η: Trapped. , yolanda.gordon ; •Sbiru ; Evelyn Bellard ; Ethan™ ; †Kira. .

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view post Posted on 14/12/2012, 22:37
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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Boccheggiò per un attimo, nel disperato tentativo di recuperare tutto l'ossigeno che aveva sputato fuori con violenza mentre proclamava l'incanto; i polmoni bruciavano flebilmente, così come gli occhi che riflettevano la miriade di lampi colorati che vennero scagliati quasi nel medesimo istante. Pareva quasi bello vederli così, simili ad un innocuo spettacolo pirotecnico, di quelli che aveva visto solo rarissime volte da dietro il vetro della camera angusta che condivideva con una dozzina di ragazzine - Prima; ma la realtà non poteva essere più terribile e letale. Un rumore sordo si propagò con violenza scuotendola fin nelle interiora e con sbigottimento si rese conto del corrimano che saltava e delle pietre smosse nei pressi del mostro che era appena finito disintegrato per mano della Corvonero - così deduceva dalla maglia - più grande; l'essere che invece aveva appena incassato il suo di colpo, venne sbalzato all'indietro con forza come aveva sperato appena prima di essere sbattuto rudemente a terra da qualcun altro. Non ebbe il tempo di ritenersi soddisfatta, non poteva permettersi di trastullarsi in simili vanità; strinse i pugni per arrestare quell'assurdo tremore che controllava le sue braccia e un rivolo di sudore le rigò la guancia appena prima di essere strappato via a forza dalle dita della ragazzina; aveva lo stomaco in subbuglio, il cuore che batteva così forte da dolerle e la testa che stranamente pareva andare come mai prima di allora. Assurdamente aveva recuperato quella lucidità che la contraddistingueva e la sua mente formulava pensieri su pensieri ad una velocità che non credeva possibile; ogni attimo pareva dilatarsi, estendersi all'infinito per darle modo di recepire ogni singolo particolare e valutare tutto nell'insieme. Si sentiva fiacca e in forze allo stesso tempo, in grado di combattere una tigre a mani nude e vulnerabile perfino contro una folata di vento; era quello l'effetto della paura? Quel binomio sconcertante di potere e pericolo che l'avvolgeva in spire fameliche e ammalianti; se era così, ben venga la paura. Era una sensazione inebriante, totalmente nuova ed eccitante, e per un attimo ne ebbe timore; i suoi sensi si erano acuiti notevolmente, vero, ma questa nuova condizione esigeva un pegno da pagare e Nia temeva fosse il controllo, cosa che non poteva assolutamente perdere.
Ci pensò il Fato a rimetterla in riga e farla tornare coi piedi in terra; qualcosa oscurò per un momento la luce, proiettando un ombra gelida su di lei, come il brivido che le corse lungo la schiena madida; la bocca si spalancò nuovamente in un muto grido di stupore mentre l'enorme creatura fangosa avanzava inesorabilmente fino a che, senza preavviso, scattò in avanti con uno schiocco intuibile della mascella. La Tassina sbalzò all'indietro per lo sorpresa, i muscoli tesi allo spasimo e il petto ansante ma prima che potesse comprendere ciò che stava succedendo, una morsa le attanagliò lo stomaco e le iridi cerulee si spalancarono su quello spettacolo raccapricciante: l'Auror dalla chioma indomabile venne colpito con violenza inaudita e scaraventato malamente sui gradini, proprio sotto di lei. Nonostante il tumulto non le avesse dato la possibilità di sentirlo, le orecchie registrarono comunque il rumore tipico delle ossa in frantumi e ancora una volta si ritrovò ad odiare la sua fervida immaginazione; quella volta però era tutto maledettamente reale. Quel corpo possente che le era parso pieno di vita fino a qualche istante prima, carico di energia repressa, adesso sembrava soltanto un involucro vuoto e inutile; era l'unica cosa certa in quel putiferio, non si muoveva più.
Deglutì pesantemente, la bocca che si richiudeva di scatto e i denti che cozzarono fra loro; la presa sulla bacchetta che si faceva man mano più difficile e scivolosa, la speranza che iniziava a scemare ad un ritmo forsennato dal suo animo.
Non ce l'avrebbero mai fatta, adesso che quello che pareva il leader dell'allegra combriccola se ne era andato definitivamente.
*Scomparso, come tutti.* Come loro, nel giro di qualche minuto; forse avrebbero potuto resistere addirittura per un' ora, poco più, ma alla fine sarebbero capitombolati anche loro adesso che non c'era più nessuno a gestirli. Non potevano continuare in quel modo, scagliando attacchi su attacchi alla rinfusa, serviva un piano, un'idea; un po' di sana organizzazione che traesse il meglio da quella massa di giovani stolti armati di bacchetta.
Ma non riuscì a concretizzare il pensiero, lo smarrimento era troppo grande, la paura che prima si era manifestata in tutta la sua malia suadente, adesso era esplosa in tutta la sua terrificante grandezza e suo malgrado Nia si scoprì di avere un insano bisogno di fare pipì.
*Smetti.* Non ci riusciva, le prospettive più rosee si erano infrante nel giro di un secondo, lasciandole un vuoto spaventoso dentro man mano riempito da un sentimento nuovo e logorante: disperazione.
La stessa di chi non ha più nulla da perdere, che parte sconfitto e che continua a muoversi e reagire per pura inerzia ma senza uno scopo preciso; e così lei, si mosse involontariamente, guidata da un bisogno primordiale, qualcosa a cui non poteva opporsi e che non sapeva spiegare. Rinsaldò la presa, gli occhi che pizzicavano gonfi di lacrime a cui non avrebbe dato sfogo, ma la rabbia, pulsante e rossa, quella non sarebbe svaporata da sola; doveva indirizzarla, darle uno sfogo,
usufruirne fino a che non si fosse accasciata al suolo, inerme. L'arto destro scattò verso l'alto, risoluto, e iniziò a scendere tracciando una linea verticale per poi virare verso destra procedendo orizzontalmente e senza interrompersi come a voler disegnare una grande "L" immaginaria: nessun pensiero molesto, solo la ferrea volontà di colpire.
« Decàdo! »
Un grido si elevò fra su gli altri, esortando molti di loro ad attaccare nuovamente con tenacia e violenza, ma erano come il battito d'ali di un passerotto che volava incontro alla tempesta; prima o poi quelle ossicine fragili si sarebbero spezzate, inesorabilmente.
A meno che non avessero trovato una soluzione per tempo, qualcosa che desse loro una marcia in più per quanto piccola e inutile che fosse; erano troppi, non sarebbero mai riusciti a gestirli tutti insieme, era impensabile.
*Dividerli.* Sì, dovevano dividerli, mettere in condizione di poter attaccare solo uno per volta così che avessero tutto il tempo per colpirli e concentrarsi su un unico obiettivo; al momento per quanto i loro colpi stessero andando a segno, non erano altro che energia sprecata: attacchi sporadici che non avrebbero mai influenzato sensibilmente le schiere nemiche. Fu difficile riprendere pieno possesso del proprio corpo, fu come risalire un fiume contro corrente, sfiancante e dannatamente difficile; però doveva farlo, era spinta dal puro e semplice istinto di sopravvivenza, l'istinto, il lato bestiale celato in ogni uomo. Era giovane, maledizione, troppo per morire lì, in quel frangente.
La testa scattò di lato, in cerca di qualche volto noto, sperava di trovare la bronzo-blu maggiorenne in quella ressa, probabilmente era accanto a lei.
*Yolanda.* Le ricordò il cervello, come se quell'informazione recepita per caso potesse essere di una qualche utilità. La trovò, poco dietro di lei e subito si spinse nella sua direzione con uno sguardo disperato e il cipiglio concentrato di chi sa cosa sta facendo; voleva afferrarle il braccio per palesarla la sua presenza, strattonarlo con forza per indurla ad ascoltare una piccola primina. « Dobbiamo.. dobbiamo dividerli in qualche modo! » Fu un urlo angosciato, seguito da una supplica celata nei suoi occhi azzurrini; doveva ascoltarla. Sperò che la ragazza capisse ciò che intendeva dire, non avevano certo il tempo di mettersi lì a discutere, né Nia era nella condizione di relazionarsi civilmente. « Se continuano ad attaccarci in massa, soccomberemo! »
 
