Sulle orme di Tosca

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TessaVanVliet
view post Posted on 2/9/2013, 20:14




CITAZIONE

Ciao Celeste! Ti aspetto in biblioteca, ti dirò tutto lì.
Tessa.


Queste poche parole le aveva scribacchiate di fretta e lasciate sotto la porta del dormitorio dove sapeva alloggiava Celeste, insieme alla sua amica Berenice. Ora, non sapeva se Celeste ricordasse che erano comparse delle lettere sulla coppa di Tosca, data la sua non-lucidità. E dubitava, appunto, che sapesse il suo nome, o che, nel peggiore dei casi, ricordasse il suo volto.
Scrollando le spalle camminava per i corridoi, diretta in biblioteca. Sapeva che era li' che doveva cercare una qualche informazione a riguardo della misteriosa frase incisa sulla coppa.
Varcò la soglia e valutò la situazione. Si era completamente dimenticata di quanto fosse grande e quanti libri contenesse. Aspettò sulla soglia, grata del fatto che quella mattina non ci fosse tanta gente li', quindi rimase immobile, sbirciando di tanto in tanto fuori dalla porta, sperando che la figura di Celeste Kane, -più lucida della sera prima- comparisse da quelle parti.
Forse non era stato il massimo, scriverle quel bigliettino con parole raggrinzite e prive di informazioni. Alzò le spalle, mentre dondolava sui talloni.
Sapeva che forse, infondo, una volta averle spiegato quello che era successo la sera prima, quando aveva praticamente scombussolato la sala comune con i suoi movimenti privi di tatto, data la sbornia, si sarebbe incuriosita anche lei. Sicuramente non ricordava buona parte della serata, dopo aver rimesso la coppa a posto, o forse l'intera serata, dopo aver cominciato a dare i primi segni di una sbornia imminente.
Quasi rise nell'immaginarsi ancora una volta Celeste, combattendo con lo stare eretta su due piedi e tenere, allo stesso tempo la coppa, quando in atto c'era l'alcool.
Era lo sguardo del quadro di Tosca che l'aveva insospettita comunque. Prima sorrideva e brindava quel che doveva essere vino... poi, dopo il comparire della frase, aveva rivoltato il suo sguardo, guardando intensamente gli studenti. Che li stesse mettendo alla prova?
Sapeva che la coppa in questione era solo una riproduzione, ma aveva gli stessi poteri, fino ad allora, sconosciuti, dell'originale.
Sospirò sconsolata appoggiandosi al portone d'entrata per la biblioteca. Magari quelle frasi erano state incise per un motivo valido, e qualcuno sapeva della loro esistenza, sull'originale.
Sorrise. Era proprio vero che Hogwarts era un luogo di misteri, iniziando, appunto, dalle casate di appartenenza. Chi l'avrebbe sospettato che una simpatica signora con guance arrossate , che brindava a più non posso, avrebbe nascosto dettagli e poteri in una cosa che sarebbe stato di dominio pubblico, una volta aver lasciato la scuola?
questa cosa, ovviamente, poteva interessare sicuramente una Celeste Kane che accidentalmente aveva fatto scoprire quella citazione sul dorso. Era comunque stato per mano sua, che ciò fosse accaduto.
Si affacciò, ancora una volta alla porta, guardando entrambi i lati del corridoio, sperando che Celeste avesse accettato quell'invito senza pensarci su due volte.


Ot// Richiedo l'intervento del master
 
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celeste kane
view post Posted on 5/9/2013, 09:49




Il risveglio di Celeste quella mattina, era stato il peggiore della sua vita! Non ricordava granchè della sera prima, e come se non bastasse la sua testa stava per esplodere, mentre lo stomaco si era liberato qualche ora prima, per cui almeno quello non le faceva male. Dopo un accurata doccia ghiacciata, degna di una congestione coi fiocchi, e una lavata di denti migliore di qualsiasi pulizia dal dentista, si sentiva quasi pronta per un misero the in sala grande. Di mangiare non se ne parlava nemmeno! Si sentiva ancora abbastanza stordita, sicuramente dormire un altro pò sarebbe stato meglio, ma cominciavano ad affiorare alcune immagini della serata precedente: le battute col caposcuola, volti noti della squadra di quidditch, e una coppa... Cosa potesse significare proprio non ne aveva idea, eppure qualcosa le diceva che era importante. Stava per varcare la soglia quando notò un biglietto per terra, lo raccolse, con non poca fatica, e lo lesse. Leggere il suo nome la sorprese, soprattutto perchè non aveva idea di chi fosse Tessa, o il perchè dovevano vedersi in biblioteca.
*Ma che caspita ho combinato ieri sera?*
Non c'era un orario, per cui poteva essere terribilmente in ritardo, o accidentalmente in anticipo, poteva saperlo lei? Ovviamente no! Sarebbe andata all'appuntamento per capire cosa stesse succedendo, non prima però di aver bevuto un thè, e se il mal di testa persisteva ancora, avebbe fatto un salto in infermeria per bere una qualche pozione rigenerante.
*Lo sapevo che avrei dovuto fare il decotto al Tiramisù, a quest'ora il dolore sarebbe stato un ricordo!*
Eh già, nel suo baule c'era una fiala di decotto al dittamo, che serviva per le escoriazioni o ferite brevi, poichè aveva scelto di fare quella pozione al posto dell'altra, che invece curava i sintomi influenzali.
*Sono proprio una stupida!*
Ma cosa ne poteva sapere lei a quei tempi? Erano passati ormai due anni da quando l'aveva preparato, e i certo non si sarebbe immaginata che appena diventata tredicenne, si sarebbe presa una sbornia colossale!
Arrivata in sala grande si versò del thè caldo, ottima bevanda ristoratrice, e questo le aprì un pò lo stomaco, anzi, aveva proprio fame! Ma non aveva mangiato la sera prima? Eppure ricordava che in sala comune era stato allestito un banchetto coi fiocchi!
*Si, ma tu hai bevuto ricordi?*
Ingurgitò cinque o sei biscotti al burro e bevve un altra tazza di liquido ambrato, non voleva esagerare... Si sentiva ancora lo stomaco ballerino, un pò di dieta non le avrebbe fatto male!
Si diresse verso la biblioteca, ormai il mal di testa era solo un piccolo fastidio, un pò di stordimento era normale... Le sue occhiaie però, non lo erano affatto: sembrava un Panda, un animaletto carino e coccoloso con occhi cerchiati di nero...
*Hai voluto fare la vivère? Eh mo ti arrangi!*
Varcò la soglia della biblioteca e vide una ragazza in attesa...

