Per non farsi vedere.

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view post Posted on 15/5/2013, 14:21

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Spencer camminava per i corridoi di Hogwarts
Aveva appena finito la sua ultima lezione della sera
Erano le dieci di sera,dato che aveva un'appuntamento,
uscì dal castello senza dire niente a nessuno e senza farsi
notare.Voleva bere qualcosa per rilassarsi alla testa di porco.

Dopo tutti quei compiti da correggere,le lezioni e le ronde notturne
lo avevano sfinito,così aveva deciso di andare a farsi un bicchierino
in quel localo dove molte strane persone si incontravano,a volte
erano criminali che parlavano delle loro faccende criminali.
Ma era sicuramente un posto tranquillo

Il locale si trovava ben lontano dalle vie principali,passando per
i tre manici di scopa sentiva la gente chiacchierare,le luci intense
illuminavano anche l'esterno del locale.Notò senza grande stupore
che i negozi erano chiusi,a parte qualche bar o pub che protraeva
l'apertura fino a tarda notte come quel locale che Spencer stava
per visitare.

Un volta arrivato alla fine del villaggio vide l'insegna del locale ed entrò
con molto calma.Ma al contrario di quello che si aspettava
all'interno c'era un mucchio di gente,i criminali del mondo magico
sembravano tutti riuniti.Così prese l'unico tavolo libero del locale
Attendendo per prendere qualcosa da bere.



Edited by Spencer Reid - 15/5/2013, 17:28
 
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Melody Jackson
view post Posted on 15/5/2013, 15:27




Lavorare,lavorare e lavorare. E ciò accadeva proprio quando avevo voglia di svagarmi,fare qualcosa..Ero al secondo anno,potevo godermi Hogsmeade..e invece mi toccava lavorare,pulire tavoli,spolverare (che poi era la stessa storia). L'unica mia soddisfazione era veder arrivare clienti e servirli,per svagarmi,per non sentire gli occhi delle strane persone presenti. Finalmente un cliente arrivò. Sospirai di sollievo,diedi una manata al grembiulino ,facendo sviolare la polvere che mi si era attaccata all'indumento. Mano alla piuma di cigno e mano al taccuino,mi diressi verso il tavolo dove si era accomodato un ragazzo,un uomo.

Buona sera..se sta aspettando qualcuno ,nel frattempo vuoi ordinare?
 
