I just want to know you better, con Sbiru

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view post Posted on 9/6/2013, 20:20
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Uscì da Mielandia con le braccia cariche del sacchetto di Api Frizzole e di confezioni di Cioccorane posate in precario equilibrio in cima al tutto. Se non si affrettava a sistemare i dolciumi rischiava seriamente di far scivolare il tutto e, per quanto poco ancora sapesse di dolci magici, era abbastanza sicura che non sarebbero stati altrettanto buoni dopo che erano caduti sulla strada polverosa. Così, aiutandosi in qualche modo con le mani, stringendo il sacchetto al petto, fece scivolare le Cioccorane al suo interno, udendole fermarsi con un lieve tonfo poco sopra le Api Frizzole. Con ogni probabilità si sarebbero schiacciate, ma poco importava; dopotutto una volta in bocca, intere o rotte che fossero, sarebbero state ugualmente deliziose, zuccherate e appena appena frizzanti, di quelle caramelle che lasciano un piacevolissimo pizzicorino sulla lingua. E, giusto per verificare se le sue aspettative corrispondevano a verità e, soprattutto, mettere a tacere la propria insaziabile curiosità, Elhena si affrettò a ficcarsene in bocca una, incastrandola tra molari e interno guancia (dall’esterno avrebbe di sicuro avuto l’aspetto di un castoro o di un criceto), succhiandola con aria pensierosa. Sapevano vagamente di… limone, ma con un gusto molto più intenso delle normali caramelle Babbane.

Scusa se ti ho fatto aspettare, c’era un po’ di coda si scusò con la sua accompagnatrice, stringendosi nella spalle. Era la prima volta, almeno dalla festa di Natale di Jane Evans, che aveva occasione di parlare a tu per tu con Nihandra ed era inutile dire che si sentiva estremamente imbarazzata, non solo per la sua abituale timidezza, ma anche per la fama della Tassina sua coetanea. Il fatto che fosse stata da poco nominata Prefetto non aiutava a farla rilassare e ad essere più a suo agio.

Ne vuoi una? offrì perciò in un tentativo di rompere il ghiaccio, pescando un’altra Ape Frizzola e offrendola alla compagna, tenendo verso di lei il palmo teso con posato sopra il dolce.

* E se non le piacciono i dolci *

Ipotesi remota, ma non tanto improbabile. Comunque, visto che abbiamo solo controllò il colorato orologio da polso ancora una quarantina di minuti, conosci qualche posto di Hogsmeade che vale la pena di visitare ? domandò infine, dondolando sui talloni e strusciando la suola di entrambe le scarpe, a turno, contro i polpacci coperti da un paio di collant leggeri.

A proposito, non ti ho ancora fatto i miei complimenti per quella! aggiunse infine, indicando la spilla da Prefetto con un dito sottile sporco di zucchero.
 
