Got to work., Colloquio

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‚brokenSMILE
view post Posted on 5/3/2014, 21:29




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Il gran giorno era arrivato. La sera precedente, prima di andare a dormire, si era già preparato i vestiti da usare durante il colloquio. Era talmente contento che quella sera aveva cucinato lui, senza andare nella casa dei suoi genitori per chiedere del cibo. Era un ragazzo molto intelligente, sempre stato, ed infatti i suoi insegnanti, quando studiava ancora ad Hogwarts, lo stimavano molto e lo consideravano un grande esempio di studente modello. Aveva la testa ma era anche pigro, fin troppo pigro. Pensava che con i voti massimi all'esame M.A.G.O potesse accaparrarsi tutti i posti di lavoro che voleva ma, invece, non era così. Rimase a bighellonare, facendo mestieri che mai si sarebbe sognato di fare, per un bel po' di tempo ma ora, ormai venticinquenne, si era finalmente deciso di crescere e di diventare più responsabile: nella vita non serviva solo materia grigia ma anche tanta voglia di fare, quella che a lui era mancata per lungo periodo. Ora voleva cambiare e ricominciare dando un nuovo senso alla sua vita. Era stato presuntuoso, troppo orgoglioso... Sognava di lavorare al Ministero o di insegnare ad Hogwarts. Alla fine successe che finì a lavorare come tuttofare da privati. La gente si aspettava da lui una brillante carriera da scrittore, da dipendente ministeriale, da professore... Non successe nulla di questo. Il Fato, a quanto pareva, volle punirlo per il suo atteggiamento da smorfioso, insegnandogli una dura ma utile lezione di vita. Aveva finalmente appreso il valore dell'impegno, di quanto fosse importante agire oltre che a parlare. Si era svegliato, quel giorno, molto entusiasta e per nulla nervoso, non si sentiva mai insicuro o inadeguato, il suo carattere lo impediva. Non provò nervosismo nemmeno ai M.A.G.O e ai G.U.F.O. Dopo il risveglio, la prima cosa che fece fu quella di andarsi a lavare il viso per svegliarsi completamente. In seguito andò in cucina per fare una colazione abbandonante. Non mangiava così tanto di prima mattina da tantissimo tempo. Il bello era che non sapeva nemmeno perché gli fosse venuta una tale voglia di mangiare. Si rese conto solo in seguito del fatto che per la prima volta in tutta la sua esistenza, era agitato per qualcosa. Incredibile, era finalmente diventato abbastanza umile da esser agitato per qualcosa. Stava mangiando per nervosismo, come facevano giovani maghi e le giovani streghe quando erano emozionati per un avvenimento importante. Si vestì in modo del tutto rispettoso, anche se l'eleganza, francamente, era una norma per lui. Si diresse, tra un bel respiro profondo e un altro, verso la sede della Gazzetta. Entrò, ritrovandosi davanti una donna che era quasi sicuramente la segretaria. Buongiorno, saprebbe condurmi dal capo redattore della Gazzetta? Chiese sorridendo per poi guardarsi attorno. C'erano davvero un sacco di persone al lavoro lì... Quanto desiderava poter far parte di quei lavoratori! Scusi, il mio nome è Karl Zimmermann. Aggiunse in seguito, dimenticare di presentarsi era una specie di abitudine per lui, oramai. La donna annuì, invitandolo a seguirla. *Finalmente il momento atteso è giunto* Pensò, ritrovandosi davanti ad una porta. La segretaria bussò ed una voce proveniente dall'interno disse "Avanti". In un batter d'occhio finì dentro la stanza, andandosi a sedere su una sedia di fronte ad una cattedra. Salve, Karl Zimmermann Disse, mentre aveva il cuore a mille, porgendo la propria mano.
 
