Primini in compagnia.

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~ Faylua.
view post Posted on 28/9/2014, 11:25




Tempo era passato dal suo arrivo ad Hogwarts, forse anche troppo. Malgrado il suo carattere e la sua facilità nel farsi amici, Lilianne non riusciva a trovare nessuno di cui gradisse particolarmente la compagnia... Eccetto Signor Baffino, probabilmente perché non poteva parlare e quindi contraddirla. Era colpita dalla tremenda noia e purtroppo, non trovava alcuna attività che potesse divertirla. Passava quindi il tempo libero in biblioteca, a studiare e perfezionare le sue conoscenze. Voleva mettercela tutta e non avere alcuna difficoltà durante l'anno scolastico, dato che il Quidditch non aveva secondo lei nulla da offrire, se non gravi ferite di ogni genere.
Malgrado fosse stata particolarmente attenta durante la lezione di pozioni, aveva appena chiuso occhio, quella notte e quindi non aveva seguito come dovuto. Proprio per questo era alla ricerca di un libro che potesse aiutarla a terminare i compiti in tutta tranquillità. Aveva un sacco di tempo, ma preferiva svolgerli subito dopo le lezioni, in modo da essere tranquilla e da poter dedicarsi ad altro. Aveva sfogliato differenti libri, ma non riusciva a metter mano su quello giusto ed era quindi costretta a viaggiare per gli scaffali della stanza, facendo guizzare gli occhi grigio-verdi per leggere ogni titolo. Sentì un pizzico di soddisfazione quando finalmente poté scorgere l'enciclopedia delle piante velenose, quella che aveva cercato fino ad allora. Allungò quindi la mano, per posarla sull'oggetto ed appropriarselo. La biblioteca era vuota, quel giorno, vi erano tre o quattro studenti, tutti immersi nei loro libri, eccetto uno di loro che sembrava essersi appisolato da ore. Questa tranquillità non le dispiaceva affatto, anche se probabilmente avrebbe preferito stare in compagnia e chiacchierare un po', da brava logorroica quale era.
Qualcosa la fece sussultare e la costrinse a voltarsi, per guardare dietro di sé...

"Oh, scusa."
 
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Limoncè.
view post Posted on 28/9/2014, 12:25




Il tempo era passato in fretta, ma l'emozione che aveva provato arrivando ad Hogwarts non riusciva a dimenticarla. Era impossibile farlo, poiché la provava ogni mattina, al risveglio, nonostante le dure e severe lezioni che occupavano interamente i suoi giorni.
Con sua sorpresa il Cappello Parlante aveva deciso di smistarlo a Corvonero: si sarebbe aspettato di tutto, ma di certo non di finire in quella Casa di eccentrici cervelloni. Studiava molto, era curioso di sapere sempre cose nuove, ma non riusciva a vedersi come uno di loro. Tuttavia quel polveroso Cappello aveva dato il suo giudizio, inutile rinnegarlo, visto che si trovava anche bene tra i suoi nuovi e strambi coetanei.

Come ogni giorno stava cercando diligentemente di svolgere i suoi compiti subito dopo le lezioni, applicando tutto se stesso su quei fogli di pergamena imbrattati di inchiostro nero. Nonostante ce la mettesse tutta, però, c'erano quelle rare volte che necessitava di un aiuto esterno. Un compagno o un libro, per questo preferiva studiare spesso in Biblioteca, luogo adatto per star sereno e dedicarsi al proprio lavoro.
Si allontanò dalla postazione, continuando a leggere i suoi appunti, e si diresse verso una determinata sezione, dove appostava il libro che gli serviva per avere delle delucidazioni su alcune pozioni per i compiti. Tese una mano verso l'altro, schiudendo le dita per afferrare il libro, quando una minuta ragazza si insediò tra lui e l'oggetto desiderato, privandolo di quest'ultimo.
Rivolse uno sguardo stizzito alla coetanea, prima che questa si scusasse. Joshua respirò profondamente, calmandosi, e decise di accettare gentilmente le sue scuse.

«Oh, figurati. Nessun problema.»

Affermò, ritornando a controllare se erano presenti altre copie di quel libro. Sfortunatamente erano terminate, ma non aveva intenzione di rinunciarvi. Gli serviva per studiare e concludere i compiti, così che potesse occupare il tempo libero all'aria aperta e non gettato su altri libri.

