Sbatté gli occhi confusa, la ragazzina sembrava non capire che stava cercando solamente di scrollarsela di dosso con eleganza et garbo, senza rischiare di passare per maleducata; in fondo, non era scritto da nessuna parte che dovesse intrattenere conversazione con chiunque le capitasse di fronte. Era anche vero che Oasis era riuscita ad avvicinare Lou con una facilità disarmante e per quanto Nia fremesse dalla voglia di tornare nei sotterranei per provare l'incantesimo, il micio color notte non pareva dello stesso avviso.
Un bel grattacapo, ma perché si era dovuta beccare un gattaccio talmente idiota? Li attirava, forse, eppure avrebbe dovuto immaginarlo, dannazione! Sapeva che il "nero" inteso come colore e lei non andavano d'accordo, ma niente, testarda aveva dovuto provare comunque.
Tornò alla rossa, non stava prestando troppa attenzione a quello che stava dicendo, anche perché temeva che concentrandosi troppo per decifrare quel fiume in piena sarebbe impazzita; fu per quello che più del significato specifico del discorso, la colpì il tono con cui era stato pronunciato, niente di eclatante, s'intende, solo che la tipetta pareva aver perso all'improvviso tutto l'entusiasmo dimostrato. In condizioni normali probabilmente non ci avrebbe mai fatto troppo caso, ma appunto con Oasis la differenza non poteva non essere notata; sollevò un sopracciglio, non voleva indagare troppo, ma approfondire quel discorso avrebbe significato rubare tempo alle domande che quasi sicuramente le avrebbe rivolto in seguito la Grifondoro.
« Uh, non sembri entusiasta. » Rimase in silenzio quando comprese che effettivamente loro due erano compagne di corso, chi sa, forse l'aveva persino incrociata a qualche lezione, ma non ci aveva mai prestato troppa attenzione. « Anche io, ancora. » Storse buffamente il naso, era da un po' effettivamente che si diceva di voler passare d'anno di lì a poco, era demoralizzante vedere nuovi arrivati scavalcarla come niente nello studio.
Si guardò un po' intorno, era oramai passato qualche minuto da quando si era fatta largo urlando come Attila alle prese col saccheggio d'Italia; nessuna resistenza, gli studenti si erano defilati, piegati alla sua avanzata, alcuno sforzo.
Tuttavia, come in ogni buona storia che si rispetti, non si arriva al Tesoro senza qualche fatica; quell'ostacolo che rendeva il tutto più lungo e rischioso, ma a Nia bastava sapere che vi fosse solo una, un'unica fatica e non dodici, come a qualche povero cristo era capitato.
E dove sarebbe stata la parte divertente se ad un passo dalla sua Roma, la Alistine non si fosse imbattuta in una energica e ciarliera Leone I di Grifondoro?
*Tu guarda la sfiga.* La stava intrattenendo, la intontiva con le sue parole e adesso la stava convincendo ad abbandonare il proprio proposito di conquista.
Cosa significava? "Abbiamo"? Che era quel plurale maies... *Non t'allargare, mia papessa.*
Si sforzò di rendere il tono meno tagliente di quello che avrebbe voluto usare e addolcì il tutto con un sorriso che però non si estese agli occhi azzurrini. « Oh, fa' quello che ti pare, io devo tornare a studiare Trasfigurazione.. » E chi s'è visto, s'è visto. Si avvicinò alla ragazza, protendendo le braccia ancora una volta per riprendersi il felino, ma questo come da copione si ritrasse nuovamente soffiandole contro. *Razza di bastar...* « Ehm, no, eh? - Sospirò, arrendendosi all'evidenza. - Visto che gli piaci tanto, mettiamoci in un luogo più riparato e aiutami con l'incanto. » Sarebbe bastato infilarsi in un'aula vuota e poi tutti e tre avrebbero avuto ciò che volevano.
Non avrebbe rinunciato al Sacco che le spettava, non ci sarebbe stato alcun Leone a farla desistere, al massimo l'avrebbe coinvolta nei suoi loschi giri: avrebbero persino spartito il bottino.
Che adesso non venga fuori che non studio storia, oh <3