Vietato correre nei corridoi

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Josie.
view post Posted on 29/1/2014, 20:35




Era una giornata sterile ad Hogwarts e Josie si trascinava per i corridoi, avendo deciso di fare un giro di ricognizione al castello per imparare qualcosa in più e visitare qualche ala mai vista prima. La sua perlustrazione era iniziata dai sotterranei giocoforza, per la posizione della sua Sala Comune. Il prepararsi aveva richiesto poco tempo, giusto quello di infilare la divisa con lo stemma di Tassorosso e la cravatta nera e gialla, terribilmente in tinta con i lunghissimi capelli color carota, il tutto contornato da una buona dose di noia che trapelava dai suoi lineamenti, riflessi nello specchio.
Sbuffò con gli occhi azzurri rivolti al soffitto, spostando una ciocca dal viso, uscì da quel covo caldo e sicuro che ormai poteva chiamare "casa" e posò lo sguardo sul tetro corridoio cui si era ritrovata: una fievole luce filtrava in quel luogo, sembrava si trovasse lì per mera necessità ma non appartenesse a quel luogo, la paura le attanagliava lo stomaco ogni volta che si trovava lì da sola. Docile e facilmente impressionabile, la ragazzina corse per le scale e nemmeno si rese conto di essere nei pressi del pianerottolo del piano terra; imboccò il corridoio e cambiò repentinamente il passo: prima tanto veloce da poter scivolare e or quasi troppo lento. Si morse il labbro pensando che avrebbe potuto essere richiamata per aver corso per le scale e in corridoio: in una scuola avrebbe dovuto comportarsi in maniera un po' più accorta. era gremito di gente, di sicuro anche professori, qualcuno doveva certamente averla vista.

*La giornata inizia bene...*
Se non altro non si sentiva più avvolta dalle tenebre, il piano terra era indubbiamente luminoso, peccato ci fosse passata miliardi di volte. Si costrinse a fingere di non aver fatto nulla di sbagliato e ostentò falsa indifferenza, incrociando le mani dietro la schiena, le gote arrossate e un accenno di fiatone che la tradivano.
Si portò fino alle grandi finestre ad osservare la lenta danza della polvere alla luce dei raggi solari, il chiacchiericcio di sottofondo e tantissima gente intorno a lei. Forse in realtà non l'aveva notata nessuno, meglio così. Iniziando a perdersi con lo sguardo nella vastità della radura verdeggiante la calma prese via via piede scacciando l'ansia di ricevere un richiamo, si sarebbe sotterrata, timida ed orgogliosa com'era. Forse più tardi avrebbe fatto un salto in giardino, era inverno ma il sole illuminava pigramente il ventre della terra: la sua condizione atmosferica preferita.

 
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view post Posted on 29/1/2014, 20:54
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Rey era appena uscita dalla biblioteca per svagarsi,aveva letto un libretto sulle pozioni e si impegnava per scoprire delle pozioni da usare per scopi di scherzi (o meglio...sadismo puro),e sicuramente sarebbe tornata in biblioteca per studiare ancora le pozioni.
La giovane aveva il desiderio di fare amicizia,per fortuna era riuscita ad avere molti conoscenti in quella scuola,li non la trattavano male.
inizio' a correre per andare dalla sua amichetta,quella ragazza grifondoro che aveva incontrato il giorno precedente,voleva parlarle delle pozioni che aveva scoperto,lei amava le pozioni e sicuramente avrebbe apprezzato.
correndo ando' a scontrare contro una ragazza,una tassorosso ...proprio come suo padre...dopo lo scontro Rey cadde a terra
scusa... disse subito la serpina,come se non fosse caduta,si alzo',e dopo qualche secondo prese la roba da terra
 
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Josie.
view post Posted on 29/1/2014, 21:18




