Hogwarts, ore 9.00
Stesa sul letto della sua camera, una mano dietro la nuca, fissava il soffitto pensierosa. Non le aspettavano lezioni, quel giorno, perciò una giornata di meritato riposo era più che gradita. Le sue compagne di stanza erano già uscite a zonzo per il castello, ma lei non aveva sapeva che fare. Ok, sarebbe andata anche lei a "zonzo" per il castello, ma per fare che? Girò la testa verso destra e il suo sguardo si posò sul comodino. Un paio di pergamene sembravano chiamarla. Erano le pergamene con gli appunti di Pozioni, la cui lezione sulla Pozione Rinvigorente si era tenuta proprio il giorno prima, ma Serena non aveva intenzione di studiare, quel giorno. Guardò allora fuori dalla finestra aperta. Il cielo limpido di quella mattina di primavera era molto invitante, e per poco la Corvonero non optò per una passeggiata in giardino. Ma fu distratta dall'entrata in stanza dalla finestra di Sophie, la sua civetta bianca. Sophie si andò a posare proprio sul suo comodino, sopra le pergamene di Pozioni. Notò che aveva un rotolo di pergamena legato alla zampa e Serena subito pensò si trattasse di un messaggio per lei. Lo aprì velocemente e lesse con avidità, tanto da rendersi conto, alla fine del messaggio, che non aveva capito nulla, così rilesse con calma. Era da parte di sua madre. Il padre era stato ricoverato in ospedale per un incidente. In quelle poche righe scritte di fretta, la madre della ragazza cercò di rassicurarla, scrivendo che era tutto a posto, ora, che non era nulla di grave. Ma Serena non era tranquilla.
Hogsmeade, ore 11.30
Con un velo di malinconia sul volto, decise che una passeggiata ad Hogsmeade non potesse che farle bene. Del resto non aveva mai visitato quel piccolo borgo, ma ora che era al secondo anno poté farlo senza doversi portare dietro un Prefetto. Non che le desse fastidio, ma preferiva alla lunga stare da sola. Inoltre sarebbe stato un modo per distrarsi dalla notizia che poco prima l'aveva riempita di tristezza. Indossava dei jeans e una maglietta bianca - con, tanto per rimanere vicino alla sua davvero amata Casata, un piccolo corvo ricamato sul petto, all'altezza del cuore - con le maniche a tre quarti. Benché volesse godersi la bellezza di quel villaggio, non vi riusciva. I suoi pensieri erano diretti al padre. Camminava, pensierosa e malinconica, per le stradine di Hogsmeade, senza nemmeno sapere dove stesse andando. Girò l'angolo e... si ritrovò inaspettatamente davanti una ragazzina, e le andò a sbattere contro. Indietreggiò di un passo e, mortificata, si scusò:
- Scusami tanto, non volevo! Ero distratta e... non ti ho vista. -
Disse gesticolando. Poi aggiunse:
- Ti... ti sei fatta male? -
Sperava davvero di no, non avrebbe voluto rovinare una giornata a qualcuno per colpa della sua distrazione.