| Sospirò. Quando aveva accettato l’invito della Tassa aveva ovviamente messo in preventivo che avrebbero parlato di quella storia, ma di certo non avrebbe mai immaginato che quella conversazione avrebbe potuto essere così faticosa. Una persona come Trhesy era già difficile da reggere in condizioni normali, per via della sua convinzione che le sue idee fossero sempre le migliori possibili, in quel frangente la difficoltà era triplicata dalla situazione e dalle sue condizioni. Non aveva riportato ferite gravi, ma il colpo alla testa, seppur preso solo di striscio, le creava ancora qualche problema. Le avevano detto che era svenuta poco dopo essere giunta ai cancelli e il giorno prima aveva dormito parecchio. Tuttavia, se si innervosiva o agitava, la testa iniziava a pulsarle in maniera davvero fastidiosa. E fu quanto accadde anche in quel momento: sentì il sangue affluirle alla tesa e le tempie iniziare a pulsare più rapidamente. Si portò le mani ai due lati della testa appoggiandovi delicatamente le dita e chiuse gli occhi, in attesa che smettesse di pulsare. Quindi sollevò lo sguardo in direzione della tassa. Le avrebbe risposto, ma prima, avrebbe bevuto un sorso del suo tè, si sentiva la bocca arsa. Dopo averlo portato alle labbra, rimise a posto il bicchiere, quindi puntò gli occhi in quelli della tassa -Allora…. vediamo di capirci. Innanzi tutto, scusa, sai, ma sono tornata dal S. Mungo stamattina. Mi hanno detto che sono stata ferita alla testa, anche se non gravemente, quindi è normale che quello che ti sto dicendo sia un po’ confusionario… mi vengono in mente le cose mentre te le racconto.- E non era una giustificazione, né nient’altro, era semplicemente la verità: tutti loro avevano riportato conseguenze più o meno gravi in quella storia, quelle erano le sue. Unite ovviamente all’abbassamento dell’età, ma quello era un discorso diverso, che in quel momento non c’entrava nulla. Si ripeté il discorso della ragazza di nuovo in mente, quindi proseguì -Vuoi sapere qual era il piano? Bene, te lo dico. Quando mi è stato detto che avevo dieci giorni, la prima cosa che ho fatto è stato allertare Camille, Persefone, Margaret e la tua capocasa. Poi, abbiamo parlato con i cinesi, che ci hanno consigliato di organizzare un’evacuazione all’ultimo momento. C’erano da predisporre una serie di passaporte, che si attivassero a comando, stabilirne i luoghi di partenza, di arrivo e il numero di persone che avrebbero portato. C’erano da predisporre le difese, sia per scortare fuori i minorenni, sia per difendere la scuola.- Si fermò: riordinare tutte quelle informazioni le stava dando problemi e doveva dare anche a Trhesy il tempo di comprenderle. -Abbiamo allertato più di duecento persone e centocinquanta ne sono venute dalla Cina per aiutarci. E questo ha richiesto del tempo, non potevano essere commessi errori. Oltre questo, sono stati predisposti due cerchi di protezione, uno dentro l’altro. Il primo erano le protezioni base che conosci anche tu, quelle che proibiscono la Smaterializzazione, in sostanza. Il secondo serviva, in pratica ad annullare il primo e a permettervi di partire con passaporte e Smaterializzazioni.- Santo Merlino, che confusione! Ricordava di non averci capito nulla neanche lei, al momento di organizzare il tutto. E infatti si erano visti i risultati. -Ecco perché siete stati allertati così tardi. Non eravamo pronti, ancora, e non c’era motivo di generare maggiore panico. Quando è stato il momento, siete stati avvertiti. Poi non so cos’è successo, qualcosa non ha funzionato. Appena il nemico è arrivato, materializzandosi davanti a me e Camille abbiamo dato il segnale per attivare la passaporte e partire con le Smaterializzazioni, ma le protezioni sono saltate. Dentro il castello era rimasta solo Persefone con un gruppo non so quanto numeroso di studenti: li avrebbe fatti andare via dal camino della Presidenza, che è collegato alla metropolvere. Non ho notizie neanche di loro, ma forse, loro ce l'hanno fatta, erano gli unici che non utilizzavano passaporte. Il resto lo sai… almeno in parte. - Tacque ancora un po’, sorbendo il resto del suo tè, in attesa di riprendere fiato, per poter arrivare all’ultima parte del discorso. - Io e Camille abbiamo combattuto contro quello che credo fosse il nemico principale, che però è fuggito. Il Cinese gli è andato dietro e da quel momento non sappiamo più niente di lui. A dire il vero, da quando sono uscita dal S. Mungo, tu sei la prima persona che incontro, non so nulla di cosa sia accaduto agli altri. Tu hai altre notizie? Sai di altri? Chi altri c’era con te e Patrick?- Non potevano essere solo loro due, soprattutto perché Patrick era un Caposcuola –il suo ex caposcuola- ed aveva la responsabilità di scortare fuori tutti i corvi… cos’era successo a tutti i Corvonero? A Jane, a Jessica, a Megan a Niko, a tutti suoi vecchi compagni di scuola… Merlino, se solo si fermava a pensarci… potevano essere rientrati tra quegli “alcuni” morti a cui aveva accennato la Tassa? Ma Trhesy non le diede il tempo di soffermarsi su quell’idea, ponendole un’altra domanda. -Una runa? Senti, io di rune non so niente, non me ne intendo affatto, io… - Poi, l’illuminazione. Effettivamente, i cinesi avevano parlato proprio di rune e libri di rune…celtiche. Si fermò, cercando di ricordare bene, quindi riprese -…posso solo raccontarti ciò che mi è stato detto. A quanto pare, in Cina, sono stati rubati e bruciati dei libri relativi alla creazione e all’utilizzo delle rune celtiche. Era una specie di raccolta in cinque volumi: quattro sono andati distrutti e ci è stato raccomandato di mettere al sicuro il quinto. Ed ora che ci penso, anche il nostro nemico aveva una runa e due pietre. Purtroppo, come ti ho detto, io non so nulla di rune, ho frequentato a malapena una lezione e non ho mai avuto modo di approfondire l’argomento. Magari tu ne capisci di più. Le due pietre erano una rossa e una blu e sono state ricavate da due sfere, reciprocamente, rossa e blu. - Doveva raccontarle anche l’ultima parte? No, per il momento decise di no, quella era una questione che riguardava Camille e se Camille le aveva chiesto di disilludere la pietra sicuramente aveva avuto i suoi buoni motivi. Per questo tacque, attendendo una qualsiasi reazione della tassa.
Edited by Caroline Dalton - 4/5/2013, 18:00
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