Tessa? Ciao, sappi che non mi ricordo di te, e se ho fatto qualcosa che ti ha danneggiata mi spiace. Ho la testa più incasinata di un gomitolo di lana! Mi puoi aiutare a mettere insieme i cocci? So solo che devo aver preso una sbornia colossale...
*Complimenti per la presentazione Kane! Una fenomena!*
Effettivamente non era gran che, ma voleva mettere le cose in chiaro prima che si lanciasse in una qualche offesa o peggio.


Off: Direi che possiamo procedere. Bee non ha risposto all'mp ed è sparita, per cui aspettiamo l'intervento del master...
 
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TessaVanVliet
view post Posted on 23/9/2013, 21:15




Il tempo scorreva lento, sospirando sperò che non fosse troppo presto. Data la sbornia che aveva preso Celeste, sicuramente sarebbe rimasta a letto fino a tardi.
Era tentata di tornare in sala comune, ad aspettare che scendesse dal dormitorio e avviarsi insieme. Tuttavia, persa nei suoi pensieri, guardando il vuoto, un punto fisso sul muro, davanti a se, sobbalzò ad una voce vicina, accorgendosi che Celeste si era "materializzata" praticamente, davanti a sè.
-Oh, hei ciao Celeste! Tranquilla, nessun guaio..-
Iniziò. Alzò un sopracciglio. Forse più che guaio, attraverso il suo maldestro intento di far qualcosa per il bene comune, aveva praticamente aperto un mistero.
-Allora ti spiego, ieri sera, durante la festa, la capocasa ha portato, in sala comune la riproduzione di tosca tassorosso. Adesso viene la parte difficile.-
Disse, accennando un sorriso, e sospirando.
-In pratica tu ti sei offerta di poter aiutare la capocasa a mettere sullo scaffale la coppa, facendola cadere nel fuoco, riprendendola e mettendola poi a posto...-Disse, sospirando ancora.
-Bene, dopo un paio di minuti è successa una cosa assai curiosa. Sulla coppa si sono incise alcune parole...- Dicendo tutto ciò estrasse un biglietto dalla tasca.

CITAZIONE
"anche se incantesimi e litanie
aggrovigliano le cime delle querce,
c’è speranza per gli alberi."
Cad Goddeu - Libro di Taliesin

Ecco qui... la frase era incisa li, e la capocasa ha detto che la frase è di cad Goddeu, citata nel libro di taliesin... Ed è quello che mi sono offerta di cercare, insieme a qualche informazione su Cad Goddeu, e su probabili conoscenze o collegamenti con Tosca...
Sospirò, mettendo le mani dietro la schiena, e guardando di sfuggita l'immensa biblioteca dietro di lei.
Che ne dici, vorresti aiutarmi?!

 
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view post Posted on 8/11/2013, 17:16
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C'era aria di avventura, in biblioteca.
Due piccole Tassine confabulavano tra loro, mentre qualche studente più grande le superava per entrare nella grande aula dedicata ai libri, scoccando loro un'occhiata severa.
Che stessero preparando uno scherzo o qualche marachella?
Nossignori: ciò che Tessa e Celeste avevano progettato di fare, quel giorno, era quanto più di nobile si potesse chiedere a due studenti: ricercare notizie sulla loro nobile Casata.
Motore di quella ricerca altro non era che una misteriosa incisione comparsa sulla coppa di nientepopodimeno che Tosca Tassorosso: una frase sibillina che fu ricondotta ad un autore, il cui nome uscì a mezza bocca ad una Capocasa distratta, avevano spinto Tessa a farsi avanti e a ricercare tra i voluminosi e polverosi tomi della biblioteca notizie sul misterioso Cad Gaddeu e sulla sua relazione con Tosca Tassorosso.
Ma, mentre la fanciulla spiegava la sua idea alla concasata, Celeste sembrava avere la testa persa da qualche parte. Annuiva, sì, distrattamente, ma un via via sempre più intenso rossore cominciava a tingerle le guance. Le gambe cominciarono a molleggiare, le mani corsero allo stomaco, finché il rosso non mutò in un malsano colorito verdastro e la fanciulla strabuzzò gli occhi e sbuffò impanicata.

« OH CIELO, STUPIDO ALCOL! TESSA DEVO FUGGIRE SCUSAAA!! » Una frase disperata, un impegno urgente, una sbornia mal smaltita: tutto ciò spinsero Celeste a fare dietrofront e a scappare via con le mani premute sulla bocca, prima di lasciarci anche lo stomaco, lì sull'uscio della biblioteca.
Tessa si ritrovò sola, le parole ancora sulle labbra e il foglietto tra le mani: se l'avventura cominciava così, bene! Cosa poteva aspettarsi?
Ma mai abbattersi, chi fa da sé, fa per tre!
Non restava che farsi forza ed avviarsi verso la biblioteca: anche da sola, del resto, la Tassina aveva la Volontà giusta per riuscire.