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view post Posted on 16/5/2013, 18:33
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Da quando non era più docente ad Hogwarts, le sue giornate si trascinavano nella più assoluta monotonia: la maggior parte del suo tempo, lo passava chiusa in casa, con il naso in qualche libro di Medicina Magica di sua madre. E se da un lato era esaltante avere tutto quel tempo per dedicarsi a quella che era sempre stata la sua passione, dall’altro non poteva fare a meno di sentire quanto tutta quella condizione fosse assurda: avrebbe dovuto trovarsi ad Hogwarts, sommersa dal solito fiume di pergamene, a tenere le sue lezioni. Tra l’altro in quel periodo, ne era certa, tanti corvonero avrebbero dato i loro GUFO e lei avrebbe tanto desiderato essere nella commissione ed assistere dai primi posti al raggiungimento del loro primo traguardo importante. Soprattutto per quanto riguardava Scott, del cui colloquio orientativo si era anche occupata personalmente. Ma qualcuno, di cui lei stessa era stata complice, aveva stabilito che non avrebbe dovuto essere così. Odiava quella situazione, la detestava eppure non poteva fare nulla per cambiarla. Era quello il motivo per cui si era buttata nello studio: voleva almeno cercare di fare qualcosa che potesse esserle utile. E studiare, oltre a riuscirle dannatamente bene le era sempre stato utile, alla fine. Ma quando la pendola batté i dieci rintocchi, non poté fare a meno di sollevare la testa dal libro, alzando gli occhi verso il grande orologio appeso alla parete. Santa Morgana, già le dieci! Aveva decisamente perso la cognizione del tempo. Si passò una mano sugli occhi, stirandosi poi come un gatto. Se fosse stata una vecchietta, si sarebbe preparata per andare a dormire. Ma non lo era e, anzi, le stava decisamente venendo voglia di prendere un po’ d’aria, ne aveva proprio bisogno. Senza darsi il tempo di ripensarci, si sollevò, afferrando il mantello e dando una veloce sistemata ai capelli, quindi varcò la soglia, immergendosi nell’oscurità della capitale. Storse il naso, mentre l’odore di cibo proveniente dai vari ristoranti aperti le faceva rivoltare lo stomaco:a quell’ora non era proprio l’ideale. Forse era meglio cambiare destinazione. Detto fatto, un pensiero, una piroetta ed in un battito di ciglia fu ad Hogsmeade. Ironia della sorte, senza che l’avesse calcolato, la smaterializzazione l’aveva portata nuovamente di fronte al Testa di Porco. Sospirò, entrando di nuovo in quel locale certa di trovarvi un po’ di tranquillità. Mai pensiero avrebbe potuto essere più sbagliato: il locale era praticamente al completo. Poteva andarsene, certo… ma era, al momento, troppo stanca, sia per camminare sia per smaterializzarsi nuovamente. Sarebbe dovuta restare lì per un po’, in piedi come una demente
*Le tue solite figure, Dalton, complimenti* Sbuffò, tornando a guardarsi intorno finché, all'improvviso individuò un tavolo con una sedia vuota, al quale già sedeva un uomo che non le sembrava di conoscere. Ma poteva davvero essere così sfacciata da sedersi al tavolo di uno sconosciuto? Sbuffò, e perché no? Magari sarebbe stato talmente ubriaco che neanche se ne sarebbe accorto. In fondo, si disse guardandosi intorno, in quel locale non era affatto inusuale. E se le cose si fossero messe male avrebbe sempre potuto schiantarlo. Rincuorata da quel pensiero, si avvicinò al tavolo, notando solo in quel momento che l’uomo era già alle prese con la cameriera.
-Mi scusi, è libero questo posto?-

Edited by Caroline Dalton - 17/5/2013, 10:18
 
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view post Posted on 17/5/2013, 01:27

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Quel locale era molto strano,gli incontri che si potevano fare
era davvero unici proprio come le persone che si conoscevano.
Lì aveva conosciuto persone di tutti i generi,dai fidati tirapiedi
agli ubriaconi che festeggiavano il loro ingresso in qualche gang
o forse la loro truffa del secolo,ma mai un'incontro con qualcuno
definibile "normale"

La cameriera era arrivata al suo tavolo,chiedendogli come di consueto
cosa volesse ordinare.Una decisione apparentemente semplice,ma era
complicato perché quella sera non era tanto stanco per qualcosa di forte
ma neanche tanto contento per prendersi qualcosa di leggero e osservare
la gente nel locale.Quindi cosa scegliere?


Un Rum Di Ribes Rosso,per favore

Disse alla cameriera,poi una giovane ragazza si avvicinò al tavolo dove il docente
era tanto comodamente seduto,la domanda che in seguito gli venne posta non era
solita in quel locale,sia perché solitamente era vuoto sia perché nessuno si sarebbe
mai seduto con un poco di buono.ma dato che,per esperienza personale,gli incontri
casuali in quei giorni sembravano essere sempre piacevoli perché non tentare
nuovamente la fortuna?


Prego si accomodi.

Disse indicando la sedia accanto alla sua.Poi rimase in silenzio ad aspettare la
sua ordinazione.