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view post Posted on 10/6/2013, 11:02
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Il sole stentava a perforare la coltre di nubi, gli sparuti raggi che sopravvivevano al grigio tentavano gagliardi di riscaldare i volti e le mani e sebbene non vi riuscissero in maniera brillante bastava il ricordo di quel villaggio sotto la neve per farle avvertire immediatamente un calore confortante; niente a che vedere, certo, con quel freddo pomeriggio di mesi addietro e comparare ricordo e realtà le fornì un distensivo quanto frivolo passatempo per ingannare l'attesa.
Strano fare i conti con quell'improvvisa responsabilità, i nuovi oneri, i nuovi doveri, tutto era cambiato ma lei si sentiva la stessa, e forse era quello a spaventarla più di ogni altra cosa, il tempo passava e lei impassibile sopravviveva al passaggio, immutata, ancora ferma nella sua inesperienza.
Si strinse nel mantello leggero più per riflesso che per reale bisogno mentre si guardava intorno curiosa, osservando le vetrine senza mai allontanarsi troppo dall'entrata di Mielandia, meta della giovane studentessa che scortava, a quanto pareva nessuno era immune al richiamo del palato; si voltò in tempo per vedere la giovane oltrepassare la soglia e avvicinarsele carica di zuccheri e nemici mortali dei dentisti.
« Non preoccuparti. » Chi sa cosa rimaneva di quella timida ragazzina che si era tenuta un po' in disparte al "pigiama-party" della Evans, insospettabile viso pulito, maschera che si era rivelata celare una mente sopraffina; Nia ammetteva le sue pecche, non poteva certo dire di avere intessuto rapporti tra le fila dei Tassorosso, le sue conoscenze si limitavano al rendimento scolastico e altri meriti. Sorrise, improvvisamente gioviale e divertita arricciando il naso macchiato di chiare efelidi in modo infantile. « Una volentieri, grazie. » Normalmente avrebbe rifiutato, ma sembrava un buon modo per accantonare l'imbarazzo e cercare di togliere quella specie di "aura di superiorità" che purtroppo le conferiva la sua posizione; o almeno era sempre stato quello l'effetto che Nia aveva riscontrato negli altri, ma era decisamente probabile che fosse solamente una fissazione sua. Raccolse delicatamente l'ape frizzola e l'assaggio, contorcendo il viso in una smorfia veramente buffa per il pizzicore sulla lingua, decisamente il nome era più che meritato, lasciò esplodere il gusto prendendosi qualche istante per riflettere; era stata ad Hogsmeade una volta soltanto e di certo non poteva dire di conoscerla molto bene, entrare nei negozi personalmente non l'allettava granché e a quanto aveva capito Elhena non aveva più molto da fare lì, o comunque non ne aveva un'idea precisa. Erano davvero venuti sin là per dei dolcetti? Possibile.
« Non saprei, a volte il modo migliore di godersi un posto nuovo è lasciarsi portare dalle gambe. » Sbuffò con la speranza di allontanare almeno un poco la zazzerina dagli occhi e si strinse nelle spalle, non le dispiaceva quella giovane ragazza, per nulla; a prima vista sembrava davvero una tipa con la testa sulle spalle.
Avvampò quando lei puntò il dito all'altezza del suo petto e la Alistine di riflesso abbassò il volto per incontrare poi la spilla che quella mattina aveva appuntato sulla mantellina leggera, come ormai faceva da qualche giorno a questa parte.
« Mmh, grazie. » Imbarazzata si chiese cosa mai si dovesse rispondere in certe occasioni, ma alla fine le parole vennero fuori da sole. « A dire il vero sono un po' preoccupata, sono ancora inesperta e ci scommetto un paio di Galeoni che finirò per combinare qualche guaio. » E velocemente strizzò l'occhiolino in direzione della compagna; si sentiva inadatta per quel ruolo, ma forse farlo comprendere all'altra Tassina avrebbe solamente minato la sicurezza di entrambe. Dopotutto, non aveva mai voluto mostrarsi debole con nessuno, perché iniziare adesso?
 
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view post Posted on 25/6/2013, 21:04
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Non sono male commentò Elhena sovrappensiero soppesando una caramella nel palmo della mano prima di infilarsela per la seconda volta in bocca. Dopodichè arricciò il naso per il friccicore che il dolce le provocava sul palato.
Vivace cascata di bollicine saltellanti sulla lingua.
Quindi pescò una Cioccorana e la scartò sovrappensiero, più preoccupata della figurina che avrebbe trovato dentro la confezione che della rana incantata, la quale come prevedibile spiccò solo un mezzo salto prima di atterrare a terra, da dove la Tassina si affrettò a recuperarla. Vi soffiò sopra per eliminare quel poco di polvere che sopra vi si era depositata e ne strappò una gamba con un piccolo morso. Poi si dedicò ad esaminare la figurina, studiandone i bordi e facendola rigirare fra le mani così da osservare il personaggio da ogni angolatura.


