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| L'atteggiamento supponente di Yudah la indispose. Ed era già a buon punto. Incrociò le braccia al petto serrando le labbra, una rispostaccia era proprio quello che si sarebbe meritato, non tanto per ciò che lei rappresentava istituzionalmente quanto per ciò che aveva rappresentato umanamente. Ma, del resto, non aveva compiuto un passo per sciogliere il gelo, era del tutto logico che anche lui le mostrasse altrettanta freddezza. Lentamente si mosse, accompagnata dal fruscio del mantello. Teneva lo sguardo fisso su di lui, attenta, concentrata, pronta a cogliere qualsiasi sfumatura, anche un piccolo guizzo di sana vitalità, qualcosa che confermasse il suo atteggiarsi da "allergico alle cariche". Si allargò con l'intenzione di aggirarlo, lo faceva spesso con gli ignari e compiacenti funzionari ministeriali, divertendosi parecchio. Era incredibile quanto poco amor proprio dimostrava di avere certa gente pur di apparire zelante ai suoi occhi. Tuttavia Yudah non era nè ignaro, nè compiacente. Decise di stare al gioco, il passato tornava troppo sovente a disturbarla, era impossibile cancellarlo con un colpo di bacchetta, tanto valeva prenderlo di petto. Superò la sua alta figura e si avvicinò poggiandogli una mano sulla spalla, il volto appena illuminato da un sorrisetto divertito. Lui non l'avrebbe colto, aveva perso il contatto visivo, a meno che non l'avesse seguita girando di poco la testa.
"Sottovaluti l'influenza del Ministro ... i suoi amici sono amici dei funzionari anziani. E sono amici di quelli giovani, dei direttori, della vigilanza, dei segretari, degli uscieri e delle donne delle pulizie"
Naturalmente non avrebbe mai sfruttato la sua carica per motivi personali, Yudah lo sapeva bene. Alzò gli occhi al cielo scrutando l'oscurità della notte, il contatto che aveva stabilito con lui la turbava ma poteva sostenerlo.
"Dunque non hai favori da chiedermi e non hai bisogno di aiuto. Cosa vuoi allora?"
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