» Il buongiorno si vede dal mattino, Oasis

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 24/1/2013, 14:44
Avatar

Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
10,833

Status:


« Torna immediatamente qui! »
Bene, la giornata si prospettava interessante quell'anonimo pomeriggio di fine Gennaio.
*Interessante un corno.* Era iniziata storta dall'inizio, non aveva sentito la sveglia e si era alzata per miracolo in tempo per la prima lezione della mattinata; era indietro con gli studi, neanche poco e la cosa non le andava a genio. Non era mai stata una ragazzina brillante, affatto, era invece parecchio pigra nonostante non si potesse dire che fosse stupida; semplicemente era la voglia a mancarle, ma adesso che le file giallo-nere si stavano ingrossando di primini, l'orgoglio iniziava a ribollire. Incredibile come le nuove leve si fossero gettate a capofitto negli studi, portando punti ed onore alla casata e passando molto rapidamente all'anno successivo; d'accordo, Nia era molto impegnata con gli allenamenti di Quidditch che le rubavano tempo prezioso, ma non era una scusa valida.
Insomma, era ora di rimettere mano ai libri e vedere di recuperare un poco tutto ciò che si era persa in quei mesi di puro ozio e noia; Trasfigurazione, per esempio, non era esattamente il suo cavallo di battaglia e ancora quello che poteva essere considerato un incantesimo piuttosto banale, le causava qualche problema. Oddio, la cavia che si era scelta ci metteva il suo per renderle il compito ancora arduo, ma si sa, Lou non era mai stato quello che si dice un micetto tranquillo. Anzi, l'aveva guardata con indifferenza quando era tornata in camera, stanca e con la bacchetta già alla mano; le sue compagne ancora non avevano fatto ritorno, intrattenute forse dalle chiacchiere in Sala oppure da chissà quali altri impegni; l'occasione ideale per concentrarsi e tentare di trasfigurare quella sottospecie di felino in un dannatissimo calice. Gli si era avvicinata con noncuranza, sperando di non spaventarlo: non erano mai stati in ottimi rapporti, a dire il vero pareva che Lou la odiasse.
Neanche aveva fatto in tempo a levare la bacchetta che il micio le aveva soffiato contro, scattando con prontezza fra le sue gambe e scappando a zampe levate fuori dalla stanza.
*Che diamine..?*
E così, eccoci al punto di partenza.
La Tassina si era lanciata all'inseguimento catapultandosi prima nella Sala Comune e poi uscendo per i corridoi sotterranei, correva trafelata gridando spergiuri e maledicendo ogni singolo pelo di quella bestia selvatica; insensibile ai suoi insulti, il gatto continuava imperterrito a correre e miagolare minaccioso contro chiunque gli si parasse dinnanzi; salì velocemente le scale con una Nia piuttosto irritata al seguito.
« Spostatevi! » Travolse un paio di primini e anche qualche ragazza più grande, ma non perse tempo: non si scusava in condizioni normali, figurarsi quando andava di fretta. E neanche si chiese come doveva apparire quella scenetta comica dall'esterno: una ragazzina trafelata, bacchetta alla mano, divisa svolazzante e il viso sfigurato non tanto dall'affanno quanto dall'indignazione.

« FERMATI RAZZA DI RANDAGIO! »

Una giornata interessante, come no.
 
