Ricordi impolverati.

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Glory ~
view post Posted on 2/8/2013, 22:14




Un giorno, da qualche parte, aveva letto che ogni singolo minuto della propria esistenza è un'occasione per cambiare radicalmente. In effetti, ora che ci pensava, era la cosa più vera a cui avesse mai pensato così a fondo.
Il riflesso dello specchio nel dormitorio Serpeverde le rimandava un'immagine familiare: i capelli biondi legati in una coda le ricadevano su una spalla e gli occhi grigi la scrutavano di rimando, eppure c'era qualcosa di diverso. Qualcosa che le sfuggiva. Era forse quel velo di malinconia che le aleggiava nello sguardo argenteo? O forse quell'acconciatura che le costringeva i capelli?
Si convinse che fosse solo qualcosa di superficiale e, dopo aver sciolto i capelli lasciandoli liberi di ondeggiarle sulla schiena, cercò di stamparsi un'espressione amichevole sul viso da bambola. Il risultato non fu dei migliori e, dopo numerosi tentativi, rinunciò. Lo sguardo freddo e distaccato tornò padrone del suo viso e le labbra color ciliegia ripresero la classica smorfia Malfoy.
Per un rapido istante, forse anche meno, aveva pensato di uscire dal fresco del dormitorio per fare una passeggiata all'aperto; Un'idea ben presto abbandonata quando una serie di flash sull'arsura che veleggiava in giardino nel mese di agosto, la fecero rinsavire. Una cosa era certa: odiava il caldo.
Dopo aver indossato la divisa verde-argento e il suo mantello, con tanto di cappuccio calato sul viso, si decise ad appoggiare la mano sulla maniglia della porta della camera per addentrarsi all'esterno.
Gli anelli alle dita della mano destra poggiata sul pomolo d'ottone, richiamarono per un istante la luce delle candele che illuminava la stanza e, per un momento, un sorriso le veleggiò sul volto quando lo sguardo fu rapito da un anello in particolare.
Accantonò in fretta quei pensieri, tornando ad indossare la maschera di indifferenza e, finalmente, si addentrò nel dormitorio.
Il corridoio sembrava deserto e ringraziò per questo. Fu perciò libera di attraversarli e percorrere con tutta calma il castello alla ricerca di un posto tranquillo dove trascorrere quel pomeriggio.
La mano sinistra, nascosta dal mantello, giocherellava con la bacchetta, facendola roteare ritmicamente ad ogni passo silenzioso.
Solo un lieve ticchettio annunciava il suo passaggio tra quelle antiche mure.
Le scale riuscirono a prendersi gioco di lei e si ritrovò in pochi minuti vicino alla biblioteca. Quando la sua mente apprese dove si trovasse, i battiti del cuore accelerarono all'improvviso e fu sul punto di girare i tacchi e tornarsene dritta al dormitorio; Qualcosa però, forse vergogna di sè stessa, la spinse a restare lì impalata per qualche istante prima di riuscire a riprendere a respirare in modo normale.
Una serie di flash le invasero la testa, riportandola indietro nel tempo, e il suono della sua risata le rimbombò nel cervello, scuotendola.
La consapevolezza che quella risata non l'avrebbe mai più sentita così vera si fece strada nel suo cuore e dovette lottare per far si che gli occhi grigi non si inondassero di lacrime.
"Una Malfoy non piange...mai."
Un lungo sospiro ruppe il silenzio del corridoio e, con tutta la buona volontà che aveva in corpo, scacciò quella voce dalla sua testa.
Pochi istanti più tardi stava entrando in biblioteca, facendosi coraggio tra sè e sè. In fondo, da quanto ne sapeva, i libri non l'avrebbero divorata...non tutti almeno.
Notò che il luogo era quasi deserto ad eccezione della bibliotecaria che le rivolse subito uno sguardo impaurito alla vista del cappuccio calato sulla testa. La ignorò deliberatamente e ringraziò la sua buona stella: nessun impiccione l'avrebbe disturbata per quel giorno.
Non aveva dubbi sulla scelta della lettura e si diresse subito agli scaffali interessati. Cosa c'era di meglio che un buon libro per dimenticare?
Trovato il tomo prescelto si diresse verso un tavolo accanto alla finestra e si sedette, ignorando per qualche minuto il libro che aveva con sè, osservando l'ambiente circostante.
Quanto tempo era passato? Forse, in fondo, una vita intera.

 
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Arya Von Eis
view post Posted on 3/8/2013, 02:21




Il sole splendeva alto nel cielo azzurro, solo una nuvola sembrava minacciare quella bellissima giornata, ma non appena una lieve brezza si alzò verso est si dissolse come fatta di fumo.
Gli studenti, in quelle calde, se non roventi, giornate estive, quasi dimenticavano i loro doveri, preferendo crogiolarsi al sole o all'ombra di un albero. I libri accanto a loro, come a testimoniare, a chi dovesse concentrare l'attenzione su uno a caso di quei ragazzi, che in realtà stanno studiando, ma alla fine dei conti la sera si ritrovano tutti in sala comune oberati di compiti arretrati, tutto per essersi arrostiti al sole.


