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view post Posted on 29/4/2014, 13:27
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LA MANGIAMORTE

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Non era una di quelle notti buie e tempestose ma anzi era una serata fresca, una di quelle d'inizio d'estate e che nel nord dell'Inghilterra si vedono ben poco. Il cielo era rischiarato da una bella luna piena e le stelle sembravano assorbire un po' di quella luce per poi rimetterla al mondo con maggior intensita'. La via principale non era affollata ma vi era comunque un buon via vai, chi se ne stava tornando a casa dopo una giornata di lavoro o di compere, con un buon numero di sacchetti stretti tra le mani, chi invece era arrivato li solo per gustarsi i gelati di madame pie di burro o le leccornie di Mielandisa o chi ancora, vagava senza meta. Rowena non era nessuno di questi, lei un posto dove andare c'e' l'aveva.

Era mancata da quelle terre da cosi' tanto tempo che si chiedeva se il locale fosse ancora aperto, se qualcuno avesse ereditato la sua curiosita' per il lato oscuro arrischiandosi ad esporre oggetti non proprio comuni, ma fu quando arrivo' davanti alla vetrina che la sua espressione si acciglio': se non fosse stato per gli articoli esposti e per le vetrine decisamente piu' pulite e che davano possibilita' di vedere all'interno del locale il poso non sarebbe apparso poi cosi' diverso eppure, erano proprio quelle vetrine pulite la cosa che non le andava giu'. Lei aveva sempre le tende drappeggiate di viola tirare, viveva della luce delle candela, dei bisbigli e delle voci sommesse di chi piu' che richiedere un oggetto, esigeva un servizio e ora tutto era andato, ma dopotutto quanto della sua vita era cambiato. Fece un passo indietro e osservo' la sua immagine riflessa, la pelle iniziava a perdere la sua elasticita' e nonostante il corpo ancora tonico che teneva in allenamento ogni santo giorno, doveva ringraziare il fatto di non aver mai affrontato una gravidanza e il sangue di unicorno per essere ancora cosi'. Sangue di unicorno che tra l'altro iniziava a scarseggiare e che rendeva la sua pelle decisamente piu' chiara di quanto fosse mai stata. Scosse il capo, allontanando ogni singolo pensiero, convincendosi di non aver buttato via una vita per nulla, convincendosi che i capelli corvini, le labbra morbide e gli occhi nocciola, accompagnati dalle sue forme ben disegnate nell'abito verde scuro che indossava, avrebbero fatto il loro dovere. Era li per uno scopo, trovare un ministeriale che pedinava da giorni ma che al momento, aveva perso, ma che se non vi fossero stati altri intoppi, avrebbe ritrovato.
Almeno cosi' si raccontava.
 
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view post Posted on 4/5/2014, 20:18
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VII Anno

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«La gente è proprio cattiva.»
«Non cattiva» replicò.
«Idiota. E' ben diverso. La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza. L'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all'istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione.
Nel mondo c'è bisogno di più gente cattiva e di meno rimbambiti.»