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view post Posted on 6/3/2014, 20:37
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Anche quel giorno, era da poco iniziata l’ennesima giornata di lavoro. Non credeva che potesse esistere un lavoro più impegnativo di quello di docente ad Hogwarts e quando Vincent le aveva proposto di affiancarlo aveva accettato volentieri, lieta di potergli essere utile e sicura che quell’occupazione non avrebbe tolto comunque troppo tempo alle sue altre aspirazioni. E invece aveva per l’ennesima volta fatto i conti senza l’oste: quel giornale aveva un serio bisogno di essere riorganizzato, la politica di Persefone poteva essere giusta per l’amica ma lei aveva già avuto modo di esporle il suo punto di vista in proposito che era piuttosto differente. Ecco perché quel lavoro la impegnava più di quanto si sarebbe potuto immaginare. La cosa le dispiaceva solo in parte: aveva intenzione di portare a buon fine le cose di cui si occupava e di fare in modo che nessuno avesse da ridire. Certo, non poteva avere la certezza assoluta che nessuno mai l’avrebbe contestata, ma questo non doveva impedirle di dare il massimo. Quel giorno, poi, doveva essere particolarmente concentrata: avrebbe esaminato un aspirante giornalista. Erano mesi che non le capitava più di fare un colloquio di assunzione stando dall’altra parte, l’ultimo era stato a Hogwarts in occasione dell’assunzione della Pride quella che sembrava ormai una via fa. Non era sicura di come sarebbe andato quel colloquio, si trattava di una “prima volta” anche per lei. Ma in fondo, non doveva essere poi così difficile, no? Doveva soltanto modificare leggermente le domande che gli avrebbe fatto. Mentre era presa in quelle riflessioni, qualcuno bussò alla porta
-Avanti- A quel punto, non le restava che calmarsi e fare mente locale: qual era la cosa più giusta da chiedere a un aspirante giornalista? Non lo sapeva, ma di certo si sarebbe inventata qualcosa. L’uomo che fece ingresso porgendole la mano era piuttosto alto, moro e con gli occhi castani. Si presentò come Karl Zimmerman, porgendole la mano. Gli rispose con un sorriso, porgendogli a sua volta la destra e stringendola:
-Piacere signor Zimmerman, il mio nome è Caroline Dalton. Si accomodi pure.- Una volta che l’uomo ebbe preso posto, si accomodò a sua volta, pronta a cominciare, nel modo classico in cui aveva sempre iniziato tutti i colloqui.
-Mi dica, cosa l’ha spinta a scegliere di fare domanda proprio per questo lavoro?- Si era dovuta trattenere per non dire “questa cattedra”, maledetta forza dell’abitudine. Chissà come sarebbe proseguito il colloquio.
 
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view post Posted on 7/3/2014, 15:48