Sbam.
La sua quiete era stata interrotta e si trovava a terra, nemmeno si era resa conto del modo in cui era caduta, semplicemente un gran frastuono e una botta in testa, leggermente dolorante. Fece appena in tempo ad alzare il busto che sentì una voce femminile chiederle scusa, mentre portava una mano a toccarsi la nuca
"Auch... Figurati, non è nulla. Sono.. ehm.. abituata alle cadute, diciamo", arrossì fino alle punte dei capelli e squadrò la nuova incontrata (o doveva dire scontrata?), a giudicare dalla divisa era una Serpeverde ed era intenta a raccogliere da terra ciò che le era caduto nell'impatto. Mentre lei stava ancora semidistesa a girarsi i pollici, come un'idiota. Si alzò il più velocemente possibile per darle una mano, sentendosi in colpa per l'accaduto. Forse se non fosse stata vicino alla finestra ad ostruire il passaggio di per sé impraticabile... "Ti do una mano, è anche colpa mia", disse afferrando la prima cosa che le capitava tra le mani per porgergliela, evitando lo sguardo dell'altra, troppo imbarazzata per poterlo reggere. Ci mancava che inciampasse di nuovo nei suoi capelli come successo in sala comune e poteva vantare di una vasta rosa di figuracce, fece quindi ben attenzione a spostarli da dietro la schiena, in modo da poter tenere sott'occhio la chioma informe e leonina.
"Certo che ti sei portata dietro un sacco di roba!"
A quanto pareva non era l'unica a correre per i corridoi, la cosa la rinfrancò, per lo meno se avesse dovuto essere ripresa, sarebbe stata in compagnia, per la sfortuna della Serpe, che sembrava avere semplicemente fretta. Lei invece non aveva scusanti dalla sua parte... Ormai il pericolo era passato, perché continuava a preoccuparsene?

 
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view post Posted on 29/1/2014, 21:28
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Non essere autoconclusiva,non avrei accettato che mi prendevi la roba caduta e non puoi evitare il mio sguardo perche' io non guardo praticamente mai in faccia xD
ps: nn sn arrabbiata era x dirti :)


Rey sorrise,ma...era per l'ansia.
la ragazza si era messa velocemente all'opera prendendo i fogli caduti prima di lei e dandoglieli,per poi iniziare a parlare.
i livelli d'ansia erano alle stelle,cooosa? la ragazza parlava con lei, Rey con sguardo terribilmente spaventato fece un passo indietro in maniera goffa e balbettando parlo' a bassissima voce.
S-si i-io non capisco...niente A-aiuto... disse la ragazza spaventata,non la guardava negli occhi e si muoveva in maniera strana,sembrava Rainman,una vera e propria autistica,in parte lo era,era un Asperger,ma in quel momento d'agitazione e imbarazzo assurdo era proprio in uno stato ... ingestibile

Edited by Rey Shiny - 29/1/2014, 21:47
 
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Josie.
view post Posted on 29/1/2014, 21:47




Scusami, colpa mia :) Se vuoi modifico il messaggio, no problem


Continuando ad evitare accuratamente il volto della ragazza, Josie vide i piedi della compagna indietreggiare maldestramente e le sembrò che imprecasse sottovoce, sembrava quasi un sussurro e inizialmente non se ne curò, salvo poi percepire l'ultima parola: un aiuto stentato e pronunciato con voce tremante. La guardò e noto che la sua attenzione era rivolta altrove, che avesse visto qualcuno dietro di lei? Lì per lì rimase sbigottita, un po' dalla sua reazione e un po' dalla paura di quel qualcosa di ignoto che l'aveva fatta scaturire. Aveva bisogno di capire cosa, odiava non avere la situazione sotto controllo. Voltò la testa con preoccupazione, temendo di trovarsi nei guai. Gli attimi che le servirono a ruotare il volto le sembrarono i più lunghi della sua breve vita, il cuore le batteva a mille e lo stomaco era stretto da una morsa invisibile, non riusciva nemmeno a respirare dalla paura. Incredibile la soggezione che possono mettere gli adulti ai ragazzini.
Dietro di lei, nessuno degno di nota, o almeno così le pareva. Si lasciò andare ad un sospiro di soddisfazione: l'aveva scampata, non sembrava stagliarsi nessun pericolo all'orizzonte.
Nonostante ciò, continuava a non spiegarsi la reazione della Serpeverde, quasi avrebbe preferito trovarsi Mastro Gazza alle spalle, pronto a rimbeccarle per una qualche infrazione ad un punto del regolamento inventato sul momento, per il gusto sadico di spaventare i nuovi studenti e - perché no? - per l'invidia di tanto potere magico attorno a sé.

"Hai per caso visto qualcosa? Sembri stravolta"
Complice la sua indole, Josie era davvero, davvero preoccupata.

