| Da quando non era più docente ad Hogwarts, le sue giornate si trascinavano nella più assoluta monotonia: la maggior parte del suo tempo, lo passava chiusa in casa, con il naso in qualche libro di Medicina Magica di sua madre. E se da un lato era esaltante avere tutto quel tempo per dedicarsi a quella che era sempre stata la sua passione, dall’altro non poteva fare a meno di sentire quanto tutta quella condizione fosse assurda: avrebbe dovuto trovarsi ad Hogwarts, sommersa dal solito fiume di pergamene, a tenere le sue lezioni. Tra l’altro in quel periodo, ne era certa, tanti corvonero avrebbero dato i loro GUFO e lei avrebbe tanto desiderato essere nella commissione ed assistere dai primi posti al raggiungimento del loro primo traguardo importante. Soprattutto per quanto riguardava Scott, del cui colloquio orientativo si era anche occupata personalmente. Ma qualcuno, di cui lei stessa era stata complice, aveva stabilito che non avrebbe dovuto essere così. Odiava quella situazione, la detestava eppure non poteva fare nulla per cambiarla. Era quello il motivo per cui si era buttata nello studio: voleva almeno cercare di fare qualcosa che potesse esserle utile. E studiare, oltre a riuscirle dannatamente bene le era sempre stato utile, alla fine. Ma quando la pendola batté i dieci rintocchi, non poté fare a meno di sollevare la testa dal libro, alzando gli occhi verso il grande orologio appeso alla parete. Santa Morgana, già le dieci! Aveva decisamente perso la cognizione del tempo. Si passò una mano sugli occhi, stirandosi poi come un gatto. Se fosse stata una vecchietta, si sarebbe preparata per andare a dormire. Ma non lo era e, anzi, le stava decisamente venendo voglia di prendere un po’ d’aria, ne aveva proprio bisogno. Senza darsi il tempo di ripensarci, si sollevò, afferrando il mantello e dando una veloce sistemata ai capelli, quindi varcò la soglia, immergendosi nell’oscurità della capitale. Storse il naso, mentre l’odore di cibo proveniente dai vari ristoranti aperti le faceva rivoltare lo stomaco:a quell’ora non era proprio l’ideale. Forse era meglio cambiare destinazione. Detto fatto, un pensiero, una piroetta ed in un battito di ciglia fu ad Hogsmeade. Ironia della sorte, senza che l’avesse calcolato, la smaterializzazione l’aveva portata nuovamente di fronte al Testa di Porco. Sospirò, entrando di nuovo in quel locale certa di trovarvi un po’ di tranquillità. Mai pensiero avrebbe potuto essere più sbagliato: il locale era praticamente al completo. Poteva andarsene, certo… ma era, al momento, troppo stanca, sia per camminare sia per smaterializzarsi nuovamente. Sarebbe dovuta restare lì per un po’, in piedi come una demente *Le tue solite figure, Dalton, complimenti* Sbuffò, tornando a guardarsi intorno finché, all'improvviso individuò un tavolo con una sedia vuota, al quale già sedeva un uomo che non le sembrava di conoscere. Ma poteva davvero essere così sfacciata da sedersi al tavolo di uno sconosciuto? Sbuffò, e perché no? Magari sarebbe stato talmente ubriaco che neanche se ne sarebbe accorto. In fondo, si disse guardandosi intorno, in quel locale non era affatto inusuale. E se le cose si fossero messe male avrebbe sempre potuto schiantarlo. Rincuorata da quel pensiero, si avvicinò al tavolo, notando solo in quel momento che l’uomo era già alle prese con la cameriera. -Mi scusi, è libero questo posto?-
Edited by Caroline Dalton - 17/5/2013, 10:18
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