θ: The Time is gone. , Carmela A. Black, Sir Just, Mya, Niko Domenic, Jane Read

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view post Posted on 16/12/2012, 00:31
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ravenclaw

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Di solito nel mondo ci sono ombre e luci.
Si dice sempre che l' una senza l' altra non potesse esistere.
Lui per primo ne era sempre stato convinto,quasi a farne un proprio capo saldo nella sua ferrea coscienza.
Ma stavolta era diverso.
Queste ombre,figlie di una ancora più grande,si stavano avvicinando verso di loro e avevano già strappato alla vita anime innocenti.
Lui li aveva visti.
Non poteva negarlo a se stesso.Nemmeno voltandosi e facendo finta di niente.
Era impossibile.
Erano stati spezzati come grissini.
Qui la situazione era delle più problematiche,e lui cosa aveva fatto fino a quel momento ?? Nulla.
Quasi come bloccato,tanto da non aver nemmeno sentito la voce di Jane che lo chiamava chiedendone aiuto.
Blocco.
Immobile come non mai,i suoi occhi guardavano,gli orecchi registravano e la mente girava a mille.Doveva fare qualcosa.
Cercare di far sparire l' oscurità intorno a sè,alla scuola e nel mondo.
Il modo era uno solo.
Agire.
Con questo pensiero che gli martellava il cervello,si fece spazio tra la folla di altri studenti,dovevano svegliarsi pure loro.
Tutto il mondo doveva farlo.Doveva reagire.
Veloce si posiziò poco davanti a Mya,alla sua sinistra,mentre la abile tassorosso si era lanciata in aiuto a Jane,minacciata da un tentacolo.
-Spostati da qui,vai dietro nelle retrovie...-
esortò con tono calmo e sicuro,rivolto al ragazzo serpeverde.
Non era il caso di sprecare tutta la fatica di Mya.
Non era però il solo che si stava dando una mossa,lo stavano facendo un po tutti,tra cui quel Tassorosso,tanto impavido quanto abile con le maledizioni senza perdono.
Che aveva in mente ? Zona Off limits ?
Cavolo non lo sapeva,ma non avrebbe certo aspettato.
Anche lui aveva da fare qualcosa.
Lo sguardo ora era fisso davanti a se e sicuro.
Sicuro di fare centro e di non sbagliare.
La volontà di essere utile e di aiuto per gli altri,e anche un po per se stesso che non guastava mai.
Aveva proprio davanti a se il mostro il cui tentacolo minacciava Jane.
In questo modo sperava di dare una mano a Mya.
La presa si fece stretta e salda intorno alla bacchetta.
Seguì un movimento veloce,verso l'alto,cercando di conferirgli la movenza di una frustata.Poteva sembrare istintivo come gesto e invece era regolato dalla mente.
-Petrìficus...-
parole scandite con decisione e fermezza.
Tutto si sarebbe fermato,avrebbero resistito e respinto quel malefico,assurdo attacco....
movimento fluido,la bacchetta che scendeva,concludendo con fermezza la sua "danza" proprio davanti al suo obbiettivo.Quella indefinita massa di paura e strani rantoli.
Non era mai stato così deciso nel voler fermare un qualcosa.
Il suo sguardo era fermo,come la punta della bacchetta.
Entrambi avevano lo stesso obbiettivo.
-totàhlus !! -
urlò con tutta la decisione che aveva in corpo.
Se tutto il mondo intorno a Niko stava crollando,non era detto che avrebbe dovuto fare lo stesso anche lui.


 
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view post Posted on 17/12/2012, 13:21
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"La perseveranza è, rispetto al coraggio, ciò che è la ruota rispetto alla leva; il perpetuo rinnovarsi del punto di appoggio."

Ancora. Non si arrestavano mai. Continuavano ad avanzare e si trovavano oramai dinanzi alla porta di ingresso, di fronte alle vetrate rotte ed a quelle ancora intatte. Erano vicini.

Arrivano!

I pensieri dei giovani guerrieri cominciavano a riflettere su essenza, anima, alito vitale di quelle mostruose creature che apparivano così vigorose e forti ma…estremamente disumane, prive di vita ma dinamiche, senza anima ma spinte da divina volontà.

Chi erano? COSA erano?

L’ironia della sorte si dilettava nel mostrare i burattini del Male alle marionette del Fato. Non erano forse simili le due fazioni? Non erano entrambe spinte da desiderio di vittoria e dalla brama di annientare il nemico? Erano così diversi, dopo tutto?

Eccola…La faccia della Guerra.
Essa era capace di rendere mostruosi anche gli animi più nobili. Essa poteva trasfigurare volontà e buon senso delle creature più pure. Giovani studenti venivano chiamati ad essere crudeli giustizieri. Creature, figlie di terra e natura, dovevano disintegrare i propri fratelli umani per ottenere quanto volontà superiore agognava.

La giovane studentessa Tassorosso, dopo avere avuto contatto malevolo con l’arto di un’immonda creatura, ne aveva percepita l’assenza di coscienza e vedeva innanzi a sé, braccio reciso come fosse legna, roccia, terra. Non vi era sangue. Non vi era carne. Possibile?
Un astuto incanto verto, salvò la fanciulla Corvonero, prossima vittima delle mostruose bestie. Come resasi conto della sua nuova effimera condizione, la creatura emise un gemito di rabbia.
Tremarono le pareti.
Tremarono i ragazzi.
Quel braccio evanescente si dimenava da est ad ovest lungo l’intero diametro della stanza. Non era materiale, era ancora incorporeo ma…Per quanto tempo ancora? Una volta esaurito l’effetto del Verto tenuis quello stesso arto avrebbe atterrato come inermi birilli tutti gli studenti.
Si era forse innescato pericolo maggiore?

L’incanto fumos della ragazza Corvonero funzionò ma non esser visibile per qualche istante sarebbe stata via di salvezza?
Il Petrificus Totalus, per quanto efficace giunse, in ritardo e non riuscì a catturare il bersaglio, scagliandosi a vuoto sulla parete.
L’unico ragazzo a non accorrere in aiuto della piccola Corvonero, ma intenzionato a distruggere colui che era diventato suo personale nemico, ovvero il Mostro due volte colpito dal fanciullo, fu il Tassorosso.
Colui che conosceva incanti letali e potentissimi, diveniva capo di assortito gruppo di piccoli guerrieri.
Un altro attacco. Un astuto incanto volto a serrare, a fare contorcere il nemico fino ad annientarlo. Un repsi genitum ben castato, evocò pianta corpulenta ed insidiosa desiderosa di avvolgere l’esile mostro stringendolo…Stringendolo…

Un grido di dolore!

Che terra e natura dovessero tornare in simbiotica armonia? Era quindi quella la via della salvezza? La creatura era viva, ma…Per quanto? E se la stretta fosse stata più forte?
Nel frattempo faceva ingresso nella stanza uno dei mostri e correndo si dirigeva verso il ragazzo Tassorosso: Vendetta!



La data del prossimo masteraggio è fissata per domenica 23 dicembre: se per allora non avrete postato, i vostri pg verranno trattati come png e mossi di conseguenza, a meno che non abbiate avvisato il Master (me) tramite mp. Cercate, in ogni caso, di essere puntuali, la regolarità dei turni giocherà un ruolo fondamentale.



