«La gente è proprio cattiva.»
«Non cattiva» replicò.
«Idiota. E' ben diverso. La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza. L'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all'istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione.
Nel mondo c'è bisogno di più gente cattiva e di meno rimbambiti.»
Finalmente era giunta la sera, quelle ore in cui le anime dei più instancabili invece di tornare a casa a concedersi un meritato riposo, girovagavano fra i locali di Hogsmeade, fra una birra e l’altra accompagnati da musica e risate.
Per molti negozi di oggettistica le ore seriali sancivano la chiusura dell’attività, per altri, l’oscurità era il biglietto da visita per presentare al meglio l’offerta dei prodotti.. Nathan si muoveva fra quelle vie senza una particolare meta, per lui erano sufficienti la Notte e qualche anima da incontrare lungo il cammino. Aveva bisogno di qualcuno che non fosse cosi sprovveduto o innocente, come la maggior parte degli studenti di Hogwarts, serviva qualcuno in grado di smuoverlo, un’anima affine, ma che al tempo stesso l’avrebbe fatto dannare per delle futili incomprensioni.
Oltre a quella ragazza, nessuna ancora era riuscito a far tremare i suoi sentimenti, ad attrarlo anche solo muovendo le labbra, o a fissarlo in un certo modo. Ormai quasi giunto alla fine degli studi, il ragazzo non desiderava altro che confrontarsi col mondo esterno, e con donne che avessero il potere e una maturità tale da non farsi succube di nessun uomo.
Donne a cui poco le importava di legarsi a qualcuno, che potevano benissimo far durare un rapporto la frazione di una notte, donne sfuggenti, e senza alcun rimorso nel ferire un’anima.
Credeva che frequentare persone totalmente diverse da lui, l’avrebbe completato, magari era proprio quella parte mancante, in grado di correggerlo, farlo crescere; e se invece servisse una complice? Qualcuno come lui, che il farsi del male o il vivere momenti intensi venivano considerati sullo stesso piano.. “Niente rimorsi è stato bello finché è durato” perché non incontrava mai persone così?.
L’essere Vampiro era pur sempre da metterlo in conto, un fattore da non sottovalutare, e da non rivelare fin da subito, almeno se non desiderasse passare ancora la notte all’interno di quel dannato dormitorio.
Nel frattempo fra un pensiero e l'altro, quelle vie di Hogsmeade a tratti oscurate e a tratti soffuse dalla luce dei lampioni e dei locali, pian piano cominciavano a svuotarsi, certo c’era ancora molta vita presente, coppiette e gruppetti che felicemente passeggiavano, come se il male non potesse colpirli, come se in quel frangente di mondo tutto andasse bene.
Non sapeva se fra quelle persone albergava l’oscurità, se qualcuno di loro gli era vicino come lui, o se avesse un famoso marchio sul polso, di cui ancora non poteva asserire, ma di sicuro nessuna di loro attirava i suoi occhi più di uno sguardo distratto e senza interesse.
“Mi smaterializzerò al lago nero” sentenziò quasi deciso ad utilizzare il suo potere, quelle vie stavano perdendo il loro fascino, come le locande, e la gente, dopo tutto bastavano pochi attimi e il suo corpo sarebbe stato immerso, a galleggiare come senza vita, fra quelle fredde acqua di un serata d'inizio d'estate.
Passando un ultimo angolo buio, i suoi occhi si bloccarono, percependo fra le ombre una figura diversa dalle altre, la sua vista era in grado di mettere a fuoco anche con poca luce e di osservare da lontano. Una donna che con sicurezza poteva dire di non aver mai visto.
Non come le altre, emanava una strana aura, la sua pelle chiara, in forte contrasto col nero profondo dei capelli, e quel suo corpo avvolto da un lungo abito verde scuro, che inevitabilmente faceva immaginare tutto al ragazzo.
Era strano, una creatura come lui doveva abbandonare quei sentimenti umani col tempo, eppure erano ancora in grado di farlo bloccare e dargli una bella scossa;
L’aveva scelta, era lei la donna che quella sera avrebbe invaso i suoi pensieri, il lago nero poteva aspettare, quel che voleva era conoscerla e nient’altro.
Si avvicinò lentamente attraversando la via principale, raggiungendo la donna intenta ad osservare una vetrina (ma con scarso interesse). Da vicino quella bellezza metteva alla prova l’istinto del ragazzo, che seppur per nulla nuovo a questo genere di occasioni, non poteva negare di essere intimidito, forse leggermente.
“Bellezza che fai male eh..” pensò una volta che alcuni metri li separavano. Lui con le mani nelle tasche, e una giacca nera elegante portata come fosse un comune vestito, e l’aria di qualcuno che sapeva bene doveva voleva arrivare.
« Una volta avevano articoli migliori »
Una frase buttata lì, ma che poteva essere l’inizio di un qualcosa che non poteva lontanamente programmare.
Con chi si stava per imbattere l’avventato ragazzo? E quella donna poteva davvero immaginare chi avesse davanti?