Ce l'abbiamo fatta!
Forza fanciulla, proseguiamo assieme.

 
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TessaVanVliet
view post Posted on 9/11/2013, 00:53




Ogni parola accentuava ancor di più il suo entusiasmo. Poteva chiamarsi avventura? Ricerca? Tutto ciò, comunque, portava alla sua curiosità. Scovare intrugli e cose nascoste, specialmente nel mondo della magia, la entusiasmava.
D'un tratto il viso di Celeste cominciò a contrarsi, come le mani sul suo stomaco. Il viso perse il solito colore della pelle, acquistando un flebile verde.
Biascicando qualcosa Celeste fuggì via, e con uno sguardo sbalordito, Tessa, rimase ferma, fissando il punto occupato poco prima da Celeste.
Rimise il bigliettino in tasca, alzò le spalle e si avviò verso gli scaffali.
La biblioteca era enorme, e migliaia di libri erano sparsi qua e la.
Sospirò e cominciò a cercare un libro che potesse contenere informazioni, nel primo scaffale alla sua sinistra.
Cercare il libro, sfogliarlo, trovare la citazione... forse doveva anche cercarne qualcun altro per collegare Tosca a Goddeau.
Passava il dito sui dorsi di centinaia di libri, leggendone il titolo, e fino ad allora nessuna traccia del libro di Taliesin.
 
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view post Posted on 11/11/2013, 01:49
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La presenza di una compagna d'avventura, senza dubbio, sarebbe stata cosa assai stimolante: poter condividere dubbi, scoperte, persino risate o cali d'entusiasmo. Ma, purtroppo per Tessa, lì dove prima c'era Celeste non era rimasta che una buffa nuvoletta di polvere, evidenziata da un raggio di luce, alzatasi da una delle pesanti tende delle finestre del corridoio al passaggio —di corsa— della Tassina. Ma con esemplare fermezza, la giovane VanVliet liquidò con una semplice alzata di spalle l'abbandono della compagna e si diresse di buona lena nella biblioteca. E lì, sarebbe stato arduo cominciare. La sala, era immensa: lunghi tavoli, a cui sedeva qualche studente solitario alle prese con i compiti, erano disposti tra un alto scaffale e l'altro. E proprio quegli scaffali la facevano da padroni: alti mobili che sembravano innalzarsi fino a sfiorare l'alto soffitto a volta dell'ambiente, le mensole stracolme di libri. Copertine dai mille colori, forme e materiali, titoli più svariati; libri nuovi, libri vecchi, libri grandi da occupare da soli metà mensola, e altri piccini quanto una mano, libri senza neanche una rilegatura e altri invece coperti da folte pellicce. Altri fatti di corteccia, altri ancora fatti di stoffa: la biblioteca di Hogwarts celava immensi tesori di conoscenza in ogni suo angolo. In fondo, una piccola recinzione, chiusa da un cancelletto con un grosso lucchetto appeso, delimitavano la zona della biblioteca, forse, più ambita dagli studenti, vecchi o nuovi che fossero: il Reparto Proibito.
Qualche giovane fanciullo vi passò davanti, allungando curioso il collo per poter sbirciare all'interno, ma quegli immensi scaffali erano ammantati da un'insolita oscurità, sicuramente derivante da qualche potente incantesimo posto a protezione per celare ad occhi indiscreti i pericolosi misteri in essi celati.
Tessa, dal canto suo, appena entrata proseguì dritta verso il primo scaffale disponibile sulla strada, andando alla cieca e rovistando tra quello e quell'altro tomo. Ma non poteva sapere che alle sue spalle, una figura si era quasi fatta prendere un infarto alla vista della Tassina ricercatrice che, senza chiedere —Sacrilegio!— si era diretta da sola verso i suoi tesori. Rugosa e ingobbita dal tempo, grandi occhiali spessi come fondi di bottiglia che ingigantivano gli acquosi occhi azzurrini, la Bibliotecaria, incubo di ogni studente, partì a tutta birra in direzione dell'ignara Tessa, premendosi una mano sull'esile petto come a voler calmare il battito del cuore.

« E tuuuu, signorinella... » Esordì con voce gracchiante e flebile quando si trovò alle spalle della fanciulla, a pochi centimetri di distanza, le narici che si dilatavano dall'orrore « Che cosa diamine stai facendo? Che cerchi? Mh? Ohhhhhhh Signore mio, spero che quelle manacce non siano unte e bisunte! » sibilò poi, strabuzzando gli occhi alla vista del dito della Tassina sulla copertina dei volumi. La donnetta si mise le mani sui fianchi, osservando poi la giovane con ira misurata e battendo il piede a terra, in attesa di una risposta.
Tap, tap, tap.

