Pensieri tristi...

Finalmente era arrivata! Dopo giorni interi passati ad attendere ansiosamente durante l'ora di pranzo che il suo Razor le portasse quella lettera, ora era giunto il momento. Quando quel giorno Razor era atterrato fiero e possente come non mai sulla tavolata dei Serpeverde, il suo cuore aveva accelerato.
Non aveva avuto il coraggio di aprirla lì, in mezzo a tutti i suoi compagni di casata. Sarà potuto sembrare strano agli occhi di un estraneo, ma lei sapeva benissimo com'erano gli altri: curiosi ed assetati di notizie da poter disperdere ai quattro venti.
Così, terminato di mangiare, si era alzata in tutta fretta ed era corsa via, stringendo tra le mani la lettera preziosissima.
Aprì la busta, prendendo delicatamente il foglio di pergamena.
"Mia cara Emily,"
La ragazza sorrise. Luke non cambiava mai, aveva sempre quell'aria da gentiluomo di altri tempi.
Senza nemmeno accorgersene, si rese conto di essere arrivata davanti alla biblioteca.
*Il luogo perfetto per leggere in santa pace* pensò soddisfatta. entrando. Si fermò di botto: su una poltrona era distesa una ragazza, ma non fu quello a immobilizzarla, furono le lacrime che rigavano il suo volto triste.
Non sapeva come comportarsi. Non aveva mai dovuto consolare nessuno, era quasi sempre stata sola. Il sorriso di gioia che le era comparso grazie alla lettera di Luke svanì fuggevole.
Doveva andarsene? Forse la ragazza non voleva nessuno tra i piedi. Iniziò ad arretrare lentamente, ma inciampò sull'angolo di uno scaffale, facendo cadere alcuni libri a terra.

*Oh no, ma perchè devo essere sempre così maldestra?! pensò Emily con stizza. Non che lo facesse apposta, certo, eppure ogni volta che voleva passare inosservata le capitava immancabilmente qualche guaio.
Si chinò a raccogliere i libri, rimettendoli poi con cura al loro posto, e pensando nel frattempo cosa dire. Si passò una mano tra i capelli, sentendosi a disagio.
Ehm... scusami il disturbo. Ero venuta qui per leggere, ti dispiace... ti dispiace se resto? Sì insomma, non vorrei disturbarti, posso tornare anche un'altra volta. disse, cercando di far finta di non essersi accorta che l'altra ragazza fino a quel momento piangeva.
Stinse con più forza la lettera di Luke al petto, attendendo una sua risposta.
*Probabilmente mi manderà via, ma non ci vedo nulla di male nel provare a chiedere*

Emily alzò le sopracciglia, sorpresa. Di certo non immaginava una risposta del genere. Annuì, accennando un piccolo sorriso, e si sedette su una morbida poltrona verde, proprio come la sua casa.
Aprì nuovamente la busta e iniziò a leggere.
"Mia cara Emily,
come va ad Hogwarts? Qui a Durmstrang non è poi così male come pensavo, anche se ci fanno fare degli allenamenti davvero sfiancanti, sono pieno di lividi! Ti sei già fatta qualche amichetta nuova? Markus, il mio compagno di dormitorio, è davvero molto simpatico, sebbene sembri un po' scontroso. E' grosso il doppio di me e mangia come un bue, vorrei tanto fartelo conoscere!
Lo sai che...
Luke non cambiava proprio mai. Un sorriso le nacque spontaneo. Alzò gli occhi verso la ragazza, sentendosi in colpa. Il suo sguardo era ancora arrossato, e sembrava quasi che avesse prosciugato tutte le lacrime.
Tu di che casa sei? Non ti ho mai vista tra i serpeverde... comunque io mi chiamo Emily Fraylief.
Emily non era mai stata molto socievole, però quella ragazza le ricordava troppo sè stessa alcuni anni prima, e sentiva il bisogno di aiutarla.

