Civetta

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view post Posted on 17/6/2014, 13:51
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L'atteggiamento supponente di Yudah la indispose. Ed era già a buon punto.
Incrociò le braccia al petto serrando le labbra, una rispostaccia era proprio quello che si sarebbe meritato, non tanto per ciò che lei rappresentava istituzionalmente quanto per ciò che aveva rappresentato umanamente. Ma, del resto, non aveva compiuto un passo per sciogliere il gelo, era del tutto logico che anche lui le mostrasse altrettanta freddezza.
Lentamente si mosse, accompagnata dal fruscio del mantello. Teneva lo sguardo fisso su di lui, attenta, concentrata, pronta a cogliere qualsiasi sfumatura, anche un piccolo guizzo di sana vitalità, qualcosa che confermasse il suo atteggiarsi da "allergico alle cariche".
Si allargò con l'intenzione di aggirarlo, lo faceva spesso con gli ignari e compiacenti funzionari ministeriali, divertendosi parecchio. Era incredibile quanto poco amor proprio dimostrava di avere certa gente pur di apparire zelante ai suoi occhi.
Tuttavia Yudah non era nè ignaro, nè compiacente.
Decise di stare al gioco, il passato tornava troppo sovente a disturbarla, era impossibile cancellarlo con un colpo di bacchetta, tanto valeva prenderlo di petto. Superò la sua alta figura e si avvicinò poggiandogli una mano sulla spalla, il volto appena illuminato da un sorrisetto divertito. Lui non l'avrebbe colto, aveva perso il contatto visivo, a meno che non l'avesse seguita girando di poco la testa.


"Sottovaluti l'influenza del Ministro ... i suoi amici sono amici dei funzionari anziani. E sono amici di quelli giovani, dei direttori, della vigilanza, dei segretari, degli uscieri e delle donne delle pulizie"

Naturalmente non avrebbe mai sfruttato la sua carica per motivi personali, Yudah lo sapeva bene.
Alzò gli occhi al cielo scrutando l'oscurità della notte, il contatto che aveva stabilito con lui la turbava ma poteva sostenerlo.


"Dunque non hai favori da chiedermi e non hai bisogno di aiuto. Cosa vuoi allora?"

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 17/6/2014, 22:02




Il contatto con lei seppur appena accennato fu a livello magico un'ondata pazzesca di energia.
Le rune incantate che Yudah aveva tatuate su tutto il busto presero a bruciare come se risvegliate da un'antica forza.
Sì, era nel posto giusto, con la persona giusta, e forse ci aveva messo troppo tempo a tornare.

-Rivoglio indietro la mia Piuma di Augurey-

esordì spiazzante.
Il tentativo era quello di sbloccare in lei tutti quei meccanismi che la stavano ancora tenendo ben salda alla sua personalità professionale e distaccata.
La piuma alla quale si riferiva Yudah, era un vecchio regalo, una promessa più che altro.

"Questa me la ridarai il giorno che ci rivedremo"

la classica frase sdolcinata da favola per bambini, ma era andata proprio così.
Quella piuma rappresentava Iscariot, il suo carattere un po' burbero, la sua personalità alternativa come quella dell'Augurey quello che una volta si identificava come l'uccello del malaugurio, dato che si pensava portasse presagio di morte.
L'unica particolarità effettivamente studiata dai maghi era che l'uccello richiamasse con se il brutto tempo, un po' come il mago dall'espressione sempre seriosa e imperturbabile.
Chissà se Camille aveva conservato quella loro promessa, quell'oggetto che rappresentava la speranza di una lontanissima ricongiunzione.
 
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view post Posted on 19/6/2014, 16:07
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Sussultò. Le iridi ametista si persero nel vuoto scuro della notte, la mano si aggrappò alla spalla di Yudah quasi d'istinto, era conscia che il filo sul quale stava pericolosamente camminando e che la costringeva in equilibrio precario si era allentato minacciando di farla cadere.

"La ... piuma?"