Golem colpito dall’Avada Kedavra e dal sectumsempra: è completamente instabile ma oramai si mantiene longilineo. Avvolto da pianta rampicante corpulenta e stretto dalla medesima, sembra sgretolarsi pian piano, con atroce dolore…Cadono tracce di terra…
Pc: 40/90 (- 30)
Equilibrium: 30/100% (- 25)
Ripresa: 0%

Golem al quale è stata recisa parte del braccio. Il braccio è sotto l'effetto del Verto tenuis ma è ancora all'interno della stanza e si sta dimenando da destra a sinistra raggiungendo tutta l'area della stanza con movenza ondulata regolare. In sostanza è come se fosse un tergicristallo orizzontale. Non si sa per quanto tempo l'effetto del Verto tenuis sarà efficace. Quando sparirà, vi colpirà tutti o afferrerà qualcuno.
Pc: 55/70
Equilibrium: 73/100% (- 7)
Ripresa: 0%­
 
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view post Posted on 22/12/2012, 14:52
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Quando il tentacolo raggiunse la ragazza Mya si costrinse a tenere gli occhi aperti, fissi, sulla scena.
Se doveva vedere qualcun altro morire l'avrebbe fatto, come punizione per l'incapacità e la debolezza con cui aveva agito. Ma quando il tentacolo giunse alla ragazza, cercando di afferrarla, questo le passò attraverso come se ghermisse l'aria. L'arto sembrò innervosito da quella condizione di infermità, e iniziò a muoversi freneticamente da un lato all'altro della stanza, cercando vittime. Quando Mya lo vide arrivarle contro, istintivamente pose entrambe le braccia in avanti, a protezione del corpo. Ma quello che avvertì fu solamente una potentissima sferzata d'aria all'altezza dello stomaco, talmente sottile da farle credere di essere stata tagliata in due, di netto.
Sudore freddo, battito quasi inesistente. Il tempo si era arrestato in quell'attimo in cui il corpo aveva visto la parola "morte" palesarsi davanti. Poi il respiro tornò prepotente su per la gola e fuori dal naso, come riemergendo da una lunga immersione. Era ancora viva. Si tastò il corpo, notando che altri ragazzi avevano provato la stessa identica sensazione. Una nuova ventata dietro alla testa la fece tornare presente. Non c'era tempo da perdere, per quanto la certezza che quella trasfigurazione non sarebbe stata sciolta se non da un mago ( e quei cosi tutto sembravano meno che maghi), restava il fatto che il corpo all'esterno e gli altri mostri erano ancora in agguato e bramavano le loro carni.
- Tornate nel cunicolo, dovreste essere al sicuro! - gridò ai ragazzini tremanti che ancora si trovavano nella stanza, e anche alla ragazza che poco prima stava per essere catturata. Un pesante rumore di passi nel frattempo aveva fatto gelare il sangue a tutti, quando voltandosi avevano visto far ingresso nella stanza una delle creature, che tutta spedita avanzava verso Random. La bacchetta della tassorosso era pronta a colpire, ma lo sguardo del suo amico sembrò comunicarle altro. Aveva uno sguardo sicuro, aveva un piano, forse una certezza. E a Mya non restava che fidarsi. Voltò le spalle e corse verso il limitare della stanza, sul muro che dava all'esterno, e si accucciò a terra. Riprese il respiro e si avvicinò alla finestra, sbirciando con la coda dell'occhio l'interno del cortile della torre. I mostri erano più di quel che pensava. Le gambe avevano iniziato a tremarle e gli occhi a ricoprirsi di un velo di umidità. Terrore, frustrazione, rabbia, violenza ribollivano in lei. Doveva solo trasformarli in qualcosa di tangibile, utile ed efficace.
Scivolò ancora di più al margine della finestra senza sporgersi eccessivamente, ma preparandosi alla manovra d'attacco. Portò la bacchetta sulla spalla sinistra, inclinando leggermente il corpo in avanti. Quell'incanto le era sempre riuscito ottimamente e il suo potenziale era stato in grado, in passato, di scaraventare lontano anche presenze voluminose. Ci credeva, nell'incanto e in se stessa in fondo, poteva farcela.
- Everte... - enunciò, prima di far ruotare il busto verso destra e fuoriuscendo dall' "area sicura" con metà del corpo. La bacchetta sfrecciò rapida in direzione del mostro puntando al centro esatto del suo corpo, leggermente decentrato verso l'alto. Non voleva correre il rischio di colpire un punto vicino alle gambe, permettendo magari al mostro di recuperare l'equilibrio. - ..Statim!! -
Avrebbe dovuto farcela, e tornare rapidamente dietro al muro sicuro. Lei che non sopportava i pesi da portare, ora sceglieva di farsi carico di quelle vite, del rimorso che probabilmente ne sarebbe derivato in caso di sconfitta e che avrebbe portato con sè, probabilmente per tutto il resto della sua vita. Che fosse stato un minuto, un'ora o un anno, non cambiava. Non aveva più sogni, ne aspettative che vedessero lei come punto focale della scena, ad ogni respiro una nuova figura faceva capolino nella sua testa, innestandole il pensiero della morte, della sofferenza e dell'addio. E più vi pensava, più il desiderio di metter le ali e volare via era forte. Ma quelle vite, quegli attimi, quegli sguardi e quelle grida di terrore la incatenavano al suolo con pesanti catene nere. Preferire un luogo ad un altro, una persona ad un'altra, una vita ad un'altra. Qualunque fosse stata la scelta in quel momento, Mya era certa che avrebbe portato con sè rimorso e sofferenza, sentimenti pesanti e soffocanti.*Non ho scelta, non ne ho mai avuta...stai scegliendo di combattere Jill, anche questo è scegliere. Le sofferenze ci saranno, è indubbio, ma tu devi essere forte. *
Questo le faceva comprendere quanto il cuore umano fosse facile da ferire e il perchè l'avesse rinchiuso in uno scrigno tempo addietro, credendo che l'indifferenza l'avrebbe tratta in salvo. Ma un sentimento, composto di leggeri soffi come un vento, poteva davvero essere ingabbiato? Il suo piano di ignorare il mondo faceva acqua da tutte le parti, non c'era dubbio.

 
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Just;
view post Posted on 22/12/2012, 16:52




TheTime5_zps357dc9d9

*...alzatevi...*
E si alzarono.
Bucarono il lastricato come fosse burro, si infiltrarono tra le secolari pietre spaccandole, rivelando la nuda Terra dalla quale provenivano.
*...fermatelo.*
E fermarono. Rapide come serpi furono sulle deformi caviglie sul mostro, sulle sue esili gambe, risalendo verso la schiena e la testa, bloccandone i movimenti e paralizzandolo, mentre il corpo di questi cominciava a cadere a pezzi, come se si stesse sgretolando. Una reazione interessante.