 
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view post Posted on 17/5/2013, 11:00
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Ci aveva visto giusto, quel tipo stava davvero avendo a che fare con la cameriera. Un brivido gelato la percorse al ricordo di quando quella stessa ragazzina aveva praticamente stalkerato lei e Trhesy finché entrambe non avevano ordinato e pagato. Di male in peggio, per Merlino! E pensare che era andata lì per starsene in pace! Per un istante, rimpianse di non aver deciso davvero di restare a casa ed andare a dormire. Ma no, se fosse rimasta in casa, con ogni probabilità avrebbe finito col farsi venire un mal di testa allucinante. Non poté, in ogni caso, trattenere uno sbuffo mentre si accomodava sulla sedia che l’uomo le aveva indicato, augurandosi nel contempo che alla giovane non tornasse il ghiribizzo di chiamarla “professoressa”. Come avrebbe potuto spiegare una cosa del genere ad un totale sconosciuto? Una ragazzina di apparentemente non più di diciotto anni scambiata per una professoressa, era qualcosa ai limiti dell’assurdo. Decise di giocare d’anticipo, rivolgendosi immediatamente a lei.
-Se sei qui per le ordinazioni, io prendo solo un succo di zucca- *Ed ora puoi pure andartene, così evitiamo figure spiacevoli come quelle dell’ultima volta* non poté fare a meno di pensare. In effetti, aveva comunque appena fatto una figura imbarazzante… ma sarebbe stato molto peggio dover dare spiegazioni ad un perfetto sconosciuto o essere costretta ad obliviarlo… se poi considerava il fatto che non eseguiva un incantesimo di memoria da prima di tutta quella storia, la cosa non poteva che peggiorare. No, per carità, meglio di no, sarebbe stato preferibile che la situazione si risolvesse da sola, senza interventi sgradevoli che avrebbero anche potuto causare qualche problema a chi li subiva. Attese che la ragazzina si allontanasse con le ordinazioni, quindi si voltò verso l’uomo di fianco a lei: il minimo era presentarsi e ringraziarlo
-La ringrazio per aver condiviso il suo tavolo con me e anzi, mi scuso se le sono sembrata inopportuna. Il mio nome è….- indugiò un istante, poteva dirgli il suo vero nome? Poteva aver sentito parlare di lei? E cosa avrebbe pensato, in quel caso? Per fortuna non le ci volle molto per ricordare che la Gazzetta non aveva scritto una parola riguardo al suo caso, Persefone era stata seria e discreta come sempre. Poteva presentarsi col suo vero nome senza problemi. Ma probabilmente ora quell’uomo pensava che fosse pazza o magari talmente ubriaca da non ricordare più neanche il proprio nome. Santa Morgana, una figura ridicola dietro l’altra!
-Mi scusi. Il mio nome è Caroline Dalton.- concluse, tendendo la mano destra in direzione dell’uomo.
 
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view post Posted on 17/5/2013, 15:40

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La ragazza non sembrava molto a suo agio con la cameriera,
ma in quel posto aveva imparato che era meglio farsi gli
affari propri,così non parlo e non fece domande,voleva solo
concedersi un bicchierino dopo una lunga giornata di lavoro.

Era fortunato non molti docenti riuscivano ad avere un serata libera
con tutte le ronde che facevano.Gli studenti fuori dai letti erano sempre
di più.Si girò intorno mentre la ragazza appena seduta ordinava.
Non entrava lì dentro da molto tempo ma non era cambiato molto,
i soliti uomini incappucciati.

Aveva ordinato un succo di zucca.Era molto più strano che bizzarro.
Chi ordinerebbe un succo di zucca in bar come quello.Probabilmente
era molto giovane,ma di sicuro non era una studentessa.
La ragazza si scusò perché credeva di essere stata inopportuna,e poi
si presento.Caroline Dalton.

Non c'é bisogno di scusarsi,non è stata affatto inopportuna...

Disse molto gentilmente,poi si guardò ancora intorno come se aspettasse
qualcuno,i suoi occhi dopo pochi secondi guardarono di nuovo la ragazza.


Il bar è pieno del tutto comprensibile che lei abbia cercato una sedia
vuota.


Sorrise e poi allungando una mano si presento alla ragazza

Piacere.Sono Spencer Reid.