 
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view post Posted on 14/3/2014, 19:29
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I giorni senza lezioni erano sempre quelli più speciali a Hogwarts. Vagando per la scuola, si potevano incontrare capannelli di studenti intenti a scambiarsi Cioccorane, amorose coppiette dedite allo studio reciproco delle bocche e tronfi prefetti che sorvegliavano la situazione. In linea generale l'ambiente appariva idilliaco, mentre un sole tiepido filtrava dalle finestre.
Come il suo solito, Eloise non era riuscita a dormire fino a tardi. Il suo pessimo orologio biologico le imponeva orari fissi, come se fosse stata una vecchia di ottant'anni. Aveva sfruttato la mattinata per studiare e fare i compiti, ma sembrava che Pozioni le avesse dichiarato una guerra tacita, impedendole di comprendere e padroneggiare alcunché. Aveva così deciso di migrare verso la biblioteca, nella speranza che qualche libro polveroso le potesse essere d'aiuto nell'apprendimento di quella materia così ostica.
Era la prima volta che metteva piede in biblioteca: era arrivata da poco e ancora non c'era stata l'occasione. Considerava quel luogo quasi sacro, avvolto in un'aura di misticismo dovuta alla saggezza e all'antichità degli scritti che vi risiedevano. Il suo momento era ormai giunto, poteva finalmente visitare quella Mecca degli studiosi e degli acculturati. Il contesto la colpì: pile di libri ordinate e organizzate, tutta un'altra cosa rispetto al caos che regnava al Ghirigoro. Sembrava che una mente superiore avesse sistemato quei pozzi di sapere secondo un rigido ordine. Quasi a farsi beffe dell'accezione "mente superiore", lo sguardo di Eloise intercettò la figura di colei che preservava quell'ordine sovrumano: schiena curva, dall'aria di talpa riemersa alla luce dopo mesi, la Bibliotecaria non poteva che essere lei. Eloise pensò che avesse l'aria di una prugna rinsecchita, ma la stimava enormemente per quello che riusciva a fare.
Seguì il suo sguardo e si accorse che scrutava due ragazze: una stava spiegando all'altra una qualche questione che appariva di vitale importanza. Una era bionda e l'altra mora, ma ciò che la colpì di più fu che entrambe indossavano i colori di Tassorosso. Colse qualche parte del discorso, qualcosa riguardante la coppa di Tosca. L'argomento risvegliò delle informazioni nella sua memoria: quella mattina, appena alzata, era stata aggiornata da una compagna sugli avvenimenti della sera prima, ma ne sapeva davvero poco.
Stava per avvicinarsi un pochettino per cercare di cogliere qualche parte del discorso, quando la bionda passò sfrecciando e deconcentrando momentaneamente Eloise. La guardò velocemente, ma presto si dimenticò di lei. Vide la ragazza dai capelli corvini mettersi a scrutare i testi, mentre la stessa Bibliotecaria scrutava lei. Moriva dalla voglia di saperne di più, così decise di avvicinarsi. La Bibliotecaria la batté sui tempi, sgridando la sua compagna di Casata riguardo al suo approccio con i libri.
Quando ebbe finito, Eloise la superò, andando vicino alla ragazza.

« Occhio! Sembra davvero imbestialita »
Fece, rivolgendo alla ragazza un mezzo sorriso.
« Non si preoccupi, signora Bibliotecaria, faremo super attenzione! Conosciamo bene il valore di questi libri... »
Aggiunse, diretta all'anziana signora, nel tentativo di ingraziarsela. Poi si rivolse nuovamente verso l'altra Tassa, giungendo subito al dunque:
« Ho sentito che parlavi della coppa, mi hanno raccontato... Stai cercando qualcosa a riguardo? Posso darti una mano? »
 
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view post Posted on 14/3/2014, 22:17
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La Coppa delle Case dopo un lungo ping pong tra Casate, fonte di astio e lotta fra gli studenti, era da poco tornata nelle mani dei Tassorosso, scintillante e lucidata di fresco nell’ufficio del professor Hawkins dopo essere passata di mano in mano tra i Tassini durante la festa per la vittoria.
Per celebrare la tenacia, l’impegno e il duro lavoro portato avanti silenziosamente da ogni singolo membro dei Tassi, tra duelli, concorsi e ottimi voti sui compiti, era stata organizzato un piccolo party, quale meritato regalo dopo un anno di fatiche.
Festa preparata alla perfezione, con bevande e cibarie deliziose, quasi migliori da quelle offerte durante il Ballo di Fine Anno. O almeno così le avevano raccontato, a colazione, tra un boccone di pane tostato e una sorsata di succo di zucca ghiacciato, con la tensione per gli esami ancora attaccata alla pelle, in parte coperta da segni rossi, sfoghi cutanei di natura psicosomatica o dovuti alle lezioni di Erbologia, tra il sole che iniziava a farsi cocente e piante poco disponibili a essere potate.
Così le avevano raccontato perché lei non vi aveva partecipato. Non era stata tanto la sua riluttanza a buttarsi in eventi di natura mondana, con tutte le energie della forza di volontà sprecate per farle indossare l’abitino giallo ed entrare nella Sala da Ballo (la serata si era rivelata alquanto noiosa e lei si era ritrovata ad essere un ottimo quadro da parete, ad essere onesti), quanto un semplice colpo di sonno. Sarebbe stata anzi felice di scambiare qualche chiacchiera con le sue compagne di Casata, con la dolce Leah… o con Nianhdra che alla fine non era riuscita a conoscere durante la sua visita ad Hogsmeade, con suo grande dispiacere, ma la fatica, banalmente, aveva preso il sopravvento. Fatica dovuta soprattutto alla doppia mole di studio cui era sottoposta da settembre.
Si era seduta ciondolando sul letto, con la testa ciondolante e gonfia di informazioni sulle frazioni… o erano i terremoti? Quindi si era concessa di sdraiarsi supina sul letto, dopo aver tirato indietro la coperta per non schiacciarla, aveva posato la fronte sul morbido cuscino, aveva chiuso gli occhi – solo per un minuto – e si era addormentata. Aveva sognato per undici ore filate e si era persa la festa, nonché lo strano avvenimento di cui tutti, chi più e chi meno, discutevano al Tavolo dei Tassorosso, chiacchierando con la testa bassa e con fare cospiratore.
Qualcosa che riguardava la Coppa, già. Si mormorava di una misteriosa frase, di una citazione comparsa sul freddo metallo della coppa, dopo un suo improvviso contatto col fuoco. C’era chi usava l’inchiostro simpatico e chi la magia che reagiva al calore delle fiamme. Possibile che il Fato utilizzasse persino un’occasione come una festa per giocare con loro, poveri mortali, agli enigmi?
Questo pensava Elhena, sbocconcellando un dolcetto – oh, il signor Gazza sarebbe stato furioso per la striscia di briciole che si lasciava dietro, suo malgrado – mentre si dirigeva in biblioteca. Fu abbastanza intelligente da far sparire ogni tratta di cibo prima di mettere piede nella sala, dove a volte si era fermata a studiare, sebbene preferisse decisamente la Sala Comune. Voci basse arrivavano alle sue orecchie, tra cui quella della bibliotecaria e, con sua sorpresa, quella di alcune sue compagne. Parlavano della Coppa o sbagliava?

