| Sospirò. Quella conversazione stava, lentamente, rientrando nei giusti toni. Se c’era una cosa di cui non avevano affatto bisogno in quel periodo era litigare tra loro, ma l’agitazione le aveva spesso giocato brutti scherzi. Avrebbe fatto bene ad essere più calma e a ponderare più attentamente le sue reazioni: in quel momento, la cosa più importante era capire quale fosse la situazione, fare la conta dei feriti, dei sopravvissuti….e anche dei morti. Dovevano ripartire, e continuare a combattere quel nemico che non era stato affatto sconfitto, ma non sarebbero mai potuti andare da nessuna parte se non fossero stati consapevoli delle loro effettive forze. E forse avrebbe dovuto raccontare ancora di più a Trhesy, coinvolgerla maggiormente… ma si sentiva frenata. D’accordo, al momento era anche più grande di lei, ma tutto quel pasticcio era avvenuto quando lei era preside. Non aveva potuto evitare di esservi coinvolta in prima persona e neanche di condividere ciò che era accaduto con le altre docenti, ma i ragazzi, i suoi studenti, dovevano essere tutelati il più possibile, anche se erano più grandi e più esperti di lei. Lei l’aveva vista la magia oscura, l’aveva vissuta sulla sua pelle più di una volta e avrebbe fatto tutto quanto era in suo potere perché, finché si trovavano ad Hogwarts, quei ragazzi ne stessero lontani il più possibile. Avevano già avuto un saggio sufficiente negli anni precedenti e molti di loro, Trhesy compresa, vi avrebbero avuto a che fare quotidianamente una volta terminata la scuola. Non era sufficiente? Per quanto la riguardava, sì. Ed era per quel motivo e solo per quello che aveva sempre fatto di tutto per coinvolgere il meno possibile gli studenti in quel tipo di faccende. Ma ormai non era più possibile indugiare, forse avrebbe dovuto riferire a Trhesy anche le ultime cose -Non so molto più di quel che ti ho già detto, se non che questi libri erano molto rari in Cina, ma non qui da noi e che, credo, contenessero una specie di rituale, suddiviso tra i cinque volumi. Ma non mi chiedere a cosa servisse, il rituale perché non ne ho la più pallida idea,te l’ho detto che di rune non capisco nulla.- Quindi tacque,consapevole che, almeno per il momento, avevano esaurito l’argomento: ci sarebbero magari tornate quando fossero state un po’ più lucide ed in compagnia di altri che se ne intendessero. Per il momento, c’erano altri punti da chiarire, tanto per cominciare quello relativo alla runa. Sospirò: di nuovo Trhesy aveva frainteso ciò che le aveva detto, accidenti, quando avrebbe imparato a spiegarsi in maniera decente? E pensare che era stata professoressa fino a pochi giorni prima! Chissà quanto effettivamente avevano imparato i suoi alunni dalle sue lezioni. Scosse la testa, lasciando perdere quel pensiero idiota e tornando a concentrarsi su quello che le interessava della chiacchierata con la ragazza. Il loro sembrava una specie di do ut des: ad una domanda di Trhesy seguiva una sua risposta e poi una domanda dell’ex docente a cui la tasso rosso puntualmente rispondeva, per quanto le era possibile. Ed ora, era nuovamente il turno di Trhesy di rispondere. Anzi, era di nuovo il suo… ma la domanda di Trhesy equivaleva ad una risposta -No, non sei l’unica. Mentre combattevamo contro il pazzo furioso, lui ci ha mostrato due pietre, quelle di cui ti parlavo prima, ricavate da due sfere. Camille ha cercato di attirarle a sé ed una è schizzata rapidissima verso di lei: non siamo riuscite a fare nulla e le si è letteralmente conficcata in fronte. Sembrava una di quelle principesse orientali delle favole babbane, non so se hai presente…- Una pausa, per riprendere il filo e fare mente locale, quindi continuò -Poi ha afferrato anche l’altra, ma non le è successo niente di apparentemente rilevante, forse, il fatto di averne già una l’ha in qualche modo tutelata… o forse un organismo non può contenerne più di una, non saprei… Comunque Camille ce l’ha spiaccicata in fronte e l’abbiamo dissimulata. Sono due giorni che non la sento, ho subito una ferita alla testa che non ho curato per troppo tempo ed i medimaghi mi hanno tenuto in osservazione per un intero giorno. Effettivamente sei la prima persona che incontro dopo… quello che è successo.- Quindi tacque, non sapendo cos’altro aggiungere. Magari sarebbe stata Trhesy a dare un nuovo spunto… o magari avrebbero semplicemente concluso la conversazione.
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