Le ci volle qualche secondo per realizzare, non fu difficile acchiappare al volo un ricordo nebuloso che lottava per emergere, l'immagine di un porto che si ergeva all'orizzonte, lambito dal mare e lei seduta sul prato, senza fiato a causa della lunga corsa. Aveva appena conseguito i M.A.G.O.
Come era possibile che avesse dimenticato? Yudah era forse l'unica persona con il quale si era davvero sentita se stessa, l'unica persona che poteva dire di aver conosciuto la parte migliore di lei. l'unica persona da salvare dal naufragio degli affetti passati. Era davvero così cambiata da non riuscire più a scindere la parte buona da quella cattiva?
La mano allentò la presa ed abbandonò la sua spalla con sorprendente rapidità, come se bruciasse ma non si mosse, non voleva incontrare il suo sguardo.


"Me la restituirai quando ci rivedremo ..."

Un sussurro rivolto più a se stessa, la conferma che certi legami si mantengono saldi, nonostante tutto. Lo aggirò prendendo tempo. Era turbata, inutile negarlo. Pensava di poter controllare la propria mente, di scegliere cosa tenere e cosa buttare ma aveva sopravvalutato le proprie capacità. Quando arrivò nuovamente a fronteggiarlo molta della sua sicurezza era andata persa.

"L'ho conservata. Ma dovrai aspettare per riaverla, non ce l'ho con me"

Lo scrutò ma non era facile interpretare la sua espressione.

"Quanto tempo pensi di trattenerti?"

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 6/8/2015, 22:51




Quei secondi passavano inesorabilmente lenti, come se un Aresto Momentum li avesse travolti.
Sembrava potesse mettersi a contare uno per uno i suoi capelli, figurarsi poi con quale spiazzante chiarezza stava riuscendo a cogliere ogni sfumatura dipinta sull'espressione del viso di Camille, come invasa da folli attimi di nitida fragilità.
Yudah da canto suo non stava facendo il solito gioco dell'indifferente imperturbabilità, stava vivendo quel momento come una delle rare volte in cui non aveva nulla da nascondere al suo interlocutore, perchè quest'ultima se voleva poteva anche strappargli il cuore dal petto e tenerlo come oggetto da collezione sulla sua scrivania.
Il capo di lui si chinò, appena lei fece uscire la sua voce che amava oltre ogni cosa e ragione terrena.
Non stava riflettendo, stava prendendo tempo per fingersi pensieroso, come se le sue intenzioni fossero ancora da formulare nella sua mente, diversamente dalla realtà dato che era tornato con un solo scopo, senza dare alle sue aspettative dei limiti temporali.

Mah, penso ripartirò domani mattina

figlio di p*****a di un Iscariot, anche in quel momento così delicato non si smentiva.
Ovvio che quella risposta, infima e vigliacca, era un semplice modo per cogliere la reazione di lei, e pianificare da quell'esatto istante le sue successive mosse.

Edited by Yudah Iscariot - 7/8/2015, 12:41
 
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view post Posted on 7/8/2015, 16:40
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Si sentiva a disagio, inutile negarlo.
Odiava le improvvisate, odiava non avere la situazione sotto controllo e odiava quel suo modo di comportarsi. Così spiazzante.
Lo aveva relegato in un angolino della mente, era dannatamente brava a scindere quello che doveva ricordare da quello che era meglio tenere nascosto, soprattutto a se stessa.


"Ah"

Si limitò a rispondere. Fu superba nel celare il disappunto che la sua frase le aveva provocato. Ne rimase sorpresa, quasi impaurita. Davvero le dispiaceva che lui se ne andasse? Non c'era niente di cui avesse bisogno, si era organizzata la vita in maniera tale da coprire ogni buco disponibile, non aveva legami, non aveva vita sociale. Le bastavano il suo lavoro e i suoi ideali. Poteva rinunciare anche alla piuma di Augurey se era quella che lui voleva.

"E quando pensi di riprenderti ciò che è tuo?"