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Doveva essere sincero con sè stesso... Non si aspettava per nulla una donna così, almeno a pelle, gentile. Di solito i capo redattori di un qualsiasi giornale erano tutti sempre stressati, nervosi, con i capelli spettinati ed un modo di parlare brusco e forte. Di primo impatto non gli era parso un capo con cui si era probabile una difficile collaborazione lavorativa, anzi. Gli aveva dato una forte impressione di essere qualcuno con cui si poteva benissimo dialogare, magari su qualche articolo, in modo tranquillo e costruttivo. Era una donna che non sembrava per nulla altezzosa come qualunque altro capo redattore. Sì, ne aveva conosciuti alcuni nella sua vita e non facevano altro che trattare gli aspiranti giornalisti come se loro fossero degli dei col compito di giudicare qualcuno. Certo, per occupare un ruolo del genere ci voleva gavetta e talento ma gli pareva sbagliato atteggiarsi in quel modo. Magari sbagliava pure sul conto della donna, forse pure lei si sarebbe rivelata una bestia selvaggia pronta a far fuori la gente per un minimo errore. La voce comunque era quella di una persona generosa e umile, non di qualcuno cattivo o di particolarmente severo. Si sedette, continuando a sorridere, sperando solo che facendo così guadagnasse qualche punto in più e non di sembrare uno sciocco. Lei gli chiese cosa portò il giovane ragazzo a chiedere domanda proprio come giornalista della Gazzetta del Profeta. Beh, dire la verità si aspettava già una domanda del genere... Di colloqui ne aveva svolti tanti ed un datore di lavoro chiedeva sempre qualcosa di questo tipo all'inizio. Tuttavia non riusciva a capire il perché fosse necessaria qualcosa che aveva una risposta così banale e scontata. Perché mai un ragazzo poteva chiedere di entrare cme giornalista nella gazzetta più letta dai maghi? La risposta poteva essere solo una: perché scrivere era una grande passione e perché lavorare per un prestigioso giornale era il sogno di tutti coloro che volevano diventare giornalisti. Sono da tempo in cerca di un lavoro, di un lavoro che mi portasse a guadagnare qualcosa per vivere e di un lavoro che, allo stesso tempo, mi potesse piacere. Ho sempre avuto una grande passione per la scrittura, ancor prima che frequentassi Hogwarts. Presentandomi qui, cerco di coronare il mio sogno e di diventare qualcuno. E poi entrare nella redazione della Gazzetta Del Profeta è senza dubbio l'ambizione di tutti i giornalisti del Mondo Magico, pubblicare un proprio articolo nel giornale più famoso di tutti sarebbe motivo di orogoglio per me. Disse, non era mai stato così sincero in vita sua. Normalmente avrebbe deciso di tirare fuori una risposta più d'effetto, di quelle che il signor Harrison, un vecchio anziano incontrato una sera ai Tre Manici di Scopa mentre si ubriacava, gli aveva insegnanto. Probabilmente però il suo mentire è proprio quello che gli ha dato la sfortuna di non raggiungere mai il posto di giornalista, questa volta voleva essere sincero, magari così, il fato lo avrebbe finalmente graziato con un po' di fortuna.
 
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view post Posted on 10/3/2014, 03:07
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Non era mai stata una persona che aveva fretta, soprattutto in occasioni come quella. Riteneva che chi affrontasse un colloquio dovesse avere la possibilità di gestirlo al meglio e questo implicava non mettergli fretta di alcun tipo. Per quanto qualcuno avesse potuto provare a immaginare le possibili domande e prepararne preventivamente le risposte, molti fattori potevano contribuire a cambiare il corso degli eventi. Primo tra tutti l’emozione del suo interlocutore. Se non fosse stato in grado di gestirla, sarebbe stato in notevole difficoltà nel momento in cui si fosse trovato a confrontarsi con alte cariche quali il Ministro o la Preside di Hogwarts, cui poteva sempre capitare un’intervista. E se poteva accettarlo da un ragazzino, ad un adulto era richiesta una maggiore professionalità ed un maggior controllo. Il secondo era, ovviamente, la non conoscenza della persona che ci si sarebbe trovati di fronte: pur potendo fare delle ipotesi, ognuno era unico nel suo genere, con un bagaglio di esperienze e conoscenze differente e questo comportava un approccio differente alla stessa situazione, nonché differenti aspirazioni. E differenti motivazioni. Per questo aveva posto quella domanda apparentemente banale: doveva capire di quale categoria facesse parte il ragazzo che aveva di fronte. Nel frattempo, mr Zimmeman si era accomodato di fronte a lei. Per un istante l’idea di offrirgli la classica tazza di the che i suoi ex colleghi di Hogwarts erano soliti elargire in quelle occasioni, la colse, ma resistette. Non sarebbe stato da lei, non in un’occasione simile. Aveva sempre ritenuto che simili dettagli in quelle particolari circostanze non servissero ad altro che a distogliere l’interlocutore da quello che era il suo obiettivo principale e non ci aveva mai tenuto a mettere in difficoltà le persone. Mentre lei si faceva trasportare da tutte quelle riflessioni, Zimmerman rispose alla sua domanda. La risposta era stata quanto mai banale e prevedibile ma non dubitava che fosse l’unica che poteva dare sinceramente. Annuì riflettendo sulla domanda successiva, per poi rivolgersi nuovamente a lui.
-Signor Zimmerman, ha parlato di ambizione, di sogni e di orgoglio. Poniamo il caso che per raggiungere simili obiettivi le sia richiesto di scrivere un articolo, contenente, lei sa per certo, bugie per la maggior parte. Come si comporterebbe? Lo farebbe? O rinuncerebbe all'incarico? O cercherebbe un’altra soluzione?- Gli aveva dato tutte quelle possibilità nella speranza che non si limitasse ad attaccarsi alle sue parole. Ed era anche un modo per sapere con chi avevano a che fare. Lei e Vincent avevano un’idea precisa della politica che intendevano attuare e i nuovi assunti avrebbero dovuto adeguarsi. Non voleva altri Lucas Scott.
 