 
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view post Posted on 29/1/2014, 21:57
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non modificare xk poi dovrei farlo anch'io ed e' un casino assurdo xD


Rey prese un respiro profondo e guardo' a terra cercando di spiegarsi,l'ansia era tanta,non sapeva come gestirla e per di piu' non sapeva cosa fare,cosa dire.. Nulla tu eri... tranquilla...hai preso la roba...mi ha spaventato...non sono abituata con questo strano comportamento chi poteva immaginare che quella ragazza amava le arti oscure e gli incantesimi letali? lei non fingeva in nessuna delle due cose,semplicemente le spaventavano altre cose. Spero di non averti fatto male disse la ragazza serpeverde mentre inizio' a prendere il respiro e tranquillita'
 
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Josie.
view post Posted on 29/1/2014, 22:11




Quella ragazza era un vero e proprio rebus per Josie e lei non era mai stata capace di risolverne uno che fosse leggermente più complicato di quelli per i bambini delle elementari. La Serpeverde si stava rivelando un enigma, le aveva risposto con un'aria così fragile e dimessa che la rossa fu quasi mossa a compassione, senza sapersi spiegare il perché. Sembrava avesse avuto quella reazione per il semplice fatto di aver ricevuto aiuto in una cosa così banale come raccogliere oggetti da terra, era la prima Serpeverde che incontrava durante la sua permanenza e non se li era di certo figurati così gli studenti di quella casata...
"Non ho fatto nulla di orripilante, volevo solo esserti d'aiuto.. Comunque no, non mi sono fatta male, tu piuttosto? Comunque mi chiamo Josie, forse è il caso di alzarci, che dici?"
L'ansia di aver fatto qualcosa di sbagliato la fece parlare fin troppo velocemente, si pentì subito dopo aver chiuso bocca. L'altra ancora non la guardava, ma respirava visibilmente con più tranquillità, il petto si gonfiava ad una velocità normale e piano piano sembrava distendere i propri nervi. Josie non se ne accorse, presa com'era dallo sconforto, senza però darlo a vedere.

 
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view post Posted on 29/1/2014, 22:26
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Rey sorrise alzandosi e iniziando a parlare in maniera parzialmente tranquilla. Sono Rey del primo anno disse guardando la divisa da taasorosso della ragazza,le ricordava suo padre,e come suo padre lei era sbrigativa nelle azioni,non era lenta nei riflessi anzi.. Comunque scusa se ti ho spaventato...ma mi sono spaventata anch'io..
 
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Josie.
view post Posted on 30/1/2014, 17:44




La conversazione si stava un po' sbloccando e finalmente si era arrivati alle presentazioni. I genitori di Josie le avevano insegnato sin da piccola a mostrarsi educata e non nascondere il suo nome a nessuno per non sembrare sgarbata o maleducata; a nessuno se non ai malviventi, a chi offre le caramelle ai bambini, agli individui loschi e ad un sacco di altre categorie di persone che non ricordava, un po' come le sfuggiva sempre l'ultimo dei sette difetti di Afrodite. Si stava un po' perdendo nei suoi pensieri ma l'alzarsi di Rey - così aveva appena finito di dire, ormai in piedi - la risvegliò da quel principio di torpore: svegliarsi presto la distruggeva, così abituata a degnare il mondo della sua presenza solo a mattino inoltrato. Si affrettò ad alzarsi, ancora in ginocchio sul pavimento. Aveva volontariamente aspettato una risposta dell'altra, nello sciocco pensiero che Rey preferisse rimanere sul pavimento, a portata di nano e non di adulto, se non per inciampare. Aveva visto i nani per la prima volta alla banca e l'avevano profondamente affascinata - oltre ad averle fatto una gran tristezza, destinati ad essere bassi per tutta la vita.
- Io sono Jos.. Oh, te l'ho già detto! Scusami, ero sovrappensiero -
Cos'altro le aveva detto Rey? Non aveva prestato molta attenzione, se ne vergognò parecchio, sentendosi le orecchie in fiamme. *Certo, si era spaventata!*
- Per cosa ti sei spaventata, poi? Non... -
Stava per iniziare a formulare una seconda domanda, con l'intenzione di chiederle se aveva qualche impegno, visto che si erano trovate riverse a terra a causa della corsa di una e della posizione dell'altra, ma si morse il labbro per ricordarsi di star zitta, non dire troppe cose di seguito e non apparire invadente. Si era già presa un gran spavento, non voleva fare né dire nulla di avventato, così quel cenno di una nuova domanda si perse nell'aria.