Fai anche tu la collezione? le parve naturale domandare a Nihandra e alzò con curiosità il viso verso la compagna, mentre i piedi a turno tracciavano cerchi irregolari sul terreno. Anche iniziare ad acquistare le Cioccorane probabilmente nel profondo voleva essere un ulteriore mezzo per socializzare. Sarebbe stato divertente scambiarle con gli altri studenti, seduta nella calda Sala Comune o al tavolo della Sala Grande, ora ingombrato di libri ora di piatti ricolmi di ghiottonerie.
Si spostò un poco verso il margine della strada per evitare di venire travolta da coloro che al momento passeggiavano per le vie di Hogsmeade, approfittando del tempo che finalmente stava volgendo al bello, sebbene ancora offuscato dall’ultimo residuo delle nubi autunnali. L’aria piacevole di inizio giugno, un giugno scozzese ancora legato ad una primavera intrecciata con l’inverno, le accarezzava le gambe e le scompigliava i capelli biondi. Soffiò via un ciuffo quando le si posò sulla bocca.
Le piaceva osservare il via vai di persone colorate scorrere di fronte ai suoi occhi spalancati di gioioso stupore, forse eccessivo per lei che comunque non era nata fra i Babbani. Eppure non poteva farci nulla, si meravigliava facilmente per cose di poco conto, come una buffa puffola pigmea o un vetro colorato.

Sono sicura che farai un ottimo lavoro. Ti ho vista giocare a Quidditch… sei brava. Per quel poco che capisco. <i> si affrettò ad aggiungere.


* Ecco, ora penserà che la sto adulando. Stupida! *

Comunque passeggiare senza una meta precisa mi sembra un’ottima idea. Mi sarebbe piaciuto comprare degli specchi comunicanti, ma ho sentito dire che il negozio è solo per i Prefetti. E poi forse è meglio risparmiare per il mio regalo di compleanno. L’ultima volta che sono passata a Diagon Alley per lavoro ho visto un oggetto proprio carino.

Guardò Nihandra per un paio di secondi, prima di piroettare una volta su se stessa, in un giro che dimostrava più goffaggine che grazie, e una volta fermatasi cominciò a camminare tranquillamente verso la direzione che il caso le aveva indicato. Dopotutto ogni tanto era bello lasciarsi portare dai propri piedi. Specialmente quando il tempo è poco e l’indecisione tanta.
 
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view post Posted on 1/7/2013, 23:20
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Continuò ad osservare la compagna alle prese col suo trofeo di saccarosio, trattenendo a stento un sorriso divertito; contrariamente a quello che avrebbe potuto pensare non le dispiacque ammirare i cambi d'espressione sul viso dell'altra, una tale chiarezza su quei lineamenti rendeva tutto maggiormente informale e ciò non poteva che farle piacere; era sempre un difficile per lei rompere il ghiaccio, ma riconosceva che fosse ora di darsi un po' una svegliata da quel lato lì.
« A dire il vero... no. Non so perché ma non ci ho mai pensato, però beh, potrebbe essere divertente iniziare. » Effettivamente non ne aveva mai sentito l'esigenza, la collezione non la allettava, né trovava soddisfacente impiegare così i suoi risparmi, ma d'altra parte poteva sempre rivalutare quell'idea e di certo dare un rifiuto secco avrebbe distrutto ogni tentativo dell'altra di fare conversazione, cosa che effettivamente voleva invitare; più o meno tra i suoi compiti c'era anche quello di farsi un'idea generale dei Tassini, cercare di farli ambientare eccetera eccetera.
*Proprio una brava mammina.* E appesantire Elhena con tutti i suoi crucci decisamente non era il passo migliore da fare, soprattutto perché così avrebbe messo la bionda nella posizione di dire qualcosa di.. uhm, incoraggiante? O quello o cambiare direttamente discorso, insomma una bella responsabilità; ma che ci poteva fare, come sempre rovinava tutto.
Arricciò il naso, trattenendo una risata nervosa.
« No, beh, scusami, fai finta di nulla. » Arrossì leggermente quando la compagna le disse di aver seguito qualche partita, era un pensiero che ogni volta la metteva a disagio; quando era in sella alla scopa, beh, non pensava più a ciò che succedeva all'esterno, agli spalti, ai compagni, tutto svaniva, ma a pensarci successivamente avrebbe voluto sprofondare; decisamente non era fatta per il palcoscenico.
« Ehm.. grazie, allora. » Si attorcigliò una ciocca di capelli intorno alle dita per smaltire un poco il disagio e poi si guardò intorno qualche istante prima di posare nuovamente gli occhi sulla Tassina accanto a lei. « Ti interessa il Quidditch? » Forse no, visto che aveva specificato di non saperne molto, forse abbastanza da aver partecipato ad una partita o due e comunque neanche Nia ne sapeva molto prima di provare ad entrare in squadra.
Continuò a seguirla con lo sguardo fino a che lei dopo aver buttato lì un paio di parole su qualche articolo che avrebbe voluto comprare fece una giravolta e prese a camminare spensieratamente; a quanto pareva, l'aveva presa in parola e il comportamento a tratti quasi infantile, a tratti maturo la spiazzava letteralmente.
Si affrettò per stare al passo.
« Ci sono un sacco di oggetti carini è vero, ma per la maggior parte sono persino troppo pigra per andare a vedere.
Ma pensavo, hai mai pensato ad un lavoretto per guadagnare qualche spicciolo?
»
 