Top
Oasis Howard
view post Posted on 24/1/2013, 15:07




Oasis, assorta nei suoi pensieri, passeggiava tra i corridoi del castello, incurante di dove stesse andando e del fatto che potesse perdersi da un momento all'altro e non ritrovare più la strada per tornare in Sala Comune, nella Torre di Astronomia. Aveva appena seguito alcune lezioni, fatto i compiti che le erano stati assegnati. Li trovava pesanti e complicati, ma ci si era impegnata così tanto che adesso le girava vorticosamente la testa. Se altri suoi compagni trovavano bello e divertente andare avanti con lo studio per interi pomeriggi lei lo trovava solo una forma di tortura, per questo cercava di fare presto a studiare, almeno aveva un po' di tempo per sè, per i suoi pensieri e per quel suo gatto. Showbiz. Era proprio un bel gatto, irriverente, indipendente e coccoloso allo stesso tempo.
Tra i corridoi in cui vagava in quel momento c'era una gran folla di persone, ragazzi e ragazze di tutte e quattro le Casate, ognuno intento a fare qualcosa di non meglio specificato.
Questo fino a che un gatto miagolando si infilò tra le gambe dei presenti, correndo come se a rincorrerlo ci fossero le fiamme dell'inferno in tutto il loro splendore.
Oasis, pacata come suo solito, si chinò a prendere il gatto al volo, accarezzandolo con dolcezza e delicatezza, tanto che l'animale in questione si mise a fare le fusa. Pochi istanti dopo un uragano parve scuotere il corridoio, tutti si schiacciarono alle pareti al grido di una ragazzina che correva, urlando di togliersi di mezzo e seminando spintoni a destra e a manca.
La Grifondoro, continuando a tenere il gatto in collo, si trovò faccia a faccia con la furia urlante, che si rivelò essere una studentessa di Tassorosso.
Oasis, imbarazzatissima come in ogni primo incontro, si azzardò a chiedere ciò che le passava per la testa, non senza avere un'aria candida e innocente mischiata a quel tratto di irriverenza che le era proprio, in modo da non lasciar capire se prendesse in giro o fosse completamente fuori di testa.

-E' tuo il gatto?
Domandò, mordendosi il labbro inferiore e fissando gli occhi azzurri e profondi dell'altra.
 
Top
view post Posted on 24/1/2013, 18:58
Avatar

Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
10,833

Status:


In quel momento si era sentita un po' come Mosè mentre divideva le acque; paragone idiota a parte, la massa informe di studenti si scisse al suo passaggio cosicché tutti potessero rendersi conto al meglio di quella stramba bimbetta che correva con scelleratezza; in condizioni normali, probabilmente si sarebbe fermata a ringhiare contro i curiosi, ma quel pomeriggio non ne aveva il tempo: la pelliccia color notte di Lou stava sparendo proprio dietro l'angolo.
*Non mi scappi, dannato.* Prese la curva stretta, un cipiglio concentrato che le disegnava le sopracciglia scure e poi, inevitabilmente.. qualcuno le si parò davanti; lo slancio che aveva guadagnato durante la corsa era troppo per pensare anche solo di fermarsi in tempo, non se lo aspettava proprio, e poi.. che diamine ci faceva una ragazzina lì in mezzo quando tutti gli altri si erano scostati anche solo quel poco che le serviva per passare senza travolgere nessuno? Buttò bruscamente fuori tutta l'aria che aveva nei polmoni, frenando con forza la sua corsa, deviando sulla destra per non catapultarsi addosso alla studentessa; le suole delle scarpe intonarono un bel duetto con il pavimento, dando vita ad una sequenza di note veramente... orrenda.
Dopo una scivolata - e un paio di timpani da buttare - finalmente la Tassina riuscì a fermarsi completamente, decisa più che mai a capire perché diamine quella rossa se ne fosse rimasta lì in impalata come a dire "Qui ci sono io, vedi d'arrangiarti"; eh, no, non funzionava così, non con una Nia già irritata di suo.
« Che diamine ci fac... come cavolo hai fatto? COME? » Si era interrotta a metà frase, ansimando, gli occhi azzurrini spalancati per l'incredulità e il dito che si era alzato puntando contro la palla di pelo che l'altra si teneva stretto, come se niente fosse. E quel disgraziato di Lou pareva persino gradire!
*Sotto-specie di gatto mollaccione e leccapiedi giuro che se ti prendo..* Lanciò un'occhiataccia a quel muso d'inchiostro, rassicurandolo sul fatto che sicuramente più tardi avrebbero fatto i conti; il tempo di chiarire un paio di cosette.
« E' mio sì, quel micio. » Inutile che usasse quel tono innocente, di chi mai poteva essere quella peste? Pareva davvero il tipo da mettersi a rincorrere per tutto il Piano un animale che non conosceva? L'occhio le cadde sullo stemma che la ragazzina portava sulla divisa nuova di zecca: primina e Grifondoro, che connubio esplosivo.
Allungò le braccia col chiaro intento di riprendersi ciò che era suo, Trasfigurazione era ancora lì ad attenderla, in camera. Non appena si avvicinò più del dovuto, Lou si ritrasse soffiando con foga e Nia, irritata, lasciò immediatamente perdere.
« E va bene e va bene, sta' lì. » L'attenzione tornò su quella misteriosa figurina che era stata capace di incantare in quel modo il suo compagno quadrupede; cosa poteva avere di così speciale che Nia non aveva?
*Beh, fa indubbiamente meno paura.* Sospirò, scuotendo la testa.
 