Buongiorno… sarei disponibile anche io a fare delle ricerche sulla citazione comparsa sulla Coppa esordì a sua volta, dopo che un’altra ragazza aveva mostrato le sue stesse intenzioni.


OT. Ho ritenuto che il tempo On Gdr fosse ancora il giugno/luglio dell'anno scorso
 
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view post Posted on 18/3/2014, 14:50
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L'arcigna bibliotecaria non pareva intenzionata a mollare la presa, sarebbe rimasta lì anche fino a notte inoltrata continuando ad esigere una risposta soddisfacente dalla giovane Tassorosso che si era appena ammutolita; oh sì, sarebbe rimasta ad infestare la biblioteca ancora per molto molto tempo, fino a che un infarto non l'avesse stroncata a causa di quei piccoli teppistelli che tanto si divertivano a vandalizzare i suoi piccoli tesori odorosi di polvere.
Che compito ingrato aveva scelto di adempire.
« No, no. S-sono pulite, sì.. ma forse è meglio che vada.. » Intimorita dall'atteggiamento autoritario della vecchia, Tessa si voltò di scatto quando due Concasate le si avvicinarono, ma una volta riconosciuto lo stemma fu evidentemente grata del loro intervento come testimoniava lo stiracchiato sorriso di sollievo che le si dipinse.
« Santa manticora, un'altra! Ce n'è un'altra! » Gli occhi acquosi baluginarono dietro le lenti spesse, poco rassicurati dalle parole dell'audace Eloise. « Anche tu! » Quasi gridò nel vedere la timida Elhena farsi avanti, solo il ferreo codice di quel luogo sacro che imponeva il silenzio le impedì di perdere le staffe. E mentre la vecchina perdeva momentaneamente facoltà di parlare, Tessa parve riprendere un poco di verve sufficiente a mettere al corrente le due compagne.
« Sìsì stavamo cercando il libro da cui è tratta la citazione di Cad Goddeu, Taliesin. Ma non so proprio dove possa essere e Celeste mi ha lasciata così di corsa... oh dovrei proprio andare a vedere come sta, poveretta!YCyBFUT E' stata lei a far cadere la Coppa ieri e detto tra noi, credo che stia pagando lo scotto di quella Burrobirra. Ve la cavate anche senza di me, giusto? » Non attese neppure la risposta, in un lampo aveva assunto sia la Lynch che la Attwater e altrettanto in fretta le aveva lasciate al loro destino: il tempo di lasciare in mano ad Eloise il foglietto di pergamena con la citazione incriminata.
Le due Tassine erano sole. Beh, quasi: la rugosa bibliotecaria era ancora poco distante da loro, intenta ad inspirare ed espirare con calma preoccupante.



Ci rimettiamo in marcia, Tassine!

 
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view post Posted on 19/3/2014, 22:42
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Prima di potersi rendere conto di cos'era accaduto, la situazione era precipitata: la bibliotecaria aveva iniziato a sbraitare, la ragazza mora era fuggita e un'altra bionda era comparsa. Eloise e i suoi capelli sembravano stonare in quella danza di arrivi e fughe giallo-nere. Imbambolata, fissò con sguardo vacuo il fogliettino che ora teneva in mano, poi la bibliotecaria e poi l'altra Tassorosso. Non appena si riscosse, si rivolse alla compagna di Casata.
« Io sono Eloise Lynch, primo anno... »
Disse, porgendole la mano. Come aveva già notato prima, era bionda, ma di un biondo meno intenso della Tassa che era fuggita via poco prima. Alta più o meno come lei, aveva l'aria buona, di chi appare disponibile ad aiutarti. La guardò confusa, sperando che lei sapesse qualcosa in più sulla faccenda.
« Io sono arrivata meno di un minuto fa e non ho assolutamente idea di come procedere. Tu ne sai qualcosa?»
Aggiunse con aria interrogativa, gesticolando. Sbolognare una missione così impegnativa alle prime persone di passaggio non appariva certo l’atteggiamento più responsabile, ma probabilmente il bisogno di aiutare un’amica appariva più forte di qualsiasi esigenza della nobile Casata di Tassorosso. La mora aveva parlato di un certo Cad Goddeu, Gaddeu, o qualcosa di simile. Persa in astrure riflessioni, Eloise si era dimenticata di avere un indizio tra le mani: il foglietto. Non appena realizzò questo aspetto essenziale, si diede dell’idiota e si mise a leggerlo con attenzione.
Quando terminò la breve lettura osservò la bibliotecaria, notando che sì, era ancora intenta a osservarle, ma sembrava essersi temporaneamente acquietata. Le sembrò il caso di rivolgere altre due parole all'altra Tassa.