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view post Posted on 9/7/2013, 21:31
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Strusciò appena i piedi per terra, sollevando un poco di polvere che andò a posarsi sulle calze scure (almeno non si sarebbero sporcate troppo), quando Nihandra le chiese se conosceva il Quidditch. Alzò appena le spalle, quasi a volersi nascondere, come era sua abitudine ogni volta che qualcuno le faceva una qualsiasi domanda sui suoi pareri o sulla sua vita.
Non molto ad essere onesta ammise, senza accennare a fermarsi, ma camminando con lentezza così da poter rimanere sempre di fianco all’altra Tassina e non dover continuamente voltarsi verso di lei. Non era mai stata ad una partita prima dell’ammissione ad Hogwarts, se si escludeva la semifinale dei Mondiali classe 2001 per la quale Manuel era riuscito ad ottenere i biglietti..

So che si gioca con…sette persone, giusto? E, insomma, le regole base. Quelle che insegnano a lezione. Un po’ come so che a calcio in campo ce ne sono undici. Ma non ho mai giocato in prima persona.
In verità era già tanto se riusciva a convincere la scopa a sollevarsi da terra, siccome di solito le occorrevano almeno una ventina di tentativi per trovare un tono di voce abbastanza fermo e autoritario da essere efficace.
Non so, potrei presentarmi ai prossimi provini. Anche se dubito di avere le qualità. Non ho una buona mira, né ho doti da battitore o portiere. Senza contare il fattore tempo
Tacque e preferì non tediare ulteriormente la compagna con l’elenco dei suoi impegni che si faceva di giorno in giorno più lungo, tra compiti e incarichi vari. C’era il giornalismo, il lavoro alla gelateria e da ultimo la ricerca con il professor Spencer.
E a proposito di lavoro, in quel momento, mentre ancora contava mentalmente tutte le attività in cui si era gettata a capofitto, Elhena udì il successivo commento di Nihandra.

CITAZIONE
Ma pensavo, hai mai pensato ad un lavoretto per guadagnare qualche spicciolo?

A dire il vero sono in prova da Fortebraccio, ma i clienti fino ad adesso sono scarseggiati. Spero solo che con l’estate ai maghi londinesi venga voglia di gelato, se no la vedo dura.
L’ultima volta che era stato il suo turno al negozio, qualche settimana dopo la presenza della Hodrui, la Tassina era rimasta per ore a fissare le torte alla panna e fragole esposte in vetrina e a colorare con i pastelli un vecchio libro per bambini. Un po’ infantile, era vero, ma serviva a passare il tempo.
E tu, lavori da qualche parte?
Immaginava di sì, ma preferiva avere la conferma dalla diretta interessata. Inoltre chiedere del lavoro poteva essere un buon modo per conoscere meglio l’amica senza toccare argomenti personali come la famiglia.

