Aria Nuova., 1^ evento a La Testa di Porco

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The Dark Soul
view post Posted on 22/9/2013, 14:13




"Tornata.
Con una maledettissima malinconia ad aprire la porta di casa.
L'odore del ricordo albeggia, nelle sue membra."



Aveva passato molto tempo nel mondo babbano. Così tanto, per la verità, da aver appreso molte cose utili. Le aveva fatto bene, permettendole di riprendere in mano la sua vita. Ed ora era tornata, con nuove aspirazioni. Avrebbe riscostruito tutto da principio. Molte cose sarebbero cambiate. Molte cose sarebbe successe. Bastava buttare la basi, il resto sarebbe venuto da se.

Il cielo di metà settembre iniziava ad imbrunire e, l'aria frizzante di fine estate, spazzava le nuvole rendendo il cielo limpido.
Era da poco che lavorava a La Testa di Porco, così aveva deciso di proporre una novità al Mondo Magico. Un qualcosa che aveva spesso visto nella movida babbana, nella speranza di dare un giro a quel posto.
Sperava, per la verità, che un evento così particolare, potesse attirare molte persone. Aveva bisogno da una parte, di un profitto personale, dall'altra, di vedere le persone che abitavano quella parte del Mondo Magico.
Aveva passato il pomeriggio a pulire quelle quattro mura, cercando di rendere il più possibile lucido il pavimento, ormai rovinato.
Aveva disposto in maniera casuale i tavolini e le sedie, dando loro un ordine apparentemente decoroso.
Aveva illuminato il locale, senza però abbandonare la tetra penombra caratteristica del Pub, con grosse candele rosse che volteggiavano a due metri e mezzo da terra.
Ma l'impresa più ardua, l'aveva avuta con le stoviglie. Aveva strofinato e ristrofinato bicchieri e boccali, nella speranza che diventassero lucidi. Tuttavia, dopo ogni lavaggio, le sfumature opache dell'usura, avevano deciso di non abbandonare il vetro consumato.
Tolte queste piccolezze, che una sull'altra costruivano la storia scapestrata del Pub, era abbastanza soddisfatta del risultato finale.
Runya, il suo felino dagli occhi gialli, le si strusciava sulle caviglie, mentre lei pensava al volantino da mettere all'ingresso. Non era particolarmente tagliata per quel genere di cose, così decise di puntare sulla cosa più semplice. Poche frasi, che puntassero al concetto.

Fuori dal locale, una pergamena leggermente bruciacchiata ai bordi, recitava le condizioni di quella serata un po' particolare.
Di fianco, su uno sgabello intagliato a mano, era appoggiata una saccoccia. Era lì che i visitatori notturni, vogliosi di bere qualcosa, avrebbero lasciato le monete per entrare. Inevitabilmente, nessuno al di fuori di lei e dell'altra garzona, potevano mettere le mani dentro quella saccoccia.
Mago avvisato..

"Entrata ad Offerta Libera.
Ogni Mago o Strega che si libererà le tasche degli spiccioli,
avrà compresa all'ingresso una Consumazione gratis."




OT: specifico le condizioni della serata. Ognuno può scegliere quanto offrire per entrare, che sia uno zellino oppure ottocento galeoni, non fa alcuna differenza, avrete comunque diritto alla Consumazione gratuita. La serata proposta non è ai fini del guadagno, quanto ai fini di un buon giro di Role! Quindi, buon divertimento a tutti!
 