«Secondo te dovremmo chiedere a lei dove possiamo trovare questo libro o… se ne sa qualcosa? »
Domandò, indicando la bibliotecaria con l’indice e poi mostrando il fogliettino alla ragazza. Magari la sua nuova compagna conosceva qualcosa in più di lei riguardo alla questione e magari stava facendo solo la figura dell’impicciona. In fondo, però, era una faccenda che toccava tutti i Tassorosso, indistintamente. Era un mistero da svelare, un’avventura, e lei si sentiva vicina al cosiddetto “occhio del ciclone”. O si stava solo montando la testa, mentre quello che le era stato assegnato si sarebbe rivelato del mero lavoro da topo di biblioteca.
 
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view post Posted on 20/3/2014, 10:16
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C'erano altre tre Tassine in biblioteca, radunate attorno a una bibliotecaria poco felice di avere compagnia e alquanto orripilata nel vedere i libri passati di mano in mano. Istintivamente la bambina si controllò le palme, che si rivelarono un po' sudate, ma tutto sommato pulite. Forse con una traccia di inchiostri.
Due delle ragazze, Elhena le conosceva di vista - di sicuro aveva incrociato Celeste, la bionda, durante il pigiama party dello scorso Natale - la terza, invece, esibiva un viso a lei del tutto nuovo, sebbene quella chioma fiammante non passasse di certo inosservata.
Nemmeno della mora conosceva il nome. Tuttavia non ebbe il minimo secondo di tempo per frugare negli scomparti della memoria in cerca dell'informazione, perché l'urlo improvviso della donna la fece sobbalzare quasi avesse calpestato inavvertitamente un Fiammagranchio con i piedi nudi. Velocemente abbassò lo sguardo a controllarsi i vestiti, temendo di avere ancora delle briciole attaccate al tessuto o, peggio, frammenti di cibo nelle mani. A labbra chiuse si passò una volta la lingua sui denti, così, per sicurezza.
Né l'uno né l'altro, per fortuna.
Rialzò gli occhi - pur preferendo concentrarsi sulle altre ragazze- giusto in tempo per udire la mora esporre il motivo della loro visita in quel luogo, tempio sacro di studio e silenzio.
Cad Goddeu... Quel nome le era assolutamente nuovo. Non lo aveva incontrato né durante le lezioni di Storia Della Magia, né tantomeno in quelle di letteratura inglese. Cioè, se aveva scritto dei versi, la ragazza ipotizzò potesse trattarsi di un poeta.
Fece per esporre la sua semplice considerazione che si accorse di come la ragazza mora fosse di colpo fuggita via, adducendo un qualche pretesto.
Controllare la salute, soprattutto quella mentale di Celeste, a quanto pareva.
Gli effetti della Burrobirra? Non ricordava che quella bevanda avesse un elevato tasso alcolico.
Elhena sospirò, come sua abitudine quando si trovava invischiata in una situazione dai risvolti spiacevoli o comunque ambigui, e finalmente si volse verso la rossa. Ne ascoltò la presentazione e fu grata di non dover fare lei il primo passo.
Timidamente allora allungò la mano a...Eloise. Le piacque come nome.

Elhena Attwater, piacere, primo anno anche io.

Ancora per poco, ma questo preferì tenerlo per sé. Avvertiva lungo la spina dorsale lo sguardo arcigno della bibliotecaria e decisamente non era il momento adatto per dilettarsi in chiacchiere tra pre-adolescenti.
Scosse la testa alla richiesta di Eloise e rispose con un tono di voce così basso che quasi muoveva solo le labbra.

Purtroppo no. Non ero alla festa e non ho mai sentito questo nome.
Credo che potremmo provare a cercare tra i libri dedicati ai maghi celebri oppure nella sezione storica, se esiste.

Annuì la sua approvazione alla proposta di domandare aiuto prima di tuffarsi nell'oceano dei libri, col rischio di smarrire la via nel labirinto degli scaffali.
Ruotò la testa di novanta gradi, accompagnandola con una lieve torsione del busto, in modo da essere faccia a faccia con la bibliotecaria.

A meno che lei non sappia chi sia Cad Goddeu

aggiunse, con le dita che iniziavano a formicolare per l'eccitazione dell'aspettativa.
Altrimenti... potrebbe darci un consiglio su dove cominciare, per favore. concluse. In fondo, non era questo il ruolo di una bibliotecaria?

Ultima precisazione. Ho detto che il mio pg è al primo anno perché lo era seguendo il tempo on gdr
 
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view post Posted on 27/3/2014, 13:29
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Il Fato