Sapeva esattamente dove l'aveva messa, non doveva spendere neanche tempo a cercarla. In quegli anni aveva rivoluzionato il suo Ufficio a Hogwarts un sacco di volte, modificando l'arredamento, cambiando posizione ai mobili, spostando oggetti da una parte all'altra. Ma quella l'aveva sempre lasciata al suo posto. Lì, nel luogo cui era maggiormente legata.
Per qualche secondo soppesò l'idea di non rendergliela, dopotutto quello non poteva definirsi un vero incontro. Ma desistette subito, prima lui se ne fosse andato e prima lei sarebbe tornata alla normalità.
Perchè niente di quel momento poteva definirsi normale. E non sapeva dire se la cosa le dispiacesse o no.

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 7/8/2015, 16:57




Quanto l'amava, e quanto amava quel suo modo più unico che raro di mantenere il controllo, quasi come se le loro anime fossero state concepite come una sola, divisa in due per un fatale gioco del destino.
Alzò la manca, portandosela tra i capelli, giusto perchè sistemarli era per lui una finta priorità.Con la stessa poi passò le dita sulla sua barba in crescita, pungente e ruvida;
in effetti aveva viaggiato molto, partito con mille paranoie:
come avrebbe cercato Camille? in quale veste, con quale biglietto da visita? non scordiamoci il ruolo che era riuscita a conquistare nella società magica, e con i tempi che correvano non è che si poteva fermare il primo Auror o Dipendente Ministeriale dicendo "portami dal Ministro della Magia".
Tutto invece era risultato schifosamente paradossale, era riuscito a incrociare la Reggente della burocrazia Magica Inglese con la stessa facilità con la quale puoi scottarti se vai a stuzzicare un Dorso rugoso Norvegese.
Al pensiero un velato sorriso si dipinse involontario sul volto del Mago, che non appena si accorse della gaffe ci passò sopra la mano fingendosi improvvisamente afflitto e confuso.

In realtà sono tornato per te

Game Over
 
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view post Posted on 10/8/2015, 18:41
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Osservava ogni suo minimo movimento rendendosi conto, con grande sorpresa, che ricordava esattamente il perchè di certi, misurati gesti. Sapeva che quando Yudah si passava una mano fra i capelli aveva bisogno di prendere tempo. Quando si accarezzava la barba significava che stava riflettendo su qualcosa in particolare.
Ma non era preparata ad affrontare quello che lui le disse.
Aggrottò la fronte, la finta aria afflitta non contribuì a mitigare la sua reazione. La stava prendendo in giro?


"Oh, dannazione Yudah, smettila di girarci intorno. Ti trovo a interloquire con una civetta. Poi mi punti una bacchetta contro dicendomi che sono invecchiata e già questo non è molto carino. Continui affermando che mi stavi cercando perchè volevi riprenderti la tua piuma di Augurey"

Prese a contare con l'ausilio delle dita.

"Ora siamo tornati al punto di partenza"

Sbuffò incrociando le braccia al petto.

"E' lecito domandarti perchè, dopo tutto questo tempo trascorso chissà dove, tu abbia sentito un'impellente necessità di tornare per la sottoscritta. Hai bisogno di un lavoro? Se non ricordo male hai sempre desiderato fare l'Auror, perchè non hai realizzato il tuo sogno?"

Domande, domande, domande. Ne aveva più di mille e si sarebbe considerata soddisfatta se lui avesse acconsentito a rispondere almeno a tre di queste. Ma non avrebbe mai accettato il suo aiuto, di secondo nome Yudah faceva orgoglio.
Per un attimo lo fissò con espressione allarmata. La Gazzetta del Profeta scriveva le bugie più disparate su di lei, si sforzò di ricordare qualche recente articolo che la riguardasse.


"E' per qualcosa che hai letto?"

