Importanti Comunicazioni, Role Privata per Camille

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view post Posted on 21/12/2012, 19:39
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E ora è un casino

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Scriveva. Ben poco scriveva. Non amava particolarmente parlare via lettera, tutt'altro. I dialoghi, come ci insegna la stessa parola, erano fatti da due persone: faccia a faccia, a voce. E così voleva agire. Per questo dal suo ufficio, personale e ben protetto, scrisse un appunto. Poche righe vi erano scritte, essenziali e concise.

CITAZIONE
Ciao Camille,

Scusa il tono informale ma questa volta parlo da amico. Ho bisogno di parlarti il più presto possibile. I tuoi impegni ti consentono di vederci mercoledì prossimo verso le tre del pomeriggio di fronte alla Stamberga Strillante? Fammi sapere presto

Chris

Un tocco di bacchetta e l'importante messaggio si ripiegò su se stesso e, agile, diventò un aeroplano di carta che uscì celermente dalla porta socchiusa. Sospirò e si lasciò andare contro lo schienale, la bacchetta ancora stretta in mano. Solo ora capiva quanto si era esposto. Solo ora capiva quanto era in pericolo

[Mercoledì successivo, 14:58, Di fronte alla Stamberga Strillante]

Un sonoro crac precedette di pochissimi istanti la venuta dell'Auror su High Street, leggermente in anticipo, come sempre. Quel giorno era vestito in maniera decisamente stregonesca: la sua lunga Veste dell'Imperatore (ripiegato in una tasca interna il suo Mantello dell'Invisibilità, continuava a non sentirsi sicuro...), i suoi fidati Guanti dell'Eroe Caduto, la bacchetta infilata in una manica pronta ad accorrere per salvare il suo proprietario. Sotto la tunica ovviamente era ben vestito perchè il gelido inverno ancora imperversava. Dopotutto era appena iniziato e si presentava nella sua forma perfetta. Camminò per pochi secondi prima di ritrovarsi di fronte alla Stamberga, luogo dell'incontro. Aveva ricevuto una scarna conferma come risposta e lì, fissando incantato la decrepita casa, aspettava il suo superiore che, sperava, sarebbe diventata presto anche la sua Salvatrice
 
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view post Posted on 28/12/2012, 12:53
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Aveva risposto affermativamente a Chris sebbene il giorno e l'orario non fossero dei più accessibili, per non parlare del posto. La Stamberga Strillante non si poteva certo considerare una meta amena, suppose che l'Auror non volesse farsi vedere troppo in giro, difficilmente i passanti o anche gli studenti allungavano la passeggiata fino a lì, soprattutto in una giornata nebbiosa e tipicamente "british" come quella.
Era preoccupata.
Riteneva bizzarro quel tipo di comportamento, il Chris che conosceva si sarebbe catapultato nel suo Ufficio senza bussare anche per comunicarle un semplice augurio di buon natale.
Si materializzò a circa 50 metri dalla Stamberga, il cappuccio le copriva il capo seppure la nebbiolina rendesse comunque vane le solite precauzioni. Lentamente prese a camminare verso il maniero, faceva freddo e la strada era bagnata. La sagoma di Chris comparve dal nulla, indossava una tunica lunga fino ai piedi ma ad Hogsmeade era normale vedere maghi vestiti in quel modo, il paese era "debabbanizzato"
.

"Stai cercando casa?"

Esordì affiancandolo, anche il suo sguardo come quello di lui si fissò sulla dimora abbandonata, una visione sinistra che non le procurava alcun timore.

"A cosa devo questo atteggiamento furtivo? Cosa è successo?"

 
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view post Posted on 28/12/2012, 13:44
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L'aveva sentita avvicinarsi. Ormai, dopo più di quattro anni tra gli Auror, aveva imparato a non sottovalutare alcun rumore, alcuna percezione. Tutto poteva essere vitale per la sopravvivenza. Tutto. Gli si era affiancato, prevedibile. Poche parole per introdurre il discorso prima di andare diretto al punto. Cosa stava accadendo? Spostò il peso del suo corpo da una gamba all'altra, a disagio. Doveva raccontare tutto... E non tutto era legale.

Sono più di quattro anni che lavoro come Auror. Spero di aver fatto bene il mio lavoro. Ma non è questo il punto. Ti spiegherò cosa è successo, chiedi pure quando avrò finito, ma ti prego non giudicare la mia stupidità.