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‚brokenSMILE
view post Posted on 11/3/2014, 20:46




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Iniziava a distendere i nervi, non era più agitato. Doveva solamente rispondere ad alcune domande, senza sentire alcun tipo di pressione... Se era destino, sarebbe entrato come giornalista nella redazione della Gazzetta. All'inizio dell'emozione c'era, si sentiva leggermente agitato ed era un po' bloccato nel parlare ma ora era tutto passato. Anche per un mago adulto come lui era normale sentirsi nervoso durante un colloquio di lavoro importante, se fosse stato un datore di lavoro avrebbe considerato ciò una cosa positiva: era solo un segno che quel colloquio era importante e che la persona ci teneva veramente. Poi ovviamente ognuno aveva le proprie posizioni, le proprie idee e le proprie opinioni. La risposta che aveva dato alla donna era probabilmente stata la risposta di mille altri aspiranti giornalisti ma era la risposta più vera che potesse dare. Non voleva dire sciocchezze, inventarsi le cose per apparire più "interessante" agli occhi della capo redattrice. Meglio essere banali che falsi, dopotutto no? Lei sembrò poco convinta delle parole di Karl e decise dunque di porgli una domanda che gli lasciasse più libertà nel replicare. Era una domanda difficile a cui rispondere non tanto per il contenuto della domanda in sè ma perché l'ex Corvonero non sapeva davvero cosa dire. Era sempre stato un ragazzo capace di fare qualunque cosa per raggiungere i propri obiettivi, nella sua vita aveva fatto cose sbagliate solo per tentare di arrivare alla vetta a cui puntava, era sempre stato pronto a usare anche i mezzi sbagliati per ottenere ciò a cui ambiva. Crescendo però, inizò ad essere più consapevole di quanto fossero importanti i valori che sua madre aveva cercato, forse inutilmente, di tramandargli. Valeva davvero la pena scrivere cose false su qualcuno o su qualcosa per ricevere fama ed attenzione? Non ne era certo. Sapeva che non era il massimo, eppure la via facile verso la gloria lo aveva sempre sedotto e tentato. Prese qualche secondo per riflettere mentre guardava la sua interlocutrice, in attesa. Sa, non sono una persona ipocrita, l'ipocrisia è una tra le cose che odio di più per cui voglio essere sincero mentre le parlo. La via facile ha sempre attirato tutti, neanche il mago più onesto di tutto il Mondo Magico non ha mai avuto il pensiero di prendere la strada più semplice, facendo ricorso a culunnie, bugie e mezzucci sporchi. Iniziò a dire, fermandosi un attimo prima di arrivare al succo del discorso. Non nego che io, di fronte ad una proposta simile, non sarei attirato dall'idea di raggiungere i miei obiettivi seppur facendo il male. Come giornalista, però, il mio lavoro è quello di scrivere cose vere, cose che io posso ritenere vere avendo come base diverse fonti. Come giornalista, il mio compito è riportare queste presunte, dico così visto che non si può mai essere sicuri di nulla, verità senza modificare nulla. Detto ciò, mi rifiuterei certamente ti scrivere menzogne non solo perché viola tutti i valori che un mago che vuole fare questo mestiere dovrebbe rispettare ma anche perché, e di questo sono sicurissimo, potrei raggiungere i medesmi obiettivi con le mie sole abilità, senza l'utlizzo di bugie. Disse, in tutta sincerità. Il fine non giustifica mai i mezzi, il bene si ottiene solo con il bene; la soddisfazione di essere un giornalista noto agli abitanti di Londra e del mondo non si può ottenere veramente usando la via più facile.
 