 
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view post Posted on 19/5/2013, 18:40
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Finalmente era riuscita a trovare un po’ di pace… forse. In effetti un locale non era esattamente il posto migliore in cui cercare tranquillità e calma soprattutto dopo una lunga ed intensa giornata di studio. Una panchina a Kensington Garden sarebbe certamente stata una scelta migliore.. eppure alla fine aveva optato per Hogsmeade. Se qualcuno gliene avesse chiesto il motivo non avrebbe saputo spiegarlo: in fondo, un bicchiere di succo di zucca avrebbe potuto berselo tranquillamente anche a casa. Sbuffò: aveva optato per quella scelta solo per evitare di tornare a casa senza un braccio o una gamba e in fondo, il suo cervello lo sapeva benissimo. E c’era solo da sperare che ora quel tipo, Reid,non la stesse considerando una specie di ritardata o una ragazzina. Insomma, era solo astemia, per Merlino, non era mica un peccato capitale… no? Ma poi, alla fine, a lei che interessava come la considerava un perfetto sconosciuto che aveva incontrato per caso quella sera e che probabilmente non avrebbe più rivisto?.... Nulla, appunto, per cui doveva smetterla di farsi paranoie. Ma intanto che aspettava la sua ordinazione era costretta a restare lì, non poteva certo lasciarla da pagare ad un perfetto sconosciuto. Certo, poteva lasciare lì la sua parte ed andarsene… ma a quel punto avrebbe davvero fatto la figura della pazza. Come se non fossero bastate quelle già fatte in precedenza. Il suo cervello sembrava deciso a non darle tregua, doveva mettere lei una fine a tutte quelle paranoie, una volta per tutte. Eppure, parlare con quel tipo era l’ultima cosa che in quel momento avrebbe fatto. In fondo perché avrebbe dovuto? Lui aveva ampiamente dimostrato di non essere minimamente interessato a parlare. Fu per quello che rimase in silenzio, in attesa che la sua ordinazione arrivasse. Dopodiché, avrebbe pagato e se ne sarebbe andata a dormire, concludendo finalmente quella giornata infinita.
 
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view post Posted on 19/5/2013, 19:24

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Dopo quella stretta di mano,aveva come la sensazione che
la ragazza non vedesse l'ora di andare via,forse qualcosa
l'aveva spaventata,d'altra parte quello non era un luogo
che si sceglieva senza motivo.


I criminali lo sceglievo per la discrezione e i professori
per avere un'attimo di pace,di sicuro se fosse andato ai
tre manici avrebbe incontrato qualche collega o forse
un dipendente scolastico che non lo avrebbe lasciato
in pace.

Fù per questo che si incuriosì,perché la ragazza era li.
Di certo non erano affari suoi,non la conosceva nemmeno
però vedendo che la ragazza non era a suo agio avrebbe
voluto dire o fare qualcosa.Come al solito il suo spirito
da buon samaritano prendeva il sopravvento.Cosi decise
di iniziare una conversazione.

*MA cosa le domando?*


Pensò non appena prese quella decisione:avrebbero potuto
parlare del tempo.O forse poteva semplicemente chiedere
come mai si trovasse li o se stesse bene.
Si appoggiò allo schienale e domandò.


Va tutto bene?

 
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Melody Jackson
view post Posted on 20/5/2013, 14:15




Mentre l'uomo ordinava,un rum di ribes rosso per l'esattezza,arrivó un'altra donna che si sedette al tavolo dopo un 'posso ?' . Lei ordinó un succo di zucca,e fu allora che la riconobbi ; era quella che avevo scambiato per una professoressa . Ma che potevo farci ? Adesso ero conosciuta come 'la ragazzina che scambia le persone per professori ' ? Non mi importava ,ma preferii dileguar mi subito,sperando che non mi riconoscesse e diffondesse il mio errore anche a quell'uomo. Avevo piè sempre 11 anni,mentre loro erano grandi . Trascrissi in fretta le ordinazioni,quindi seppellii il volto nel taccuino,per poi sparire.