*Non somiglia a nessuna delle Magie che ho visto finora. Potrebbe trattarsi di una Trasfigurazione... o di un'Evocazione, si, ma come...!*

Uno dei mostri, superata la creatura agonizzante, si dirigeva rapidamente verso di lui, le braccia sventolanti nell'aria. Era inquietante. Somigliava tanto ad un'apocalisse Zombie, di quelle che avevano predetto in contemporanea al Millennium Bug; alcuni babbani ci credevano davvero. Ma, diventato mago, aveva scoperto che non c'era nulla da preoccuparsi: i morti rimangono dove devono stare; sottoterra; anche nel mondo magico. La stessa terra che ora vedeva cadere, fine come polvere, dal corpo della creatura morente. Dei mostri... di Terra? Come era possibile? Chi li muoveva?

*...come è possibile che chi li controlla non sia tra loro?*

E quello rimaneva il dubbio principale. Ma loro erano gli assediati, le domande non erano concesse. Tuttalpiù, il vago sentore della morte, e la certezza che in cinque minuti sarebbero affogati nel loro stesso sangue.
La bacchetta si mosse rapida nell'aria, andando a puntare il bestio ululante. Doveva controllare. E doveva dare Tempo a chi era in quella stanza di uscire... era una questione di famiglia, in fondo. Terra alla terra. Polvere alla polvere. Una balzana idea gli era saltata in testa. Si, avrebbe guadagnato Tempo, e... aveva bisogno di quel mostro fuori di lì.

"Manor."

Quindi, uno scatto repentino, fuori dalla porta, contro il compagno mostro già legato.
Se fosse riuscito a stordirlo per il tempo necessario avrebbe potuto finire il suo incanto, espandere le Catene, mettere la parola "Fine" a quell'assurda battaglia. Dopo il "volo" del Mostro sarebbe corso alla porta, bacchetta alla mano, pronta a puntare il primo di loro che si fosse avvicinato. Li poteva tenere lontani per un po'.
Aveva bisogno di Spazio.
Aveva bisogno di Tempo.

*...resistete... ancora un minuto...*






 
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view post Posted on 27/12/2012, 15:15
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" Alcuni uomini decidono di fare delle scelte, mentre altri sono costretti a farle.
E' sempre meglio decidere, anzichè essere costretti. Chi è costretto a fare una cosa,
non è mai interamente padrone di se stesso. Sarà sempre il burattino di chi lo costringe."


Piano, piano, consapevolezza e coraggio prendevano corpo e dimensione, trovando scudo ed involucro in due studenti Tassorosso particolarmente arditi, o forse valorosamente incoscienti a tal punto da esporre sé stessi al pericolo al fine di salvare innocenti compagni terrorizzati.
Due Concasati che, legati da amicizia ma assolutamente differenti per indole ed animo, convergevano verso unica, inevitabile via: la battaglia.

Si era oramai materializzata anche la consapevolezza di dover uscire da quella angusta stanza prima che quest’ultima diventasse perpetua casa di coloro che “furono”…

L’invito, simile a perentorio ordine ed imperioso avvertimento, della fanciulla Tassorosso, fu ben accolto dal gruppo di terrorizzati studenti. Uno ad uno, carponi sul pavimento, tornarono all’interno del cunicolo, come piccoli roditori in trappola. Si trattava certamente di momentanea via di salvezza ma, consapevoli del fatto che all’estremità opposta la galleria fosse chiusa e cieca, poteva forse diventare trappola mortale?
Sì…
Sarebbe bastato un solo, terrificante arto di una delle malefiche creature e…Penetrando nel pertugio avrebbe annientato tutti, schiacciandoli, stringendoli, stritolandoli, dilaniando le loro morbide membra…

Una strage, una Tragedia…

Nel frattempo il giovane, abile Tassorosso, detentore di Magia assai potente e sorprendete data l’età, rifletteva su natura ed origine di quelle vive ed inanimate creature che bramavano solo sangue e morte.

Burattini…

Si trattava forse di bambole manovrate da Mente Superiore occultata da sembianza ingannevole? O forse il tutto era frutto di Magia Potentissima e di Creatura Malvagia capace di gestire tutto e tutti, combattenti ed avversari, Buoni e Cattivi, Mostri e Studenti?

La banalità del Male…

L’incanto Everte Statim evocato dalla ragazza sortì l’effetto desiderato. Il Mostro che ancora dimenava all’interno della stanza il lungo e malefico arto, veniva sospinta indietro ed allontanata, comportando la ritirata del braccio.
Il Mostro cadde scontrandosi con altro Mostro.
Suono di impatto come si trattasse di rocce sgretolatesi per usura e forza di attrazione uguale ed opposta in direzione riecheggiò nell'aria.

Nel contempo il ragazzo, come a punire per contrappasso l’autore di siffatto Male, utilizzò incantesimo dall’effetto devastante per un nemico. Il Manor perfettamente castato raggiunse lo “storico” avversario dello studente Tassorosso: quest’ultimo ora poteva controllare la malefica creatura.
Qual era lo scopo? Quale il fine? Come approfittare del controllo fisico del Mostro per risultare assoluto vincitore della Battaglia?

Due arti forti e robusti, penetrarono ancora nella stanza. I nemici erano dieci, erano numerosi, occorrevano più studenti coraggiosi, più attacchi contemporanei per neutralizzare l’attacco delle sinistre Creature.
Eccoli avvicinarsi al pertugio e raggiungere la giovane studentessa Corvonero, ultima a fare ingresso nel cunicolo. Afferrata per le caviglie, essa veniva trascinata verso le vetrate. La stretta era tale che le caviglie sanguinavano…
Dolore…


La data del prossimo masteraggio è fissata per sabato 03 gennaio: se per allora non avrete postato, i vostri pg verranno trattati come png e mossi di conseguenza, a meno che non abbiate avvisato il Master (me) tramite mp. Cercate, in ogni caso, di essere puntuali, la regolarità dei turni giocherà un ruolo fondamentale.

Golem avvolto da pianta rampicante corpulenta e stretto dalla medesima, sembra sgretolarsi pian piano, con atroce dolore…Cadono tracce di terra… Raggiunto ora dall’Incanto Manor si trova sotto il controllo di Random, come fosse un burattino.
Pc: 40/90
Equilibrium: 15/100% (- 15)
Ripresa: 0%

Golem al quale è stata recisa parte del braccio. Viene colpito dall’Everte Statim. Cade a terra e ritrae l’arto. Colpisce, nel corso della caduta, anche un altro Golem.
Pc: 40/70
Equilibrium: 63/100%
Ripresa: 0%

Golem travolto involontariamente dal “compagno”. Cade a terra e pare frantumarsi lievemente a causa dell’impatto.
Pc: 62/70
Equilibrium: 91/100%
Ripresa: 0%

Jane Read: presa alle caviglie, viene trascinata fuori dal tunnel. Gli arti stringono le caviglie così forte che esse sanguinano. Il dolore è lancinante. Sei in pericolo. Se riescono a trascinarti fuori dalla stanza, rischi di farti molto male...
Punti Salute: 90/110 (-20 ps)
Puinti Corpo: 51/60 (-9 pc)
Punti Mana: 63
Punti Esperienza: 9.5

Edited by † Titulari Statera † - 7/1/2013, 19:44
 
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view post Posted on 29/12/2012, 16:34
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The North remembers. ♥