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view post Posted on 12/3/2014, 13:01
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Aveva lasciato che l’uomo si prendesse, per riflettere, tutto il tempo di cui aveva bisogno. Quella che gli aveva posto, lo sapeva, era una domanda insidiosa ed era giusto dargli il tempo di elaborare una risposta adeguata. Nel frattempo, aveva deciso di sfruttare quei minuti per osservare l’espressione del suo interlocutore: le era parso un po’ agitato, all’inizio, ma aveva ignorato la cosa. Dopotutto, erano nel corso di un colloquio di assunzione, era normale che fosse un po’ agitato, non esserlo avrebbe denotato eccessiva sicurezza nonché un pizzico di superbia. Sapere, anche se indirettamente, che Zimmerman aveva messo in conto di poter fallire l’aveva decisamente ben disposta nei suoi confronti: aveva sempre apprezzato le persone umili e consapevoli delle loro possibilità. Anche se questo non era sufficiente per fare quel lavoro. No, lei aveva ben presente cosa cercasse nei suoi giornalisti e il suo interlocutore sembrava essere sulla buona strada per entrare di diritto a far parte della redazione. Ma aveva ancora bisogno di porgli qualche domanda, per essere assolutamente certa di non sbagliare. Non avrebbe durato molto, sapeva bene che chiunque puntava a fare buona impressione, dando anche risposte non rispondenti al vero, ma il suo obiettivo era duplice: innanzi tutto, reperire le informazioni dal diretto interessato, poi, dopo l’assunzione, verificare se si trattasse solo di parole o anche di fatti. Nel primo caso, niente le impediva di licenziarlo. Era comunque inutile perdersi in quei pensieri, ricordò a se stessa, quindi, dopo aver fatto mente locale, decise di porre un’ulteriore domanda:
-Bene, signor Zimmerman, ciò che ha detto rispecchia esattamente la politica che abbiamo intenzione di adottare. Se non le dispiace, però, vorrei porle un’altra domanda.- E a quel punto tacque: aveva ben chiaro in testa cosa voleva sapere, ma doveva esporlo all’uomo nel modo corretto, era una cosa un po’ complessa. Qualche istante dopo, stabilito come procedere, tornò a fissare l’uomo di fronte a lei
-Come si comporterebbe, nel caso in cui si trattasse di portare alla conoscenza di tutti argomenti delicati, come ad esempio, le conseguenze dell’evacuazione di Hogwarts? Credo ne avrà sentito parlare, è un argomento che è stato molto trattato all’epoca, e in questi giorni è tornato alla ribalta.- Soprattutto dopo l’articolo di quell’anonimo, ma quello preferì tenerlo per sé. Non le interessava sapere se l’uomo avesse collegato il suo nome a quello presente nei due articoli riguardanti l’evacuazione, non importava che idea avessero gli altri di lei, non dopo ciò che aveva letto. Quello che voleva sapere era altro e si premurò di spiegarlo all’aspirante giornalista:
-Ciò che voglio sapere è: a cosa darebbe maggiore importanza? Perseguirebbe l’informazione e la ricerca di notizie a tutti i costi? Anche a costo di tirare fuori informazioni che potrebbero essere pericolose per lei o per altri? O che magari potrebbero far soffrire qualcuno?- Non era riuscita a trovare termini migliori, sperò di essere stata chiara: in caso contrario, l’uomo avrebbe potuto chiedere delucidazioni. Si premurò di dirglielo.
-Se non sono stata chiara, lo dica pure liberamente, a volte mi capita.-
 