Finalmente era giunta la sera, quelle ore in cui le anime dei più instancabili invece di tornare a casa a concedersi un meritato riposo, girovagavano fra i locali di Hogsmeade, fra una birra e l’altra accompagnati da musica e risate.
Per molti negozi di oggettistica le ore seriali sancivano la chiusura dell’attività, per altri, l’oscurità era il biglietto da visita per presentare al meglio l’offerta dei prodotti.. Nathan si muoveva fra quelle vie senza una particolare meta, per lui erano sufficienti la Notte e qualche anima da incontrare lungo il cammino. Aveva bisogno di qualcuno che non fosse cosi sprovveduto o innocente, come la maggior parte degli studenti di Hogwarts, serviva qualcuno in grado di smuoverlo, un’anima affine, ma che al tempo stesso l’avrebbe fatto dannare per delle futili incomprensioni.
Oltre a quella ragazza, nessuna ancora era riuscito a far tremare i suoi sentimenti, ad attrarlo anche solo muovendo le labbra, o a fissarlo in un certo modo. Ormai quasi giunto alla fine degli studi, il ragazzo non desiderava altro che confrontarsi col mondo esterno, e con donne che avessero il potere e una maturità tale da non farsi succube di nessun uomo.
Donne a cui poco le importava di legarsi a qualcuno, che potevano benissimo far durare un rapporto la frazione di una notte, donne sfuggenti, e senza alcun rimorso nel ferire un’anima.
Credeva che frequentare persone totalmente diverse da lui, l’avrebbe completato, magari era proprio quella parte mancante, in grado di correggerlo, farlo crescere; e se invece servisse una complice? Qualcuno come lui, che il farsi del male o il vivere momenti intensi venivano considerati sullo stesso piano.. “Niente rimorsi è stato bello finché è durato” perché non incontrava mai persone così?.
L’essere Vampiro era pur sempre da metterlo in conto, un fattore da non sottovalutare, e da non rivelare fin da subito, almeno se non desiderasse passare ancora la notte all’interno di quel dannato dormitorio.
Nel frattempo fra un pensiero e l'altro, quelle vie di Hogsmeade a tratti oscurate e a tratti soffuse dalla luce dei lampioni e dei locali, pian piano cominciavano a svuotarsi, certo c’era ancora molta vita presente, coppiette e gruppetti che felicemente passeggiavano, come se il male non potesse colpirli, come se in quel frangente di mondo tutto andasse bene.
Non sapeva se fra quelle persone albergava l’oscurità, se qualcuno di loro gli era vicino come lui, o se avesse un famoso marchio sul polso, di cui ancora non poteva asserire, ma di sicuro nessuna di loro attirava i suoi occhi più di uno sguardo distratto e senza interesse.
“Mi smaterializzerò al lago nero” sentenziò quasi deciso ad utilizzare il suo potere, quelle vie stavano perdendo il loro fascino, come le locande, e la gente, dopo tutto bastavano pochi attimi e il suo corpo sarebbe stato immerso, a galleggiare come senza vita, fra quelle fredde acqua di un serata d'inizio d'estate.
Passando un ultimo angolo buio, i suoi occhi si bloccarono, percependo fra le ombre una figura diversa dalle altre, la sua vista era in grado di mettere a fuoco anche con poca luce e di osservare da lontano. Una donna che con sicurezza poteva dire di non aver mai visto.
Non come le altre, emanava una strana aura, la sua pelle chiara, in forte contrasto col nero profondo dei capelli, e quel suo corpo avvolto da un lungo abito verde scuro, che inevitabilmente faceva immaginare tutto al ragazzo.
Era strano, una creatura come lui doveva abbandonare quei sentimenti umani col tempo, eppure erano ancora in grado di farlo bloccare e dargli una bella scossa;
L’aveva scelta, era lei la donna che quella sera avrebbe invaso i suoi pensieri, il lago nero poteva aspettare, quel che voleva era conoscerla e nient’altro.
Si avvicinò lentamente attraversando la via principale, raggiungendo la donna intenta ad osservare una vetrina (ma con scarso interesse). Da vicino quella bellezza metteva alla prova l’istinto del ragazzo, che seppur per nulla nuovo a questo genere di occasioni, non poteva negare di essere intimidito, forse leggermente.
“Bellezza che fai male eh..” pensò una volta che alcuni metri li separavano. Lui con le mani nelle tasche, e una giacca nera elegante portata come fosse un comune vestito, e l’aria di qualcuno che sapeva bene doveva voleva arrivare.

« Una volta avevano articoli migliori »

Una frase buttata lì, ma che poteva essere l’inizio di un qualcosa che non poteva lontanamente programmare.
Con chi si stava per imbattere l’avventato ragazzo? E quella donna poteva davvero immaginare chi avesse davanti?

 
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view post Posted on 6/5/2014, 23:34
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LA MANGIAMORTE

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Non le ci volle molto nel vedere dal riflesso che rimandava la vetrina una figura in avvicinamento e le iridi nocciola rimasero focalizzate su di essa, ad osservarla fino a che non si fermo' accanto a lei. Solo quando lui parlo' lo degno del suo suo sguardo, ritrovandosi davanti un volto conosciuto, un ragazzo che stava per diventare uomo, ben vestito e bisognava ammettere con un certo fascino, ma per le mutande di Merlino, si trattava di un suo studente e per di piu' di uno spregevole grifondoro. Si proclamavano corraggiosi fino al midollo, per lei non erano altro che un branco di pecore incapaci di seguire la ragione ma solo l'istinto piu' puro.