*No, non è cosa per me* pensava Arya mentre da una finestra dell'ingresso osservava i suoi compagni

La sua carnagione era bianca come il latte e se solo si fosse esposta sotto quel sole cocente avrebbe passato il resto della settimana a pagarne le conseguenze, non ne aveva assolutamente l'intenzione e a dir la verità non ci teneva nemmeno poi tanto.
La notte, l'ombra e l'oscurità le avevano regalato i momenti migliori, un giardino rovente al massimo qualche scottatura o puntura d'insetto, preferiva altri luoghi, altri diletti, il dolce far nulla appollaiata all'ombra di un albero mentre gli uccellini cinguettano e i compagni starnazzano non faceva per lei e in quel momento aveva altro per la testa.
Si incamminò per le scale, prese la prima rampa e distrattamente si fece condurre da loro, il percorso fu più lungo del previsto, ma finalmente si ritrovò all'ingresso della biblioteca.
Da quando aprì la lettera leggendone il contenuto non aveva più avuto modo nemmeno di iniziare a indagare, i compiti avevano assorbito ogni sua energia, stava trascurando ogni cosa, persino il povero Frost aveva imparato a sfamarsi da solo in caso di necessità, ma quel giorno no, i compiti potevano aspettare, almeno un giorno potevano.
Non aveva nulla con se, solo la sua bacchetta e la lettera che custodiva in tasca.
Varcò la soglia della biblioteca cercando di passare nel più completo anonimato, ma l'impresa non riuscì perfettamente, la bibliotecaria la squadrò dall'alto in basso cercando un qualche accenno di intenzioni poco rispettose per quel luogo, ma evidentemente non ne trovò alcuno e senza dire nulla volse lo sguardo altrove.
Arya non aveva nemmeno idea del motivo per il quale si trovasse in quel luogo, ma non avendo nessun punto di riferimento per iniziare le sue ricerche aveva pensato che la biblioteca potesse essere un buon punto di partenza, o almeno di ispirazione, sicuramente il silenzio le avrebbe conciliato le idee.
Attenta a non emettere alcun rumore, per non disturbare eventuali ospiti o per lo meno per non aizzare su di se le ire della guardiana, scivolava tra gli scaffali alla ricerca di una qualche sorta di compilazione contenente gli elenchi delle famiglie nobili europee.
Ci volle più di qualche minuto e non poca pazienza prima di riusce a recuperare qualche tomo interessante, ma alla fine ci riuscì e, anzi, prese con se anche qualche volume più recente sulla storia degli ultimi anni, in modo da poter comprendere meglio di cosa parlassero i suoi genitori.
Molto più a fatica rispetto a prima riuscì a mantenere il tombale silenzio della stanza, fino a quando arrivò ad alcuni tavoli posti accanto alle finestre.
Posò i testi su uno di essi provocando un lieve spostamento d'aria ed un quasi impercettibile tonfo, ma guardandosi intorno il tempo sembrava essersi fermato.
Si sedette con le spalle alle finestre, gettò una rapida occhiata all'esterno e, nemmeno lì, sembrava essere mutata la situazione.


*Potrei quasi pensare di essere l'unica persona ancora all'interno delle mura di Hogwarts, ad esclusione di Gazza ovviamente*

Le voci del resto degli studenti in cortile risuonavano flebili nella stanza, quasi impercettibili, fino ad annullarsi non appena la concentrazione di Arya si focalizzò sul primo dei tomi che le si paravano di fronte.
Lo aprì e iniziò a sfogliarlo, ma prima di poter trovarci qualcosa di interessante qualcuno attirò la sua attenzione distraendola dai suoi preziosi libri.
Forse, lo stesso lieve spostamento d'aria, quasi impercettibile, creato da lei qualche istante prima si era replicato ad opera della figura che sedeva a pochi metri da lei, o forse non c'era stato nessuno spostamento, nessuna prova tangibile della presenza di altri in quel luogo, ma qualcosa le aveva fatto alzare lo sguardo in quella direzione.
La figura, ancora ammantata sembrava poco interessata alla sua lettura, persa in un turbine di pensieri che le portavano via il sorriso lasciando spazio ad una malinconia il cui peso nessuno avrebbe il dovere di portare.
Prestando un po' più d'attenzione Arya riuscì a scorgere lo stemma serpeverde sulla divisa e un ricciolo biondo spuntare dal cappuccio, ma non distinse molto altro, mandando momentaneamente a monte i suoi buoni propositi abbandonò la sua lettura per dirigersi nella direzione dell'unica persona, oltre a lei e al mastino all'ingresso, presente nella stanza.