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‚brokenSMILE
view post Posted on 13/3/2014, 19:51




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La donna davanti a lui sembrava piuttosto soddisfatta dalla sua risposta. Non era stato troppo buonista nel rispondere e questo gli aveva probabilmente conferito più credibilità agli occhi della Dalton, capo redattrice della Gazzetta. Non era mai stato un ragazzo troppo buono, ha sempre trovato chi seguiva le regole della vita alla lettera troppo falso e costruito... Vivere, infondo, significava anche rompere le regole. Tutti possedevano punti deboli e Karl non trovava un motivo valido per cui non dire che anche lui era sempre stato tentato dalla via facile verso il successo. Tuttavia sapeva benissimo che la lealtà era una cosa fondamentale per ogni giornalista. Non era ammissibile che si usasse un mezzo come il giornalismo per screditare o diffamare qualcuno, oppure, e ancor peggio, per diffondere notizie e teoria false, sopratutto se riguardavano argomenti importanti che andavano preferibilmente affrontati con responsabilità ed attenzione. Non era facile impedere il diffondere di una notizia costituita di semplici menzogne per cui trovava molto intelligente da parte dell'ex professoressa di Hogwarts verificare che la persona di fronte a lei non fosse qualcuno disponibile a mentire nei propri articoli per gloria e fama. Lei disse di volergli fare un'altra domanda, sempre collegata a quella precedente. Questa volta la domanda era ancora più complicata ma per il ragazzo fu più semplice rispondere rispetto a prima. Sì, ho letto anonimo che è stto diffuso in questi giorni, so di cosa sta parlando... Beh, la risposta a questa domanda è piuttosto semplice. Se venissi a sapere di alcuni dettagli su ciò che è avvenuto ad Hogwarts, ovviamente, cercherei di andare più a fondo e di scoprire di più. So come sono fatto, la mia curiosità non ha confini. Disse lui, prendendo quasi immediatamente parola. Non è però detto che decida di pubblicare tutto quello che vengo a sapere. Ci sono cose che la gente farebbe meglio a non venire a conoscenza, secondo me. Come giornalista ho il dovere di informare gli altri su tutto, senza proteggere niente e nessuno per cui preferisco sempre scrivere tutto ciò che so, senza nascondere nulla alla gente, anche a costa di trovarmi contro persone "importanti". Tuttavia, come già ho detto, se le informazioni possono causare problemi, preferisco tenermele per me ma farei questo solo e soltanto se l'argomento trattato è molto grave e delicato. Proseguì il giovane mago, terminando di rispondere.
 
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view post Posted on 15/3/2014, 13:55
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Fino a quel momento il colloquio stava procedendo bene e Caroline non poteva che esserne felice. In primo luogo, perchè, evidentemente, era sufficientemente brava ad improvvisare. Non si era mai occupata di un colloquio del genere e neanche lei sapeva esattamente cosa chiedere, le domande che aveva posto a Zimmerman fino a quel momento erano state l'assoluto frutto della sua fantasia. Si era poi incredibilmente resa conto che avevano senso: stava sonsando i punti che sarebbero risultati più impprtanti. Un'altra cosa che gettava una luce positiva su quel colloquio erano le risposte del suo interlocutore: sembrava decisamente il tipo di giornalista che cercavano. Ovvio, non avrebbe mai potuto averne la certezza assoluta, ma quello era un buon punto di partenza. Inoltre c'era una questione da non sottovaluttare: la Gazzetta aveva bisogno di un giornalista che avesse più di vent'anni. Innanzi tutto perchè, per quanto volenterosi potessero essere, gli studenti dovevano innanzi tutto dedicarsi ai loro doveri scolastici cosa che impediva loro di seguire questioni troppo impegnative. In secondo luogo perchè un adulto aveva maggiori conoscenze ed esperienze e questo avrebbe permesso di delegare più agevolmente articoli per cui era necessario un punto di vista più maturo. E poteva stare tranquilla che le eventuali indagini sarebbero state portate a termine. Quel pensiero le fece venire in mente un'altra domanda: sarebbe stata l'ultima poi gli avrebbe confermato l'assunzione.
-Ho un'ultima domanda, signor Zimmermann, stavolta di carattere più pratico. Nel caso si rivelasse necessario, sarebbe disposto a non limitarsi alle semplici interviste? Mi spiego.- Fece una pausa per raccogliere le idee, quindi tornò a rivolgersi al giovane
-A volte ci capita che arrivino in redazione notizie frammentarie, stralci di informazioni su cui dobbiamo poi indagare. Sarebbe disposto, in caso di necessità, ad accollarsi indagini del genere?-