Tornai poco dopo,con le ordinazioni in un vassoio che poggiai sul tavolo.


Ecco a voi..

Per evitare ulteriori disturbi,feci un mezzo inchinò e me ne tornai al banco da lavoro,dove ripresi la mia noiosa routine lavorativa
 
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view post Posted on 20/5/2013, 19:38
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Non c’era nulla da fare, quella serata sembrava essere iniziata col piede sbagliato e decisa a continuare sempre peggio. Continuava, sinceramente, a chiedersi, cosa ci facesse ancora in quello stramaledetto locale eppure, contemporaneamente, non sapeva decidersi ad infilare la porta ed andarsene. Tra l’altro, c’era anche quel tipo, accanto al quale si era seduta: chissà cosa stava penando di lei! Di certo doveva considerarla una pazza. Chiuse gli occhi, cercando di stabilire quale fosse la cosa migliore da fare, ma la confusione sempre presente nel locale non l’aiutava affatto in tal senso.
Per fortuna, nessuno sembrava interessarsi a ciò che aveva da pensare.
O forse, in effetti, qualcuno sì. Improvvisamente, due voci giunsero ai suoi orecchi: quella della cameriera, che si era defilata dopo aver portato le ordinazioni, probabilmente, ricordando anche lei l’episodio che le aveva viste entrambe protagoniste la volta precedente e quella dell’uomo seduto accanto a lei. Si voltò istintivamente nella sua direzione, rendendosi conto di essere stata fin troppo maleducata. D’accordo, forse non lo avrebbe più rivisto dopo quella sera, ma non era un motivo sufficiente per comportarsi in quella maniera. Il minimo sindacale era rispondergli:

-Sì, mi scusi, ero soltanto sovrappensiero.- Ed ora? Che doveva fare? Come doveva comportarsi? Il ricordo improvviso di una situazione simile risalente ad anni prima sembrò finalmente voler tornare in suo soccorso, impedendole quella che sarebbe stata certamente l’ennesima figuraccia della serata.
-Signor… Reid, giusto? Non mi sembra di aver mai sentito il suo nome, è nuovo di queste parti?- E se quella fosse stata COMUNQUE l’ennesima figuraccia della serata, allora avrebbe decisamente fatto meglio a sotterrarsi. O in alternativa a chiudersi in casa murandosi viva finché la razza umana non si fosse completamente estinta.
 
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view post Posted on 21/5/2013, 13:34

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La cameriera arrivò con le loro ordinazioni,finalmente aveva
qualcosa che lo avrebbe aiutato a scandire il tempo.Aveva
notato che a bere un bicchiere di rum solitamente ci stava
dieci minuti,a meno che non beveva per qualcosa di particolare.
Non è che Spencer fosse un alcolizzato,ma piaceva molto il
sapore di alcuni liquori particolari.

Bevve un sorso del suo drink e lo posò sul tavolo,poi guardò la
ragazza seduta accanto a lui,sembrava strana,ma chi il quel posto
non lo era.Sembrava che tutto voleva fare fuorché parlare.
Comunque rispose,come educazione prevede,alla sua domanda
a poi ne porse una lei al suo interlocutore.


In realtà io e la testa di porco ci conosciamo da più tempo
di quando mi piace dire,anche se effettivamente,era da tempo che
non venivo,adesso vivo da queste parti e vengo quando posso.
Anche lei vive qui vicino?


Bevve un'altro sorso.Forse aveva fatto una domanda un po' troppo
personale.ERa chiaro che se avesse voluto avrebbe potuto eludere la
domanda.

