|
|
| Scriveva. Ben poco scriveva. Non amava particolarmente parlare via lettera, tutt'altro. I dialoghi, come ci insegna la stessa parola, erano fatti da due persone: faccia a faccia, a voce. E così voleva agire. Per questo dal suo ufficio, personale e ben protetto, scrisse un appunto. Poche righe vi erano scritte, essenziali e concise. CITAZIONE Ciao Camille,
Scusa il tono informale ma questa volta parlo da amico. Ho bisogno di parlarti il più presto possibile. I tuoi impegni ti consentono di vederci mercoledì prossimo verso le tre del pomeriggio di fronte alla Stamberga Strillante? Fammi sapere presto
Chris Un tocco di bacchetta e l'importante messaggio si ripiegò su se stesso e, agile, diventò un aeroplano di carta che uscì celermente dalla porta socchiusa. Sospirò e si lasciò andare contro lo schienale, la bacchetta ancora stretta in mano. Solo ora capiva quanto si era esposto. Solo ora capiva quanto era in pericolo[ Mercoledì successivo, 14:58, Di fronte alla Stamberga Strillante] Un sonoro crac precedette di pochissimi istanti la venuta dell'Auror su High Street, leggermente in anticipo, come sempre. Quel giorno era vestito in maniera decisamente stregonesca: la sua lunga Veste dell'Imperatore (ripiegato in una tasca interna il suo Mantello dell'Invisibilità, continuava a non sentirsi sicuro...), i suoi fidati Guanti dell'Eroe Caduto, la bacchetta infilata in una manica pronta ad accorrere per salvare il suo proprietario. Sotto la tunica ovviamente era ben vestito perchè il gelido inverno ancora imperversava. Dopotutto era appena iniziato e si presentava nella sua forma perfetta. Camminò per pochi secondi prima di ritrovarsi di fronte alla Stamberga, luogo dell'incontro. Aveva ricevuto una scarna conferma come risposta e lì, fissando incantato la decrepita casa, aspettava il suo superiore che, sperava, sarebbe diventata presto anche la sua Salvatrice
|
| |