Un anno fa o poco più mi affidasti il caso Black. Attraverso di esso, sono certo ti ricorderai, conobbi Jacqueline de Molay che aveva importanti notizie sul suo conto. Tuttavia non conosceva la sua attuale ubicazione. Di questo ne sono quasi certo. Eppure c'era qualcosa in quella ragazza che non mi ha mai convinto. Dovetti farlo. La corteggia e finsi di amarla per comprenderla, per capire cosa davvero nascondeva. Lo scoprì. Lei si fidò così tanto che mi mostrò il Marchio Nero. Una Mangiamorte a Hogwarts. Non la denunciai. Non mi accontentai. Volevo infiltrarmi tra i seguaci dell'Oscuro Signore e prenderne di più, fare di più. Finsi di essere scontento del Ministero, della mia poca glorificazione, e lei, circa tre mesi fa cedette e mi garantì che avrebbe parlato ai suoi superiori del mio desiderio. Tuttavia è da allora che non risponde più alle mie lettere, che non si fa più vedere ne sentire. Ho fatto il passo più lungo della gamba e per la prima volta in vita mia, Camille, ho paura.


Aveva finito e aveva abbassato il capo sicuro delle prossime urla del Ministro su quanto era stato stupido, incoscente e idiota. Ma lui l'aveva fatto per il Ministero. Voleva solo rendersi utile.

 
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view post Posted on 28/12/2012, 17:10
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Rimase in silenzio, anche dopo che Chris ebbe finito di parlare. Si portò le mani a coppa davanti alle labbra e vi soffiò dentro, per alleviare il freddo gelido che le aveva intorpidito le dita. Una rivelazione. Lui le aveva fornito una rivelazione bella e buona, il dialogo avuto con Jaqueline non aveva portato a nulla di ciò, sospettava che la ragazza le avesse mentito su Nicholas, era anche convinta che fosse rimasta abbacinata dal potere oscuro ma non fino al punto da abbracciarlo incondizionatamente. E ora, grazie a Chris, sapeva.
L'Auror si era rivelato anche in quel frangente, dannatamente impulsivo, sicuro di sè, conscio dei propri mezzi e convinto di riuscire anche senza l'aiuto dei suoi superiori. Avrebbe dovuto prenderlo a schiaffi fino a notte fonda. Tuttavia quel comportamento censurabile aveva portato dei frutti. Probabilmente Jaqueline si era resa conto di aver osato troppo, probabilmente aveva confidato la cosa a qualcuno e questo qualcuno l'aveva distolta dalle sue intenzioni.


"Sei un gran presuntuoso se credi di poter fregare Voldemort. Non è così che si entra nelle grazie dell'Oscuro, chi diventa Auror ha convinzioni forti e una fede incrollabile nel bene, il tuo lavoro è quello di combattere il male non di abbracciarlo. Nessuno crederebbe al tuo doppio gioco, solo una sciocca come Jaqueline lo ha fatto e ora, risvegliata dal torpore della passione, ha fatto l'unica cosa saggia: tagliare tutti i ponti con te e con le tue idee assurde".

Era arrabbiata perchè Chris le aveva nascosto le sue intenzioni.

"Ma non devi temere, Voldemort non sa niente di tutto questo. Il fatto che Jaqueline sia ancora in vita ne è la prova"

Sentiva un forte astio anche nei confronti della Serpeverde, tante volte le aveva teso la mano ma la sua volontà di aiuto non era stata recepita. Volutamente recepita.

"Tuttavia se Jaqueline ha davvero parlato con qualcuno sei controllato e potresti mettere in pericolo la vita dei tuoi colleghi".

 
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view post Posted on 29/12/2012, 00:49
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Ed è proprio questo il punto... Sicurezza interna...

Sospirò. Non potè farne a meno. Ci aveva pensato molto e alla fine la possibilitá era solo una. Perdere tutto ciò che amava e desiderava proprio per il suo amore nei suoi ideali

Camille. Sto ufficialmente dando le mie dimissioni al Ministero e chiedo di essere radiato dall'Ordine. Mi dispiace di averti creato cosí tanti problemi in questi anni. Tutto ciò che hi causato è colpa miaa e non dovete pagare voi per ciò che ho fatto. Non c'è altra soluzione. Continua cosí ik tuo governo. Addio Miss Pompadour

Odiava doverlo fare. Odiava se stesso. Una lacrima solitaria scese dai suoi occhi giá lucidi. E si voltò di schiena alla fatiscente casa, pronto ad andarsene.
 