Chiedo scusa, in questi giorni non so scrivere.... Mi riferisco alle tracce che puoi trovare in "Commissione Programmazione Quest"
 
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‚brokenSMILE
view post Posted on 16/3/2014, 20:05




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Sentiva di andare bene, la Dalto si mostrava abbastanza contenta di ciò che stava sentendo ed era un segno che le probabilità di entrare nella redazione della Gazzetta del Profeta fossero abbastanza per lui. A breve avrebbe saputo il risultato del colloquio ma in quel momento sapeva di dover rimanere concentrato sulla domanda seguente della sua interlocutrice. Era stato abbastanza esaustivo nel rispondere alle domande precedenti della donna, era sempre stato un ragazzo molto chiacchierone e sperava di non aver dato l'impressione di qualcuno che blaterava un po' troppo. Alla fine però non era nemmeno così tanto chiacchierone, non si limitava a risposte brevi ma non diceva nemmeno poemi da far addormentare le persone con cui parlava. Poteva davvero essere il suo gran giorno e solo al pensiero di realizzare uno dei sogni della sua vita gli veniva la pelle d'oca per l'entusiasmo. Era elettrizzato all'idea di poter fare il giornalista come aveva sempre sperato fin da quando era piccolo. Era curioso di sentire cià che gli avrebbe chiesto la donna di fronte a lui, probabilmente era in linea con le domande precedenti a cui lui aveva risposto con piacere rispondere sopratutto perché erano domande che lo avevano spinto a brevi ma importanti riflessioni. La capo redattrice della Gazzetta, qualche istante dopo, fece la sua terza ed, a quanto pare, ultima domanda a Karl. All'iniziò quest'ultimo non capì completamente ciò che voleva sapere la Dalton da lui ma poi comprese il significato della domanda grazie al chiarimento che lei gli aveva dato. Voleva sapere se il giovane mago era disposto, oltre che a scrivere articoli, a fare alcune idagini su certi argomenti. Zimmermann annuì. Certamente... Penso che sia parte del lavoro di un giornalista. E poi ogni giornalista degno di essere chiamato tale deve avere quella voglia di sapere tutto e di cercare di trovare più informazioni possibili. Ho sempre pensato che il giornalista sia, oltre che uno scrittore, anche una specie di investigatore. E poi per un ragazzo avventuroso come me le indagini non sono affatto un problema, anzi, sono un piacere.
 
