| Il sole splendeva alto nel cielo azzurro, solo una nuvola sembrava minacciare quella bellissima giornata, ma non appena una lieve brezza si alzò verso est si dissolse come fatta di fumo. Gli studenti, in quelle calde, se non roventi, giornate estive, quasi dimenticavano i loro doveri, preferendo crogiolarsi al sole o all'ombra di un albero. I libri accanto a loro, come a testimoniare, a chi dovesse concentrare l'attenzione su uno a caso di quei ragazzi, che in realtà stanno studiando, ma alla fine dei conti la sera si ritrovano tutti in sala comune oberati di compiti arretrati, tutto per essersi arrostiti al sole.
*No, non è cosa per me* pensava Arya mentre da una finestra dell'ingresso osservava i suoi compagni
La sua carnagione era bianca come il latte e se solo si fosse esposta sotto quel sole cocente avrebbe passato il resto della settimana a pagarne le conseguenze, non ne aveva assolutamente l'intenzione e a dir la verità non ci teneva nemmeno poi tanto. La notte, l'ombra e l'oscurità le avevano regalato i momenti migliori, un giardino rovente al massimo qualche scottatura o puntura d'insetto, preferiva altri luoghi, altri diletti, il dolce far nulla appollaiata all'ombra di un albero mentre gli uccellini cinguettano e i compagni starnazzano non faceva per lei e in quel momento aveva altro per la testa. Si incamminò per le scale, prese la prima rampa e distrattamente si fece condurre da loro, il percorso fu più lungo del previsto, ma finalmente si ritrovò all'ingresso della biblioteca. Da quando aprì la lettera leggendone il contenuto non aveva più avuto modo nemmeno di iniziare a indagare, i compiti avevano assorbito ogni sua energia, stava trascurando ogni cosa, persino il povero Frost aveva imparato a sfamarsi da solo in caso di necessità, ma quel giorno no, i compiti potevano aspettare, almeno un giorno potevano. Non aveva nulla con se, solo la sua bacchetta e la lettera che custodiva in tasca. Varcò la soglia della biblioteca cercando di passare nel più completo anonimato, ma l'impresa non riuscì perfettamente, la bibliotecaria la squadrò dall'alto in basso cercando un qualche accenno di intenzioni poco rispettose per quel luogo, ma evidentemente non ne trovò alcuno e senza dire nulla volse lo sguardo altrove. Arya non aveva nemmeno idea del motivo per il quale si trovasse in quel luogo, ma non avendo nessun punto di riferimento per iniziare le sue ricerche aveva pensato che la biblioteca potesse essere un buon punto di partenza, o almeno di ispirazione, sicuramente il silenzio le avrebbe conciliato le idee. Attenta a non emettere alcun rumore, per non disturbare eventuali ospiti o per lo meno per non aizzare su di se le ire della guardiana, scivolava tra gli scaffali alla ricerca di una qualche sorta di compilazione contenente gli elenchi delle famiglie nobili europee. Ci volle più di qualche minuto e non poca pazienza prima di riusce a recuperare qualche tomo interessante, ma alla fine ci riuscì e, anzi, prese con se anche qualche volume più recente sulla storia degli ultimi anni, in modo da poter comprendere meglio di cosa parlassero i suoi genitori. Molto più a fatica rispetto a prima riuscì a mantenere il tombale silenzio della stanza, fino a quando arrivò ad alcuni tavoli posti accanto alle finestre. Posò i testi su uno di essi provocando un lieve spostamento d'aria ed un quasi impercettibile tonfo, ma guardandosi intorno il tempo sembrava essersi fermato. Si sedette con le spalle alle finestre, gettò una rapida occhiata all'esterno e, nemmeno lì, sembrava essere mutata la situazione.
*Potrei quasi pensare di essere l'unica persona ancora all'interno delle mura di Hogwarts, ad esclusione di Gazza ovviamente*
Le voci del resto degli studenti in cortile risuonavano flebili nella stanza, quasi impercettibili, fino ad annullarsi non appena la concentrazione di Arya si focalizzò sul primo dei tomi che le si paravano di fronte. Lo aprì e iniziò a sfogliarlo, ma prima di poter trovarci qualcosa di interessante qualcuno attirò la sua attenzione distraendola dai suoi preziosi libri. Forse, lo stesso lieve spostamento d'aria, quasi impercettibile, creato da lei qualche istante prima si era replicato ad opera della figura che sedeva a pochi metri da lei, o forse non c'era stato nessuno spostamento, nessuna prova tangibile della presenza di altri in quel luogo, ma qualcosa le aveva fatto alzare lo sguardo in quella direzione. La figura, ancora ammantata sembrava poco interessata alla sua lettura, persa in un turbine di pensieri che le portavano via il sorriso lasciando spazio ad una malinconia il cui peso nessuno avrebbe il dovere di portare. Prestando un po' più d'attenzione Arya riuscì a scorgere lo stemma serpeverde sulla divisa e un ricciolo biondo spuntare dal cappuccio, ma non distinse molto altro, mandando momentaneamente a monte i suoi buoni propositi abbandonò la sua lettura per dirigersi nella direzione dell'unica persona, oltre a lei e al mastino all'ingresso, presente nella stanza.
*Vero che oggi dovevo concentrarmi su me stessa e sul mio passato, ma ciò non toglie che fino ad ora non ho conosciuto quasi nessuno, se non di sfuggita e la socializzazione è il primo passo per il successo, quindi, tutto sommato, rientra nei piani della giornata*
-Piacere, sono Arya Von Eis. Non ho potuto fare a meno di notare la tua presenza, non ci sono molte anime, che possiedono ancora un corpo, all'interno del castello, men che meno nella biblioteca, ma se la mia presenza dovesse disturbarti ti prego di dirmelo, troverò sicuramente un posto altrettanto ospitale-
Edited by Arya Von Eis - 3/8/2013, 15:43
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