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JANE READ - CORVONERO


Salva.
Non per miracolo, ma grazie all'intervento della Tassorosso che era accorsa in suo aiuto: se avesse dovuto arrangiarsi, sarebbe morta in pochi istanti schiacciata da uno degli arti della creatura. Creatura che, una volta accortasi che la sua vittima era riuscita a sfuggirgli, emise un 'urlo' di rabbia.
Tutto tremò: le pareti, i vetri della stanza, gli studenti.
Jane avvertì qualcosa tremare anche dentro di lei: la paura, che ricompariva, infima, ancora più grande di poco prima. E insieme la sua speranza di sopravvivere.
No, non doveva farsi sconfiggere così facilmente: non voleva lasciarli vincere.
Un altro 'urlo' di una creatura, questa volta probabilmente di dolore - se creature del genere erano in grado di soffire - fece voltare la corvonero: il Tassorosso era riuscito a bloccare uno dei mostri a terra, grazie ad un incantesimo che aveva evocato una pianta gigante.
Jane conosceva bene quell'incanto e anche i suoi effetti: le era capitato più di una volta di venire intrappolata della pianta che il 'repsi genitum', con conseguenti ferite.
Ma allora, se quelle creature soffrivano e provavano sentimenti, com'era possibile fermarle?
Osservò la creatura sgretolarsi piano piano, mentre tracce di terra cadevano.
Era dunque esseri di terra e polvere? E cosa annientava la terra.
Vuoto: nella mente della Corvonero non sembrava esserci altro. Non c'era più spazio nemmeno per le domande, le risposte non giungevano.
Era in panico completo.
Buio.
Un colpo freddo a livello dello stomaco la fece ritornare in sè, togliendole al contempo il respiro: il 'braccio' che aveva cercato di afferrarla era stato reciso da parte della Tassorosso con un abile incanto, e ora vagava per la stanza. Ma era diventato..incorporeo?
"- Tornate nel cunicolo, dovreste essere al sicuro! -"
Non ebbe tempo di rispondere ai suoi stessi quesiti: la Tassorosso parlò in direzione di Jane e dei loro compagni di scuola più piccoli.
Tornare nel cunicolo: seguì il consiglio, o meglio l'ordine, cercando di non pensare se fosse giusto o sbagliato. Evidentemente la ragazza aveva un piano, e dato che sembrava costituire la loro unica possibilità di fuga, insieme al concasato, era meglio fare ciò che diceva.
La corvonero quindi raggiunse i compagni all'entrata del tunnel: entrarono tutti, uno dopo l'altro, in fretta. Lei era rimasta ultima.
Si chinò e fece per entrare, ma qualcosa le impedì di farlo.
Dolore, dolore acuto alle caviglie.
Cadde a terra e si sentì trascinare: cercò di voltarsi per vedere cosa le stava accadendo, cercando di non farsi prendere dal panico.
Due arti l'avevano afferrata alle caviglie con violenza, facendola sanguinare e provocando un dolore tale che la corvonero faceva fatica a concentrarsi: la stavano trascinando verso le vetrate. Se fosse finita fuori da quella stanza poteva tranquillamente dire addio a tutto.
Un impulso nervoso le fece stringere la mano destra, ricordandole che possedeva una bacchetta, era una strega e che poteva provare a difendersi.
Stese il braccio parallelo al pavimento, dato che da stesa non poteva portarlo più indietro di così, poi lo spostò in avanti, finchè il gomito non arrivò a livello della sua vita. Nel contempo pronunciò la formula dell'incanto con voce decisa.

- Depulso! -
Voleva farcela a liberarsi da sola, non poteva dipendere eternamente dagli altri. E più allontanava il mostro da sè, liberandosi dalla presa, meglio sarebbe stato.
Ci sarebbe mai riuscita?


 
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view post Posted on 3/1/2013, 11:37
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ravenclaw

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Non si fermavano mai.
Mancava il tempo per rifiatare,per riordinare le idee,per capire cosa dovevano fare.
Nemmeno il tempo di rifugiarsi dentro il cunicolo come suggerito da Mya,che nuovi rumori sibilarono nell' aria,fendendola.
Erano già tornati.
Mancò il tempo di dirigersi verso il cunicolo,e intanto nuove bracce lunghe avevano fatto prigionieri,per la precisione Jane.
Jane Read.
A Niko servirono parecchi secondi per rendersi conto della cosa e rimanerne senza fiato,come un cazzotto alla bocca dello stomaco.
Aiutarla.Aiutarla.Solo quello.
-M***A...-
fù la sua prima parola mentre,i suoi sensi si ridestavano nuovamente,portandolo a correre verso Jane e quelle braccia della morte.
Se loro ritornava,anche loro sarebbero ritornati,come le onde che costantemente si infrangono sugli scogli,senza scoraggiarsi,ma riprendendo la rincorsa e riprovandoci.
Era solo questione di chi avrebbe ceduto per primo.
Arrivato al cospetto della compagna,nemmeno la salutò,non c'era tempo.
Non disse nulla.Doveva solo agire.
Ecco il braccio,doveva tagliarlo,inciderlo,fargli perdere la presa,doveva FARE.
La bacchetta era già nella sua mano,istintivamente era già stata estratta o forse non l'aveva mai riposta,ormai certe regole logiche in quel posto non valevano più.
Mano e bacchetta ferme.Solide.Senza incertezza.
Puntò il braccio della morte,la superficie...un metro dopo il punto in cui aveva afferrato Jane.Doveva incidere,tagliare.
Non era mai stato così concentrato nel realizzare un incanto.
Forse perchè da quello dipendeva la vita di una amica.
La guerra porta sempre nuove consapevolezze.
- Diffindo ! -
pronunciata con vigore e decisione.
Le nuove consapevolezze,portavano sempre a nuove forze e incentivi.
Incidere,tagliare,proteggere.
 