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 10/8/2015, 18:59




Forse lei non se ne stava rendendo conto, ma la severa e posata figura del Ministro della Magia stava perdendo qualche colpo, o meglio ora il dialogo sembrava avvenire tra due persone intimamente conoscenti l'una dell'altro.
Ed era proprio così, anche se c'erano da superare un po' di ostacoli, fra tutti le chiusure mentali che si era imposta lei per gestire i suoi sentimenti.
Dopo quella carellata di domande, dopo che lei si sfogò per benino, un sorriso tenero si dipinse sulle labbra di Yudah,
Entrambe le sue sopracciglia scivolarono verso l'alto in un'espressione quasi sorpresa.
Attese con pazienza che lei finisse, e lasciò che il silenzio si diffondesse tra loro due.
In realtà era vero, non stava dando risposte, non aveva mai dato sue notizie, e ora ripiombava li davanti a una persona super influente da una parte, e socialmente incomprensibile dall'altra; incomprensibile perchè non riusciva dopo tanti anni a capire da come si stava comportando se si era costruita la sua famiglia, se amava qualcuno ecc... Era in balia della più totale ignoranza, con il Ministro della Magia che gli stava facendo il terzo grado.
Stavolta non volle più provocarla, cosa che era praticamente spontanea ogni qual volta apriva la bocca il mago.
Fece prolungare quel silenzio ancora per qualche secondo, poi con un passo lesto nella sua direzione l'agguantò stringendola a se con forza, mentre le braccia di lei correvano immobili lungo i suoi fianchi perfetti, irrigidita forse dal gesto inaspettato.

Mi sei mancata

soffiò flebile al suo orecchio, senza che altro potesse rovinare quel momento
 
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view post Posted on 10/8/2015, 22:03
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Si sarebbe aspettata un "no", un "si", un "forse". Magari, se era particolarmente fortunata, qualcosa di più. Invece Yudah le sorrise e quel sorriso le provocò una fitta al cuore. Perchè non era sardonico, ironico o da presa per i fondelli, era un semplice sorriso alla Yudah.
Da quando aveva lasciato la Francia per seguire le sue ambizioni tutto era cambiato. Il suo rapporto con i genitori, la sua visione della vita, gli ideali, l'innocenza, le promesse, i sentimenti. Si era trovata a fare i conti con aspettative sempre maggiori, rendendosi lentamente conto che non si trattava dei suoi desideri ma di quelli di altra gente. Gli scopi erano diventati doveri, le richieste avevano assunto la veste di ordini, perfino le alternative si erano ridotte drasticamente ad un'unica via da seguire. In quel momento sentiva tutto il peso della sua posizione e fu grata a Yudah per il silenzio che aveva contribuito a diffondere fra loro. Osservava la sua alta figura percependo la libertà che lei aveva venduto a caro prezzo. Che cosa aveva fatto lui? Dove era andato? Quali erano i suoi pensieri? Perchè aveva sentito il bisogno di cercarla? Perchè si erano incontrati così, per caso?
Non le avrebbe concesso alcun vantaggio, dopo tutto era lei quella che aveva rinnegato il passato.
Abbassò di poco lo sguardo, non voleva che i suoi occhi rivelassero nulla di quello che stava pensando. Era così presa a riflettere sulla sua nuova natura che quando si accorse delle intenzioni di Yudah era ormai troppo tardi. Si sentì avvolta in un abbraccio non preventivato, lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi pronta a respingere quel corpo che aveva osato oltrepassare la linea di confine. Ma non ne ebbe la forza. Yudah le solleticò l'orecchio con tre semplici parole che, di colpo, sgretolarono il muro di indifferenza che l'aveva ben protetta fino a quel momento. Dopo tanto tempo, si sentì protetta, capita. Una donna fragile come tante altre donne. Benchè lui appartenesse al passato, era comunque l'unica persona che poteva vantarsi di conoscerla intimamente. O almeno l'unica persona che l'aveva conosciuta per come era un tempo. Abbandonò quindi ogni remora adagiando la guancia contro il suo petto. Pochi attimi che le parvero interminabili. Pochi attimi durante i quali se ne fregò di tutto e di tutti. Poi il momento arrivò a conclusione, si scostò allontanandolo con i palmi delle mani ben premuti sul suo torace e compì un passo indietro interrompendo ogni contatto.