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view post Posted on 16/12/2012, 09:19
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7° anno - I love Corvonero *Ex-prefetto Corvonero*

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Yolanda finalmente riuscì a intravedere un filo di speranza nei loro attacchi. Sembrava che finalmente qualcosa stesse andando per il verso giusto perchè il suo incantesimo e quelli degli altri andarono a buon fine. La fortuna sembrava finalmente girare a loro favore, e questo la fece sorridere per qualche secondo. La giovane Grifondoro vicino a lei lottava come un leone, con una grinta e una determinazione che le facevano provare un moto d'orgoglio e di ammirazione.
Era una ragazzina ancora giovane e inesperta, ma usava la sua testa, le sue forze e la magia conosciuta per difendere la loro cara scuola. Avrebbe voluto dirle tutto questo, ma il tempo di formulare questi pensieri occupava lo spazio di qualche secondo. Non c'era tempo per le congratulazioni, dovevano continuare ad attaccare.
Era forse meglio concentrarsi sul mostro più grande, o pensare prima a quelli più "piccoli", se così si poteva definirli? La mente della Corvonero lavorava febbrilmente, pensando anche a quale formula usare successivamente. Il suo incantesimo di protezione in teoria era attivo, quindi poteva concentrarsi su un nuovo attacco.
Mentre faceva i suoi calcoli, la Grifondoro le venne vicino e le urlò qualcosa. Yolanda si girò verso di lei per una frazione di secondo, e ascoltò le sue parole.
La ragazzina era angosciata, e a ragione. Le chiedeva aiuto, le chiedeva di unirsi in un piano azzardato ancora tutto da pensare.

