Sotto Scacco

« Older   Newer »
  Share  
celeste kane
view post Posted on 27/8/2013, 11:07




Ieri
Il baciamano di Will le era costata un altra tachicardia, che per fortuna era passata inosservata al ragazzo. Appena vide che aveva svoltato l'angolo del corridoio al quarto piano, Celeste si esibì in una stana danza africana (?) davanti ad alcuni studenti del primo anno, che ammutolirono vedendola saltare e scalciare come una cavalla pazza. Chiese ovviamente scusa, mentre iniziava a ridere come un ossessa e continuava a saltellare per i corridoi fino all'ingresso della sua sala comune.
*Datti una calmata Kane!*
La realtà è che aveva voglia di urlare a squarciagola, cosa solo lei poteva saperlo, ma era così felice che non si accorse nemmeno di aver fatto le scale di corsa, di essere entrata come una furia in camera e di essersi catapultata, nel vero senso della parola, sul suo letto, dove Drake ci dormiva appollaiato... Venne schiacciato dalla sua padrona, e se non fosse stato per il miagolio straziante che uscì dal gatto, Celeste non si sarebbe mai spostata.

Oh scusa piccolo...
Gli sussurrò accarezzandolo mentre il micetto si beava delle coccole della tassina, non capitava speso che i due stessero molto insieme, erano due spiriti liberi, e come tali si ritrovavano solo per leccarsi le ferite o per condividere enormi gioie.
Data l'euforia e l'eccitazione di quel pomeriggio, si prevedeva una nottata insonne...
Oggi
Celeste si svegliò di soprassalto verso le otto del mattino, ma il sole che filtrava dalla finestra incantata era così forte che per un attimo pensò di aver dato buca a Will. Si sincerò come una furia che quella fosse solo una sensazione, mai in vita sua era stata più agitata e volenterosa per un incontro.
*E certo, è il primo programmato!*
Si alzò di buonumore, il suo sorriso era talmente ampio che lavarsi i denti fu un impresa. Si buttò sotto la doccia fredda, niente acqua calda, doveva essere sveglia e tonica per la giornata che si prospettava, una magnifica giornata! I ricordi del giorno prima le riempirono la mente mentre si lavava con cura. Era decisa, sapeva cosa mettersi e come sistemarsi i capelli. Aveva notato come l'aveva guardata Will quando se li era sciolti, per cui li avrebbe asciugati accuratamente stirandoli per bene. Dovevano essere morbidi e lisci, nulla sarebbe stato lasciato al caso. Non al suo primo appuntamento comunque! Non si sarebbe truccata, aveva già lasciato trasparire fin troppi dettagli sul suo coinvolgimento, mettersi tutta in ghingheri di certo non l'avrebbe aiutata ad avvolgersi nel mistero... Non che non volesse scoprirsi, semplicemente voleva che fosse lui a scoprirla. Quel giorno avrebbe fatto caldo, per cui optò per un paio di pantaloncini corti beige e una cannottierina in cotone bianca, che ovviamente metteva in risalto tutta la sua retromarcia... Non si era ancora sviluppata, o così pensava lei, ma da quando si preoccupava del suo seno? Si guardò allo specchio, e si diede della stupida, da quando un ragazzo le metteva in testa certi pensieri?
*Ossignur! Datti una calmata Kane!*
Completò il suo abbigliamento con un paio di fantasmini bianchi e le sue scarpe da tennis preferite: bianche con tre rigoline nere ai lati di una nota marca di abbigliamento sportivo babbano, adorava comprare capi di quel genere. Ma solo quelli, perchè in generale odiava fare shopping.
Era pronta. Si guardò un ultima volta allo specchio: capelli biondi perfettamente lisci ricadevano ordinati sulle spalle, mise tutto sommato carina che metteva in risalto le sue gambe snelle e ai piedi le sue scarpe preferite: per la prima volta in tredici anni si piaceva!
Entrò in sala grande verso le nove e trenta, fare colazione era necessario, sarebbe potuta svenire solo a guardarlo, per cui aveva bisogno di zuccheri. Pancake, uova e succo di zucca, la sua colazione preferita e la più veloce. Iniziava ad agitarsi, e le farfalle avevano iniziato a radunarsi nel suo stomaco, tremava quasi per l'adrenalina. Si alzò dal tavolo, e con passo sicuro andò sotto le famose clessidre che tenevano i punti delle casate, appena fuori dalla sala grande. Mancavano dieci minuti alle dieci, per cui si concesse di guardarsi un pò attorno: proprio dietro di lei c'era una porta, sembrava un ripostiglio delle scope, mentre sopra la clessidra dei Tassi era la più scarna: possibile che avessero iniziato così male l'anno? Riguardò l'orologio: meno sette minuti... Sarebbero stati i più lunghi della sua vita!
 
Top
0 replies since 27/8/2013, 11:07   41 views
  Share