"Non sono più quella di una volta Yudah ... "

Lo disse con lo sguardo colmo di rimpianto. Con lui poteva farlo.

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 10/8/2015, 22:25




Quante emozioni in così poco tempo.
Il cuore del mago rischiava di collassare, non era abituato a tanto, soprattutto dato che l'interlocutore con il quale aveva passato più tempo negl'ultimi anni era forse una quercia, all'ombra di qualche sperduto giardino, no no non era una quercia, quasi sicuramente una betulla.
Godette del calore di lei fino a che quest'ultima glielo permise, non c'era da illudersi di sicuro;
poco dopo infatti si sentì spingere via, una repulsione che sapeva molto di pentimento, poteva annusarlo nell'aria.
Camille era un osso duro quando ancora puzzava da latte,figurarsi ora, soprattutto considerando il mix esplosivo: burocrate cazzuta, non ho bisogno di nessuno e i subbugli ormonali che di sicuro la stavano mettendo alla prova.
Decidette di non far trasparire troppo di quello che pensava, il suo codice morale gli impediva di duellare con le donne, e gli Schiantesimi della francese li ricordava molto efficaci.
Non si fecero attendere nemmeno le frasi di circostanza, ma laddove Camille voleva placare i bollenti spiriti, si stava dimenticando che la persona che aveva davanti era forse uno dei più grossi figli di p*****a del regno Magico.

"Non sono più quella di una volta"

le parole di lei rieccheggiarono nella mente contorta del filo arabo per pochissimi secondi prima che la risposta fosse servita su piatto d'argento con maestria fastidiosa.

Infatti ora sei molto meglio di come ti ricordavo

perfetto, due sole opzioni: o la conquistava con quella frase, o tre costole partivano sicure.

Edited by Yudah Iscariot - 10/8/2015, 23:43
 
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view post Posted on 10/8/2015, 23:19
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"Figurati"

Con un gesto della mano archiviò quel finto complimento tornando completamente padrona di sè stessa. Cinque minuti prima le aveva detto di trovarla invecchiata, si contraddiceva di continuo mascherando magistralmente i suoi reali pensieri. Dal canto suo non si sarebbe ulteriormente sbottonata senza ricevere niente in cambio, era diventata maestra nella diplomazia e nel compromesso, Yudah non faceva eccezione.

"La verità è che ti stai divertendo come un pazzo"

Abbassò lo sguardo sulla strada prendendo a carezzare con la punta del piede un minuscolo sasso, le mani giunte dietro la schiena. Lui non era cambiato affatto. La sua sfrontatezza, l'irriverenza, la testardaggine, la capacità di adeguarsi alle persone con cui aveva a che fare erano rimasti tali e quali. Aveva sempre invidiato la sua leggerezza, il distacco dai genitori non gli era pesato così tanto come era accaduto a lei. Yudah aveva mollato tutto ed era sparito. Lei, invece, si era imprigionata con le sue stesse mani e l'espressione severa che regalava all'obbiettivo capeggiava ovunque rendendola sola in mezzo a una moltitudine di gente.
Colpì il sasso lanciandolo verso il nulla.


"E ancora non hai detto una frase che abbia un senso"

Tornò a guardarlo con tranquilla compostezza, la testa leggermente inclinata da un lato.

"Siamo arrivati a un punto morto"

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 11/8/2015, 10:31




Non riteneva ci fosse bisogno di dare un senso a quello che stava accadendo loro, in realtà Yudah non si era mai scomodato a dare un senso a nulla di quello che aveva coinvolto lui, i suoi cari, e le sue mille avventure.
L'uomo di ghiaccio lo chiamavano, nonostante le sue origini.
Avrebbe potuto fare carriera quel ragazzo, in più modi; era ambito tra le schiere dei Mangiamorte, dato che sembrava non avere sentimenti ne il minimo coinvolgimento emotivo; aveva la strada spianata per una carriera fulminante come quella di Camille, bravura a parte, perchè la sua ricca famiglia aveva radici in ogni angolo della burocrazia inglese.
Era forse la facilità con cui poteva ottenere tutto, che lo spinse a non volere niente.
Ma prima o poi le cose cambiano, e ora una cosa la voleva, forse quella che tra tutte era più difficile da avere.
Si strinse fra le spalle a quel pensiero, e lo scacciò prima di controbattere alla strega.