*Vero che oggi dovevo concentrarmi su me stessa e sul mio passato, ma ciò non toglie che fino ad ora non ho conosciuto quasi nessuno, se non di sfuggita e la socializzazione è il primo passo per il successo, quindi, tutto sommato, rientra nei piani della giornata*

-Piacere, sono Arya Von Eis. Non ho potuto fare a meno di notare la tua presenza, non ci sono molte anime, che possiedono ancora un corpo, all'interno del castello, men che meno nella biblioteca, ma se la mia presenza dovesse disturbarti ti prego di dirmelo, troverò sicuramente un posto altrettanto ospitale-

Edited by Arya Von Eis - 3/8/2013, 15:43
 
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Glory ~
view post Posted on 3/8/2013, 13:40




Se qualcuno, tempo addietro, le avesse detto che avrebbe fatto ritorno in quel castello la sua unica reazione sarebbe stata una grassa risata.
Tra quelle mura vi erano troppi dolorosi ricordi anche per un'anima di ghiaccio come la sua. Ovunque guardasse aveva come l'impressione di essere catapultata indietro nel tempo e il suono della sua risata le rimbombava nella testa. Ormai era ad un passo dalla follia.
Eppure, nonostante tutto, eccola lì, seduta in un luogo che portava con sè tanti ricordi di qualche tempo prima.
Aveva sperato con tutto il cuore di non incontrare nessuno lungo il tragitto che l'aveva condotto sino a lì: non che disprezzasse conversare...ma il tempo le aveva dato modo di rendersi conto che gli abitanti di quel castello, soprattutto quelli che indossavano divise diverse dalla propria, erano dei veri impiccioni. Non aveva alcuna voglia di doversi stampare un falso sorriso e sotterrare gli istinti omicidi di fronte a inutili undicenni dallo spirito indomito e Grifondoro.
Al pensiero rabbrividì.
Era del tutto concentrata proprio su quei pensieri ma ciò non le impedì di accorgersi di non essere più l'unica studentessa in quel luogo polveroso.
Lo sguardo metallico scattò quando un leggero rumore, come un tonfo, catturò la sua attenzione.
Scrutò di sottecchi la nuova figura che sembrava una studentessa. Sembrava interessata solo ai libri, così potè tornare ad abbassare la guardia e riaffondare nelle sue riflessioni...almeno per poco.
La nuova arrivata infatti doveva essersi accorta di lei e in pochi istanti la raggiunse. Quando le fu di fronte, Glory si permise di osservarla meglio, celata dal cappuccio, finchè la voce della ragazza non ruppe il silenzio.
Lo stemma della divisa della giovane attirò piacevolmente la sua attenzione e un sospiro di sollievo le sfuggì dalle labbra piene.
Se non altro, per quel giorno, non avrebbe dovuto sfoderare la bacchetta e mettere a tacere qualche idiota.
In risposta alla ragazza che le stava di fronte, Glory si premurò di calare il cappuccio del mantello, liberando i lunghi boccoli dorati, dando modo alla compagna di osservarla: l'educazione prima di tutto
.
- Non disturbi, non ancora almeno. -
La voce tagliente della bionda e un gesto della mano ad indicarle il posto di fronte a lei, invitarono Arya ad accomodarsi.
- Prego, accomodati. E' sempre un piacevole conoscere dei compagni. -
Una completa verità. Era forse più comodo conoscere compagni di casata, più vicini alla sua mentalità.
- Il piacere è mio, sono Glorya Malfoy. -
Avrebbe volentieri omesso quell'informazione, ma l'etichetta non andava mai dimenticata. L'espressione della bionda non mutò, mentre gli occhi grigi osservavano minuziosamente la compagna.
Spesso e volentieri il linguaggio del corpo fornisce dettagli interessanti delle persone sconosciute.
Glory, accavallate le gambe fasciate dalla calze, si mise comoda sulla sedia.
Forse quel pomeriggio non sarebbe stato poi così noioso.

 
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Arya Von Eis
view post Posted on 3/8/2013, 14:24




L'aria nella stanza si era fatta un po' più leggera, nell'avvicinarsi verso la compagna Arya aveva mantenuto il passo fermo e sicuro di se, più per darsi coraggio che per far buona impressione, non era mai stata brava ad intavolare conversazioni, si trovava decisamente più a suo agio se invitata, ma quel giorno, un po' per curiosità, un po' per distrarsi, un po' perchè non aveva intenzione di passare sette anni con la testa nei libri, aveva preso l'iniziativa.
Nel mentre stesso in cui finiva di annunciarsi una lieve ansia la percorse come un brivido lungo la schiena, l'idea di disturbare qualcuno in biblioteca forse non era stata una delle sue più brillanti trovate, ma ormai le danze erano state aperte, poteva solo aspettare e vedere se si sarebbero concluse da lì a pochi attimi o proseguite portando a qualcosa di interessante.
La compagna con un gesto quasi impercettibile calò il cappuccio che le copriva il viso, così, finalmente, Arya riuscì a vedere la persona con cui stava interagendo, il ricciolo biondo, unica parte di lei che era riuscita a scorgere, ora si perdeva nella chioma dorata.
Con un gesto accomodante la invitò a prendere posto accanto a lei, ma il tono della sua voce era ancora sostenuto, come a non volersi ancora lasciare andare, ma semplicemente sembrava prendere tempo per poterla studiare e riservarsi una decisione alla fine di quella conversazione.
Lo sguardo molto attento scrutava ogni minimo particolare, ogni dettaglio, come a voler carpire più informazioni possibile sulla sua interlocutrice cercando di darne il meno possibile.
Arya dal canto suo non aveva intenzione di opporsi ai modi della compagna, le avrebbe lasciato condurre le danze, così da non infastidirla, in fondo la capiva, anche lei stava evitando la maggior parte delle persone che incontrava, un po' per riservatezza, un po' per antipatia a pelle, come biasimarla dunque...non poteva.
Più rilassata rispetto a qualche istante prima spostò la sedia leggermente, giusto per mettersi comoda, accavallò le gambe e sistemò le pieghe della divisa in modo da essere il più in ordine possibile e tornò a rivolgersi alla sua interlocutrice.