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view post Posted on 4/1/2013, 12:23
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Colpito dal suo incanto, il mostruoso ammasso di terra cadde rovinosamente al suolo, ritraendo il braccio (come ella aveva sperato) e colpendo persino un suo simile. Le due deformi creature rovinarono sulla pavimentazione del cortile, facendo tremare la terra fino ai suoi piedi.
Mya chiuse gli occhi riprendendo fiato, poi si sporse nuovamente oltre il bordo della vetrata. Erano tanti, troppi perché potesse fronteggiarli uno ad uno. Il tempo stringeva, uno strano presentimento si faceva largo, come una piaga interna che silenziosamente la consumava. Provó a contare velocemente le creature, erano molte e lo spazio ristretto del cortile le costringeva ad essere molto vicine, quasi compattandosi in un unico essere e apparendo ancora più terrificanti.
Mya deglutì a quella vista. Poi il suo sguardo si posó ai piedi dei due mostri precedentemente colpiti. Tracce di terra e roccia sembravano essersi staccati nei punti in cui i due erano entrati in collisione. La mente viaggiava veloce alla ricerca di una soluzione.
Lei non era una corvonero, non possedeva un intelletto tanto vasto, ma sapeva per certo che la vittoria non andava a chi aveva più conoscenza, ma arrideva a colui che sapeva adattarsi ad ogni situazione. E lei era vento, perché doveva restare intrappolata lì tra quelle quattro pietre?
Non seppe dire perché, ma le tornó alla mente un dialogo avuto tempo prima con l'ex capocasa, il professor Peverell. Si era parlato di magia assoluta, cui il mago aveva iniziato a fare affidamento per conoscenza e non per propria esperienza. Una magia assorbita, ma non compresa. E se quelle creature fossero state frutto di una magia più elementare di quel che credevano?
Non restava che tentare. La tassorosso uscì dalla protezione del muro e puntó la bacchetta in avanti, con il braccio leggermente inclinato verso il basso. L'obiettivo sembrava essere il suolo ai piedi dei mostri. La bacchetta disegnó rapidamente un cerchio nell'aria in senso orario, accompagnata dal suono delle sue parole.
- Doooominus...- il braccio concluso il primo giro proseguì spedito, ultimando un nuovo semicerchio. -...terra!-
La terra avrebbe presto tremato sotto i piedi dei nemici. Se li avesse costretti a perdere l'equilibrio, in quei loro goffi e rozzi corpi, avrebbe potuto far sì che si scontrassero fra loro causandosi danni maggiori di quelli che potevano infliggergli i colpi diretti delle loro bacchette.
Nel frattempo la piaga aveva continuato a formicolarle alla base della nuca, provocandole un brivido freddo lungo tutta la schiena.
*Veloce*gridó la voce del falco
.



Edited by ~mya~ - 4/1/2013, 21:57
 
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view post Posted on 10/1/2013, 20:40
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"Chi conosce la propria debolezza è realmente più forte di chi crede ciecamente alla propria forza."

Lo schieramento nemico sembrava avere subito sensibile colpo di arresto.
Gli studenti, dinanzi a terrore e sconvolgente pericolo avevano reagito ed in parte erano riusciti a contenere danno e catastrofe. Anime innocenti erano state brutalmente prese; corpi esili ed innocenti erano stati ingiustamente dilaniati dinanzi ad occhi altrettanto giovani ed impreparati ad assistere a tanta brutalità

Sembrava non esservi possibilità di fuga.
Dunque non c’era modo per allontanarsi e scongiurare il crudele destino loro inflitto?
La via era una ed una soltanto. Dovevano uscire dalla stanza combattendo.

La studentessa Corvonero era stata afferrata brutalmente dalla violenta stretta del nemico. Eppure la fanciulla, sebbene imprigionata in morsa dolorosa, riusciva, con coraggio e sangue freddo a castare con efficacia l’incanto depulso, allontanando il malefico braccio mostruoso desideroso solo di trascinare la ragazza fuori dalla vetrata ed ucciderla senza pietà. Il diffindo, evocato con cura e con esplicito desiderio di aiutare la piccola concasata da parte di giovane studente Corvonero ebbe esito positivo: piccole lacerazioni e tagli erano andati a sgretolare l’arto malefico della creatura…Arto che si ritirava bruscamente a causa del Depulso.

Nel contempo, i due tenaci Tassorosso elaboravano nuovo piano di attacco: se, da una parte il ragazzo scaraventava il mostro oramai sconfitto contro una delle creature nemiche, la fanciulla, evocando incantesimo di grande effetto faceva tremare terra e suolo del cortile facendo capitolare i mostri come fossero banali birilli.
La caduta fu seguita da strano rumore, come se tanti massi, pietre e terre, come piccola valanga si fossero riversati al suolo. Tutti i nemici, dieci per l’esattezza cadevano e subivano duro colpo. Il mostro manovrato come marionetta dall’abile Tassorosso veniva disintegrato a causa dell’urto con altra creatura che, in egual maniera trovava fine e sgretolamento.

Era stato trovata la giusta arma per difendersi, per attaccare e forse per…Vincere.


La data del prossimo masteraggio è fissata per mercoledì 16 gennaio: se per allora non avrete postato, i vostri pg verranno trattati come png e mossi di conseguenza, a meno che non abbiate avvisato il Master (me) tramite mp. Cercate, in ogni caso, di essere puntuali, la regolarità dei turni giocherà un ruolo fondamentale.


Golem colpito dagli incanti di Random si sgretola e perde qualsiasi forza vitale.
Pc: 0
Equilibrium: 0
Ripresa: 0%

Golem al quale era stata recisa parte del braccio. A seguito dell’incanto evocato da Mya, cade e subisce parziale sgretolamento. Al momento è assolutamente instabile e quasi privo di forma definita. Si assottiglia sempre più.
Pc: 20/70
Equilibrium: 33/100%
Ripresa: 0%

Golem travolto involontariamente dal “compagno” nel turno precedente a seguito dell’everte statim di Mya. Già a terra, non viene attaccato dal movimento della terra evocato da Mya e non subisce ulteriore danno .
Pc: 62/70
Equilibrium: 91/100%
Ripresa: 0%

Golem travolto dalla "marionetta" si sgretola e trova la fine.
Pc: 0
Equilibrium: 0
Ripresa: 0%


6 Golem cadono a terra e si sgretolano parzialmente.
Pc: 50/70
Equilibrium: 73/100%
Ripresa: 0%


Jane Read:
Punti Salute: 90/110 (-20 ps)
Puinti Corpo: 51/60 (-9 pc)
Punti Mana: 63
Punti Esperienza: 9.5
 
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view post Posted on 15/1/2013, 19:14






- ancora uno sforzo -
Le tempie bruciavano come infiammate.
- ancora uno sforzo -
Lo sentiva, il Suo animo che tentava di uscire, dal profondo, come un rigurgito involontario. Doveva resistere.
- ancora uno sforzo -
Un bruciore intenso alla pupilla sinistra. Era iniziato.





"Hugh..."

Si. Eccola lì, la sua fedele compagna, che al suo minimo tentennare provava ad uscire. Lo sapeva, in fondo, sapeva che si stava spingendo troppo "oltre", che le magie che continuava a castare contro quelle bestie erano troppe e troppo potenti perché continuasse a controllare ancora per molto il suo potere magico. A riprova di ciò, ecco il monito della lucertola: anche senza vederla, percepiva distintamente come la pupilla sinistra fosse... diversa. E intuiva come: se qualcuno avesse avuto la fortuna di vederlo in faccia in quei momenti, si sarebbe subito reso conto di come questa fosse decisamente più longilinea e sottile della collega destra. Si, il terribile lascito del mostro sopito nel suo petto, quella potente magia con la quale si era condannato a convivere. No, non sarebbe rimasta a dormire per molto. E, non appena si fosse svegliata, v'erano grandi probabilità che allora lui, lui sarebbe rimasto a dormire per sempre. Le eco degli incanti lanciati dagli imperterriti e testardi ragazzi, che avevano comunque preferito la battaglia alla vile ritirata, gli risuonavano nelle orecchie, la Terra stessa tremava sotto i loro incantesimi, lasciando che quelle creature cadessero come birilli.