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view post Posted on 22/9/2013, 19:27
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Che strano contrasto può esserci tra il bianco candido, simbolo di purezza, ed il nero, così simile alle ali di un corvo, segno inequivocabile di cattivi presagi.
Erano le vie di Hogsmeade a fare da contorno al ragazzo che avanzava lento tra i viandanti del luogo, camminando lentamente e senza una precisa meta. Nessun impegno quel pomeriggio lo tratteneva dal godersi una giornata di riposo lontano dal castello, in una fredda giornata di fine settembre. Il mantello che svolazzava alle sue spalle, mosso, oltre che dai passi della fanciullo, anche dal frizzante vento proveniente da Nord-Ovest che si abbatteva con una certa violenza per le vie del luogo.
Non era affatto il caso di restare ancora in giro, visto che l'oscurità cominciava a farsi insistente, coprendo quei pochi raggi solari rimasti a rischiarare quelle tetre vie. Il villaggio era ricco di studentelli che, probabilmente alla loro prima visita, correvano di qua e di là, alla ricerca di posti immaginati nella mente grazie ai racconti degli studenti più anziani, eppure non era passato molto tempo da quando Lucas era al suo primo anno di scuola, forse poco più di sei anni, eppure quei ricordi sembravano svaniti, contrariamente ad altri che come una macchia di sangue erano rimasti indelebili nella sua mente. Giunto vicino un muretto, vi si adagiò, restando così immerso nei suoi pensieri. Quando una presenza attirò il suo sguardo. Un tantino scocciato, rapido sollevò il viso, una donna dall’aria più che soddisfatta, continuava a sistemare con insistenza un volantino lungo l’ingresso del suo locale, cercando di invogliare i viandanti ad entrare. Con una leggera spinta, il Corvonero si allontanò dal muretto, per avvicinarsi di qualche passo al vecchio e famoso locale Testa di Porco. Rialzando lo sguardo, Lucas scuote appena la testa, mentre una mano fruga in tasche oscure e recondite del soprabito. Un paio di rapide mosse ed eccolo avvicinarsi lentamente al taschino contenente alcune monete, dieci galeoni sarebbero decisamente bastati per l’entrata.
I passi del ragazzo furono lesti...
In men che non si dica, infilò le monete all’interno di una saccoccia, appoggiata sopra uno sgabello poco distante da lui, ed aprì la porta del localino più famoso di tutta Hogsmeade entrandovi. Un tintinnìo sulla sua testa annunciò la sua entrata nel locale, stranamente poco affollato quella sera. Tavoli occupati da uomini con lo sguardo apatico primeggiavano nel locale, mentre alcune piccole donne chiacchieravano in un angolo, sedute tutto attorno un tavolo...
Il giovane Corvonero si diresse a passi svelti verso un piccolo tavolo, vicino una finestra: non gli piaceva stare al centro dell'attenzione e, avendo notato gli sguardi di alcuni individui su di lui, si era affrettato il più possibile, dopo aver individuato lo stesso piccolo tavolo che aveva occupato la prima volta che si era recato in quell'accogliente e famoso locale...
Sciolse il mantello, riponendolo su una delle due sedie poste attorno al tavolo, e occupando l'altra...Poggiò il gomito sul tavolo e il suo stesso viso sulla mano. Le iridi color nocciola osservarono tutt'intorno senza troppo interesse...
Che quel pomeriggio sarebbe trascorso in maniera così noiosa e solitaria?

 
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The Dark Soul
view post Posted on 23/9/2013, 00:01