-Il piacere è mio, mi scuso ancora se sto approfittando del tuo tempo, ma in questi mesi non ho avuto molto modo di darmi alle pubbliche relazioni, probabilmente anche per colpa mia, ma qualcosa di te mi ha colpito, forse proprio il tuo essere così...invisibile diciamo...così a costo di sembrare invadente ti ho distratta dalla tua lettura, anche se ho notato che non ti appassiona molto...-

Non voleva essere logorroica, ne sembrare troppo incuriosita dal motivo per il quale si trovasse lì a dispetto della bella giornata, così terminò lì la sua frase aspettando di vedere la reazione per capire come approcciarsi...

Edited by Arya Von Eis - 3/8/2013, 15:46
 
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Glory ~
view post Posted on 3/8/2013, 14:46




Il sole filtrava dalle ampie finestre della biblioteca, tuttavia l'ambiente manteneva la propria frescura grazie alle spesse e antiche mura del castello.
Non avrebbe sopportato l'afa e l'arsura tipica d'agosto, altrimenti.
Evidentemente però non era l'unica a rinnegare il caldo e nascondersi nel castello, scappando a gambe levate dalla tintarella estiva.
La compagna sembrò apprezzare l'invito a sedersi e in pochi istanti si accomodò.
In quel modo fu libera di osservarla anche da vicino, mentre parlava.
L'espressione indifferente della bionda Slytherin si incrinò per pochi istanti quando una parola la colpì particolarmente.
"il tuo essere così...invisibile diciamo..."
Una risatina inquietante le sfuggì dalle labbra: aveva catturato la sua attenzione con quell'aggettivo.
In effetti, in tutti gli anni di permanenza in quel castello, nessuno l'aveva mai definita "invisibile".
Ogni passato tentativo di rendersi tale era risultato nullo quando il suo carattere, ben poco accomodante, veniva a galla completamente.
Entrambe le mani, celate dal mantello, ripresero a giocare con la bacchetta, facendola roteare, mentre la totale attenzione di Glory sostava sulla ragazza.
Il breve accenno al libro che aveva dinanzi, da parte di Arya, la fece sorridere. Un sorriso piuttosto amaro e teso
.
- Sai Arya...è difficile concentrarsi su una lettura quando nella propria testa c'è un tale baccano... -
La frase restò in sospeso mentre Glory piegava leggermente il capo di lato, puntando gli occhi grigi dritti in quelli della compagna.
Non intendeva approfondire la questione e lasciò cadere il discorso, spostando lo sguardo verso le vetrate, notando un uccello dall'aspetto malandato, appollaiato sul davanzale esterno
.
- Io evito le persone perchè spesso mi infastidiscono...e tu? perchè ti nascondi qui, Arya? -
La domanda fu diretta; Glory non aveva mai avuto peli sulla lingua e sperava che anche la sua interlocutrice non ne avesse.
Lo sguardo metallico tornò sulla Serpeverde, questa volta in modo del tutto indifferente, semplicemente in attesa di una risposta.

 
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Arya Von Eis
view post Posted on 3/8/2013, 15:36




La giovane Malfoy aveva ascoltato attenta ogni parola di Arya e, in addirittura due occasioni, per qualche istante, il suo sguardo fermo e composto era stato minato, prima da una lieve risata alla parola "invisibile" e successivamente da una venatura di tristezza alla quale seguì una spiegazione che, più che voler essere esaustiva,, sembrava decretare un argomento come tabù.
Arya, capita la non inclinazione della compagna a dare ulteriori delucidazioni, seguì il suo sguardo che si volgeva verso la maestosa finestra, ma non ebbe nemmeno il tempo di percepire alcuna immagine dall'esterno che nuovamente la voce di Glorya s'insinuava nella sua testa.
Una domanda buttata lì come un sasso lanciato nel lago, secca, decisa, ma che riecheggiava nella sua mente.


*E tu? Perchè ti nascondi qui, Arya?*

Per un attimo, da quando quella mattina si era alzata decisa a scoprire qualcosa di più sulle sue origini, aveva totalmente dimenticato l'esatto motivo per il quale si trovasse in quel luogo, ma quella domanda l'aveva riportata velocemente alla realtà, scosse la testa, come per schiarirsi le idee e il suo sguardo dalla vetrata passo a rivolgersi verso la compagna.
Era lì, seduta di fronte a lei, ora si trovavano faccia a faccia ma gli occhi di Glorya non lasciavano trasparire nessuna emozione, nessuna curiosità, nulla che potesse lasciare intendere che pochi istanti prima aveva posto una domanda, semplicemente aspettava.
Arya non era ancora intenzionata a divulgare il contenuto della sua lettera, almeno non così, non in quel momento, ma qualcosa avrebbe dovuto pur rispondere se non voleva destare sospetti o peggio ancora sembrare un pesce fuor d'acqua, così distolse lo sguardo da quello argenteo, si alzò e fece cenno alla ragazza di aspettare qualche secondo.
Con passo calmo tornò al tavolo dove aveva posato i suoi libri e prese il tomo che aveva iniziato a sfogliare, per tornare poi subito a prendere posto vicino alla compagna.