 
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view post Posted on 30/1/2014, 18:07
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Rey stava guardando la ragazza,o meglio i suoi piedi,l'agitazione si stava allentando mi spavento per le cose in cui non dovrei spaventarmi,ho difficolta' ad adattarmi in una situazione sociale disse la ragazza con tutta franchezza sorridendole,dovrebbe sentirsi meglio dopo un sorriso,forse..
Sai che sei tassorosso come mio padre? Disse ulteriormente la serpina osservando la gente attorno,aveva paura di rimanere a corto d'agomenti come con la grifondoro di ieri e quindi... stava gia' pensando ad un argomento da affrontare
 
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Josie.
view post Posted on 30/1/2014, 18:33




La frase di Rey inizialmente la lasciò con un gran vuoto allo stomaco, così profondo da sembrare incolmabile, forse perché la capiva, riusciva perfettamente a calarsi nei suoi panni. Pur conoscendo le etichette e le convenzioni sociali, assai raramente le capitava di tramutare in fatti ciò che conosceva in teoria ed alcuni degli strafalcioni che aveva fatto fino ad ora lo dimostravano ampiamente; nonostante tutto il sorriso della sua interlocutrice la contagiò, attraversando l'aria e giungendo a lei in una climax che la fece esordire con una risata cristallina e a stento trattenuta:
"Ahahah, parli con una che in Sala Comune è caduta faccia a terra in una situazione, per così dire, mondana e che prima di poter anche solo pensare di dire qualcosa, solitamente ci rimugina su per così tanto tempo che si ritrova da sola prima di fare "a"", avendo ricevuto una buona dose di sincerità si sentì in dovere di ricambiare alla stessa maniera. Nonostante l'altra stesse via via calando le sue difese, Josie notò che i loro sguardi non si erano ancora incrociati. Magari l'aveva guardata mentre stava raccogliendo le sue cose, comunque in un momento in cui lei non stava ricambiando l'occhiata. La cosa un po' la infastidiva, era curiosa di vedere bene il suo volto, quella curiosità morbosa ed insensata tipica dei giovani, così impazienti di arrivare alla chiave di volta di ogni cosa.
Decise di osare.

"Sarà per questo che non riesci a guardarmi negli occhi?", la buttò lì scherzosa, con finta indifferenza e cercò di dar meno peso possibile alla frase, affiancandone subito un'altra: "Deve esserci qualcosa di Tassorosso in te, allora! Volenti o nolenti, prendiamo sempre qualche tratto dai nostri genitori... Eccetto che in casi particolari".
Quello dei genitori era sempre un argomento difficile: così tanti ed indicibili sentimenti contrastanti che portavano a dire una marea di bugie o vergognarsi, che si stessero aggrovigliando nella tela del ragno?



Edited by Josie. - 30/1/2014, 18:51
 
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view post Posted on 30/1/2014, 18:52
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La ragazza aveva fatto duemila domande insieme,Rey spalanco' gli occhi per poi guardare il vuoto con uno sguardo orribile,sembrava sadica,uno sguardo cattivo e omicida,faceva paura,il suo sguardo era una cosa indescrivibile. odio mio padre e la mia famiglia...non posso essere tassorosso come quella gentaglia! esclamo' Rey con una voce a dir poco inquietante,aveva un che di profondo e metallico,non sembrava la sua voce naturale,che benche' fosse piu' bassa di una donna media,comunque non era una voce simile a quella di un mostro.
poi torno' 'normale' e continuo'
Non odio tutti i tassorosso ma la mia famiglia disse Rey,in effetti era convinta che rientrava nelle eccesioni che diceva la ragazza,suo padre era paziente e lei era nata con l'ultimo dolore,suo padre era buono e lei era una che voleva bene solo ai pochi eletti.
suo padre era un paziente ed onesto lavoratore e lei era una che voleva solo il meglio anche a discapito degli altri,suo padre la voleva auror (anche perche' lui non aveva coraggio di affrontare i maghi oscuri) e lei voleva essere mangiamorte.
Comunque non guardo perche' sono asperger concluse convinta che poi avrebbe dovuto spiegare e che dopo la spiegazione avrebbe avuto una scena pietosa
 
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Josie.
view post Posted on 30/1/2014, 21:23