Top
Oasis Howard
view post Posted on 24/1/2013, 19:37




Oasis stava ridendo come una mezza stupida alla frenata brusca della Tassorosso che le si era quasi schiantata addosso.
Il suo fare aggressivo, da tipica ragazza ribelle non la spaventava, non la divertiva nemmeno, la lasciava piacevolmente ben disposta ad ascoltare. Non c'era tuttavia da sorprendersi se quell'adorabile micio era fuggito da quella ragazzetta tanto agitata.

-Come ho fatto? L'ho preso per il collo e l'ho tirato su da terra. Poi ho piegato un braccio e ce l'ho poggiato con delicatezza, sai?
Oasis stessa si sorprese della propria risposta secca e irritante, ma decise di evitare il conflitto con la Tassorosso di cui non conosceva nemmeno il nome. Sorrise tanto dolcemente da cancellare ogni ostilità. Poi, spalancando gli occhi dallo stupore, arrossì violentemente fino alle orecchie, diventando un tutt'uno con i capelli.
-Scusa, sono un po' stupida, non mi sono presentata, quindi più che stupida sarei maleducata...ma che importa? Sono Oasis. Di cognome Howard e, se te lo stai chiedendo, la risposta è sì. Mia mamma è una patita del Britpop e mi ha chiamata così per via del gruppo dei fratelli Gallagher.
Ritornando del suo colore normale, quel bianco pallidiccio che le proveniva dai capelli e dall'aria scozzese che aveva sempre respirato, sorrise ancora. Ma stavolta il sorriso era genuino. Si sentiva a proprio agio con la ragazza che aveva davanti. Con una massiccia dose di coraggio, che nemmeno sospettava di avere, si trovò a chiedere:
-Tu saresti?
e poi, senza che l'altra avesse tempo di rispondere: -Visto che il gatto, gatta, boh?! sta volentieri nella posizione in cui è, potrei accompagnarti fino alla porta della tua sala Comune, tanto sei...Tassorosso, no? Quindi è vicina... è una proposta...
Sebbene ritenesse educato abbassare lo sguardo dopo aver fatto una simile richiesta, si trovò a sostenere quello dell'altra per un tempo che le parve interminabile, aspettando una risposta.
 
Top
view post Posted on 31/1/2013, 19:22
Avatar

Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
10,833

Status:


L'indice era ancora sollevato, con fare accusatore, ad indicare quel demonio in pelliccia che si godeva la scena con aria soddisfatta; stava gongolando di soddisfazione, poteva scommetterci. *Oh, ma non ti preoccupare: vedrai che bel calice sarai.* Era sorpresa, notevolmente, per non dire esterrefatta; fu tentata di darsi un pizzicotto al braccio, ma era ragionevolmente sicura che quello non fosse un sogno; ma allora come aveva fatto quella sconosciuta ad avvicinare Lou con tanta semplicità?
L'altra non accolse particolarmente bene la sua incredulità perché le riservò una risposta pregna di sarcasmo e totalmente fuori luogo, prima di prodigarsi un sorriso disarmante; Nia sollevò un sopracciglio, tentata di chiederle se per caso soffrisse di bipolarismo ma poi rinunciò, non aveva voglia di starsene lì a litigare. Con noncuranza, senza lasciarsi apparentemente scalfire da quella pungente ironia, si rimise la bacchetta di iroko nella manica della divisa per poi rivolgere nuovamente lo sguardo ceruleo sulla ragazza; a ben guardarla, adesso, probabilmente aveva fatto un errore di valutazione: non sembrava affatto una primina, la sovrastava di una quindicina di centimetri. Lo guardò incuriosita mentre la pelle assumeva lo stesso tono accesso della folta e indomabile chioma e ancora più si sforzò di comprenderla quando ammise di essere..
*Stupida?* Pff, perché di punto in bianco se ne usciva con una frase del genere? Socchiuse le labbra per chiederle delucidazioni in merito, ma subito lei la zittì vomitandole addosso un fiume di parole e nomi incomprensibili.
*Brit-cosa? Galla-che?* Ma la sua intenzione era quella di stordirla? In quel caso, beh, complimenti, ci era riuscita benissimo; in un attimo sul suo volto si dipinse una sincera confusione mentre si arrovellava il cervello alla disperata ricerca di un traduttore simultaneo; perché capitavano sempre a lei i soggetti più strambi? Si riscosse solamente al "Tu saresti?" ma anche lì lingua-svelta non le diede il tempo neanche di prendere fiato.
Scosse la testa, ridacchiando e alzando le mani come a dire che era innocente.
« Stop. Fine. Game out. Calma, non ho capito una puffola. » Che lingua parlava?
« Uhm, allora... Oasis? O era Brit-qualcosa il nome? » Non sapeva se mettersi a ridere per l'assurdità di quella situazione o piangere di disperazione; più che una scuola per maghi, Hogwarts iniziava a sembrare in tutto e per tutto una scuola per folli, lei in primis. « Nia, Tassorosso e lui è Lou. » Indicò rispettivamente sé stessa e il gatto che ancora la guardava con una certa diffidenza.
 
Top
Oasis Howard
view post Posted on 20/4/2013, 11:59




Oasis si rese conto di aver esagerato un po' con la lunghezzza dei suoi discorsi, indubbiamente la ragazza era rimasta stupita dalla sua loquacità. Sembrava pagata per parlare, Oasis.
Si mordicchiò un'unghia, indecisa sul da farsi, mentre ascoltava le parole essenziali della sua interlocutrice. Era strano, la trovava interessante, mentre la maggior parte delle persone la trovavano strana, di questo ne era certa.
-Oh, sì, Oasis. Sono Grifondoro.
Lo disse quasi con una punta di dispiacere. Sì, perché a Oa sembrava troppo essere una Grifondoro, era quasi come se sentisse la grandezza del nome che portava addosso. Ma quello era il suo destino e non lo avrebbe certo cambiato.
Accarezzò il gatto, responsabile di tutta quella situazione con dolcezza, sorridendo di nuovo.
La giovane strega guardò la compagna che aveva davanti: -E sì, sempre che tu te lo stia effettivamente chiedendo, sono al primo anno.
La sua altezza, in effetti, poteva far sorgere dei dubbi, ma era piccola, rispetto a tutti gli altri, e molto inesperta.
Sorrise ingenuamente, guardando passare una coppia di studentesse Serpeverde che le guardavano ridacchiando. Pensò di essere in una gabbia di matti, ma le stava piacendo, eccome!
Sebbene fossero passati pochi minuti, due o tre, forse, da quando lei e Nia si erano incontrate-scontrate, le sembravano passate ore intere, data la portata di pensieri che si erano affollati nella sua mente. Per questa ragione, si affrettò a chiedere, parlando lentamente, affinché non si ripetesse la situazione di prima: -Abbiamo intenzione di restare in questo corridoio per tutto il giorno?
 