«Scusami... Quel libro servirebbe anche a me. Ti va di seguirmi e studiare insieme?»
 
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~ Faylua.
view post Posted on 28/9/2014, 13:13




Lo aveva, in un primo momento, sfigurato d'uno sguardo ostile in risposta al suo. Non era il tipo da lasciarsi mettere i piedi in testa e glielo avrebbe fatto capire con quella semplice espressione, che sembrò metter via alla sua richiesta. Riassunse un'aria calma, pensandoci su per un breve momento.
Non le sembrava affatto un tipo interessante ed era anche un corvonero: gli altri tassirossi l'avevano messa in guardia al loro riguardo, dicendole quanto potessero essere sgradevoli. Vi era infatti una gran rivalità tra le due casate, ma non poteva di certo giudicarlo per il colore della sua uniforme. Non era fatta così. Scosse il capo, cacciando via quei pensieri e poggiando una mano sulla spalla del coetaneo senza rendersene conto, per farsi seguire da lui. Lo accompagnò in direzione di uno dei tanti tavoli liberi. Prese in seguito posto e solo una volta accomodata e posato il libro spezzò il proprio silenzio, per rivolgersi al moro.

"La lezione di oggi era complicata."

Senza attendere aprì il libro sul tavolo, spostando la sedia con l'altra mano per invitarlo a sedersi al proprio fianco. Pagina trentuno e trentadue, riguardavano alcuni tipi di piante magiche e velenose, spesso utilizzate per le pozioni. Lei aveva quasi terminato, le serviva infatti soltanto per le due domande rimanenti, più ardue.

"Come mai non sei fuori con gli altri?
...
Ah, il mio nome è Lilliane."


Parlava con un timbro basso, sussurrando per non disturbare gli altri studenti. Una semplice formalità, quella di presentarsi, gli porse la mano destra. Non sembrava di ottimo umore, la ragazzina, né di molte parole.
Probabilmente voleva evitare di seccarlo parlandogli, dopotutto avevano soltanto bisogno dello stesso libro, non l'aveva mica approcciata con l'intenzione di conversare.
 
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Limoncè.
view post Posted on 28/9/2014, 13:44




Dopo un breve attimo di riflessione, la ragazzina sembrò più che lieta di accettare, vista la sua insolita reazione che ostentava un intimo rapporto alla quale Joshua non era abituato. Volse lo sguardo verso il braccio femminile, adagiato sulla propria spalla, dopodiché la seguì senza proferire nulla, accettando quel suo gesto amichevole nonostante la sua poca pazienza verso chi non conosceva abbastanza.
Si sedette al suo fianco, avvicinandosi al tavolo con la sedia, e liberò le mani dagli appunti per adagiarli sul freddo legno che aveva di fronte.

«Sì, un po'...»

Non amava parlare in biblioteca, se non per consultazioni scolastiche, perciò dopo quell'affermazione rimase in silenzio, allungando il collo verso le pagine del libro appena aperto per controllare quel che gli serviva, in modo tale da memorizzarlo e rispondere successivamente alle domande.
Sperava di non essere interrotto, ma ciò non significava necessariamente di non voler fare la sua conoscenza, era solamente il momento sbagliato per farlo. L'aveva già intravista a Diagon Alley e durante le varie lezioni, ma non avevano mai avuto modo di conversare. Le sue speranze, ad ogni modo, crollarono non appena colei che diceva di chiamarsi "Lilianne" gli rivolse la parola, presentandosi.
Sospirò, tendendo il braccio in sua direzione e afferrandole le dita in una stretta amichevole.

«Joshua, piacere di conoscerti.»

Allontanò la mano, facendola ritornare sul tavolo, e volse uno sguardo verso le grandi finestre della biblioteca che lasciavano libera vista al cielo azzurro e agli uccelli che lo sovrastavano.

«Preferisco uscire poco prima del crepuscolo, l'ambiente è più gradevole, e tu?»
 
