| Aveva lasciato che l’uomo si prendesse, per riflettere, tutto il tempo di cui aveva bisogno. Quella che gli aveva posto, lo sapeva, era una domanda insidiosa ed era giusto dargli il tempo di elaborare una risposta adeguata. Nel frattempo, aveva deciso di sfruttare quei minuti per osservare l’espressione del suo interlocutore: le era parso un po’ agitato, all’inizio, ma aveva ignorato la cosa. Dopotutto, erano nel corso di un colloquio di assunzione, era normale che fosse un po’ agitato, non esserlo avrebbe denotato eccessiva sicurezza nonché un pizzico di superbia. Sapere, anche se indirettamente, che Zimmerman aveva messo in conto di poter fallire l’aveva decisamente ben disposta nei suoi confronti: aveva sempre apprezzato le persone umili e consapevoli delle loro possibilità. Anche se questo non era sufficiente per fare quel lavoro. No, lei aveva ben presente cosa cercasse nei suoi giornalisti e il suo interlocutore sembrava essere sulla buona strada per entrare di diritto a far parte della redazione. Ma aveva ancora bisogno di porgli qualche domanda, per essere assolutamente certa di non sbagliare. Non avrebbe durato molto, sapeva bene che chiunque puntava a fare buona impressione, dando anche risposte non rispondenti al vero, ma il suo obiettivo era duplice: innanzi tutto, reperire le informazioni dal diretto interessato, poi, dopo l’assunzione, verificare se si trattasse solo di parole o anche di fatti. Nel primo caso, niente le impediva di licenziarlo. Era comunque inutile perdersi in quei pensieri, ricordò a se stessa, quindi, dopo aver fatto mente locale, decise di porre un’ulteriore domanda: -Bene, signor Zimmerman, ciò che ha detto rispecchia esattamente la politica che abbiamo intenzione di adottare. Se non le dispiace, però, vorrei porle un’altra domanda.- E a quel punto tacque: aveva ben chiaro in testa cosa voleva sapere, ma doveva esporlo all’uomo nel modo corretto, era una cosa un po’ complessa. Qualche istante dopo, stabilito come procedere, tornò a fissare l’uomo di fronte a lei -Come si comporterebbe, nel caso in cui si trattasse di portare alla conoscenza di tutti argomenti delicati, come ad esempio, le conseguenze dell’evacuazione di Hogwarts? Credo ne avrà sentito parlare, è un argomento che è stato molto trattato all’epoca, e in questi giorni è tornato alla ribalta.- Soprattutto dopo l’articolo di quell’anonimo, ma quello preferì tenerlo per sé. Non le interessava sapere se l’uomo avesse collegato il suo nome a quello presente nei due articoli riguardanti l’evacuazione, non importava che idea avessero gli altri di lei, non dopo ciò che aveva letto. Quello che voleva sapere era altro e si premurò di spiegarlo all’aspirante giornalista: -Ciò che voglio sapere è: a cosa darebbe maggiore importanza? Perseguirebbe l’informazione e la ricerca di notizie a tutti i costi? Anche a costo di tirare fuori informazioni che potrebbero essere pericolose per lei o per altri? O che magari potrebbero far soffrire qualcuno?- Non era riuscita a trovare termini migliori, sperò di essere stata chiara: in caso contrario, l’uomo avrebbe potuto chiedere delucidazioni. Si premurò di dirglielo. -Se non sono stata chiara, lo dica pure liberamente, a volte mi capita.-
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