-e che articoli avra' mai comprato un grifondoro da Safara'?-

Per un attimo non aggiunse altro, si limito' ad osservare l'espressione che il suo viso avrebbe assunto, forse di confusione e sorpresa, oppure l'aveva riconosciuta gia' da un pezzo e aveva tentato un approccio diverso rispetto a quello che si poteva avere con una normale insegnante. Ma miss Abyss non era mai stata considerata normale.
Rowena non era cambiata molto rispetto ai tempi che insegnava ad Hogwarts, forse i capelli si erano allungati e la pelle era diventata piu' pallida per motivi a Nathan decisamente ignoti, ma non avrebbe dovuto tardare troppo nel riconoscere la sua ex insegnante di astronomia, che con un braccio tenuto morbido lungo la figura e l'altro appoggiato al fianco, continuava ad osservarlo con un sorriso appena accennato, un qualcosa che andava tra una facciata di cortesia e un che di scherno.
Non ricordava il suo nome, ma le poche informazioni che ancora esistevano nella mente erano sufficienti per intrecciare un discorso

-Scott...devo dire che sei cresciuto e non penso che sia il solo mangiare di quegli stupidi elfi a darti le parvenze di un quasi-

marco' quel "quasi" alzando leggermente il tono di voce, rendendolo sprezzante

-uomo-
 
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view post Posted on 24/11/2016, 21:27
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«La gente è proprio cattiva.»
«Non cattiva» replicò.
«Idiota. E' ben diverso. La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza. L'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all'istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione.
Nel mondo c'è bisogno di più gente cattiva e di meno rimbambiti.»


Squadrò meglio la Donna per alcuni secondi, non come fa lui di solito quando ha davanti una bellezza del genere, ma con più curiosità e indecisione. Lo conosceva, sapeva che era uno studente di Hogwarts, e poco dopo lo chiamò per nome, possibile che non si ricordasse di lei. L’essere vampiro poteva avergli rimosso qualche ricordo, magari con le cose di poco valore, se in passato quel viso avesse contato qualcosa per lui di sicuro non l’avrebbe dimenticato tanto facilmente. Poco male, prima o poi le sarebbe tornata in mente, nel frattempo non poteva farsi sfuggire un’occasione del genere, confrontarsi con una Donna affascinante e non con le solite fanciulle timide del castello. Giunto all’ultimo anno sentiva quella scuola sempre più lontana, la strada oscura intrapresa ormai da diversi anni aveva mutato il suo animo, il suo carattere, non sentiva più di appartenere a quei colori di cui accennava la donna, magari solo alcune caratteristiche, le più passionali se l'era conservate. Sorrise ma non risposte alla domanda lecita della Donna, ignara di avere il paradosso dei Grifondoro dinnanzi a se
« È passato un po’ di tempo, ma lei ha sempre quel fascino tetro che la distingue, ne sono sorpreso »
Finse di sapere chi avesse davanti, dopo tutto era comunque un ricominciare per lui, non era più un ragazzino, neanche qualcosa di normale o ordinario, era di più, una creatura immortale, e immorale soprattutto.
Le cose che potevano metterlo in difficoltà le contava sulle dita, e neanche su tutte, spavalderia? Anche troppa, ma profonda sicurezza in se stesso e nei suoi mezzi, non solo magici. Aveva sempre pensato che ciò che distingueva un uomo con una bella donna vicino e un uomo solo, fosse l’agire, l’avere il coraggio di fare quei passi in avanti senza indietreggiare subito dopo, lui aveva tutta l’eternità per divertirsi, e in quel breve attimo aveva scelto lei per farlo, lei che lo attraeva come se l’oscurità stessa li legasse insieme. Passò distrattamente le iridi fredde all’altezza del collo del Donna, l’istinto animalesco si faceva largo sino alle labbra, cosa che spesso gli capitava quando aveva voglia di mordere solo per il gusto di farlo, poi tornò a fissare quegli occhi neri, per nulla intimiditi, nonostante la stazza del suo interlocutore.