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~ Faylua.
view post Posted on 28/9/2014, 14:09




Strinse la sua calda mano ed una volta lasciata, tornò a scrivere. Immerse la punta della penna d'oca nell'inchiostro nero e terminò una volta per tutte il compito su cui aveva lavorato in precedenza. Rimase tutta via lì, poggiando il gomito sul tavolo e reggendosi il capo per mettersi comoda, mentre osservava il corvonero lavorare in silenzio. Metteva un bel po' di tempo a rispondere ad ogni sua parola, come se stesse volontariamente in silenzio.
Una volta asciugato l'inchiostro , inserì la pagina in uno dei propri libri per non perderla e lo chiuse, gettando poi uno sguardo al compito del ragazzo per pura curiosità, in tutta discrezione. Aveva un'espressione strana, le sopracciglia ed il naso arricciati per mostrare disappunto: qualcosa la stava disturbando e probabilmente, disturbava tutti gli altri studenti presenti. Il grifondoro addormentato qualche tavolo più in là si era messo a russare rumorosamente, attirandosi gli sguardi colmi di stizza di tutta la biblioteca. Stava cercando di non arrabbiarsi, di rimanere calma per non agire, ma era più forte di lei. La bionda si alzò e con passi decisi si avvicinò al poveretto, scuotendolo con violenza per svegliarlo. Quando questo aprì gli occhi per guardarla con tutta la confusione che aveva in corpo, lei gli gettò in braccio i suoi libri, per invitarlo a lasciare la biblioteca.

"Smamma, Grifontonto, stiamo cercando di studiare qua, vai a poltrire da un'altra parte."


Questo non le rispose nemmeno, si limitò a guardarla male e ad andarsene con fare innervosito. Una volta sparito dalla circolazione, Lilianne tornò a sedersi e sussurrò a Joshua:

"A me non piace uscire, non esco spesso.
Se non per fare due passi, ogni tanto..."


Erano passati esattamente sei minuti. Un tempo fin troppo lungo per dare una qualunque risposta.
 
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Limoncè.
view post Posted on 29/9/2014, 09:17




Rimase con le braccia sul tavolo ad aspettare una sua risposta, interrompendo persino i compiti sulla quale stava lavorando per accontentarla e avviare una conversazione, ma Lilianne ignorò la domanda e Joshua si innervosì, ritornando sulla pergamena che aveva sotto il mento con un'espressione non molto cordiale.
Aveva le risposte che gli servivano, aveva l'inchiostro e grazie a questo le mise nero su bianco. Tuttavia c'era qualcosa che, ogni tanto, riusciva a deconcentrarlo, facendogli perdere il filo: un Grifondoro non molto lontano da loro aveva cominciato a russare, dormendo profondamente. Il ragazzo gli gettò più occhiate stizzite, spazientito, ma purtroppo non poteva far nulla per evitare quel disagio.

«Mh...?»

La sedia che stava al suo fianco si spostò, producendo un fastidioso rumore, e la ragazza che vi era seduta si diresse verso il coetaneo addormentato, destandolo bruscamente dal suo sonno.
*Grifontonto... ma che razza di soprannome dovrebbe essere quello?* Sorrise, divertito ed affascinato dal suo irruento comportamento, ritornando poi ad inchiostrare le ultime risposte per terminare il compito quando la ragazza decise, finalmente, di rispondere alla sua precedente domanda.
Nonostante il suo bizzarro gesto che incuriosì Joshua, non aveva dimenticato di esser stato ignorato, dunque decise di fare lo stesso di conseguenza. Ghermì i suoi rotoli di pergamena con i compiti conclusi e si spinse indietro per alzarsi dalla sedia.

«Il libro non mi serve più, quindi adesso vado. E' stato un piacere.»

Mantenne un basso tono per non disturbare gli altri e allungò nuovamente il braccio verso di lei, così da terminare i convenevoli ed andarsene.
 
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~ Faylua.
view post Posted on 29/9/2014, 12:54




"Fili via?"

Chiese secca, con un timbro calmo. Non mostrò neppure un pizzico di stupore, dato il comportamento che aveva adoperato, ma le dispiaceva un po'. Sembrava un ragazzo simpatico ed avrebbe immaginato di conversare in sua compagnia una volta terminati i compiti.
Anzi, aveva deciso così. E così sarebbe stato.

"Aspettami qua."

Ordinò, dopo aver stretto nuovamente la sua mano. Prese il libro utilizzato ed andò a rimetterlo dove lo aveva trovato, ricordando di essere stata sgridata svariate volte per non averlo fatto in precedenza. Lo tenne d'occhio, per assicurarsi che non scappasse ed una volta rimessa l'enciclopedia al suo posto, lo raggiunse per poggiare la mano destra su una delle sue spalle.