-Ecco svelato il mistero- le disse sorridendo mostrandole la copertina del libro che recitava "Nobili Europei e la loro storia"

-Non amo il sole, il caldo, la mia pelle chiara ne soffrirebbe, scottature, insetti e poi la folla di studenti sudati e appiccicaticci, no no, non fa per me, così, approfittando del tempo libero e della quiete del castello nelle giornate estive, ho pensato di fare una ricerca puramente personale sulla mia famiglia-

Poteva essere sufficiente per il momento, non aveva dovuto mentire, ma aveva evitato di entrare nei dettagli, posò nuovamente il suo sguardo su quello di Glorya sperando di aver soddisfatto la sua richiesta, anche se, in realtà, non ne era del tutto convinta, ma cercò di non far trapelare la sua insicurezza e provò a stemperare il clima leggermente teso...

-Non dev'essere facile evitare la gente in un castello pieno di studenti per lo più invadenti e petulanti...-
 
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Glory ~
view post Posted on 3/8/2013, 16:09




La spiegazione della giovane fu esaustiva anche se, per qualche ragione, Glory credeva che avesse sorvolato su qualcosa.
Tuttavia si ritenne soddisfatta e d'accordo con lei: teneva molto più alla sua pelle che ad avere la tintarella.
Osservò attentamente la copertina del tomo che la ragazza le stava mostrando: stava cercando informazioni sulla sua famiglia.
Ciò la fece sorridere tra sè e sè... qualche tempo prima anche lei aveva fatto quel tipo di ricerche, scoprendo una parentela decisamente bizzarra.
Accantonò le sue riflessioni per rivolgerle un tiepido sorriso
.
- Questi libri contengono molte più informazioni di quante in realtà speri di trovarne. -
La sua era una semplice constatazione sulla base della sua esperienza e, in un certo senso, sperava di sbagliarsi sul conto della Serpeverde.
L'ultima affermazione di Arya la fece ridere di sottecchi, del tutto sinceramente
.
- In fondo non è poi così difficile allontanare i marmocchi troppo curiosi... -
Così dicendo spostò un lembo del mantello con il braccio destro e posò la mano sul tavolo dinanzi a sè, appoggiandovi la propria bacchetta con la quale si stava intrattenendo.
- Basta spaventarli un po'... -
Un inclino malizioso nella voce della bionda era più che udibile.
La mano destra si fermò accanto alla bacchetta mentre l'attenzione di Glory si concentrava sui tre anelli alle dita che catturavano i raggi del sole, provocando bei giochi di luce.
Spesso e volentieri aveva incontrato studenti troppo invadenti e per nulla simpatici tra quelle mura ma, un po' per i colori della divisa, un po' per il cognome e un po' per lo sguardo glaciale e la lingua biforcuta, riusciva sempre a farli pentire di aver incrociato la sua strada.
Pregio o difetto? Forse entrambi a pari merito.

 
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Arya Von Eis
view post Posted on 3/8/2013, 16:53




Finalmente la discussione sembrava essersi rilassata un po' e anche il tono della compagna sembrava ora meno distaccato di qualche momento prima, la sua risposta sembrava essere stata sufficientemente esaustiva e così anche Arya si distese leggermente lasciando cadere un po' di diffidenza nella speranza di non doverla indossare ulteriormente.
Ora sedeva meno impostata rispetto a prima, le gambe ancora accavallate, ma il busto meno rigido e posava le braccia sul tavolo giocherellando con le pagine del libro.


-Questi libri contengono molte più informazioni di quante in realtà speri di trovarne.-

All'affermazione di Glorya ad aria scappò una lieve risata

-Se prendiamo come punto di partenza il fatto che so molto poco, beh...direi che non ci sono dubbi sul fatto che potrei ottenere molte informazioni, ma se ci aggiungi che sono una persona molto curiosa probabilmente potrebbero non essere mai abbastanza-

Nel frattempo anche la giovane Malfoy sembrava più a suo agio e meno restia alla conversazione, abbandonata la posa da donna invisibile ora giocherellava con la bacchetta sul tavolo e anche Arya si perse via nell'osservare i giochi di luce prodotti dai suoi anelli.
Da come parlava poteva capire che quella che si trovava di fronte apparteneva sicuramente ad una nobile famiglia e che la sua educazione era stata improntata sull'onore e la superiorità delle famiglie nobili, Arya apparteneva ad una di queste e probabilmente ciò influiva notevolmente sul proseguimento di quella conversazione, Glorya non sapeva in realtà di parlare con una ragazzina catapultata lì da un orfanotrofio, ma per ora non era rilevante, almeno per lei, voleva aver modo di conoscere e farsi conoscere e magari chi lo sa, alla fine sarebbe diventata come lei, ma non era quello il momento di pensarci.
Uno dei riflessi degli anelli colpì Arya accecandola per un attimo e riportandola così alla conversazione.
Poteva essere una buona argomentazione per capire meglio quale fosse l'atteggiamento dei vari maghi, così proseguì...