*Si*



Era il suo momento. Non potè che ringraziare mentalmente la prontezza e l'audacia di Mya, raccogliere le forze, mandare la creatura che controllava con la bacchetta a schiantarsi contro una sua simile, distruggendole entrambe. Era ormai sullo stipite della porta, con l'intero campo di battaglia sotto gli occhi. Poteva farcela?
Poteva. Doveva.
Per la seconda volta la bacchetta descrisse un ampio cerchio in senso orario, dinanzi al suo stesso corpo, come a voler appunto racchiudere l'intera scena che gli si presentava alle scompagnate pupille sotto il suo Dominio, sotto la sua Magia. Doveva ignorare la creatura che premeva per uscire, ignorare il bruciore che ora invadeva anche l'occhio destro. Doveva concentrarsi, escludere qualsiasi interferenza esterna, entrare in armonia con l'elemento che si prestava a piegare, come un sovrano comprensivo, ma deciso. E poi, il secondo movimento: la bacchetta si alzò, dal basso, fino a metà del petto del giovane, la presunta altezza dell'evocazione, non eccessiva, giacché non era quello a cui puntava.
Si: le sue radici non puntavano al cielo, non si ergevano sopra gli altri, ma li incatenavano a terra e si arrampicavano sopra i loro corpi, soffocandoli. Al secondo gesto seguì un terzo, sua personale inventiva, una sorta di spazzata completa del campo di battaglia con la fragile stecca di Tasso, quasi a voler rimarcare il concetto di estensione della Magia. Era fatta.


"Repsi Genitum: Extremo."


Si, Extremo: la Fine. Quella che gli sarebbe corsa incontro a braccia aperte, dato l'enorme dispendio di energie al quale si stava per sottoporre. Voleva che ogni singola creatura, tra quelle cadute a terra, venisse saldamente assicurata al suolo da non meno di tre robuste radici. Le sue Catene, si. Ancora e per sempre.
Erano in suo potere.


 
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view post Posted on 15/1/2013, 20:20
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La ragazza osservò stupita il compiersi del suo incanto, più devastante di quel che aveva preventivato. Osservò i tozzi corpi cozzare tra loro, infrangendosi come onde contrarie in una furiosa tempesta, spaccarsi e cadere a terra come giocattoli di cui un bimbo non ha più bisogno.
I corpi caduti produssero un tremore nella terra forte il doppio di quello che aveva generato lei pochi secondi prima. Il loro peso e la loro mole ora ingombrava il ristretto cortile, ma anche se quell'incanto sembrava averli destabilizzati molti di loro erano ancora potenzialmente nocivi. Mya si poggiò al bordo della finestra, cercando di osservare meglio. I due mostri colpiti da Random si erano ormai frantumati del tutto e sembravano aver perso la scintilla vitale che li teneva in piedi; gli altri al contrario sembravano ancora attivi, chi più chi meno. L'occhio della ragazzina colse rapido il movimento alla sua destra. Random si stava avviando alla porta, forse certo di poter porre fine a quel putiferio.
*Fine...possibile che sia finita così?*
Non che non ci sperasse, ma la velocità con cui si era ribaltato l'ago della bilancia aveva dell'incredibile. Era stato il gioco di squadra, l'intuito, la sagacia, a trarli fuori da quella situazione? Ma a quale prezzo? Rivolse nuovamente lo sguardo all'intera stanza, scorgendo alcuni ragazzi che lenti riemergevano dal tunnel, attratti dal silenzio che si era creato. Alcuni volti speranzosi, altri ancora turbati.
E vide il corpo a terra, del ragazzino che non era riuscita a salvare. E qualcosa tornò a ferirla nel più profondo.
Rabbia.
Si voltò nuovamente verso il cortile, poggiando una mano sul bordo della finestra e sormontandola con un salto. La mano si ferì in diversi punti, a contatto coi vetri della finestra infranta, ma Mya non ci badò. Le ferite fisiche non facevano più male di quelle dell'anima. E dello spirito in rivolta che stava prendendo il sopravvento.
Prese a camminare spedita, cinque passi non di più. La bacchetta vibrava nella sua mano, desiderosa di infliggere danni su danni, anche ad un nemico ormai inerme. Tanto non avrebbero sentito dolore, erano solamente stupide pietre, senza uno stupido cuore, e senza una stupida vita. Loro non si erano fatti alcun problema a dilaniare i poveri corpi dei fanciulli, perchè avrebbe dovuto farlo lei?
Si aprì un sorriso sadico sul suo volto, sporco di terra e graffi, mentre osservava il golem che aveva ucciso il ragazzino. Lo riconobbe dall'arto mancante. Aveva quasi perso del tutto la consistenza di poco prima, assottigliandosi a tal punto da sembrare sul punto di spezzarsi. E chi era lei, per negargli un simile "favore"?
La bacchetta si sollevò, mentre in lontananza l'eco della voce di Random arrivava flebile.
*Questo non risolverà niente, che esso sia umano oppure no, Jill. La risposta è un'altra...E' lui che devo cercare. Il codardo che tira le fila di tutto ciò* Il falco annuì e la bacchetta tornò sul fianco, mentre osservava ancora con orrore le creature. Random stava per evocare un incanto che, se andato a buon fine, avrebbe segnato l'ultimo atto di quella tragedia, piccola o grande che fosse.
Lei doveva andare, lo sentiva. L'intera scuola doveva essere sotto assedio, e da ogni lato gruppi di studenti come loro, stavano combattendo per la propria sopravvivenza. E tra loro c'era qualcuno di troppo importante perchè quelle rocce le impedissero di andare. Eppure non poteva, c'era un dovere in lei che la costringeva a restare lì, fino a che l'intera area non fosse stata dichiarata sicura.
Era un dovere lacerante.
Abbassò lo sguardo e con un calcio poderoso lanciò una delle pietre infrante contro il cumulo di corpi ammassati. Bruciava.
 
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view post Posted on 16/1/2013, 13:27
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ravenclaw

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Nella vita ci sono sempre periodi complicati.
Chi non ne ha mai avuto uno ?
Ci sono i primi giorni di scuola,i primi rimproveri dei genitori,le cavolate che si fanno convinti che fossero la cosa più giusta,quei " te l' avevo detto ", ma difronte a tutto questo sembravano davvero banalità.
Non sembrava vero che in così poco tempo fossero passati da pomeriggi spensierati nel giardino a lotte per la vita,contro dei " cosi" di pietra.
Dove era finita la sua vita?Quella precedente,quella nuova non lo affascinava per nulla.Zero.
Avrebbe preferito passare un intero pomeriggio nei sotterranei a fare Pozioni,il che diceva tutto.
Lui non c'era più,non c'erano più tante cose,e nemmeno persone.
Quell' attacco alla Scuola era stato devastante.
Chiunque lo poteva percepire,ma nessuno aveva idea di ci fosse dietro.
L' unica prova vivente,se così si voleva chiamare, era lì davanti ai loro occhi.
Terra che si muoveva e uccideva,ma in qualche modo destabilizzata da quel gruppetto di studenti.
Mya aveva lanciato un poderoso attacco che aveva disteso parecchi avversari,lui era riuscito a liberare Jane,supportato da quest'ultima e Random aveva dato prova di grandi doti magiche,anche se magari Niko non approvava a pieno lo stile.
Non era il momento di fermarsi però,erano riusciti a reagire e trovare il bandolo della matassa,ma non per questo dovevano arrancare ma continuare ad attaccare senza sosta.
Uno dei golem colpiti precedentemente dall' altro essere,scagliatogli contro dall' incanto di Mya sedeva disteso per terra e sembrava aver subito meno l' attacco via terra della Tassorosso.
Non era tempo,ne il caso di lasciare le cose a metà,e lui sapeva gia cosa fare.
Qualche passo e si ritrovò più vicino al suo obbiettivo.
La bacchetta ancora impugnata,lasciò che il braccio rimanesse attaccato,ma non troppo,al corpo,fino al gomito,mentre l' avambraccio si spostava verso il golem,puntandolo in maniera ferma,senza esitazione.
La presa intorno alla bacchetta che si faceva più salda,sicura,come sicuro era l' intento di Niko.
- Vermilius !-
Polvere sei e polvere tornerai.
 