"Dove stai andando? Ti accompagno."

Uscì dalla biblioteca in sua compagnia. Aveva certo voglia di parlare con lui, ma non sapeva proprio di cosa, si sentiva a disagio. Non sapeva cosa amava, né se era disposto a fare nuove amicizie, ma probabilmente lo avrebbe scoperto.

"Cosa fai normalmente? Non hai un'occupazione, tipo il Quidditch?
A me non piace il Quidditch, serve solo a farsi spaccare le ossa..."


Si lasciò andare ad una stramba espressione, sospirando al solo pensiero di finire in infermeria per uno stupido gioco.
 
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Limoncè.
view post Posted on 29/9/2014, 13:28




«Io veramente dovrei...»

Non ebbe il tempo di finire la frase che Lilianne lo incitò ad aspettare, così che lei si potesse allontanare per riporre il libro che aveva preso da uno degli scaffali della biblioteca. La osservò da lontano, rimanendo immobile con il quaderno dei compiti sotto il braccio, fin quando la ragazza non lo raggiunse, toccandolo nuovamente sulla spalla.
Fece il primo passo, tentando di far scivolare via quella mano e passare in testa, poi cercò di rispondere alla sua domanda, ma venne interrotto subito dopo esser usciti dalla stanza.

«Preferirei andare da s... una domanda alla volta, per favore, non posso rispondere a tutte insieme.»

Non sapeva stare in silenzio, non era in grado di tenere le mani in tasca e Joshua non poté fare a meno di sospirare per la sua egocentrica personalità; stava mettendo la sua pazienza a dura prova.
Non faceva caso alle voci, non si basava sui pregiudizi, ma doveva ammetterlo: i Tassorosso potevano risultare davvero irritanti, soprattutto lei. La rivolse uno sguardo sghembo, con la coda dell'occhio, poi tentò di parlare ancora una volta. Se veniva interrotto anche quella volta, allora avrebbe reagito male e avrebbe accantonato le buone maniere di cui faceva uso.

«Quel che faccio normalmente è studiare o passeggiare, come avrai notato. Non ho ancora alcun interesse per il Quidditch o altre attività extrascolastiche. Vedrò in futuro. Inutile chiederti se a te piace il Quidditch, visto che hai risposto ancor prima che ti rivolgessi una domanda.»

Affermò quasi con un tono arreso, come quello che adotta un ragazzo che si accinge a sopportare qualcuno per non dare di matto. Raggiunse le scalinate, dirigendosi verso il basso per uscire all'aria aperta.

«Comunque, per rispondere alla tua prima domanda: sto andando a prendere dell'aria fresca. Vuoi ancora accompagnarmi?»
 
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~ Faylua.
view post Posted on 30/9/2014, 19:52




Non fu affatto offesa da quel suo tono seccato, questo la invitò anzi a lasciarsi sfuggire una breve risata. Lo seguì per le scale, scendendo a suo agio, dato l'interminabile numero di gradini che li attendeva, erano al quarto piano, dopotutto! Fu lievemente sorpresa nell'apprendere di non essere l'unica a detestare il Quidditch. Era uno sport adorato dai maghi di ogni età ed alcuni coetanei sembravano ossessionati da quello stupido gioco. La cosa le dava enormemente fastidio, ma non poteva farci nulla.
Tacque un istante, lasciando parlare il poveretto che cercava di esprimersi, senza riuscirci a causa della bionda che lo interrompeva senza sosta. Quando questo terminò, gli sorrise e si rivolse a lui.

"Perché, dovrei aver cambiato idea?
Ah. Comunque perdonami, è più forte di me."


Si riferiva al fatto di dover avere un contatto fisico con ogni persona a cui rivolgeva la parola. Infatti lo aveva fatto di nuovo, aveva adagiato la mano sinistra al suo braccio. Era un dettaglio che procurava magari fastidio, ma non le importava più di tanto, si era scusata per avvertirlo e non per il fatto di esserne veramente dispiaciuta. Anche suo padre aveva lo stesso problema, era stato lui a insegnarle a comportarsi così.
Sembrava un tipo strano ed era stranamente curiosa di conoscerlo, di sapere da dove venisse e chi fossero i suoi genitori. Chissà? Avrebbero potuto legare e diventare amici. O magari sarebbe diventato uno dei suoi più grandi rivali.