-Beh, se uno rompe le scatole ogni mezzo è buono per toglierselo dai piedi, anche se, alcune volte è quasi più divertente il come si arriva ad allontanarlo che l'allontanamento in se, soprattutto se in realtà non hai nulla da fare, almeno ti da qualche minuto di svago...-

A dir la verità non era mai stata propriamente una santa, all'orfanotrofio spesso le era capitato di finire dalla direttrice per aver usato modi non proprio gentili, ma poi col tempo si era fatta furba e non l'avevano più beccata o in ogni caso era così brava a convincere gli altri che la passava sempre liscia.

*In fondo, maghi o no, funziona allo stesso modo*
 
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Glory ~
view post Posted on 6/8/2013, 15:11




Negli ultimi anni, soprattutto da quando era giunta ad Hogwarts, si era resa conto di quanto pericolosa fosse la curiosità.
Essere curiosi era decisamente un'arma a doppio taglio: quante volte si era trovata nei guai per aver ficcanasato troppo?
Ricordava ancora molto bene la punta della bacchetta del Mangiamorte fissa su di lei.
Quanto tempo era passato? qualche anno...eppure il ricordo era rimasto vivo.
Senza contare quante scoperte raccapriccianti aveva fatto sui libri, a proposito della sua stirpe.
Un leggero sospiro la scosse e scacciò quei pensieri
.
- Spero che tu non te ne penta. -
Era sincera e il tono di voce cristallino e diretto voleva sottolinearlo.
Confidava sul serio che Arya riuscisse a risolvere i suoi enigmi senza incappare in spiacevoli rivelazioni anche se la conosceva da pochi minuti.
Una risatina tutt'altro che confortante le sfuggì dalle labbra rosse, in seguito alla riflessione di Arya.
Trovava abbastanza divertente quel tipo di argomento: la sua indole Serpeverde prendeva il sopravvento.

- Su questo punto ci troviamo perfettamente d'accordo. Noto che il Cappello ha le idee piuttosto chiare... -
Le rispose, scostando lo sguardo metallico sulle ampie vetrate.
- Ti assicuro che tra queste mura non ci sono molte occasioni di vero divertimento, almeno per me. -
Sperava che Arya fosse abile a leggere tra le righe. In fondo, fino a quel momento, si era dimostrata un'abile conversatrice e aveva l'impressione che avessero molte più cose in comune di quanto pensassero.
- Bisogna accontentarsi di ciò che si ha... -
Concluse con un sorrisetto, attorcigliando una ciocca di capelli dorati intorno all'indice della mano sinistra.
Da brava verde-argento con DNA Malfoy, aveva spesso animato discussioni con studenti di casate avversarie, riuscendo a crearsi non pochi problemi con i docenti. D'altronde era sempre stata così e non sarebbe mai cambiata.

 
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Arya Von Eis
view post Posted on 6/8/2013, 15:34




Arya ascoltava le risposte della compagna prestando attenzione ad ogni minima inflessione della voce e ad ogni movimento, sembrava seriamente preoccupata per ciò che avrebbe potuto trovare durante la sua ricerca, ma allo stesso tempo non pareva intenzionata a dare spiegazioni in merito e Arya dal canto suo non avrebbe di certo indagato, almeno per il momento.
Come spiegarle che DOVEVA sapere, che non conosceva nulla di quel mondo e di se stessa, non poteva, non in quell'occasione, così si limitò semplicemente a sospirare cercando di buttarla sul ridere


-Se dovessi pentirmene mi sottoporrò ad una lobotomia-

Nel mentre stesso in cui lo diceva si rese conto di aver sbagliato

*Un mago direbbe "mi sottoporrò ad un incantesimo di memoria" no ad una lobotomia*

Cercò di passare oltre nella speranza che la sua affermazione passasse il più inosservato possibile e tornò all'argomento che più dilettava quella conversazione...

-Beh con le dovute precauzioni si può trovare qualcosa di divertente da fare...-

Non sapeva fino a che punto poter dar corda a Glorya, ma fino a quel momento non si era trovata più di tanto in disaccordo con lei e l'idea di passare qualche momento di svago non le dispiaceva per nulla, se poi questo comportava anche qualche rischio, beh ben venga, in due sarebbero sicuramente state in grado di venirne fuori...
 
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view post Posted on 6/8/2013, 15:50
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Serpeverde III Anno.