Top
view post Posted on 12/5/2013, 12:11
Avatar

Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
10,833

Status:


Sbatté gli occhi confusa, la ragazzina sembrava non capire che stava cercando solamente di scrollarsela di dosso con eleganza et garbo, senza rischiare di passare per maleducata; in fondo, non era scritto da nessuna parte che dovesse intrattenere conversazione con chiunque le capitasse di fronte. Era anche vero che Oasis era riuscita ad avvicinare Lou con una facilità disarmante e per quanto Nia fremesse dalla voglia di tornare nei sotterranei per provare l'incantesimo, il micio color notte non pareva dello stesso avviso.
Un bel grattacapo, ma perché si era dovuta beccare un gattaccio talmente idiota? Li attirava, forse, eppure avrebbe dovuto immaginarlo, dannazione! Sapeva che il "nero" inteso come colore e lei non andavano d'accordo, ma niente, testarda aveva dovuto provare comunque.
Tornò alla rossa, non stava prestando troppa attenzione a quello che stava dicendo, anche perché temeva che concentrandosi troppo per decifrare quel fiume in piena sarebbe impazzita; fu per quello che più del significato specifico del discorso, la colpì il tono con cui era stato pronunciato, niente di eclatante, s'intende, solo che la tipetta pareva aver perso all'improvviso tutto l'entusiasmo dimostrato. In condizioni normali probabilmente non ci avrebbe mai fatto troppo caso, ma appunto con Oasis la differenza non poteva non essere notata; sollevò un sopracciglio, non voleva indagare troppo, ma approfondire quel discorso avrebbe significato rubare tempo alle domande che quasi sicuramente le avrebbe rivolto in seguito la Grifondoro.
« Uh, non sembri entusiasta. » Rimase in silenzio quando comprese che effettivamente loro due erano compagne di corso, chi sa, forse l'aveva persino incrociata a qualche lezione, ma non ci aveva mai prestato troppa attenzione. « Anche io, ancora. » Storse buffamente il naso, era da un po' effettivamente che si diceva di voler passare d'anno di lì a poco, era demoralizzante vedere nuovi arrivati scavalcarla come niente nello studio.
Si guardò un po' intorno, era oramai passato qualche minuto da quando si era fatta largo urlando come Attila alle prese col saccheggio d'Italia; nessuna resistenza, gli studenti si erano defilati, piegati alla sua avanzata, alcuno sforzo.
Tuttavia, come in ogni buona storia che si rispetti, non si arriva al Tesoro senza qualche fatica; quell'ostacolo che rendeva il tutto più lungo e rischioso, ma a Nia bastava sapere che vi fosse solo una, un'unica fatica e non dodici, come a qualche povero cristo era capitato.
E dove sarebbe stata la parte divertente se ad un passo dalla sua Roma, la Alistine non si fosse imbattuta in una energica e ciarliera Leone I di Grifondoro?
*Tu guarda la sfiga.* La stava intrattenendo, la intontiva con le sue parole e adesso la stava convincendo ad abbandonare il proprio proposito di conquista.
Cosa significava? "Abbiamo"? Che era quel plurale maies...
*Non t'allargare, mia papessa.*
Si sforzò di rendere il tono meno tagliente di quello che avrebbe voluto usare e addolcì il tutto con un sorriso che però non si estese agli occhi azzurrini.
« Oh, fa' quello che ti pare, io devo tornare a studiare Trasfigurazione.. » E chi s'è visto, s'è visto. Si avvicinò alla ragazza, protendendo le braccia ancora una volta per riprendersi il felino, ma questo come da copione si ritrasse nuovamente soffiandole contro. *Razza di bastar...* « Ehm, no, eh? - Sospirò, arrendendosi all'evidenza. - Visto che gli piaci tanto, mettiamoci in un luogo più riparato e aiutami con l'incanto. » Sarebbe bastato infilarsi in un'aula vuota e poi tutti e tre avrebbero avuto ciò che volevano.
Non avrebbe rinunciato al Sacco che le spettava, non ci sarebbe stato alcun Leone a farla desistere, al massimo l'avrebbe coinvolta nei suoi loschi giri: avrebbero persino spartito il bottino.


Che adesso non venga fuori che non studio storia, oh <3
 
Top
6 replies since 24/1/2013, 14:44   139 views
  Share