-Dividerli? Si, si può provare.- Una formula imparata da qualche anno fece capolino dalla sua memoria. Le sua mente sembrava un computer, un motore di ricerca. Lei pensava a cosa voleva ottenere e subito era pronta la formula per riuscirci.
-Fammi provare una cosa...-
Yolanda fece un passo in avanti e distese la bacchetta verso il terreno roccioso e terroso che si estendeva davanti alle scale sulle quali stavano combattendo. C'era tutto terreno libero da lì al ponte, e poteva sfruttarlo per quello che aveva in mente.
-Atlantis Cage.- La formula avrebbe permesso di far crescere delle rocce di 2-3 metri, innalzandole a cerchio intorno al bersaglio. Poteva funzionare per dividere i loro nemici? o avrebbe solo rallentato la loro corsa verso il castello? Yolanda aveva cercato di visualizzare veri e propri muri di rocce che si ergevano tra i loro aggressori, dividendoli, e spezzando il loro attacco in più piccoli gruppi, o addirittura isolandoli l'uno dall'altro. L'idea geniale della Grifondoro sarebbe stata messa in atto con questo suo incantesimo?
 
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view post Posted on 23/12/2012, 21:21
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Adepto di Lord Voldemort

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Senza un post di Kira/Evelyn, la Quest non può andare avanti.
Proseguiremo al loro ritorno.

 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 31/12/2012, 09:37





Evelyn Bellard

Ancora niente. Nessun incanto riusciva a neutralizzare del tutto l'offensiva nemica: quei dannati giganti non mollavano. Presto avremmo perso tutto. Presto saremmo morti tutti e le creature sarebbero entrate nel castello. E allora sarebbero morti anche tutti gli altri. Ma il problema primario in quel momento non era dei ragazzi che se l'erano svignata, ma nostro: dovevamo continuare a combattere. Mi sforzai di pensare a un incantesimo che potesse andar bene, qualcosa di potente che potesse rallentare alemeno per poco l'avanzata delle creature, poichè ormai la più grande di esse, quella che avevo tentato di colpire poco tempo prima, era di fronte a me, decisamente troppo vicina a tutti noi. Guardai a terra il corpo dell'auror deceduto e con la coda dell'occhio vidi l'enorme zampa del gigante. Cosa fare, dunque? Purtroppo non c'era tempo per pensarci su, quindi decisi di lanciare un incanto che poteva andare bene, anche se non era particolarmente azzeccato. Alzai la bacchetta, puntandola verso la faccia - se così si poteva chiamare - del bestione, in particolare mirai l'occhio sinistro. Pensai che magari se gli fosse stato impossibile vedere avrebbe avuto meno chanche di colpirci. Il mio braccio era teso e rigido, il polso era immobile e la mente si concentrava. Cercai di incanalare tutte le mie energie in quell'incanto. Da quel momento pensai costantemente ad un fuoco che arde, ai suoi colori, al suo crepitio e al suo calore. La mano stretta con decisione attorno alla bacchetta era ancora rivolta verso il mio bersaglio: allora mi accertai di avere il polso ben rigido, presi un profondo respiro e urlai più forte che mai la formula dell'incantesimo.
INCENDIO!!!!
La mia voce era carica di tutte le mie energie, tutta la mia determinazione, la mia sicurezza e la mia paura. La gola mi bruciava da quanto avevo gridato, da quanto avevo riempito quell'urlo con tutta la mia decisione e la mia voglia di sopravvivere. La mira era perfetta, la formula era stata pronunciata, non restava che attendere l'esito dell'incanto. Purtroppo solo dopo giunse alle mie orecchie la voce di una ragazza che suggerì di dividerli. L'idea era davvero eccellente: se fossero stati divisi in più gruppi sarebbe stato decisamente più facile sconfiggerli. Purtroppo personalmente non mi veniva in mente alcun incantesimo che potesse fare al caso nostro... Forse qualcuno sarebbe riuscito a mettere in atto la brillante idea della giovane, ma fino ad allora avremmo dovuto continuare ad attaccare.




Chiedo umilmente scusa per l'attesa, spero di riuscire ad essere più presente... :(
 
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view post Posted on 15/1/2013, 19:34
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†Kira.
view post Posted on 26/1/2013, 17:32




Mi trovo costretto a lasciare il forum, ma volevo chiedervi se fosse possibile ruolare una decente morte per il mio pg...
 
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view post Posted on 17/2/2013, 11:49
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ma noi invece siamo senza speranza? il nostro combattimento non va più avanti?
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 2/3/2013, 20:19




So di aver fatto attendere parecchio anche io, però sono passati due mesi...
 
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view post Posted on 3/3/2013, 11:06
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Adepto di Lord Voldemort

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Chiedo scusa, ragazze, ma senza Ethan, e senza Kira, al momento siete solo in tre, e non bastate assolutamente per quello che la quest aveva in previsto. Riceverete comunque exp, stat e valutazioni, come tutti gli altri partecipanti all'Evento.

 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 3/3/2013, 11:22




Non c'è alcuna possibilità di fare uno switch o partecipare ad un'altra quest come se fossimo scappate?
 
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39 replies since 6/11/2012, 21:43   894 views
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