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Aveva caldo, il sole lo stava facendo letteralmente facendo impazzire. Odiava quando il caldo si ficcava nei suoi pensieri provocandogli dolore e sofferenza, era così che Fred Riddle doveva passare le sue giornate ad Hogwarts, da solo, con il caldo che gli faceva scoppiare la testa. Gli avrebbe fatto tanto piacere buttarsi nel lago nero quel pomeriggio, era vietato però, purtroppo! La sala comune anche se era situata nei sotterranei, luogo di gelo durante le notti invernali, non gli forniva nessun tipo di fresco. Avrebbe fatto un salto anche nel bagno dei prefetti, dove girava voce che offriva una vasca immensa, quasi quanto una sala comune. Ci sarebbe andato se conosceva la parola d'ordine per entrarvi, purtroppo non era mai diventato prefetto per la sua casata, anche se gli piaceva tanto esserlo. Infatti ambiva proprio a questo, a diventare qualcuno nella scuola, a diventare prefetto per poi occupare il ruolo di caposcuola. Poteva anche sognare però! Uscendo dalla sala comune accompagnato dalla fedele bacchetta, sbatté contro un muro, un'altro ancora. Il sole rovente che parve passare anche attraverso le mura di Hogwarts gli entrò in testa, procurandogli delle maledette visioni. Le visioni erano continue nella testa di Fred, e esse tenevano come protagonisti i suoi genitori, entrambi morti in circostanze diverse quando Fred era ancora troppo piccolo per capire l'ampiezza del mondo magico. Salì a malapena le scale che portavano ai bagni, si sciacquò la faccia sperando che tutto passasse presto. Si rimise in cammino verso il luogo da lui spesso frequentato, la bella e ampia biblioteca. Lì vi erano solo due giovani fanciulle Serpeverde, le aveva intraviste delle volte nella sala comune ecco perché aveva saputo individuare la casata appartenente a loro. Erano impegnate in un dialogo dove le pause erano continue. Sembrava scostumatezza rimanere soli e non far conoscenza con entrambe le giovani Serpeverde. Avviandosi notò che avevano smesso di dialogare.
Continuate pure.
Disse Fred facendo notare la sua presenza in quella stanza.
Piacere, sono Fred Riddle.
Continuò intento a intrufolarsi nel discorso delle due ragazze.

 
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Glory ~
view post Posted on 6/8/2013, 16:09




Cosa c'era di peggio per una dinastia centenaria, originariamente Purosangue, da sempre contraria e nemica di Mezzosangue e Babbani?
Beh sicuramente un erede, o meglio due, Mezzosangue.
Se all'inizio aveva disprezzato la sua origine in parte Mezzosangue, poi si era resa conto di quanto fossero stati ottusi i suoi avi.
In fondo qual era il modo migliore per sconfiggere un nemico? Conoscerlo.
Al di là dello schock vissuto nello scoprire di avere sangue Mezzosangue nelle vene e una gemella sconosciuta fino a poco prima, le era stato utile passare del tempo con persone del tutto ignare del mondo magico.
Il mondo dei Babbani, sotto molti punti di vista, era decisamente interessante.
Fu a quello che pensava dopo aver colto qualcosa di strano nella frase della compagna di casata.
Questione di un attimo...e lei aveva già cambiato argomento. Un po' strano, forse.
Decisa a non metterla a disagio la buttò sul ridere, con leggerezza
.
- Penso che un Oblivion sarebbe più efficace e meno doloroso. -
Il tono di voce si era abbassato volontariamente e un sorriso stava nascendo sulle sue labbra.
Decisa ad accantonare quel discorso, che sembrava un po' scomodo per Arya, si concesse un momento di riflessione, alla ricerca di un passatempo degno di questo nome
.
- In effetti qualcosa di divertente c'è. Ci sono aree del Castello inesplorate. -
Si portò un indice alle labbra, mentre lo sguardo vagava all'interno della Biblioteca, come alla ricerca di qualcosa.
All'improvviso si alzò, facendo scattare la propria sedia indietro, attirando un'occhiataccia da parte della Bibliotecaria.
Le rivolse un sorrisetto impertinente pronta a ribattere nel caso l'avesse rimproverata, ma ciò non avvenne per fortuna. In fondo l'ambiente era deserto ad eccezione sua e di Arya.
Senza pensarci troppo si diresse a passo sicuro e silenzioso verso il fondo della Biblioteca alla ricerca di qualcosa in particolare.
Impiegò solo pochi istanti a trovare ciò che cercava e tornò al tavolo con un grande tomo tra le braccia.
Riprese posto e avvicinò il libro ad Arya. Il titolo sulla copertina rilegata di un colore marrone scuro, in chiare lettere dorate, recitava: Storia di Hogwarts.
Lo aprì senza timore e lo scorse fino all'incirca a metà, trovando ciò che cercava: la mappa del Castello e ciò che lo circondava.
Quel libro non era nuovo per Glory e il ricordo la fece sorridere tra sè e sè.
Si era ritrovata quel tomo tra le mani molto tempo prima, alla ricerca di una cosa in particolare: informazioni sulla Foresta Proibita.

- Una passeggiata qui nei dintorni può diventare molto emozionante, credimi. -
Le disse a quel punto, molto eloquente.
Hogwarts riservava un mucchio di sorprese ed enigmi. L'animo avventuroso di Glorya era perfetto per buttarsi in un'avventura...ma Arya era dello stesso parere?
La calma della Biblioteca però sembrò non durare e qualcun altro fece il proprio ingresso.
Lo osservò di sottecchi finchè non si presentò.
aveva un viso familiare, forse si era imbattuta in lui qualche tempo prima.
Abbandonò il discorso per qualche istante, scoccando un'occhiata ad Arya, per poi tornare ad osservare il nuovo arrivato.

- Glorya Malfoy. -
Si presentò allora, ignorando l'invito a continuare la discussione ormai interrotta. Non lo conosceva, in fondo.
La maschera di indifferenza, appena sfumata, si ripresentò e l'espressione di Glory tornò ben presto di ghiaccio. Scostò lo sguardo metallico, tornando ad osservare il tomo ancora aperto davanti a lei.