*Così è una tassorosso... be', non è che li adori letteralmente, ma in fondo non mi ha fatto nulla di male.
Prese un respiro profondo, spostandosi un ricciolo rosso fuoco dietro l'orecchio destro.
Senti... iniziò un po' titubante. Non vorrei sembrarti rompiscatole o impicciona, perchè solitamente non m'interessa dei fatti altrui, sono un tipo molto silenzioso e riservato, preferisco starmene da sola...
Dall'imbarazzo iniziò a parlare a vanvera, dicendo cose senza senso.
Quello che volevo dirti è: c'è qualcosa che ti fa star male? Se hai voglia di parlarne... be', sono libera al momento. Certo, so che parlare con una totale sconosciuta dei propri affari non dev'essere il massimo, però...
*Oddio che figura penosa sto facendo!* pensò Emily, passandosi una mano sul volto.

Emily spalancò gli occhi sorpresa dalla sincerità e dalla fragilità di Béatrice. La sua storia era così simile alla sua che sentì il suo cuore avere una piccola fitta di dolore. Sapeva che magari gli altri della sua casa avrebbero potuto odiarla per quello che avrebbe fatto, ma in fondo nessuno di loro aveva ancora legato con lei, ed Emily sentiva il bisogno di qualcuno con cui potersi confidare ed essere finalmente sè stessa.
Ripensò alla lettera di Luke, in cui le chiedeva se aveva già stretto qualche nuova amicizia.
*Forse c'è l'ho fatta Luke, lo sai?* pensò, e un dolce calore di diffuse nel suo petto. Si alzò dalla poltrona, avvicinandosi a Béatrice. Si sedette a terra davanti a lei a gambe incrociate.
Capisco quello che provi, ci sono dovuta passare anche io. Perfino adesso non ho nessun amico qui al castello. Se non fosse per Luke non so cos'avrei fatto. disse con voce gentile.
So che le nostre case non vanno molto d'accordo e che solitamente i Serpeverde non sono molto gentili con gli altri... però se vuoi io ci sono. Sì, insomma... sempre se per te non è un problema. aggiunse poi, sorridendo timidamente.

In realtà di solito sono abbastanza scontrosa e burbera, perchè non mi fido molto degli altri... da piccola i miei compagni di classe mi odiavano perchè prendevo voti migliori di loro e gli sembravo "strana", così sono sempre stata sola. Quindi ho eretto una specie di barriera attorno a me per allontanare tutti.
Emily fece una smorfia, ricordando gli anni passati.
E in più, una volta in cui un bambino mi aveva fatta arrabbiare, l'ho involontariamente scagliato a terra con un incantesimo! Ero ancora piccola, quindi non riuscivo a controllare i miei poteri... da allora hanno avuto paura di me, e io... be', non mi sono impegnata poi molto per farli ricredere. aggiunse con un sorrisino ironico.
Ma tu? Posso chiederti come mai non sei andata a scuola a Beauxbatons? E' molto più vicina rispetto ad Hogwarts...
In effetti le sembrava strano. Aveva sentito parlare molto bene di quella scuola, sebbene le sembrasse che tutte le allieve avessero la puzza sotto il naso.

Le due ragazze chiacchieravano come se si conoscessero da sempre. In effetti, sebbene nell'aspetto fossero totalmente opposte, i loro cuori e le loro esperienze passate le univano come due sorelle. Emily si sentiva leggera e felice: finalmente aveva trovato qualcuno con cui parlare senza aver paura di mostrare i suoi sentimenti!
*Credo che sia arrivato proprio il momento di scrivere una lettera a papà* pensò la ragazza, lieta di aver finalmente qualcosa da raccontargli. Solitamente tutto ciò che diceva era: "Sto bene, le lezioni sono molto interessanti e il cibo delizioso".
Non proprio un'orazione insomma.
Posso... potrei chiederti una cosa personale? Prima hai parlato di tua mamma al passato... come mai? disse con voce lieve, stringendosi le ginocchia al petto.