Jennifer Delabomber
Corvonero
C'era qualcosa di strano in quel ragazzo che non riusciva a cogliere. Non lo conosceva bene, ma sembrava che dentro di lui stesse avendo un dialogo tutto proprio che escludeva completamente la ragazza e che veniva rivelato sporadicamente da qualche espressione lasciata sfuggire, magari di proposito, o per sbaglio, dal giovane serpeverde. *Beh, chi non ha proprio pensieri?* Pensò la ragazza, rispondendosi interiormente e ributtando in fondo al proprio cuore le paure che stavano nascendo. Ma perché la ragazza doveva avere paura? E di cosa? Non sapeva rispondere perché, in fin dei conti, niente poteva spaventarla. Eppure quella voce le trasmetteva un brivido che non le piaceva affatto. *Jennifer, stai tranquilla, tu pensi sempre e solo male. Perché devi arrivare a conclusioni così pessimiste?* Un dialogo interiore era cominciato all'interno della ragazza tra la sua mente e tutte le sensazioni che stava provando. Si lasciava troppo trasportare dai sentimenti e dalle sensazioni e quella non era una buona cosa. Nel mentre pensava questo, la ragazza non aveva mai smesso di osservare il ragazzo, ma la sua espressione, senza accorgersene, si era fatta seria, la bocca era diventata una linea dritta e lo sguardo della ragazza sembrava quasi assente, così fisso a guardare il biondino che si trovava di fronte a lei. Scosse il capo per riprendersi, lo sguardo tornò pieno e vivo e la bocca riprese la lieve curvatura all'insù che abbozzava il sorriso cordiale che riempiva il viso della ragazza. Si sistemò un ciuffo di capelli che le ricadeva davanti agli occhi, portandoselo dietro la nuca, e poi scosse tutti i capelli, con un risultato che non fui dei migliori: capelli che andavano da tutte le parti tranne quella giusta. La ragazza però non se ne accorse, ma sicuramente se ne sarebbe pentita più tardi con un "Ma che cavolo di capelli avevo?!? Che figura!".
Le era piaciuto veramente quel libro? Beh, l'aveva letto più di una volta, ma alla fine le fiabe erano sempre quelle. Le aveva scoperte un po' tardi, dato che da piccola sua madre le raccontava fiabe babbane. Non si sarebbe mai immaginate delle storie così magiche. No, la magia che si narrava tra i babbani era solo un frutto della fantasia, per di più abbastanza scadente. Quello che non le dispiaceva erano le avventure. I libri babbani in quei casi sapevano trasmettere delle emozioni mozzafiato e quei libri avevano sempre travolto la giovane Jennifer in lunghi viaggi con la fantasia.
-Si, hai ragione, però speravo di trovare qualcosa di nuovo.. Però non mi importa. Alla fine non l'ho neanche aperto, visto?-
Disse la ragazza alzando il libro e rivolgendo un bel sorriso al serpeverde. Lo ripose poi sul tavolo, si massaggiò il ginocchio lievemente dolorante e poi tornò a guardare il ragazzo. Anche a lui piaceva leggere quindi? Si, i compiti toglievano sempre molto tempo. Ma a volte risultavano anche divertenti. Sicuramente migliori e più interessanti di quelli che aveva dovuto svolgere fino a non molto tempo prima nelle sue vecchie scuole. Scrivere, leggere, disegnare, studiare le tabelline.. Mai qualcosa di pratico e interessante. Ma come poteva esserci cosa più divertente di quella? Provare incantesimi, fare pozioni, travasare piante urlanti.. Si, le piaceva quella nuova scuola.
-Ti piace leggere? Che genere di libri?-
Il suo tono era sempre molto cordiale, e ovviamente tenuto in un tono grazie a cui solo lei e il ragazzo riuscivano a sentirsi. Non voleva certo essere cacciata da quel meraviglioso posto per disturbo alla quiete pubblica!