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view post Posted on 31/12/2012, 00:44
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Davvero incredibile. O lei aveva giudicato male Chris o quel ragazzo aveva i nervi a pezzi. Lentamente l'idea del corteggiamento interessato non le parve più così reale, Jaqueline era una giovane donna ingenua ma ammaliatrice, ne aveva avuto un saggio quando l'aveva messa al corrente di struggenti innamoramenti e cuori infranti, la vita della Serpeverde sembrava un romanzo tragico, così piccola e così navigata.
Si trovò a fissare le spalle dell'Auror e venne nuovamente sopraffatta dalla rabbia.


"Dunque ti arrendi? Mi hai fatto venire qui con la bufera per dirmi che ti dimetti? Che fine ha fatto il Chris intraprendente e pieno di ottimismo che conoscevo?"

Rimanere al Quartier Generale sarebbe stata una mossa stupida ed azzardata, ormai si era bruciato con le sue stesse mani, ma il Ministero era pieno di scrivanie ancora vuote.

"Che fine ha fatto l'Auror che ha catturato un mangiamorte a Kew Gardens e salvato una vita innocente?"

Il suo respiro creava nuvole di aria gelida, la bacchetta sotto il mantello fremeva impaziente, si sforzò di contenere la voglia di puntarla verso di lui e schiantarlo. I suoi uomini non si arrendevano. Mai.



 
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view post Posted on 31/12/2012, 15:24
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E' morto, Camille

Era frustrato e si sentiva un vero e proprio perdente. Essere trattato così... Certo, aveva compiuto grandi imprese, ma non sapeva farsi strada se non a colpi di bacchetta. La diplomazia non faceva per lui. Si stava sempre più arrabbiando. I timori, le ansie e i dolori di un anno passati con Jacqueline esplosero e si girò verso il Ministro con il volto rosso, in fiamme, e gli occhi lucidi. Non parlava più ormai: sbraitava. Estrasse la bacchetta e la fece ben vedere alla donna

Non so far altro che combattere con questa, Camille!! Gli Auror sono gli unici che davvero combattono e fanno quello in cui sono bravo!! Gli altri usano un'intelligenza e un'astuzia diversa da quella necessaria per i duelli, per i combattimenti!! Un'impostazione mentale che io non ho!! Dove altro puoi mandarmi?! Non so fare altro che sventolare questa... COSA!!!

E la lanciò. Proprio così. Scagliò lontano la sua arma. La sua tanto fidata bacchetta si trovava ormai molto vicina alla Stamberga. Era un mago solo perchè possedeva quel legnetto!! Non sapeva fare altro come molti altri rispettabili e potenti individui della comunità magica... Era un fallito

 
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view post Posted on 4/1/2013, 17:50
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"E cos'altro vorresti sventolare? Un fazzoletto bianco?"

Si trovò ad urlare nella nebbia, pallida in volto.

"Il tuo compito è quello di proteggere gli innocenti, non si catturano maghi oscuri con la forza del pensiero"

Lo avrebbe volentieri mandato a quel paese, non aveva tempo di assistere un masochista in preda ad una crisi di ideali, con gesto deciso tirò fuori la sua bacchetta e la brandì verso Chris.

"Raccogli immediatamente la tua bacchetta"

Lo ammonì perentoria

"Raccoglila o ti schianto seduta stante"

 
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view post Posted on 5/1/2013, 00:25
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Era nervoso. Non aveva paura. Non aveva paura di fronte ad una bacchetta puntatagli addosso. Ne aveva subiti tanti di gesti del genere. Era nervoso solo per due cose: primo, era disarmato. Secondo, si trovava di fronte ad una grande maga, forse una delle migliori. Ex Preside di Hogwarts, Ministro della Magia e Docente di Pozioni. Un' incarnazione di forza ed abilità magica a cui lui puntava e che non sapeva se avrebbe mai raggiunto. Non poteva far altro che ubbidire. Si avvicinò alla Stamberga e si chinò, protendendo la mano avanti per riprendersi la SUA bacchetta. A pochi centimetri da essa, la stessa schizzò nella sua mano e lui, istintivamente, la afferrò. Non voleva essere abbandonata. Voleva rimanere nella sua mano. Per sempre. Probabilmente Camille non aveva visto la scena, l'imponente mole dell'Auror probabilmente aveva fatto da schermo agli occhi del Ministro. Si rialzò e tornò perentorio dall'amica mentre riponeva nuovamente la bacchetta nella manica del vestito. Tornò e la guardò faccia a faccia. Ora non era più disarmato e il nervosismo diminuiva.