"Da dove vieni? Sei mezzosangue, hai i genitori babbani?"

Lilianne era difficile da sopportare, quando non la si conosceva. Ma si dimostrava un'ottima amica, indispensabile nei momenti duri e sempre presente in caso di bisogno.
 
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Limoncè.
view post Posted on 1/10/2014, 09:52




Fu sorpreso dalle sue scuse, ma solo per un attimo, poiché Lilianne lo toccò per l'ennesima volta e il ragazzo fece volteggiare gli occhi con un'espressione stramba, sbuffando subito dopo. Avrebbe risposto volentieri alle sue curiosità: se voleva fare conoscenza, nonostante lo stesse portando alla pazzia, lui l'avrebbe accontentata, ma sentiva la necessità di farle notare quanto quel comportamento lo facesse sentire a disagio.

«Preferirei che evitassi di toccarmi... non sono abituato. Ad ogni modo provengo da una famiglia di Purosangue. Tu, invece? Hai i genitori babbani?»

Mentre parlava abbassò lo sguardo sul suo stesso braccio e le afferrò la mano per farle lasciare la presa, dopodiché tornò a fissare la scalinata che stavano lentamente attraversando per dirigersi al piano terra.
Era già stanco di richiamarla e non aveva più intenzione di fissare quelle quattro mura, aveva bisogno di uscire e respirare aria diversa, così da rilassarsi, motivo per la quale accelerò il passo.

Edited by Limoncè. - 1/10/2014, 11:07
 
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~ Faylua.
view post Posted on 4/10/2014, 14:31




Si fermò quando, all'improvviso, le venne afferrato il polso per farle notare che il suo comportamento non piaceva. Ascoltandolo, questa rimase in silenzio per un lungo momento, prima di rendersi conto di quello che aveva fatto qualche attimo prima. Tirò la mano indietro con un guizzo secco, per liberarsi dalla sua presa ed andò a nasconderla in tasca, a giocherellare con il fazzoletto in tessuto che vi era all'interno. Non lo avrebbe più toccato, avendo le mani allora occupate. La cosa la disturbò un poco, dato che per lei era una cosa normale o non importante, ma non lo diede a vedere più di tanto ed evitò di farne una tragedia, portando avanti la conversazione come se non fosse successo nulla.

"Mia madre è una... umh... babbana, sì. Mio padre invece è un mago, cresciuto in una famiglia di maghi."

Non le piaceva molto usare quei termini: "purosangue, babbano, mezzosangue". Era secondo lei una certa forma di discriminazione e non riusciva mandar giù una cosa del genere, ma era normale parlare in quel modo in un posto come Hogwarts, a quanto pare. La ragazzina rispose quindi alla sua domanda, ma non proferì altre parole sulle sue manie tattili e fastidiose, perché probabilmente offesa.
Pian piano, i due stavano raggiungendo la fine delle scale che le erano prima sembrate interminabili... E la giovine si fermò senza preavviso, a fissare con insistenza un quadro in particolare. A quanto pare, pur avendo passato un bel mese in quella scuola, non riusciva proprio a farsi all'idea di vedere dei quadri muoversi e parlare e la cosa la sorprendeva ogni volta, soprattutto quando le rivolgevano la parola.

"Sogno oppure quel quadro mi ha appena salutata?"

Mostrò un'espressione stramba, spaventata, riprendendo a camminare dopo aver sentito un lungo brivido attraversarle la schiena. Ne era sicura, le aveva fatto un cenno, salutandola cordialmente. E non era la prima volta che la cosa succedeva, infatti alcuni compagni adoravano prenderla in giro per quel fatto, Lillianne aveva paura di quei quadri. Forse, inquietudine era la parola esatta, ma non riusciva a restare accanto a delle figure che, per undici anni della sua vita erano state immobili e che ora, ad Hogwarts, esprimevano le loro opinioni e mostravano persino, di avere un carattere più che personale e soggettivo.
Ella si fermò alla fine del corridoio, quasi a chiedergli di seguirla.
 
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10 replies since 28/9/2014, 11:25   131 views
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