Edited by Gwen chan - 7/1/2016, 10:41
 
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view post Posted on 22/7/2013, 13:32
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Chiacchierare con leggerezza mentre camminavano senza alcuna meta pareva quasi un miraggio via via sempre più possibile e per un poco Nia si godette quella bella sensazione, senza sentirsi in alcun modo in obbligo di intrattenere una conversazione forzata, per una volta tanto gli spunti uscivano da soli, le domande venivano pronunciate prima ancora che potesse accorgersi dell'insaziabile curiosità; le piaceva ascoltare gli altri, il modo in cui passavano le giornate sia per notare somiglianze e differenze con se stessa sia per capire un poco di più che tipo di persone fossero.
« "Se ti piacerà non ci sarà votazione che tenga, potrai recuperare tranquillamente." » Citò con voce assorta, mentre i ricordi si affollavano e specchiavano la giovane studentessa al suo fianco con una Nia più piccola ed inesperta e chiaramente molto, molto più scontrosa; aveva fatto passi da gigante, si rese conto, da quei primi mesi ad Hogwarts ed il merito era delle persone che aveva avuto la fortuna di incontrare. « E' quello che mi ha detto un ragazzo il giorno dei provini. » Scrollò le spalle, affrettandosi ad esplicare quell'ingarbugliamento di parole; dopotutto anche lei non era partita col piede giusto, ma non volle approfondire ulteriormente il discorso, lasciando invece ad Elhena il tempo di riflettere e volendo deviare di argomento.
Non voleva che quella conversazione risultasse più un interrogatorio che altro, ma forse non ci stava riuscendo troppo brillantemente e si lambiccò il cervello per alleggerire un poco l'atmosfera se mai ce ne fosse stato il bisogno.
Ignorava che anche lei si fosse trovata un lavoretto da portare avanti al di fuori delle attività scolastiche e questo non fece che aumentare l'ammirazione che provava per lei, i suoi voti aveva sentito dire fossero ottimi ed il suo rendimento costante, era davvero una fanciulla sorprendente e malgrado tutto Nia si ritrovò a sorridere.
« Davvero? Prometto che questa estate verrò a trovarti allora! » Ammiccò leggermente, poteva essere un'eccellente occasione per assaggiare personalmente le prelibatezze della pasticceria
*Non sarai stata troppo avventata?* Ma scacciò quel ripensamento sul nascere, alla fine aveva tutto il diritto di spendere le sue vacanze come meglio credeva, no?
« Lavoriamo abbastanza vicine, sai? Sono al Paiolo Magico da qualche mese, ma ti capisco quando dici che i clienti scarseggiano, la mia ex-collega ed io provammo ad organizzare una festa ad Halloween, l'anno scorso. Carina, ma non ha portato molti clienti. » Ridacchiò sommessamente. « Magari dovrei pensare a qualcos'altro. » Anche se beh, trovava improbabile che una ragazzina dovesse avvertire il dovere di incrementare gli incassi, ma ehi, ognuno tira l'acqua al proprio mulino.
 
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view post Posted on 5/8/2013, 14:32
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Sorrise alle parole di incoraggiamento della compagnia di casata, senza però staccarsi troppo dalla radicata convinzione che il Quidditch forse era meglio rimanere a guardarlo dagli spalti. Al sicuro in una delle tribune riservate agli studenti giallo-neri.
È un buon consiglio. Almeno stempera la tensione. commentò pensierosa in direzione di Nihandra, forse sondando nel proprio intimo quale sarebbe stata la sua reazione se un incoraggiamento del genere fosse stato rivolto a lei in prima persona.
Tuttavia credo di avere già abbastanza impegni senza aggiungere le partite. Insomma, come si dice tra i Babbani, il troppo storpia.
Non era sicura che l'altra Tassa conoscesse quel proverbio, dopotutto le origini dell'amica continuavano ad essere oscure, così ritenne opportuno specificare.
Le parole, comunque, non erano sufficienti a distrarre la Tassina in libera uscita dal volgere di continuo la testa a destra e a sinistra per cogliere la bellezza di Hogsmeade nelle varie sfumature che il colpo d'occhio poteva garantire, mentre a ogni passo la luce modificava i contorni delle vetrine dietro le quali merci buffe esibivano le loro proprietà. Tanto che era difficile resistere alla tentazione di appiccicare naso e mani contro il vetro al pari di una bambina di sei anni di fronte alla bambola del desiderio.
Fu solo quando ritornò alla realtà dalle proprie fantasiose considerazioni che udì il resto del discorso della Prefetta.