Appena affisso il volantino, un uomo di modeste dimensioni entrò all'interno del Pub.
Era uno dei soliti clienti attaccabrighe che, inevitabilmente, era contro lo stramaledettissimo -così l'aveva chiamato, per utilizzare un termine non troppo colorito- evento che Morgana aveva proposto al Mondo Magico.
Un lungo discorso da premio Oscar aveva interrotto il silenzio del Pub, alternando bestemmie ed imprecazioni varie, a momenti di borbottii di dissenso da parte dei clienti 'normali', che quella sera avevano deciso di recarsi lì.
Dopo quasi dieci minuti, in cui la giovane aveva tentato di spiegare al signore che per i clienti abituali come lui, c'era la facoltà di scegliere se partecipare all'evento oppure no, riuscì a farlo accomodare al bancone, tirando un sospiro di sollievo. Generalmente non era così gentile, tuttavia, voleva farsi vedere dai clienti, come la più adorabile delle persone esistenti sulla faccia della terra. Fosse stato per lei, a dir la verità, alla prima lamentela si sarebbe ritrovato Schiantato, fuori dal suo locale.
Si recò al tavolo occupato dalle signore e, dopo aver preso le ordinazioni, si diresse verso il bancone.
Il cinguettio squillante di quelle quattro comari, le tamburellava in testa. Detestava gli spettegolezzi, detestava le signore per bene, ma sopratutto detestava tutte quelle parole inutili.
Whisky incendiario per l'energumeno con il quoziente intellettivo di un Goblin; quattro succhi di zucca ed un bicchiere d'idromele per le dolcissime oche.
Appoggiò il primo bicchiere sul bancone poi, fatto il giro, prese la rotta del tavolo infestato, seguita dai bicchieri che volteggiavano a mezz'aria. Li poggiò sul legno liscio del tevolo e donò un mezzo sorriso alle signore.
Fu in quel momento che, a varcare la soglia del Locale, fu un giovane studente dall'aria solitaria. Lo osservò entrare, apparentemente intimorito, e prendere posto vicino alla finestra. Sembrava, da come l'aveva scelto senza esitare, un posto ben preciso, non scelto casualmente.
Senza fretta si avvicinò, lanciando una fugace occhiata al bancone.

- Sta aspettando qualcuno, oppure vuole ordinare?


Sorrise, dolcemente.
Era questoche significava essere gentile con gli altri? Solo questo? Davvero gli esseri umani rimanevano imbambolati davanti ad un sorriso? Era davvero così semplice rubare l'innocenza alle persone?
 
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view post Posted on 23/9/2013, 13:45
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I suoi occhi passavano distrattamente da un individuo ad un altro, senza porvi reale interesse. Troppo gretti gli uomini del locale, intenti in chissà quali futili pensieri, per nulla attraenti agli occhi del ragazzo che sedeva in quell'angolino del locale, senza crucciarsi troppo della solitudine.
Il suo animo vi era abituato, così come lo era a non soffermarsi troppo all'esteriorità di una persona. Era il modo di porsi, l'intelligenza e la perspicacia ciò che attraeva maggiormente il giovane Corvonero, annoiato in quel preciso istante. Un antico orologio ticchettava sonoramente nell'accogliente locale, dove i tavoli erano occupati singolarmente da uomini che avevano poco in comune a livelle esteriore. Solo un tavolo all'altro capo del locale era occupato da due donne, trentenni all'apparenza, che chiacchieravano sommessamente, sorridendo ogni tanto. L'epicentro della loro attenzione era rappresentato da un uomo dall'aspetto fiero, forse anche troppo...
Un uomo dall'atteggiamento maturo che sfogliava un vecchio tomo, dalla copertina nuova. Gli occhi cristallini che scorrevano veloci sulle righe del libro, senza dar nessun adito alle due che, imperterrite, continuavano nel loro vano e quasi ridicolo chiacchiericcio. Il fanciullo dalle iridi marroni scosse il capo divertito, mentre un sorriso di scherno gli si dipingeva in volto. Non condivideva affatto quell'atteggiamento, soprattutto quando era così insistente e se non vi era nessun riscontro dalla parte opposta. Era vergognoso, ad avviso della ragazzo. Poi alcune parole lo ridestarono dall'osservare quella piccola scenetta che lo aveva fin ad allora intrattenuto. Non si voltò a guardare chi fosse, non gli interessava poi molto. Si sarebbe sicuramente trattato di uno dei tanti burberi avventori che sostavano al locale per rinfocillarsi.
Eppure i passi del nuovo arrivato si facevano sempre più vicini alle orecchie del ragazzo, finchè non si arrestarono. Una voce profonda e tonante lo fece voltare di scatto...Era la cameriera...