 
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view post Posted on 28/5/2013, 18:04
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Poteva dire di aver fatto l’ennesima figuraccia? In parte, forse, ma in parte anche no: dopotutto , quell’uomo era palesemente più grande di lei non potevano di certo avere frequentato gli stessi luoghi e le stesse persone, sicuramente non potevano averlo fatto negli stessi momenti… soprattutto se, come le era parso di intendere, era stato lontano da Londra per un periodo. Meglio così, avrebbe evitato spiacevoli incidenti diplomatici. Mentre lei si faceva tutte quelle seghe mentali, l’uomo sorbì tranquillamente la sua bevanda per poi darle una risposta che le strappò un sorrisetto. Chissà come mai quel commento… magari aveva frequentato quel locale in occasioni non particolarmente edificanti… ed in effetti la maggior parte della gente che era lì lo faceva per stare sola e non essere disturbata. Continuava seriamente a chiedersi cosa l’avesse attirata tanto di quel posto…. Tentò di nascondere la smorfia che le venne spontanea sorbendo un altro sorso della sua bevanda cercando di concentrarsi sula conversazione. Anche perché le era stata posta un’altra domanda che, per poco non la fece strozzare con il succo. Per Merlino, quel tipo non faceva una domanda giusta! O forse, cosa decisamente più probabile, era lei a non essere giusta, ad essere perennemente fuori posto dovunque si trovasse. Ma qualsiasi fosse la questione, il problema restava:che diamine gli rispondeva? Forse una mezza verità era meglio di niente.
-Vivo a Londra, con i miei genitori- Dopotutto aveva… quanti anni? Diciotto, no? Quindi, anche se insolito, era plausibile che avesse finito la scuola. Per essere un po’ più credibile, decise di fare un’aggiunta
-Ho frequentato Hogwarts fino a poco tempo fa.- Che in fondo, se proprio si andava a sindacare, era anche vero… anche se “frequentato” avrebbe dovuto essere inteso in un senso leggermente diverso da quello che lei aveva lasciato intendere all’uomo. Ma quello era un dettaglio che nessuno dei presenti, tranne lei stessa, poteva conoscere. Decise di spostare il discorso nuovamente... meno parlavano di lei e meglio era
-Vive ad Hogsmeade? Piuttosto insolito...- La cittadina era popolata esclusivamente da maghi, ma gli abitanti non erano molti, andava avanti soprattutto grazie alle frequenti visite che i ragazzi vi facevano neei week end organizzati

Chiedo perdono per il ritardo
 
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view post Posted on 29/5/2013, 12:08

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Continuando a sorseggiare il suo drink osservava la ragazza che aveva accanto
che sembrava infastidita dalle domande che le venivano poste,così decise di non
fare più domande personali alla ragazza.Era strano aver incontrato qualcuno con
la quale parlare in quel posto anche perché lui si trovava lì appunto per evitare
le discussioni,ma ormai sembrava tardi per non farlo,sarebbe stato quanto meno
sgarbato non farlo.

Sorrise alla domanda posta dalla ragazza.Spencer viveva ad hogsmeade,non poteva
dire di no dato che ci andava spesso,ma lui andava lì perche lavorava ad hogwarts
non per altro.



No,non vivo qui.Ma ad Hogwarts,lavoro per la scuola

Volutamente non accennò al fatto che fosse un docente della scuola,non gli piaceva
molto parlare di lui con le sconosciute.Così un'altro sorso e finì il suo bicchiere di rum
di ribes rosso,bevanda che scendendo giù per la sua gola la pizzicava come ogni altro
alcolico.Se fosse stato da solo ne avrebbe preso un'altro ma non aveva intenzione
di sembrare un ubriacone.Se poteva avrebbe preferito non fare figuracce.