Ora puoi abbassare la tua bacchetta.

Un attimo, un istante solo per riordinare le confuse idee prima di riprendere il controllo

Cos'altro posso fare oltre all'Auror? A Hogwarts non mi vogliono. Ho fatto richiesta più e più volte per diventare Docente di Volo ma mi hanno sempre respinto per motivi ignoti preferendo lasciare la cattedra vuota. Non posso più fare ciò in cui sono bravo, l'Auror. Che altro mi rimane qui a Londra? Ma queste domande sono inutili. Quella vera è solo una. Tu mi vuoi al Ministero, Camille?

Quella era la domanda centrale e protagonista di ogni dubbio. La soluzione al loro problema era contenuta nella risposta a quella domanda ed entrambi lo sapevano bene.

 
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view post Posted on 11/1/2013, 14:01
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Passarono brevi attimi, l'impugnatura della bacchetta era così forte che le nocche le si imbiancarono. Lo avrebbe schiantato davvero, voleva schiantarlo. Per una frazione di secondo sperò che non facesse come lei gli aveva intimato. Poi, lentamente, Chris si girò e raggiunse il punto in cui aveva gettato la sua arma. La raccolse riponendola nella manica, dove avrebbe dovuto stare sin dall'inizio.
Dovette far leva su tutto il suo autocontrollo per abbassare la bacchetta ma non aveva più alcun motivo per reagire. Rimase in silenzio ad ascoltare l'ulteriore sfogo, Chris sembrava essersi calmato. Respirò a pieni polmoni, quasi boccheggiando per l'aria gelida ma era ancora arrabbiata.


"Motivi ignoti?"

Prese a camminare avanti ed indietro, incapace di stare ferma. Gli arrivò quasi sotto il naso e gli piantò lo sguardo addosso.

"Dannazione Chris, hai pietrificato uno studente. PIETRIFICATO. UNO. STUDENTE"

Scandì ogni parola vomitandogliela in faccia.
Caroline le aveva raccontato l'episodio ma non aveva avuto tempo di affrontarlo prima.


"E' questo che vuoi insegnare ai tuoi studenti? A pietrificarsi a vicenda mentre volano su di una scopa?"

Improvvisamente, quella che le era parsa una eresia, si trasformò nell'unica via percorribile: Chris al Ministero avrebbe voluto dire controllo. In quel momento lui le appariva come una mina vagante che non doveva assolutamente esplodere.

 
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view post Posted on 11/1/2013, 15:21
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Il suo sguardo, ardente e infuocato, si trasformò d'un tratto diventando di un gelido mostruoso. Aveva capito. E quella nuova conoscenza lo aveva trafitto come una lancia di ghiaccio. Vera e crudele. Quelle sfuriate dalla donna più controllata che conosceva potevano solo voler dire una cosa. I suoi lineamenti, lentamente, si distesero in una faccia perfettamente calma. Forse ancora non si rendeva conto di ciò che gli era appena successo. Aveva perso tutto. Camille gli si era avvicinato tantissimo e ormai poteva sentire il suo fiato caldo addosso e i suoi occhi deformati dalla rabbia. Era finita. Fece un passo indietro, un lungo passo indietro

Capisco, Ministro Pompadour. E' stato un onore conoscerla. Addio.