- Non credo che ci sia un valido motivo per il quale io non debba poter stare in compagnia. E in ogni caso, non stavo aspettando la fidanzata...-
Disse calmo e sorridente...
Osservò la sconosciuta, vestita in maniera "originale"...non era certo un tipico abbigliamento che si vedeva in giro per il mondo magico. Era piuttosto un abbigliamento che aveva qualche volta visto nella Londra babbana, e fu per quel motivo che non si stupì. Nessun interrogativo di troppo affiorò nella sua mente riguardo la donna...
- Se volete, terminato il vostro turno potete accomodarvi.. Nessun disturbo! -
Esordì garbato, indicando la terza sedia del tavolo, rimasta vuota...
- Nell'attesa, gradirei un Boombear, grazie. -
Sorrise segretamente alla donna, conscio della fermezza della sua voce in quella parodia tanto tipica del suo carattere, che pochi avevano avuto modo di conoscere completamente in tutte le sue sfaccettature. Gli unici che vi erano riusciti, in quell'istante, non erano più animati da spirito vitale, per quanto rimanessero sempre insiti nell'animo del coraggioso Corvonero, in quell'ultimo periodo solo come mai era stato. Si osservò qualche attimo intorno, soffermandosi sull'arredamento sobrio e tipicamente volgare del locale: gli uomini, al contrario delle donne, avevano una tendenza più spiccata nel frequentare certe tipologie di luoghi. Fu solo qualche secondo dopo che gli occhi tipicamente nocciola del ragazzo si soffermarono nuovamente sul volto maturo della donna.

 
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The Dark Soul
view post Posted on 23/9/2013, 21:41




Il rumore dei boccali appoggiati sul tavolo.
Gli scricchiolii delle sedie malferme.
L'odore di vecchio, che impregnava l'aria rendendola pesante.
Qualche rutto sonoro da parte dei più anziani frequentatori del Pub.
Le vocine stridule di quelle comari.
L'illuminazione volutamente tetra delle candele rosse.
Si beava di quel momento, mentre attendeva che il ragazzo, preso da chissà quale pensiero, si degnasse di rivolgersi a lei.
Aveva un viso grazioso, con dei lineamenti dolci, quasi femminili.
Gli occhi, nocciola, setacciavano l'ambiente circostante, quasi non si capacitassero di tanto disordinre.
Silenziosa lo scrutava ed incredula, alzò impercettibilmente il sopracciglio sinistro, quando il ragazzino aprì bocca.
Non voleva credere alle sue orecchie. Che faccia tosta aveva, credere che lei gli avesse proposto.. Sorrise, per non scoppirargli a ridere in faccia. Del resto era risaputo che detestava le persone piene di se. La convinzione nella voce del giovane Corvonero, quello era ciò che la irritava di più.
Passò entrambe le mani sul vestito, per appiattire leggermente le pieghe scure e pesanti dell'abito.
Adorava quel vestito, forse poteva dire che fosse il suo preferito. Chissà se poteva avere a che fare con il fatto che era un dono di Regulus.
Runya, il suo felino dagli occhi gialli, le saltò sulla spalla sinistra e prese ad osservare il giovane che, la sua padrona, aveva di fronte.
Dopo aver lisciato la testolina della sua gatta, decise di rispondere al giovane.

-Mi dispiace che tu abbia frainteso le mie parole.
Non era un'invito a farti compagnia, volevo semplicemente sapere cosa portarti da bere.


Sorrise, vagamente divertita e si allontanò.
Fece il giro del bancone, prese un bicchiere a base quadrata, alto e stretto e preparò la bevanda.
Dopo di ciò tornò dal ragazzo ed appoggiò il bicchiere di fronte al suo naso, sopra un poggia bicchiere di cartone
.

-Ti auguro una buona serata, se hai bisogno mi trovi dietro il bancone.


Esordì. La voce velata d'ironia, rimaneva costantemente gentile.
Non era sua intenzione offendere nessuno, semplicemente voleva mettere in chiaro le cose da subito.
Un'ultimo sguardo al ragazzo e poi si voltò, passò intorno ai tavoli per togliere i boccali vuoti e per prendere, se necessario, altre ordinazioni.
Tornò poi dietro il bancone e vi rimase, a giocherellare con il felino.
 
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