Ottimo, ancora qualche minuto, ed il The sarebbe anche stato pronto. Era così semplice, eppure così difficile, riuscire a trovare e bere un The decente, che tanto valeva degustare il proprio, a casa propria, ed infischiarsene del resto. Anche lì, non era poi così semplice, un'altra volta, trovare un Assistente che capisse la sottile Arte del The, la apprezzasse a sufficienza da rispettarne i dettami, e non operasse violenza sull'infuso, che a costo di grandi rischi riusciva a far arrivare sino in Scozia, non era una Storia scontata, o banale. L'esito era sempre incerto, il dubbio atavico e sistemico, era un commercio munifico in fondo, rendeva ricchi tutti, i vantaggi comparati non potevano non farlo, ed il The poteva venire solo dall'Oriente estremo, non certo dalla cantina di un vecchio maniero normanno, che razza di schifezza vi avrebbero coltivato quattro contadini ignoranti, nell'umida oscurità più assoluta? Spirali di vapore si levavano misteriose, ed ammaliatrici dall'elegante teiera, in disparte, quasi dimenticata, come se in fondo non fosse l'ospite di riguardo, dopo un'esistenza di duro servizio, era stata scordata? Archiviata? Al pari di un ferro vecchio? Uno sguardo, fugace, e solitario, sufficiente a rasserenarla, in fondo avevano tutti bisogno dei loro equilibri, ora Minerva, ora Amalia, ora il The, ora Barbacane, ce n'era sempre una, e guai a scordarsene, a circondarsi di prime donne il rischio diveniva esponenziale giorno dopo giorno, e gli anni non contribuivano certo a raggiungere quell'utopico rischio zero, mito della modernità. Era tutto nelle mani di quell'Oscuro, ma Benevolo Burattinaio. Per quanto si ostinassero, ed opponessero fieramente, gagliardi, innanzi a questo o quel tiro mancino, della Tuke, del Fato, e della Sorte, coalizzati in un'inedita Santa Alleanza, non v'era scampo. Chi avrebbe retto l'urto? A che scopo reggerlo? Per poi come uscirne?
Era tutto dannatamente complicato, e non c'era mai nulla di facile.
Che il silenzio si stesse protraendo eccessivamente? Che Durlindana si fosse liberata, ed avesse steso la giovane ospite? No, era ancora lì. Lo sguardo... sorpreso? Da che cosa? La domanda? No, in fondo, che razza di domanda era? Una questione tranquilla, pacifica, per certi versi anche prevedibile, di cosa avrebbero dovuto parlare? Tentare la Teoria sul Decadimento sarebbe stato inutile, se non del tutto sciocco, per quanto potesse essere interessante per un addetto ai lavori, come discuterne con una novizia del I Anno, di dubbie origini? Era stata sicuramente la scelta più razionale, forse non la migliore, ecco, c'era sempre margine per migliorare, ma non era stata una pessima scelta, quello no. Il che apriva un interrogativo più profondo. Cos'era successo? Qualcosa doveva essere cambiato? Minerva non si era mossa, il camino non lo si poteva definire nulla di così eccezionale, l'esterno?
Si voltò, guardando oltre le vetrate, giù verso il prato, tutto in ordine. Per quanto sembrasse ormai all'ordine del giorno un'invasione di questo o quello, che avesse chissà che conto in sospeso, con chissà quale povero beota, da quando era tornato, meno di un anno, tutto era tornato decisamente alla calma. L'effetto deterrente di qualche barile di The, e qualche cassa di alabarde impilate sugli spalti era bastato? Tornando a voltarsi verso la giovane, ormai ripresasi da quell'inspiegabile asimmetrico divergente shock, lo sguardo cadde nuovamente sul vassoio, due tazze, zucchero, limone, e la teiera. Erano loro gli ultimi arrivati. Che l'evocazione fosse alla base di tutto? Che fosse necessaria una maggiore prudenza? Avrebbe dovuto dare delle spiegazioni se una novizia di Serpeverde si fosse gettata dalla Torre di Astronomia, uscendo da lì? Non era mai successo, chi avrebbe pensato che potesse esserci lui, o indirettamente una teiera di The, dietro a ciò? Un suicidio avrebbe nettamente contribuito alla normale amministrazione del Castello, conferendo quel senso di continuità con il passato. Ma quanto era auspicabile? Addirittura deprecabile? Avrebbe avuto una Serpeverde sulla coscienza, il che non lo si poteva definire accettabile, almeno per un venerando Anziano, per quanto fosse costume di quel tempo. Se i moderni erano beoti, non era ancora tempo di convertirsi al beotanesimo.
Sorrise soddisfatto, mentre la giovane proseguiva e concludeva la sua veloce considerazione. In fondo anche quello era vero.
Immagino di poter capire, ma fossi in lei non mi preoccuperei. In primo luogo, è vero, non è sola, anzi, in sicuramente un'ottima compagnia, in secondo luogo, in determinati ambiti è meglio partire da una tabula rasa, non rischiando nulla, piuttosto che muovere da una serie di preconcetti, che potrebbero indurla a false conclusioni. Questa è una Scuola, il non sapere nulla la spingerà a prestare maggiore attenzione a tutta una serie di dettagli, che son destinati a sfuggire a molti suoi colleghi, convinti di già saperli, per scienza infusa, per così dire. Capisce?
Un gesto rassicurante, il tono conciliante, seppur deciso.
Anche quello, non poteva che essere vero. Ormai i Purosangue erano lo spettro di quello che erano stati un tempo, ma anche una minoranza risicata. Il che era sia un Bene, che un Male, dalle profonde e devastanti conseguenze.
Ad ogni modo, dovesse avere bisogno d'aiuto, è nel posto, giusto.
Ad Hogwarts chi cerca aiuto, lo trova sempre, così è sempre stato.
Sì, ecco, forse qualche specifica, e qualche distinguo, inserito tra una sfilza di considerando, sarebbe stato più opportuno, ma perchè alimentare il panico, inutilmente, prima del tempo? Era un anno che non succedeva nulla, era auspicabile che continuasse così, quanto meno. Se poi fosse accaduto, avrebbero reagito. Che ci potevano fare?
Sì, immagino vi fosse un problema di approccio, è una iattura che riscontro sovente, ma come avrà modo di toccare con mano, la mia logica vorrebbe essere differente, almeno nella sostanza. La bravura temo di doverla lasciare ai miei colleghi, per quanto possa non affascinarla più di quel tanto, temo che un minimo sarà comunque necessario. Magia è neutrale, non ha di che temere, e son certo che i miei colleghi, per quanto possano essere quasi tutti suoi fratelli, possano indicarle una strada, a lei la decisione di seguirla. Per parte mia posso dirle se ragiona con la sua testa, e se lo fa con abbastanza efficacia, anche qui, non mi fraintenda, non è mia intenzione dare dello stupido a nessuno, ma a volte... avete bisogno di essere incentivati. Ragionare è qualcosa di estremamente complesso, che richiede un certo sforzo, ma abbiamo anche cinque anni almeno, ogni cosa a suo tempo. Non abbia mai fretta!
In fondo, essere stupidi era un diritto, un diritto sacrosanto, e naturale, ma forse era meglio non aggiungerlo.
Quali sarebbero state le conseguenze? Scorse il foglio, lo sguardo della giovane, un invito?
Quanto era intelligente?
O anche, il suo complementare, quanto era stupida?
Non lo era, era tutta una questione di naso.
Il naso non sbagliava.
Mai.
Prese il foglio, ed iniziò a leggere.