Mi farebbe piacere e potrei farti uno sconto propose e arricciò il naso con aria furbetta, simile al muso di un gattino.
Però hai ragione, dovrei farmi venire qualche idea per migliorare il menù. Magari aggiungere qualcosa per i bambini, come i menù da colorare
Sperava ardentemente che Nihandra non considerasse la sua idea troppo sciocca; dopotutto non era detto che ai bambini maghi piacesse colorare con i pennarelli.
A proposito, tu da dove vieni? si decise infine a domandare, per soddisfare la sua insaziabile curiosità.
 
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view post Posted on 8/9/2013, 13:39
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Eppure lo sapeva che non era fatta per incoraggiare chi le stava intorno, non era mai stato il suo ruolo, le mancava il tatto, forse persino la delicata diplomazia che pareva calzare a pennello in situazioni come quelle, e ogni volta ci cascava sempre finendo poi col rischio di ottenere l'effetto opposto proprio come era successo qualche mese prima con Celeste, altra concasata. *Insomma, n'è il tuo campo.*
Elhena però, non seppe perché ma gliene fu comunque grata, ebbe la gentilezza di non lasciarlo ad intendere e forse Nia poteva ancora sperare di fare una bella figura; oddio, non che alla fine contasse molto ma aveva pur sempre una dignità, no?
*Davvero?*
Non aggiunse nulla, per non dare l'impressione di voler calcare troppo la mano, non tutti in fondo sono uguali e la Attwater certamente sapeva quel che più le si addiceva, dunque la Alistine avrebbe sì potuto offrirle nuovi spunti ma poi lasciare che decidesse da sola e la ragazzina, per quanto giovane, le dette l'impressione di avere già le idee ben chiare; buon per lei, ogni volta che ci pensava Niahndra si ritrovava sempre con la mente più ingarbugliata di prima, era ancora molto giovane ed aveva parecchio tempo a disposizione, tuttavia diventava frustrante rendersi conto di non avere alcuna ambizione particolare al momento.
Sorrise, chiedendosi se anche la compagna avesse origini babbane o se il suo fosse solamente un altro tra i molteplici interessi che aveva lasciato intendere di coltivare, preferendo non commentare per lasciare spazio alla Tassina di osservare quel che le circondava, per esperienza sapeva che potesse risultare caotica e frastornante e contemporaneamente affascinante; chi sa che espressione aveva fatto lei alla sua prima visita, non lo ricordava, e forse non era neanche riuscita a godersi appieno l'atmosfera che al tempo era stata troppo carica di imbarazzo.
« Mi piace come idea. - Approvò annuendo - I bambini non resistono davanti ai dolci, figurarsi all'idea di dar sfogo alla loro creatività. » Certo, magari i genitori non sarebbero stati altrettanto felici, dovendo poi fare i conti con possibili capricci e/o lavaggi e lavaggi in lavatrice... se solo quella non fosse stata la Londra Magica, ma matite colorate e fogli non avevano mai nuociuto a nessuno, no?
« Ho sempre vissuto ad Aberdeen, è una città scozzese abbastanza vicino alla costa, ma perlopiù sono stata nell'entroterra. » Un altro sorriso, appena accennato.
Un riferimento puramente geografico, vista la natura generica della domanda; non le era chiaro infatti se Elhena ricercasse informazioni sul luogo, sulle origini o sulla cultura generale.
« Il proverbio di prima... hai frequentato anche tu la società babbana, vero? » Restituì alla ragazza il testimone, rimbalzandole la domanda facendosi aiutare dalle piccole briciole che la compagna aveva lasciato cadere in precedenza.
 
