| La corva sembrava quasi sulla strada per una crisi di pianto. Non poteva di certo biasimarla. Lei era quasi nella sua stessa situazione, eppure non ci si vedeva a chiedere conforto a qualcuno, perché nessuno sapeva come ci si sentiva, a perdere di vista qualcuno a cui ci tieni veramente. Sospirò, dopo le sue parole, quella richiesta la portò fuori strada. Non era il tipo da confortare qualcuno, quando lei stessa non si sentiva felice, o intenzionata a rassicurare qualcuno. Ma un abbraccio non si nega a nessuno, no?! Allargò le braccia e strinse la corva. Perché nessuno si era degnato, a casa sua, o in qualunque luogo, di mettere in atto quel gesto. piccolo ma confortante?! Perché nessuno lo aveva considerato necessario? Reputavano Tessa abbastanza "matura" da poter superare un brusco abbandono, senza parole o contatti che le potessero dare conforto? Abbracciava sua madre ogni qual volta che andava a letto, aveva l'abitudine di sedere sul pavimento, appoggiandosi con la schiena sulla poltrona di suo padre, mentre lui le accarezzava i capelli intento a leggere il giornale, eppure perché non considerava quei gesti, qualcosa che loro usassero per consolarla? Strinse più forte Melody, per poi lasciarla andare. Quell'abbraccio valeva più di mille parole di conforto, ma in quel momento voleva solo sentirsi stringere da Kingdon. Il pensiero del suo viso vagava nella sua mente più presente, in quei giorni, che in tutti quegli anni passati senza di lui, sola, a casa. Adesso non era sola, era circondata di gente stupenda, pronta a scherzare, e passare il tempo con lei, eppure perché, tra tutte quelle persone, sentiva la necessità solo della sua presenza?! Le domande fluttuavano schiette nella sua mente, come cento pugnali piantati nel torace insieme. Le faceva male, ma non riusciva a smettere di pensare alla vecchia felicità che si impadroniva di lei, quando passava il tempo con lui, che sembrava vorticare veloce, le ore sembravano minuti, e lei non ne aveva mai abbastanza. Si, si poteva definire amore, quel che provava. Solo l'amore verso un fratello poteva essere così grande e coinvolgente, Kingdon era stato da sempre suo compagno di giochi e avventure, e crescendo si sentiva ancora quella bambina che brandiva una spada di legno contro un mostro che non esisteva. La famiglia Van Vliet perché doveva essere così bruta e senza sentimento? Perché le vere vittime del brusco distacco dovevano essere loro due?... Ma Kingdon ne soffriva, quanto lei? Non se lo era mai domandata, ma pensava che la risposta fosse ovvia. -Si sistemerà tutto, vedrai.- Riuscì solo a dire questo. Con una voce roca, e strascicata, quasi un sibilo. Quelle parole erano anche riferite a lei? Non ci voleva pensare, non DOVEVA pensarci. Era sicura ora, avrebbe di certo spedito quella lettera, anche a costo di litigare con la sua famiglia. con sua madre...
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