Rey sembrava provare un odio intrinseco verso la sua famiglia ma soprattutto verso suo padre, le cause a Josie erano ignote e chiedere delucidazioni non le interessava, era consapevole che ognuno ha le proprie tribolazioni proprio come lei, la differenza tra le due ragazze stava nel fatto che per la Tassorosso tutto ciò era indifferente, in una forma di leggero ed apparente egoismo che celava indubbia voglia di riscattarsi e non lasciare che la propria vita venisse condizionata da eventi passati che non riguardavano se stessa in prima persona ma i propri genitori.
Era certo ciò: Rey talvolta la spaventava.
In quest'ultima battuta la piccola Asher aveva notato un cambiamento di voce a dir poco destabilizzante e non trattenne un passo indietro. Era normale per un'undicenne avere certi scatti? Che fosse bipolare? Aveva giustificato il proprio limite in merito al guardare in faccia le persone dicendo di essere "un asperger", ma Josie non aveva idea del significato di quella parola ed in ogni caso le cose non le quadravano.
La Serpeverde aveva gli occhi verde smeraldo, in perfetto abbinamento con lo stemma della sua casata, li aveva spalancati fissando nel nulla, alla Tassorosso sembravano vuoti, vitrei, quasi spenti, carichi d'odio e - le pareva - di tristezza ed angoscia. Convinse se stessa con discreti risultati che quel che aveva visto era stato frutto della sua immaginazione e della sua mente provata dalla stanchezza.

"Sono felice che non mi odi per principio a causa della tua famiglia, però... Ci vedi benissimo, mi sembra, immagino sia una di quelle cose che non mi è dato sapere. Vuol dire che non riuscirai mai a vedere il colore dei miei occhi!".
Le sorrise, ma non appena ebbe la consapevolezza che non l'avrebbe mai visto, la piega delle sue labbra si fece triste.
Dimenticava qualcosa.
*Ah, sì!*
"Asperger? Non so cosa voglia dire, ma... Pensavo fossi Serpeverde".
Josie e Rey sembravano avere in comune un fiume di problemi e pensieri che nessuno probabilmente sarebbe mai stato capace di guadare, la differenza tra ciascun individuo risiedeva da sempre nel modo in cui il singolo affronta la propria oscurità.

 
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view post Posted on 30/1/2014, 21:49
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Rey scoppio' a ridere,asperger non era una casa,nonono!
rise tanto,cercando di fermarsi,all'inizio non ci riusci' ma dopo ci riusci' e inizio' a parlare.
Asperger non e' una casata,comunque si sono serpeverde...
Asperger... e' tipo ...
e ora come lo avrebbe spiegato alla tassina davanti a lei? vedi...un asperger ha difficolta' a socializzare,interessi ossessivi e altre cose.. disse Rey dondolandosi in piedi mentre guardava in basso,era in ansia,chissa' cosa poteva fare ora...picchiarla? molti la discriminavano quindi era quello che le veniva in mente
 
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Josie.
view post Posted on 30/1/2014, 22:24




Sentir ridere Rey di una risata pura e spensierata tranquillizzò Josie che era convinta di essere di pessima compagnia. Rey rideva di lei, così le sembrava, ma non le importava. Che una ragazzina di undici anni non conoscesse tutto del mondo le appariva più che lecito. Ecco, magari le sue conoscenze erano inferiori alla media di Hogwarts, tra gente cresciuta con la consapevolezza delle proprie doti magiche e con un vissuto differente al suo, anche se possibilmente simile in alcuni punti, ad esempio la lettera di ammissione alla scuola di magia e stregoneria.
La sua ignoranza le aveva fatto meritare una figuraccia, ma per Josie non era difficile evitare di prendersi sul serio; la spiegazione della Serpeverde non la inquietò, anche se l'altra dondolava sul posto come in attesa del verdetto di un giudice. Lei non era lì per giudicare come Rey non lo era per non essere giudicata, questo atteggiamento "tollerante" Josie lo doveva a sua madre e chissà cosa Rey inconsapevolmente aveva preso dai suoi e cosa ancora rinnegava loro.

"Non pensavo fosse una casata, però... Non so cosa mi sia passato per la mente. Non conosco tutto del mondo magico così credevo... Lasciamo perdere.
Comunque immagino sia uno di quei pomposi nomi dati da chissà quale strizzacervelli signor Nessuno ad un comportamento normalissimo. Sai... "
si avvicinò pochissimo per farsi sentire meglio e poter così abbassare il tono di voce, mantenendosi ad una sorta di distanza di sicurezza, per non spaventare la compagna che le sembrava così fragile e forte al tempo stesso "a volte penso che i veri schizzati siano loro, pronti a stilare una lista di casi umani!"
Prese fiato e si arrotolò sull'indice una ciocca di capelli, come faceva con la cornetta del telefono a casa dei suoi genitori.
"Se andassi da uno psicologo chissà che mi direbbe".
Lo disse così assorta nei suoi pensieri che sembrò più una frase rivolta a se stessa, udibile però da Rey.

 
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28 replies since 29/1/2014, 20:35   349 views
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