*Uomo.. molto di più, diciamo che potrei morderti seduta stante addosso le pareti di Safarà, e magari neanche ti dispiacerebbe*

Una risposta automatica che scaturiva ad ogni tono sarcastico giunto alle sue orecchie, ma in quel momento non sarebbe stato il massimo per ri-iniziare la conoscenza, ma non poteva escludere di averci pensato.
« Cosa la porta qui? In cerca di nuovi stimoli professoressa Abyss? »
Accennò un sorriso spavaldo, ed eccolo lì il ricordo della donna, quei lineamenti cambiati leggermente, e quello sguardo che lo ricordava bene a lezione, l’unica cosa che seguiva, altroché le costellazioni. Quel lato di Scott era ormai inutile negarlo, le Donne e quell’effetto che gli facevano, restavano sempre le creature più belle da ammirare e da raggiungere, più di ogni altra cosa, più del potere offerto dall’oscuro signore.

 
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view post Posted on 28/11/2016, 14:18
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LA MANGIAMORTE

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Ascolto il dire di lui, continuando ad osservato nelle movenze e nello sguardo.
-fascino...…tetro?
si trovò a ripetere le parole del giovane mago con un’espressione dapprima confusa, poi divertita, con tanto di risatina appena accennata, che le sollevò il petto ad un ritmo costante.
-Scott, per le mutande di Morgana, ho avuto la sensazione di essere paragonata ad una vecchia mano della gloria tenuta miracolosamente bene…-
agitò il capo, in un cenno di diniego, con le braccia che ora si portavano entrambe sui fianchi. Sapeva che il ragazzo le aveva a suo modo fatto un complimento, però il divertimento di tentare di mettere un giovane a disagio era sempre troppo invitante.
Vi fu una breve pausa e quando gli occhi blu di lui si soffermarono più lungamente sul di lei collo, un brivido la pervase, portando quasi per istinto a toccare con le dita della mano destra il proprio collo, ad altezza della carotide, come se dovesse difendere in qualche modo quel lembo di pelle esposto. Era uno sguardo che la mise per un attimo in soggezione, ma come appena detto, fu la questione di un attimo e quando lo sguardo di lui tornò ad incrociare il suo, le dita della mano che fino a poco prima erano sul collo scesero per mettere a posto un lembo della mantella, come se cercasse di darsi una scusa per quel bizzarro comportamento.
Un nuovo cenno di diniego con il capo, roteando il busto di tre quarti e posando una mano sulla finestra pulita di safará, perdendo lo sguardo all’interno del locale.
-Nostalgia...…questo negozio era mio e quante grane che mi ha dato per la natura degli oggetti venduti…-
biascicò quelle parole con un tono dolce, come se veramente le mancasse tutto quello e anche se in realtà cercava una persona, un ministeriale che sicuramente sarebbe passato in quei giorni per controllare che il negozio non facesse affari illeciti, vedere quel luogo l’aveva trascinata indietro nel tempo.
-ma ora l’hanno ridotto in una buffonata…...guarda queste vetrine pulite! Chissà che razza di baggianate venderanno ora…-
un tono arrogante pervase il suo dire, scosse il capo e trascinando pesantemente il palmo, come se volesse graffiare il vetro sotto di esso, staccò la mano dalla vetrata e la portò penzoloni lungo il corpo.
-ma tu cosa mi racconti? Hogwarts è ancora quel posticino carino e coccoloso?-
il tono ironico, accompagnato da un sorriso beffardo che le increspò le labbra, facendo un cenno di capo in avanti, chiedendo quindi di accompagnarla lungo le strade tortuose, oscure e poco frequentate che portavano verso la collina della stamberga strillante, senza sapere che quella strada poco frequentate potesse essere una tentazione alla di lui reale natura.. Attese che Nathan si mosse per primo, per poi potergli così camminare al fianco, le mani congiunte sotto il petto in attesa di risposta.


Edited by Rowena Abyss - 28/11/2016, 17:48
 
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