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view post Posted on 8/9/2013, 22:35
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Un fresco venticello penetrava dalla finestra della Redazione della Gazzetta. Folate di brezza investivano il fiero Gufetto che attendeva, ritto sulla scrivania, che l'addetto legasse alla sua zampa l'edizione della Gazzetta che avrebbe consegnato.
Un colpetto sulle piume del fondo schiena ed ecco il segnale che gli intimava di partire per la sua ronda.
Quel dì, o meglio quella sera, avrebbe dovuto consegnare l'Articolo che teneva nelle sue grinfie ad una giovane Prefetta Tassorosso. Qualche immagine gli risalì alla memoria, ma non vi fece caso e si tuffò planando col vento tra le ali all'indirizzo di Hogsmeade, dove sapeva trovarsi l'Abbonata.
Di nuovo a destreggiarsi tra le mille lucciole che incontrava, mentre sentiva sopra di lui gracchiare altri suoi compagni, altri pennuti.
In un batter d'occhio giunse al delizioso e pittoresco villaggio di Hogsmeade, e giunse quindi il momento della ricerca vera e propria della ragazza.
Svolazzò sui Tre Manici di Scopa e sulla Testa di Porco: v'erano alte possibilità che la ricercata fosse lì. Eppure, non la trovò in quei posti.
Perlustrando le strade, tuttavia, non fu difficile trovarla: eccola lì, intenta a parlare con un'altra giovincella che non rammentava di aver mai visto.
Ora che erano più vicini la riconosceva, si erano visti un paio di volte. Ah, che memoria! Non rallentò di tanto, in quanto la velocità assunta era modesta, ma si abbassò di qualche metro per permettere alla pergamena di non subire danni.
Qualche piede sopra di lei, il pennuto sganciò ciò che aveva tra le zampe, e si assicurò che cadesse verticalmente in modo da centrare la traiettoria della ragazza, che sperava fosse abbastanza rapida di riflessi per non ricevere la Gazzetta sulla testa ma tra le mani.
Subito riprese quota: c'era tanto da fare ancora. Gracchiò alla luna, per salutarla, e di nuovo verso la Redazione, senza requie.



Consegna del Gufo Espresso:
Articolo per Niahndra Alistine

 
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view post Posted on 28/9/2013, 20:23
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Soppesò il sacchetto delel caramelle, ora molto più leggero di pochi secondi prima (le Api Frizzole erano deliziose, quindi nessuna sorpresa che il loro numero stesse scemando tanto velocemente), lo richiuse con cura per non ritrovarsi poi i vestiti pieni di zucchero e se lo infilò in tasca, spingendolo un poco perché non cadesse all’esterno. Legato al polso rimase una borsa dove dieci cioccorane attendevano di essere scartate, ammirate durante il loro unico salto e infine mangiate. Da dove poteva iniziare? Dalla testa, staccandola con un morso secco? O magari era preferibile succhiarla con tranquillità, permettendo al sapore del cioccolato al latte di invadere a poco a poco le papille gustative? Non sarebbe stato male nemmeno assaggiare le zampe una ad una. Sperava soltanto che non si sciogliessero eccessivamente prima di mangiarle, perché era sicura che ingerirne dieci in un colpo solo potesse procurarle unicamente un bel mal di pancia , quale punizione per essere stata troppo ingorda per ottenere delle semplici figurine. No, le avrebbe messe nel baule all’ombra e se le sarebbe fatte durare per almeno una settimana. O quattro giorni. In fondo una cioccorana al mattino e una alla sera non avrebbero potuto ucciderla.
Hogsmeade, per le cui vie acciottolate stavano passeggiando, senza alcuna idea precisa della meta perché erano i piedi a trasportare il corpo in base ai loro desideri, le strappava non pochi sospiri di stupore. E, sebbene non fosse una Nata Babbana, quello era il primo villaggio interamente magico che visitava, il primo dove ogni cosa, ogni pietra, ogni porta respirava unicamente la magia. Ce n’era abbastanza da mandare in visibilio chiunque non fosse stato cresciuto fin dall’infanzia circondato soltanto da maghi.
La testa fissava dritto davanti a sé, ma gli occhi saettavano ora a destra ora a sinistra man mano che i negozi colorati attiravano prepotentemente l’attenzione, con la loro invitante e a tratti assurda mercanzia esposta in vetrina. Fece per avvicinarsi ad uno di essi, ma un cartello appeso sopra l’uscio, un avviso esposto sotto l’insegna, la fece desistere. La delusione, comunque, non durò che un attimo, spazzata via dalle nuove attrazioni che il paesino era in grado di offrire.
Si udiva il chiacchiericcio delle streghe che proveniva dall’interno dei Tre Manici di Scopa, il rumore cristallino dei bicchieri colmi di liquori o di bibite analcoliche, il fruscio dei mantelli appesi agli schienali delle sedie.
Nel frattempo, pur intenta a godersi ogni istanti dell’esperienza, consapevole forse che il tempo a sua disposizione era limitato, aveva comunque prestato attenzione a ogni parola di Nihandra.
Aberdeen… dunque era scozzese. Come Grifondoro. Come tutti i quattro fondatori, secondo alcune enciclopedie magiche e manuali di Storia. Le vennero subito in mente cornamuse e kilt a quadrettini verdi e rossi. Che stupida! Per fortuna la prefetta non era una Legimens, altrimenti Elhena si sarebbe vergognata assai.

