| Arya Von Eis |
| | L’inesperto lupo, ignaro di quanto le sue azioni fossero sconsiderate, continuava a scavare nella vana speranza di riuscire a superare quell’ostacolo, quella porta, l’unica cosa che, apparentemente, sembrava separarlo dall’oggetto del suo desiderio. Una voce, una risata, un suono a lui sconosciuto e dei passi, gli imposero di fermarsi per qualche attimo, forse quella lastra di legno non era il suo unico problema, ma, ancora una volta, non sembrò curarsene molto, annusò l’aria, tese le orecchie, cercando di comprendere se ci fosse un reale pericolo e, nulla, gli lasciò presagire che, qualcosa, potesse realmente ostacolarlo. Aveva ragione, almeno in parte, l’essere umano è notoriamente più debole di un licantropo, una preda, non poteva costituire un reale pericolo, ma, se solo avesse avuto un briciolo di esperienza in più, si sarebbe guardato bene dal proseguire, per quanto debole, l’uomo, poteva rivelarsi un essere infimo e imprevedibile, pericoloso e spietato, l’unico animale che non seguiva le leggi della natura, ma il giovane lycan non poteva saperlo, nessuno le aveva insegnato a essere ciò che era, nessuno le aveva spiegato i rischi che correva, avrebbe imparato il tutto a sue spese. Riprese dunque a scavare, ma, come per magia, la porta si spalancò, arrestò il suo movimento, tirò su il muso fissando l’ingresso, fissando l’immagine dell’uomo che gli si parava davanti, immobile studiava la situazione, tentando di comprendere cosa fosse appena accaduto, quale dovesse essere la sua prossima mossa. Entrare? Fuggire? Attaccare? Non lo sapeva. Prima ancora che potesse decidere qualsiasi cosa, la situazione mutò nuovamente, il grassoccio essere umano che, ora, odorava di stravano, solo più avanti avrebbe compreso che, quello che aveva sentito, era terrore, indietreggiò, inciampando e finendo rumorosamente a terrà, nel medesimo istante, il rumore delle sedie che venivano spostate in fetta e furia, per permettere agli ospiti di alzarsi in piedi, arrivò alle orecchie del lupo come un suono di pericolo, mettendolo in allerta, restò ancora immobile, mettendosi sulla difensiva e mostrando i denti emettendo un piccolo ringhio, come se, in tutto quel caos, la prima cosa da fare fosse dimostrare la sua superiorità, avvisandoli che, ogni mossa avventata, sarebbe stata interpretata come una dichiarazione di guerra. Doveva ammettere di essere spaventato, non sapeva cosa aspettarsi, forse fuggire sarebbe stata la cosa migliore, ma il profumo della carne penetrò nuovamente le sue narici, l’istinto, in ogni caso, gli diceva di non correre rischi inutili, non era affamato a tal punto, Arya, dopo tutto, a pranzo aveva mangiato, se la situazione si fosse fatta pericolosa, l’unica cosa da fare sarebbe stata battere in ritirata. Nessun gesto avventato, a dirla tutta, nessuno si mosse ulteriormente, eccetto l’oste che, però, non sembrava costituire un pericolo, goffamente indietreggiava verso il resto dei presenti, allontanandosi dal lupo e lasciando così parte della stanza libera. Un altro suono fastidioso, l’urlo di un secondo uomo, fece muovere le orecchie dell’animale, infastidito, si voltò per controllare, ma nessun movimento, sembrava ancora non esserci nulla di particolarmente insidioso, eccetto, eccetto un rantolo, questa volta più familiare, qualcosa che conosceva meglio, un secondo animale, un cane, simile a lui sotto molti aspetti, sembrava voler proteggere quelle persone senza, però, troppa convinzione. Lo puntò, fissandolo dritto negli occhi, mostrando in modo più deciso i suoi denti, non voleva attaccarlo, come non voleva aggredire nessuno dei presenti, voleva solo quel benedetto pezzo di carne, se solo gliel’avessero lasciato prendere, tutto si sarebbe risolto per il meglio. Stava dunque mostrandogli la sua superiorità, gli stava intimando di restare immobile, di non intromettersi, assumendo un atteggiamento sì minaccioso, ma non aggressivo, non ringhiò, non si avvicinò a nessuno dei presenti, non erano il suo obiettivo e, almeno per il momento, il cane sembrò comprendere chiaramente quale fosse la gerarchia, rimanendo fermo nel suo angolo. Nessuno si mosse, la strada sembrava libera, non c’erano reali motivi per scappare, così, abbandonando la posizione di difesa pronta all’attacco, mosse un primo passo all’interno della locanda, continuava a scrutare i presenti, annusando l’aria per comprendere da che direzione arrivava il profumino che l’aveva attirato lì, non doveva apparire più troppo minaccioso, se solo gli umani si fossero soffermati ad osservare i dettagli, se solo non si fossero fatti prendere dal panico, avrebbero capito che non avevano nulla da temere, in natura non si attacca tanto per, ma per necessità, per la sopravvivenza, c’era della carne già pronta, non aveva necessità di uccidere, non lo stavano aggredendo, non aveva necessità di difendersi, per quanto lo riguardava, poteva tranquillamente ignorarli. E così fece, pur continuando a restare sugli attenti, pronto a difendersi se necessario, non si avvicinò a loro, preferendo dirigersi dove l’olfatto lo portava, verso la succulenta carne. Non temeva l’uomo, forse non abbastanza, non aveva ancora imparato quanto potesse essere pericoloso, aveva semplicemente agito come l’istinto gli comandava, non aveva percepito un reale pericolo, così, aveva scelto di prendere ciò che desiderava e, poi, se ne sarebbe andato, se tutto fosse filato liscio, presto, tutti sarebbero potuti tornare, illesi, alle loro vite, per quanto lo riguardava, gli spargimenti di sangue, in quel momento, erano inutili, ma se fosse stato costretto si sarebbe difeso tentando la fuga. Ho cercato di agire come un lupo, in teoria non attaccano così per sport, anzi, se possibile tentano di evitare gli scontri, a maggior ragione se son da soli e non in branco, dunque, non essendoci un reale pericolo ho evitato di rendere Arya aggressiva, così come ho evitato di farla fuggire, almeno per ora non sembra essercene motivo, al contrario, ho pensato che, appunto non sentendosi minacciata, la scelta più ovvia fosse comunque tentare di prendere ciò che vuole per poi andarsene. Ovviamente al Master decidere se mettermi i bastoni tra le ruote XD
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