Forse i problemi di Camille sarebbero finiti con lui sparito per sempre... Fatto stava che ora si stava incamminando e a breve si sarebbe Smaterializzato

 
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view post Posted on 14/1/2013, 00:17
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"Non ti ho congedato Chris"

Anche la sua voce uscì stranamente calma, come se tutto l'ardore precedente, la rabbia e la delusione l'avessero svuotata del tutto.
Nonostante il carattere poco convenzionale dell'Auror aveva lavorato bene con lui, grazie al suo aiuto l'indagine su Nicholas Black era ripartita con forza e ora le aveva consegnato Jaqueline De Molay su un piatto d'argento, avrebbe potuto controllarla senza che lei sapesse ... avrebbe potuto giungere a LUI.
Fissò le spalle dell'Auror, ormai in procinto di sparire per sempre, il freddo gelido si accaniva contro di lei ma era nulla in confronto al ghiaccio che aveva dentro, per un attimo fu sopraffatta da dolorosi ricordi.
Vendetta? Era quello in sentimento dal quale era stato guidato? O forse si era reso conto di aver imboccato una via pericolosa, di non ritorno? Oppure il senso del dovere aveva, alla fine, preso il sopravvento? Non poteva saperlo. Non voleva saperlo.


"E dubito che lo abbia fatto Rhaegar"

Ferma, impettita in mezzo alla nebbia sforzò gli occhi per distinguere l'Auror, sentiva la sua presenza ma aveva perso il contatto visivo. Lentamente ripose la bacchetta dentro la tasca del lungo mantello, era certa che non le sarebbe servita. Non quella sera.

 
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view post Posted on 14/1/2013, 15:25
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Rimase con le spalle rivolte a Camille. Dopotutto la nebbia impediva la vista di qualsiasi cosa... Era inutile girarsi per proferire solo poche parole. Parlò da lì, freddo e distaccato, spiccicando solo poche parole

Non siete voi a congedarmi. Sono io a farlo. Non voglio mettere in pericolo nessun'altro. E al Ministero c'è troppa gente, troppa...
 
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view post Posted on 17/1/2013, 17:29
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Ed eccola, la voce dell'Auror si spanse nell'aria fredda, pareva formare un tutt'uno con il gelo che le annebbiava la mente.
Lo avrebbe volentieri lasciato andare ma non voleva che si rovinasse con le sue stesse mani, parlava perchè spinto da un'impulsività che gli impediva qualsiasi valutazione razionale, si era fermato sulla soglia dell'abisso e non sarebbe stata certo lei a spingerlo giù.


"Decido io quanta e quale gente sta al Ministero"

Un ultimo residuo di rabbia, lasciò che scivolasse fuori perdendosi nella nebbia, poi si mosse verso la zona da cui era giunta la voce che aveva udito e lo vide, ancora voltato verso il nulla.
Si avvicinò, sfiorando la terra con i piedi intorpiditi e gli poggiò una mano sulla spalla.


"Chris ... rifletti bene prima di prendere una decisione di cui potresti pentirti. Tutti commettono degli errori, tu hai riconosciuto i tuoi e se mai questi errori dovessero avere degli strascichi non vorresti essere presente per provare a rimediare? E' troppo rischioso continuare a lavorare al Quartier Generale ma potresti trovare un'occupazione al Ministero. Dal che tu ne dica io tutta questa gente non la vedo"

*Potremmo parlarne in un luogo caldo e ameno?*

Avrebbe voluto aggiungere ma dire una frase di troppo, in quel frangente, sarebbe stato aleatorio.

 
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view post Posted on 17/1/2013, 18:08
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<

i>Chiuse gli occhi al tocco della donna godendone. Forse non tutto era perduto, forse lei lo voleva ancora per un motivo o per l'altro. Non gli importava. L'importante era che lei lo voleva lì, presente nella Riscossa del Ministero.

Sì, Camille. Se il Ministero avrà dei problemi per il MIO errore, sarò io a correggerli. Ricordalo. Chiunque diventerò o qualsiasi cosa accadrà. IO sistemerò tutto... Eppure

Rimaneva un problema, certo... E non troppo piccolo... Ma non voleva discuterlo lì, al freddo e dove tutti potevano sentirlo. Si girò verso il volto della donna e allungò l'avambraccio. L'avrebbe guidato lui, almeno questo glie lo doveva

Rimane un problema. Afferra, parliamone nel mio... ufficio...

Tecnicamente non era più il suo ufficio, ma tanto valeva continuare a chiamarlo così almeno per il momento

... almeno posso offrirti qualcosa di caldo in un ambiente confortante, Capo

Capo. Si. Perchè per lui quello era... Il suo Capo, in tutto e per tutto.



Apri tu nel mio ufficio? :)
 
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14 replies since 21/12/2012, 19:39   233 views
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