 
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view post Posted on 5/6/2013, 19:59
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Sorbì l’ultimo sorso della sua bevanda restando in attesa. Quella conversazione si stava rivelando più difficile del previsto: beh, di certo non era mai facile trovare un argomento in comune con un perfetto sconosciuto e, ad essere sincera, non sapeva neanche lei perché ci tenesse a non fare cadere quella conversazione. Forse non voleva, semplicemente tornarsene già a casa o forse…. Forse un accidente, non lo sapeva neanche lei. Batté lentamente un dito sul bordo del bicchiere, in attesa di una risposta particolarmente lenta ad arrivare… e fu una fortuna altrimenti avrebbe seriamente rischiato di strozzarsi col succo. Dov’è che lavorava? Ad Hogwarts? Per Merlino! Doveva essere un nuovo assunto perché non ricordava affatto né il suo nome, né il suo volto. Chissà Persefone per cosa lo aveva ritenuto idoneo, le sembrava così strano… ma magari a scuola e durante il colloquio si era comportato in maniera diversa rispetto a come stava facendo con lei in quel momento. Ora però la domanda le veniva proprio spontanea, era davvero curiosa di sapere per cosa mai avesse assunto quel tipo Persefone. Era un nuovo prof? O forse era finalmente riuscita nell’impossibile impresa di trovare un bibliotecario? Non sapeva perché ma quella professione le sembrava calzare a pennello a quel tipo: non aveva granché bisogno di parlare e i contatti con le persone erano ridotti sempre al minimo, praticamente l’ideale per chi voleva passare inosservato. E sembrava che quella fosse proprio l’intenzione del suo interlocutore. Certo, c’era anche la possibilità che si occupasse dell’infermeria (anche se lo riteneva poco probabile, dato il suo ordine… vedendo sua madre e altri suoi colleghi si era fatta l’idea che medimaghi ed infermieri cercassero di evitare il più possibile alcolici e bevande che potevano creare loro problemi) o, perché no? Che fosse un nuovo docente. Una smorfia le attraversò il volto a quel pensiero: no, non ce lo vedeva affatto come docente, un docente doveva tenere lezioni, ricevere gli studenti, aveva una marea di occasioni di parlare con altri… e se Reid rispondeva agli altri come aveva risposto a lei, no non lo riteneva affatto adatto per un lavoro del genere. Ma non poteva neanche escludere nessuna possibilità. Decise che, per evitare figuracce avrebbe lasciato che fosse lui a dirle che ruolo ricopriva
-Lavora ad Hogwarts?Davvero? L’hanno assunta di recente? Non ricordo il suo nome tra quello del personale della scuola. Posso chiederle con quale mansione, se non sono indiscreta?-
Bene, l’ennesima figura da stupida era stata fatta… ora non restava che valutare QUANTO fosse stata indiscreta.
 
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view post Posted on 6/6/2013, 07:59

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Dato che era finita la sue bevanda giocava con il bicchiere,
forse per noia o nervosismo.Dopo aver rilevato che lavorava
ad Hogwarts sembrava come se la ragazza cercasse di ricordare
se mai lo avesse visto girovagare per il castello.O forse era solo
incuriosita dalla figura che si trovava di fronte,d'altra parte era
una stata una studentessa fino a poco tempo fà.Si rialzò dalla sedia
poggiando i gomiti sul tavolo come se non volesse che altri sentissero
quella discussione,perché non voleva? Era probabile che più della
metà del locale era indaffarata in altre occupazioni che ascoltare la
loro discussione.

A volte Spencer era molto strano ed aveva avuto modo di capire che
le sue azioni lasciavano perplesse le altre persone forse perché non
sono idonee ad un'uomo nella sua posizione.Aveva notato che quella sera
era molto taciturno non che la cosa fosse molto diversa dal solito,ma
il docente non era incline alle discussioni fra estranei se queste non avevano
un fine ben specifico ma decise comunque di sforzarsi,voleva essere un po'
più loquace di quanto non avesse già fatto.


No,non si preoccupi,non è stata indiscreta

Disse cercando di stabilire una conversazione più sana e matura,ma dopo
quella affermazione era chiaro che la ragazza si aspettasse una risposta,
risposta che non tardò ad arrivare.


Sono il nuovo docente di astronomia,lei ha trovato occupazione
dopo Hogwarts?


La domanda che seguì la sua affermazione era posta al fine di continuare
quella che sembrava un conversazione molto povera e che a lungo avrebbe
finito per annoiare entrambi gli interlocutori.

 
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