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view post Posted on 16/1/2013, 22:30
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The North remembers. ♥

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JANE READ - CORVONERO


Ce l'aveva fatta: si era liberata; non da sola, ma almeno un minimo era riuscita a reagire.
Mentre l'arto liberava la sua presa, la corvonero potè notare che l'incanto lanciato da Niko aveva funzionato: piccole lacerazioni e tagli facevano sgretolare il braccio del mostro.
Dunque il Diffindo su quei mostri funzionava: interessante.
Abbassò lo sguardo verso le caviglie: sanguinavano ancora un po', ma riusciva a muoverle; nulla di rotto, non necessitava altre perdite di tempo.
Fece per alzarsi, ma un forte scossone fece tremare tutto: mentre lei tentava di liberarsi la Tassorosso aveva castato un incantesimo tanto potente quanto efficace, facendo tremare la terra.
Tutti e dieci i loro nemici caddero a terra con un enorme fragore: si sgretolarono parzialmente, ma per il momento sembravano incapaci di reagire.
Nel frattempo il Tassorosso distruggeva altri due creature.
Era il momento di reagire.
Si alzò barcollando leggermente e si guardò intorno: il cortile della Torre dell'Orologio era quasi completamente distrutto, massi e cumuli di terra erano sparsi qua e là. I vetri delle finestre completamente infranti.
Tra le macerie si intravedevano i due cadaveri degli studenti che erano stati dilaniati, anche a causa della sua incapacità.
Dovevano andarsene, o avrebbero fatto la loro stessa fine.
Jane cominciava a rendersi realmente conto che il pericolo era lì, tra di loro, e che i professori avevano avuto davvero delle ottime ragioni per decidere di mandarli tutti a casa. La minaccia era talmente potente.. ma si arrendeva così?
Permetteva a quel fantomatico 'dio' di sconfiggerla in pochi istanti, di sottometterla e condannarla al codardia della fuga?
No.
Avvertiva dentro di sé una scintilla di rabbia, seguita dalla frustrazione: non si sarebbe arresa così facilmente.
Tornò con lo sguardo verso le creature dello stesso colore e della stessa consistenza della terra, ancora distese a terra: doveva finire di distruggerle.
Alzò l'avambraccio destro verso uno dei mostri, quello con il braccio parzialmente ditrutto, mantenendo il braccio accanto al busto: strinse la bacchetta, mentre nella sua mente cercava di immaginarsi quelle creature sgretolarsi schiantandosi contro il muro.

- Vermilius! -
La voce sicura, la mente concentrata sul risultato: non si era nemmeno resa conto che Niko stava eseguendo il medesimo incanto.
Non le importava cosa accadeva intorno a lei: voleva vedere quell'ammasso di terra tornare alla sua forma originaria.
Doveva funzionare.


 
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view post Posted on 19/1/2013, 19:01
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Adepto di Lord Voldemort

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"È certo che lo stato naturale è il riposo e la quiete, e che l'uomo anche più ardente, più bisognoso di energia, tende alla calma e all'inazione continuamente in quasi tutte le sue operazioni."

Come aleatorio susseguirsi di cifre ottenute tramite lancio di dado, figlio del Caso, gli eventi si succedevano disordinati e privi di filo logico.
Se gli istanti iniziali avevano sancito potere e supremazia dell'inanimato sugli esseri viventi, dimostrando come l'inumana stirpe potesse annientare la forte energia dell'umano animo, l'attimo seguente forza e brutalità parevano esser sopraffatte da coraggio e spirito, da Magia ed originalità, da unione e...Umanità.

Come era possibile? Potevano tali creature esser davvero artefici di tanto Male e di tattica di attaco capace di sorprendere tutti? Era davvero quello l'esercito di cui disponeva il padrone di siffatta follia?
I mostri cadevano, capitolando come marionette, birilli, bambole di pezza. Stesi al suolo si sgretolavano come usurati da tempo e fatica. Dunque essi potevano arrevare sconfitta fatale?

No...Impossibile...

Dov'era il Grande Leviatano pronto a fagocitare vita e civiltà? Si celava? Permetteva a grette creature di avanzare senza strategia e con caotico incedere?
O forse, divertito, osservava come studenti, Docenti e Ministeriali dissipavano le proprie forze a spese di insulsi guerrieri sacrificabili poichè privi di vita, anima.

Solo pedine da giocare al momento opportuno.

Il Nemico era dunque così folle? O forse combattere lo era?
Del resto, vi era alternativa?

Distesi al suolo i mostri si dimenavano. Da dieci, si erano ridotti ad otto. Tutti sembravano feriti. Alcuni parevano instabili, altri destinati a prossima fine, così come i due Mostri divenuti nient'altro che polvere. Ma uccidere due avversari aveva comportato notevole dispendio di tempo.

Due incanti Vermilius venivano castati a scapito di due creature già ferite. Il raggio smeraldino li raggiunse provocando urto vigoroso ma non violento. Tuttavia esse parvero sgretolarsi ancora.
La giovane Tassorosso, colta da intensi sentimenti contrastanti -dovere ed amore- tentava di ricacciare il desiderio di correre e cercare colui ch'ella custodiva nel cuore e nell'anima. Rabbia, consapevolezza di dover restare e sperare che Mostri e Male non avessero portato via il ragazzo per il quale la fanciulla provava amore.

L'Amore...Era forse sentimento opportuno? O forse era fonte e cagione di disperata consapevolezza di esser nelle mani di un nemico folle e malvagio, disinteressato della vita e del sentimento?

Poi...Lo Studente Tassorosso, colui che riteneva di esser affine a terra e suolo, mostrava invece di esser capace di volare laddove nessuno era arrivato. Egli poteva raggiungere cieli ed astri, dispiegando ali candide e terrificanti.
Egli era pronto a consumare forze e vitalità pur di vedere salva la vita dei compagni di battaglia.

E dimostrava di esser creatura appartenente ad aria e cielo.

Un repsi genitum perfettamente castato riusciva ad avvolgere con tre spire pericolose, il busto di ciascuna creatura, imprigionandole. Avvilupate ai corpi defomi, i rami stringevano...I mostri improvvisamente non si dimenavano più...Privati della facoltà di fuggire e respirare, sembravano aver perso l'artificiale soffio vitale che li aveva pervasi...

Illusione?
Era davvero finita?