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A quanto pareva tra i Tassorosso la priorità andava effettivamente alla preoccupazione per i propri compagni e successivamente a tutto il resto, non erano soltanto dicerie quelle bensì valori che abitualmente i giovani adepti di Tosca dimostravano.
Fatto stava che Tessa scomparve in un lampo e ad Eloise ed Elhena non restò che far affidamento l'una sull'altra, Concasate ma non proprio conoscenti, accomunate adesso da uno scopo comune.
Dopo una breve presentazione le due condivisero le proprie conoscenze sull'argomento, nozioni vaghe e sicuramente non sufficienti per portare a termine quel lavoro, tuttavia era proprio quella l'utilità di una biblioteca, no? Sopperire alle mancanze, fare da scrigno per le conoscenze acquisite fino ad allora, troppe per essere racchiuse nella mente di un singolo individuo.
Sarebbero partite da quel poco che avevano, riscoprendo pian piano quella trama intrecciata ad arte dietro la misteriosa Coppa; ma non ce l'avrebbero fatta da sole, non in tempi umani almeno, non senza trovarsi costrette a setacciare ogni singolo libro: chiedere alla bibliotecaria poteva apparire rischioso ma era anche l'unica possibilità che avevano.
La donna parve ridestarsi al suono della voce della Attwater, nonostante lo shock procuratole da quel via vai e l'attaccamento morboso ai tomi che così amorevolmente custodiva; posò lo sguardo sulle due, sbattendo un paio di volte le pesanti palpebre dietro gli occhiali. Lo stesso ruolo che con così grande onore e dedizione aveva ricoperto fino ad allora si impose con forza cancellando dalla sua bocca il diniego che stava per regalare a due di quelle piccole ma già promettenti lestofanti.
« Cad Goddeu? Non chi ma cosa. » Si massaggiò le tempie per facilitare la memoria, o almeno averne l'illusione.
« Se non sbaglio... » Borbottò a mezza voce prendendo a muoversi nervosamente in mezzo agli scaffali. « Qui da qualche parte... » Scorse con gli occhi un titolo dopo l'altro alla ricerca di un libro particolare e senza preoccuparsi di chiarire la situazione alle due ragazzine, quando tentava di ripescare nella memoria informazioni utili perdeva di vista la realtà.
« Provate a dare un'occhiata a questi libri... dovreste trovare qualcosa di interessante. » Ancora criptica, questa volta però volutamente: il vero piacere della Conoscenza risiedeva nella Ricerca; non avrebbe fornito alle due studentesse una risposta esauriente, bensì avrebbe fornito loro i mezzi per giungere passo passo alla scoperta, impreziosendone quindi il valore.
Fatica maggiore, soddisfazione maggiore.
Titoli banali, altri bizzarri, libri magici e libri babbani: "Misteri Sfuggevoli, e Sfuggiti", "Guida alla stregoneria medievale", "Siti storici della stregoneria", "Miti e divinità in Gran Bretagna", "Breatainn Mhòr: origini"...


Perdonate l'attesa, ragazze.

 
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view post Posted on 28/3/2014, 18:22
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all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

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T6fxXce

Distratta com’era, Eloise non si era nemmeno chiesta se fosse adeguato o meno dedicarsi ai convenevoli avendo sulle spalle lo sguardo dell’impettita bibliotecaria. Non appena Elhena, la sua nuova collaboratrice nella ricerca “appioppatale dall’alto”, assunse quel tono così contenuto, Eloise decise di imitarla. Non era mai stata in quella biblioteca fino ad allora, ma probabilmente il comportamento richiesto era lo stesso di qualsiasi comune biblioteca del mondo babbano

«Peccato… »
Commentò sottovoce quando Elhena le riferì che nemmeno lei aveva preso parte ai festeggiamenti. Con il senno di poi, era davvero amareggiata da quella mancanza. Se solo avesse potuto vedere la coppa! Bramava di curiosità, temendo allo stesso tempo una grande delusione, se si fossero trovate davanti a una ricerca priva di risultati. Nonostante questo timore, Eloise non avrebbe mollato l’indagine così facilmente come avevano fatto le altre due prima di lei. Era ostinata e dalla sua c’era il fatto che probabilmente nessuno degli altri Tassi sembrava saperne granché in più. Certo, magari i più grandi avrebbero avuto un’idea vaga su dove guardare, ma visto che il peso dell’esplorazione gravava sulle loro spalle, non aveva senso interrogarsi su chi avrebbe potuto fare di meglio.
Era abbastanza sicura che la bibliotecaria avrebbe saputo dar loro un suggerimento, ma quando il volto dell’anziana maga si illuminò un brivido di eccitazione le percorse lo stesso la schiena, fregandosene della sicurezza che la rossa cercava di ostentare. Aveva detto cosa? Il nome Cad Goddeu non era certo il più comune della terra, ma Eloise l’aveva automaticamente associato a un anziano mago nordafricano, o del medio oriente. Questa nuova consapevolezza la colpì, e mille ipotesi le sorsero in mente: un collettivo di maghi ribelli, una società massonica super segreta, un gruppo di eversivi che sognavano di fare dei Tassorosso i padroni del mondo magico. La maggior parte di queste opzioni era improponibile, così Eloise le accantonò.
Mentre la bibliotecaria vagava alla ricerca di chissà quale pista, Eloise si mise a seguirla, come se lo starle vicino potesse creare una connessione tra le loro menti e permetterle di capire cosa passava per la testa della loro guida. Sperò che anche Elhena la seguisse: avere una compagna di ricerca avrebbe sicuramente alleviato il peso del lavoro che le aspettava e temeva che anche l’ultima arrivata si volatilizzasse come le precedenti.
«Grazie mille, signora bibliotecaria! »
Disse Eloise, guardando ammirata i tomi. La possibilità che l’anziana potesse saperne di più non la sfiorò nemmeno, tanto era felice di quanto si era ristretto il campo di ricerca con quell’indicazione. Spostò lo sguardo sui libri, chiedendosi quale fosse il grande tomo che celava la conoscenza di cui loro erano alla ricerca. La copertina che l’attrasse di più fu quella rosso sangue di un libro intitolato “Breatainn Mhòr: origini”. Chissà cosa significava! Probabilmente l’avrebbe scoperto molto presto.
Eloise si guardò intorno e vide che a due scaffali di distanza c’era un tavolo libero, su cui si sarebbero potute appoggiare per sfogliare in pace gli impolverati tomi. Prese tre dei giganti libri e si trascinò in quella direzione, certa che per un po’ di ore lei e l’altra tassina sarebbero state al centro dell’attenzione della bibliotecaria.
 