Sì. Mia mamma è Babbana rispose con naturalezza, perché non trovava che ci fosse alcunché di cui vergognarsi, mentre un’altra domanda già si affacciava alla mente.

OT. Perdona il ritardo mostruoso
 
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view post Posted on 28/12/2013, 17:18
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Era un piacere sottile osservare il mutare delle espressioni sul viso pulito della sua compagna di passeggiata, mantenendo comunque un certo rigore Niahndra cercava di catturarle una ad una per poi seguire lo sguardo di Elhena e comprenderne la causa scatenante; un villaggio completamente abitato da Magici di certo impressionava soprattutto giovani anime come loro che avevano vissuto una buona fetta della propria esistenza circondate da tradizioni e realtà puramente babbane e poi in un certo senso era come riviverle in prima persona dato che lei non era mai stata così abile nel dar spazio alle proprie emozioni e rimediava prendendo in prestito quelle altrui.
Sembrava una cosa spregevole o innaturale, distrattamente se ne rendeva conto, ma era l'unico modo che conosceva o che aveva il coraggio di sperimentare; si mordicchiò l'interno della guancia rimanendo un poco in silenzio per godere anche lei del panorama che Hogsmeade aveva da offrire a quell'ora del pomeriggio in cui la luce variava con velocità costante infrangendosi in giochi di colore sempre nuovi, scivolava accarezzando le fronde, un passante, una panchina, una vetrina che veniva illuminata d'arcobaleno.
Calciò un sassolino con la punta della scarpa perdendosi un attimo a valutare se fosse il caso o meno di rifare il fiocco, era sul punto di disfarsi completamente ma pareva poter reggere ancora per un po' e dopo un breve tira e molla la svogliatezza ebbe la meglio; tornò quindi a guardarsi intorno e poi sopra quando un suono familiare di ali sbattute le giunse alle orecchie: appena in tempo perché afferrasse l'articolo in mano e non in testa.
« Uhu speriamo sia qualcosa di interessante stavolta. » Mormorò quasi tra sé e sé, pareva perseguitarla la sfiga in fatto di Gazzetta, i pezzi non erano più così originali come dicevano fossero una volta e soprattutto qualcuno doveva averci messo lo zampino perché le venivano sempre e solo recapitati articoli di...
*Toobl. Un'altra volta. Ma allora ditelo che è una congiura.* Non voleva mettersi a leggere proprio lì perché le sembrava oltremodo maleducato ma non poté impedirsi di scorgere il nome della Preside Bennet; sospirò stringendo e sgualcendo quel povero pezzo di carta tra le mani prima di ripiegarlo. Nel movimento scorse il quadrante dell'orologio, le lancette che viaggiano troppo velocemente.. era una sua impressione?
« Credo sia ora di andare. » Un leggero nervosismo era visibile sul suo volto. « Mi spiace ma ho ancora molte incombenze al Castello, spero tu possa capire. » Le dispiaceva che quella piacevole parentesi pomeridiana si stesse concludendo così bruscamente per fattori poi del tutto estranei, non le pareva giusto "punire" la concasata per colpe non sue ma dopotutto era stata chiara sin dall'inizio e benché fossero in anticipo di dieci minuti-un quarto d'ora sulla tabella di marcia non se la sentiva di rovinare il tutto con il suo inaspettato malumore.
« Vieni, giriamo per di qua. » Se non ricordava male era la via più veloce per fare ritorno ad Hogwarts e ricavarsi un posticino per leggere il giornale e lanciare qualche macumba sul giornalista.
« Avremo sicuramente altre occasioni, Elhena. » Sorrise con sincerità.


Scusami tanto Gwen ma non riesco a continuare e mi dispiace averti fatto attendere così tanto nel corso della role, breve ma piacevole. Grazie!
 
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