La mia casa è qui vicino, ed ho del The Arabo che è la fine del mondo

la fissò con un espressione normale stavolta, dato che a quanto pareva la francese si stizziva più facilmente del solito.
 
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view post Posted on 11/8/2015, 23:31
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Ah, questa poi.
Lo fissò stralunata, come se Yudah avesse indossato una parrucca bionda coi boccoli. Schiuse le labbra per dire qualcosa, poi ci ripensò. Era incomprensibile il modo in cui lui si stava comportando, alternava momenti di evidente sincerità a momenti di altrettanta palese finzione e le riusciva difficile capire quale dei due aspetti sarebbe risultato preponderante. Non che la cosa le importasse granchè, non si vedevano da una vita e mezzo e forse non avevano neanche più niente in comune. Però le interessava il PERCHE' di tanto mistero. Magari quell'incontro non era stato casuale, magari lui aveva fatto in modo che lo fosse per qualche motivo particolare. D'impulso si guardò intorno. Dopo tutto cosa sapeva lei di Yudah? Non aveva risposto alla sua domanda sul desiderio, paventato un tempo, di diventare Auror. Eppure, era praticamente certa che lì, civette a parte, fossero completamente soli.


"Ahi ahi ahi Mister Iscariot, un punto in meno per lei"

Lo schernì stampandosi un sorrisetto ironico sulla faccia.

"Ti sei completamente dimenticato dei miei gusti. Io non bevo thè"

E neanche lo avrebbe mai bevuto, lei era francese!

"Ma accetto il tuo invito, sono certa che potrai offrirmi qualcosa di meglio. O forse no? Dubito che la tua dispensa possa essere fornita a dovere visto che riparti domani mattina"

Ovviamente non ci credeva neanche un po'. Come non credeva che Yudah avesse messo radici nelle vicinanze comprando addirittura una casa. Ma non aveva mai rifiutato una sfida e se lui voleva giocare lei non si sarebbe tirata indietro.

"Da ... che parte?"

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 12/8/2015, 09:45




Era sicuramente impegnativo stare dietro alla donna, non osava immaginare cosa succedeva quando lei si rendeva partecipe, insieme agl'Auror, di qualche interrogatorio giù al Ministero.
Era Cerebro-assorbente, e se non eri preparato al dialogo ti privava fisicamente delle forze per fronteggiarla, altro che maledizioni o schiantesimi, quella ti stendeva a parole.
Non si poteva nascondere che dietro a ogni sua parola c'era un velo di sfiducia, chissà se era mai balzato tra i ricordi della francese il giovane Arabo, ma di sicuro ora era come se avesse di fronte un estraneo, strano che non gli parlasse con la bacchetta puntata al petto dato che più di una volta lo aveva associato alla sponda oscura della magia, additandolo come futuro Mangiamorte.
Poco male, non doveva di certo conquistarla in una sera.
Non si sarebbe mai aspettato accettasse, quindi fu colto da un secondo di superficiale imbarazzo, si ricompose poi, tirando fuori il braccio e offrendolo alla strega per accompagnarla alla sua dimora.

Poco lontano da qui, a ovest...ricordi quella catapecchia che mi comprò mio padre?

e si incamminarono, e che bello era stare con lei, e quanto l'aveva pensata.
Ma queste sono storielle romantiche sulle quali non ci soffermiamo, l'aveva ritrovata, ed era quello che bastava.
 
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28 replies since 21/5/2014, 20:19   343 views
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