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view post Posted on 17/3/2014, 03:57
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Era stata così concentrata sulle domande che avrebbe dovuto porre a quel ragazzo da aver addirittura perso una parte della sua precedente risposta. Solo in quel momento, ciò che inizialmente aveva ignorato le tornò alla mente spingendola a sollevare un sopracciglio: aveva letto… cosa? No, lei non si stava riferendo (nella sua precedente domanda) all’’ultimo articolo uscito, scritto da un anonimo e la cui pubblicazione era stata autorizzata da lei stessa proprio per dimostrare, almeno ai suoi giornalisti, di non aver nulla da nascondere, né da temere. In realtà sperava che Zimmerman avesse letto anche l’articolo di Arya, che conteneva la sua versione dei fatti, ciò che realmente era accaduto e che spiegava le sue motivazioni. Non riteneva affatto di peccare di presunzione nel desiderare che le persone conoscessero le sue motivazioni: che poi le condividessero o meno era un discorso differente, ma era sempre stata convinta che non si potesse giudicare obiettivamente ciò che non si conosceva. Ma l’uomo non aveva colto, o magari non era a conoscenza dell’articolo da lei sotteso e in quel momento non le interessava: la cosa importante era che fosse un professionista, capace e affidabile. Aveva in pratica deciso di assumerlo e l’ultima domanda era volta proprio a sondare un terreno di carattere più materiale, meno ideale e più legato al vero lavoro che avrebbe richiesto all’uomo. Di notizie su cui indagare aveva un archivio pieno, qualsiasi giornalista avrebbe soltanto avuto l’imbarazzo della scelta. Ma prima, sarebbe stato il caso di comunicare la sua decisione al neo-giornalista.
-Molto bene, signor Zimmerman, è assunto. La sua paga sarà di otto Galeoni mensili, più un extra per ogni articolo. Se non ha altri impegni, può cominciare subito: abbiamo una bacheca in cui sono riportate le notizie su cui è necessario scrivere, ne scelga una e può cominciare. Altrimenti, se ha voglia di mettersi subito alla prova sul campo, ci sarebbero due indagini.- Detto questo estrasse due fogli di pergamena da una pila li accanto, mostrandoli al’uomo:
-La prima riguarda un’esplosione avvenuta in un negozio di candele a Nocturn Alle: i presenti sono stati intossicati da una nube velenosa di cui non è ancora stata compresa l’origine. Una delle nostre giornaliste se ne stava occupando, ma si è spaventata in seguito ad un’aggressione subita ed ha deciso di abbandonare l’indagine, lasciandoci, comunque, tutti i suoi appunti riguardo ciò che è riuscita a scoprire. Oppure, un altro argomento interessante, riguarda Regent’s Manor, nelle campagne londinesi, in cui di recente sono avvenuti strani fenomeni. Neanche gli auror hanno indagato, a quanto ne so, arrivare per primi sarebbe uno scoop, anche se, la avverto, potrebbe essere pericoloso, non sappiamo cosa si celi lì. Ci pensi bene e faccia la sua scelta, da qualsiasi cosa voglia cominciare andrà bene.- concluse, restando, infine, in silenzio: gli aveva dato moltissime informazioni, era giusto che l’uomo avesse il tempo di riflettere.

OT// Ebbene, sei assunto :) ora cominciano i problemi di Karl xd. Dunque, vediamo di tradurre ciò che ha detto Caroline in ON: la bacheca, l’avrei forse vista, ma puoi trovarla qui . Se c’è qualche articolo di tuo interesse che non sia stato prenotato da altri, puoi richiederlo e scriverlo dopo aver fatto, se necessario, le dovute indagini/domande. La questione delle candele, invece, puoi trovarla qui al punto 3: le roles elencate nella prima colonna sono quelle che riguardano il caso, ciò che va scoperto ed è avvenuto in on gdr. Nella seconda colonna c’è il link dell’indagine cominciata da Serena che corrisponde, in on, agli appunti che ti ha passato Caroline. Quelle cose quindi le sai, ma il resto va scoperto. Se invece vuoi fare una quest ex novo, allora c’è Regent's Manor nel resto del Mondo Magico: una quest non ancora iniziata, aperta ai giornalisti e ad altre categorie, su cui non so assolutamente nulla. È, in pratica, un salto nel buio. Ovviamente, nulla ti vieta di concentrarti sulle altre quest che vedi nel topic che ti ho linkato, io mi sono limitata a farti presente queste due perché sarebbe preferibile occuparsene, ma le altre sono ugualmente interessanti (anche se ti sconsiglio quella del cadavere, che a quanto so va aggiornata/sistemata, devo sentire domani il Ministro xd). A questo punto, a te la scelta :)
 
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9 replies since 5/3/2014, 21:29   82 views
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