ormai torrida atmosfera della sala dei duellanti. Dall'altra parte Claire non sembrava passarsela meglio, le sue bruciature erano notevolmente peggiorate a causa dell'aria che da tiepida era divenuta bollente (-10 PS, -3 PC). Sostava in mezzo alla pedana quasi piegata in due per porre rimedio al dolore, mentre il suo sguardo più crudele e arrabbiato che mai, sfidava la sua avversaria. CITAZIONE HOPE LANCASTER In ginocchio. Ustioni leggere su braccia e ventre, ci sono quadri e fiamme intorno a lei. C'è un mattone vicino alla sua gamba. PS: 138/160 PC; 117/120 PM: 120 EXP: 27 | CLAIRE SANTOS Seduta per terra. Ustioni profonde sul petto dal collo fino a baso ventre. Dolore intenso. PS: 134/170 PC; 144/160 PM: 140 EXP: // | Ci sono detriti alle spalle di Hope. Da questo in turno i danni verranno raddoppiati a causa della stanchezza.
Fallimento dopo fallimento, Claire cominciava a sentire sempre più il bisogno e la voglia di redimersi, di dimostrare quanto valesse. Conosceva un sacco di incantesimo, avva visitato tantissimi luoghi, conosciuto maghi famosi, imparato magie oscure eppure ciò non pareva bastare contro quella che sembrava una qualsiasi e mediocre maghetta inglese. Anche l'ultima sua fattura si era rivelata meno offensiva del previsto, se solo fosse riuscita a colpire il suolo a quest'ora Hope si sarebbe trovata al suolo impotente. Esattamente come lei. Cercando di ignorare il dolore, pensò all'oceano che bagnava le spiagge della sua madrepatria, cercando di ritrovare in se quella quiete che solitmaente gli permetteva di non perdere la concentrazione. Le pareva di vederlo, così azzurro, così immenso, lo scrosciare delle onde così ritmico e rilassante. Claire poggiò la sua mano sinistra e con forza cercò di tirarsi su, senza voler tirare la pelle ustionata. Una volta in piedi unì le sue mani davanti a lei, senza perdere l'immagine fissa che ora era diventata predominante nel suo pensiero e, muovendosi con fare deciso, disegnò un cerchio a partire da quel punto, ricongiungendo gli arti più in basso, affinché ognuno ne compisse metà.Neptuuuuuuuuuuno!! Nonostante si trovasse in difficoltà, malgrado il dolore e la rabbia, quella formula fu pronunciata come se l'oceano dalla ragazza immaginato prendesse vita, dominando la scena, sommergendo ogni cosa e spegnendo ogni fuoco. Il tono fu deciso e rilassato, come se evocare una massa d'acqua così ingente potesse risultare facile. Tutto, sarebbe stato nelle mani del Fato, nuovamente, anche se fino a quel momento egli si era rivelato piuttosto crudele nei confronti della duellante straniera.
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