 
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Arya Von Eis
view post Posted on 8/8/2013, 13:43




Finalmente anche la compagna si era decisa a lasciarsi andare un po' o forse la stava solo mettendo ulteriormente alla prova.
Arya aveva lasciato scemare il discorso sulla sua ricerca, in questo favorita anche molto da Glorya che non sembrava intenzionata ad indagare oltre, interessandosi ai movimenti della giovane verde-argento osservò ogni sua mossa, si era dileguata tra gli scaffali alla ricerca di qualcosa e, una volta tornata, le aveva iniziato a mostrare il libro oggetto del suo interesse.
Parlava della scuola e la sua attenzione fu attirata sulla cartina e su un punto in particolare, le stava proponendo un escursione che appariva interessante, forse si aspettava un rifiuto, ma Arya, per la prima volta da quando si trovava al castello, intravvedeva l'occasione per catapultarsi in un'avventura ed era seriamente intenzionata ad accettare la proposta, ma prima che potesse controbattere furono interrotte.
Un ragazzo si era appena presentato, portava i loro stessi colori, non era un volto familiare, forse l'aveva intravisto in giro per il castello o nella sala comune, ma una cosa era certa, in pochi attimi la maschera fredda e gelida di Glorya era ricomparsa, si era presentata, ma ora stava sulle sue, aspettando ancora un responso.


-Arya Von Eis- disse rivolta al giovane -Forse ci siamo già intravisti, comunque piacere-

Poi osservando la ragazza notò che il suo sguardo era rivolto al libro aperto sul tavolo, con molta naturalezza lo chiuse, come nel tentativo di attirare la sua attenzione

-Beh...le mie ricerche possono aspettare, hanno aspettato fin ora, non credo un pomeriggio in più cambi qualcosa, ma una guida come lei signorina Malfoy quando la ritrovo?-

Le fece l'occhiolino, sperando che l'interruzione non avesse pregiudicato i loro discorsi precedenti...
 
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view post Posted on 8/8/2013, 16:00
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Serpeverde III Anno.

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Una delle piacevoli sensazioni che faceva provare la biblioteca era la brezza di vento che portava dagli scaffali pieni di libri, non sapeva come, ma l'aria ogni volta che metteva piede in questo luogo sacro cambiava sempre. Questa era un'altra valida motivazione per amare la biblioteca della scuola. Erano pochi i posti frequentati da Fred, insomma, la biblioteca, ovviamente e i sotterranei, altro luogo che portava sempre un po di freschezza, forse per le mura umide. Le due ragazze si presentarono, la prima a farlo fu Glorya Malfoy, nome importante i Malfoy, una razza di purosangue, poteva dire lo stesso per il suo cognome, i Riddle, la famiglia dell'Oscuro Signore. Non sapeva dire lo stesso per l'altra ragazza, Arya Von Eis, non conosceva il cognome della giovane fanciulla, e dalla pronuncia sembrava appartenere ad una famiglia tedesca.
Scusate, ma ho forse interrotto un particolare momento?
Disse prendendo posto vicino a entrambe le ragazze. Forse qualcosa turbava loro, ma non voleva curiosare più di tanto. Era meglio rimanere sui suoi passi, e non sporgersi troppo con le domande. Decise di intrattenere un tono di voce calmo e moderato e un carattere freddo, imparziale.

 
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Glory ~
view post Posted on 8/8/2013, 16:21




Il clima pacato e amichevole instaurato con la nuova compagna era ben presto sfumato e Glorya era tornata sulle sue, in presenza dello sconosciuto.
Anche Arya ebbe occasione di presentarsi e, nel mentre, Glory era restia a spiccicare altre parole.
Tuttavia la giovane non sembrava della stessa idea e l'aria mossa dal tomo che si chiudeva in un tonfo la riportò alla realtà.
Le sue parole e l'occhiolino complice la fecero sorridere di sottecchi ed era quasi sul punto di risponderle quando il nuovo arrivato parlò ancora.
Lo osservò mentre prendeva posto accanto a loro, senza nessun invito, e ciò la irritò maggiormente.
Dovette tenere a freno la lingua per evitare di sembrare sgarbata e soppesò con cura le parole
.
- Stavamo solo chiacchierando. -
Rispose blanda. Era già alquanto irritata, non aveva alcuna intenzione di metterlo al corrente del discorso intrapreso con Arya poco prima.
- Riddle...una famiglia importante, la tua. -
Continuò poi la bionda.
- Strano che non ti abbiano messo al corrente delle più semplici norme di educazione. -
Non riuscì a trattenersi oltre e nella voce, calma e bassa, risaltò una punta di ironia. D'altronde era fatta così: come poteva cambiare?
Non aveva alcuna intenzione di mettersi a litigare con un compagno di casata, seppur sgarbato, ma era pur sempre una Serpe.
Lo sguardo metallico si fissò sul giovane Riddle, osservandolo con cura per qualche istante per poi tornare su Arya
.
- Sono sempre a disposizione per un giro turistico, Arya. -
Le rispose tranquilla, rivolgendole un tiepido sorriso.
Forse però i piani delle ragazze sarebbero stati rimandati ora che la discussione aveva cambiato direzione.

 
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