La data del prossimo masteraggio è fissata per giovedì 24 gennaio: se per allora non avrete postato, i vostri pg verranno trattati come png e mossi di conseguenza, a meno che non abbiate avvisato il Master (me) tramite mp. Cercate, in ogni caso, di essere puntuali, la regolarità dei turni giocherà un ruolo fondamentale.


Golem colpito dagli incanti di Random si sgretola e perde qualsiasi forza vitale.
Pc: 0
Equilibrium: 0
Ripresa: 0%

Golem al quale era stata recisa parte del braccio. A seguito dell’incanto evocato da Mya, cade e subisce parziale sgretolamento. Colpito dal Vermilius si sgretola ancora. Stretto dai rami di pianta evocata da Random, giace inerme...
Pc: ?
Equilibrium: ?
Ripresa: 0%

Golem travolto involontariamente dal “compagno” precedentemente a seguito dell’everte statim di Mya. Colpito dal Vermilius si sgretola ancora. Stretto dai rami di pianta evocata da Random, giace inerme...
Pc: ?
Equilibrium: ?
Ripresa: 0%

Golem travolto dalla "marionetta" si sgretola e trova la fine.
Pc: 0
Equilibrium: 0
Ripresa: 0%


6 Golem: Stretti dai rami di pianta evocata da Random, giacciono inermi...
Pc: ?
Equilibrium: ?
Ripresa: 0%


Jane Read:
Punti Salute: 90/110 (-20 ps)
Puinti Corpo: 51/60 (-9 pc)
Punti Mana: 63
Punti Esperienza: 9.5

Random Crowell. Il dispendio di energia e l'utilizzo di potente magia, lo spossano. La vista si annebbia e le forze vengono a mancare. E' cosciente ma fatica addirittura a reggersi in piedi.
Punti Salute = 98/178
Punti Corpo = 131
Punti Mana = 187
Punti Esperienza: 41.5


Niko Domenic :
Punti Salute: 116
Punti Corpo: 66
Punti Mana: 66
Punti Esperienza : 17.5


Mya Lockhart
Punti Salute: 162/162
Punti Corpo: 120
Punti Mana: 122
Punti Esperienza = 37
 
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view post Posted on 24/1/2013, 16:35






Thorn_zpsa9802559

Non aveva nemmeno finito di pronunciare la formula, che le forze gli mancarono. Sentì le ginocchia, formicolanti e insensibili, cedere sotto il suo peso, gli occhi bruciare più che mai, il sangue come coagulato nella sua testa, sempre più pesante. Si sforzò di tenere gli occhi aperti, la mente lucida di fronte alle tenebre che avanzavano, aggrappandosi alle immagini che coglieva come sfocate, al rallentatore.
Il suolo avanzò rapidamente verso di lui.
Cadde a terra, ginocchioni, la mente annebbiata più che mai, le ginocchia doloranti per l'urto. Non riusciva a vedere quello che succedeva a più di un palmo da terra, come se le palpebre gli si fossero bloccate impedendogli la vista. Si chiese, in quegli attimi, se non avesse osato troppo; si chiese se avrebbe rivisto il mondo, il cielo e Mya con i suoi occhi, o se sarebbe stata la Lucertola a dare l'estremo saluto alla vita per lui. La testa continuava a pulsare, gli occhi a bruciare come trapassati da aghi, la coscienza a soccombere.
Che cosa brutta.
Aveva già accarezzato in realtà l'idea di morire, pochi minuti prima, quando avevano annunciato loro che le Passaporte non funzionavano, una sorta di dubbio persistente, un peso sull'anima che si era rivelato certezza alla vista delle creature che stavano combattendo. In quei momenti era stato si certo che non avrebbe visto un domani, e tuttavia spinto a combattere come non mai, in virtù del buon "se non ora, quando". E come un libro, un'opera teatrale, nelle ultime pagine e nelle ultime scene si fa sempre più emozionante, aveva cercato di dare nei suoi ultimi istanti un senso ad una vita passata a lasciarsi prendere dalla corrente; era stato tutto inutile?
Che schifo.
Ecco, schifo. Perché aveva buttato via tutto quel tempo? Avrebbe potuto fare così tante cose, era così giovane, dopotutto. No, al Cielo aveva preferito le segrete della Terra, incatenandosi al buio suolo per giustificare il non voler volare.
Perché, perché non aveva mai Volato? Avrebbe potuto provarci, perlomeno, cadere, e decidere che non era cosa da farsi... No, no. Perché il Cielo fosse diverso dalla Terra, c'era bisogno che qualcuno abitasse in entrambi. Come i falchi solcavano le nuvole, le lucertole si muovevano tra i sassi, e le seconde invidiavano i primi. Era naturale.
Ma! la tempesta che si era abbattuta su di loro non era cosa da superarsi volando. E anzi, coloro che si ergevano sopra le montagne, venivano malamente risucchiati, uccisi, strappati al cielo e scaraventati a terra. Che senso aveva, allora?
I gomiti si distesero, nel tentativo di allontanare il viso dal suolo.
Che senso aveva vivere nel Cielo per cadere alla prima burrasca?
Gli occhi, due occhi dalle pupille quasi inesistenti, si aprirono a fatica.

Vide.

I rovi. I rovi della terra attorno alle creature, li stritolavano, li stringevano al suolo. La sorpresa lo invase, un peso gli si sciolse dall'anima. Ce l'aveva fatta? Aveva catturato... la Tempesta? Un nuovo bruciore, una nuova fitta, lo costrinsero ad abbassare il capo e ad appoggiarlo sul lastricato, tra i gomiti. Si... si, ce l'aveva fatta. Aveva esteso i suoi rovi, catturato le nuvole temporalesche, e le aveva trascinate al suolo. Non importava altro. Spostò la testa di poco verso sinistra, aprì un occhio, e colse una sagoma in movimento, a pochi metri di distanza. Mya. Cercò invano di rialzarsi facendo pressione sui palmi. Non gli andava che lo vedesse. Non in quello stato. "...Mya?"
La sua voce era diventata un roco sibilare. Si rese conto che probabilmente non l'avrebbe trattenuta ancora a lungo. Cercò di guardare al cielo nuvoloso che copriva il castello con i suoi occhi verticaleggianti e finissimi. "...ora...puoi?"
Ma si. Malgrado il Cielo coperto, non c'erano altre Tempeste in vista. Era ora che tutti spalancassero le proprie ali, finché potevano. Cercò di sorridere, e avvertì denti finissimi graffiargli la lingua. No, non l'avrebbe fermata. "...volare?"




Volare.
Che i viventi spalanchino le proprie ali!
Loro potevano.
Lui... lui si trascinava dietro l'immane peso della Terra.
Lui... sarebbe rimasto indietro.










Il sibilio della Lucertola gli risuonò nelle orecchie, sconosciuto a tutti gli altri.
Fu il saluto di una vecchia amica che viene a dar l'addio prima di un lungo viaggio.
Non era poi così male, morire così, si disse.
Si sentì annegare. Cadeva lentamente sul fondo, le catene gli stringevano i polsi.
Non era male.


 
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57 replies since 7/11/2012, 12:05   1291 views
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