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view post Posted on 2/4/2014, 21:02
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La decisione di rivolgersi alla bibliotecaria come prima mossa si rivelò se non azzeccatissima, quantomeno corretta. La donna, infatti, parve ridestarsi da una sorta di torpore in cui era precipitata e ruppe, pur nella maniera educata e consona al luogo, il silenzio del dubbio.
Elhena la osservò massaggiarsi le tempie, in un gesto che già aveva visto fare da molti in momenti di grande stanchezza. Lei stessa provava il desiderio di alleviare la propria ansia post e pre-esami in quel modo.
Comunque, seguì la donna nel labirinto di scaffali gonfi di libri fino all’inverosimile, in mezzo a tomi che esibivano le antiche coste rilegate in pelle, alcuni con i titoli vergati in oro, altri tanto vecchi che ogni traccia di scrittura esterne era scomparsa. Probabilmente, se li avesse aperti, sarebbe stata investita da una zaffata di polvere e di muffa, senza parlare dei tarli che si nutrivano di carta come lei amava sgranocchiare biscotti.
Scosse la testa, quasi sorridendo a tale idea. No, era assurda. Di sicuro nella biblioteca di Hogwarts non si trovava nemmeno il più piccolo insetto che potesse essere un pericolo per i testi in essa custoditi, erano troppo preziosi. Chissà quali incantesimi proteggevano alcuni di essi.
Quello che però le fece drizzare le orecchie fu l’improvvisa correzione che la bibliotecaria indirizzo a lei e a Eloyse.
“Non chi. Cosa”
Alzò appena le sopracciglia – anche solo uno, se fosse stata capace di farlo. Oh, l’effetto sarebbe stato grandioso – e spalancò gli occhi chiari, in un’espressione di pura sorpresa, mista a una certa dose di incredulità. Cad Goddeu non era una persona? Come poteva essere? di certo quei versi, nonché il libro da cui provenivano, non si erano scritti da soli. O forse sì?
Ormai doveva avere imparato che con la magia, tra le mura del castello, quasi tutto era possibile. Chissà, magari esisteva una piuma su cui era stato castato un incanto auto scrivente tanto potente da donarle vita propria perché vergasse misteriose parole per l’eternità.
Tuttavia preferì tenere per sé tali considerazioni, in quanto le sembravano troppo assurdi e fantasiosi da poter essere anche solo valutati superficialmente.
Cad Goddeu… il nome, ripetuto sottovoce come una caramella al limone da succhiare fino a farla scomparire, per lei aveva le sonorità dure e misteriose delle lingue celtiche. Si univa alla terra e si intrecciava col tempo. Sebbene le fosse appena stata negata la natura umana di quell’entità misteriosa – non che Elhena fosse del tutto convinta – la Tassina non poteva evitare di fantasticare su un mago potente, vestito di nero e bronzo, un druido che negli ultimi anni della sua vita aveva voluto affidare il proprio sapere a un poema.

Grazie, mille fece a sua volta, perché nel frattempo davanti a loro si erano impilati, fisicamente e metaforicamente, una serie di libri tutti così simili e allo stesso tempo così diversi che era impossibile scegliere.
Ne guardiamo uno ciascuno?propose ad Eloyse, tanto per rompere il ghiaccio (cavoli, non era certo la sua specialità!) Io prendo Brea… insomma, questo , concluse, indicando la copertina su cui era vergato un titolo alquanto impronunciabile. Nelle sue vene scorreva sangue Gallese, il sangue magico e puro, e un giorno i nonni le avrebbero insegnato un po’ del gaelico parlato in Galles, ma per il momento quella lingua era assolutamente sconosciuta alla Tassina.
 
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view post Posted on 8/4/2014, 15:34
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Il Fato

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Quel titolo dal sapore arcano e misterioso aveva attratto entrambe le fanciulle, elegante nella sua copertina, ammaliava promettendo di narrare di terre lontane - forse non troppo - di segreti dimenticati, di popoli antichi e magari, con un po' di fortuna anche qualcosa circa l'argomento di ricerca.
Altri libri vennero sfilati dallo scaffale sotto l'attenta supervisione dell'arcigna bibliotecaria che oramai pareva esser diventata un tutt'uno con la tappezzeria; stette li ferma ancora per qualche minuto prima di allontanarsi svogliatamente, forse memore di avere delle responsabilità nei confronti di tutti i presenti.
Elhena ed Eloise potevano finalmente sfogliare in santa pace quelle pagine, leggendone sommariamente il contenuto, attente ad ogni minima traccia di una qualunque parola chiave.
I minuti scorrevano senza che alcun riferimento venisse menzionato, soltanto il susseguirsi di nozioni su nozioni che seppur interessanti non fornivano alcun indizio necessario; infine, verso metà la lettura, quando ormai gli occhi pigri avrebbero potuto lasciarsi sfuggire un particolare, ecco comparire qualche riga veramente interessante.

‹‹ Le fonti primarie del corpus mitologico dei britanni pre-cristiani sono costituite da quattro manoscritti gallesi: il Libro rosso di Hergest e il Libro bianco di Rhydderch dai quali sono stati tradotti i racconti del Mabinogion, il Libro di Aneirin, e il Libro di Taliesin che contiene testi risalenti probabilmente al X secolo. ››
Tuttavia le Tassine non fecero in tempo a leggere nulla di più perché con un violento tremito il tomo si sottrasse al loro sguardo, sgusciando sul tavolo come impazzito, dimenandosi senza motivo sollevandosi poi in volo: zigzagò a mezz'aria per qualche istante, quasi volesse protestare per un immaginario affronto e sdegnato saettò per la stanza.
La loro unica fonte di notizie stava letteralmente volando via.

 
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