La domanda rivolta alla Tassorosso non ricevette alcuna risposta, ma in compenso la fanciulla dalle ciocche castane rispose immediatamente a quanto le era stato chiesto dalla rossa. Le parole che vennero partorite da quelle sottili labbra rosee lasciarono il giovane Foster a bocca aperta, facendolo riflettere. Violet, questo era il suo nome, aveva già le idee chiare riguardo al futuro che desiderava intraprendere, nonostante la sua età potesse far credere il contrario. Era venuta ad Hogwarts per apprendere, per ampliare e alimentare il proprio bagaglio di conoscenze; voleva diventare una rinomata ricercatrice e, ovviamente, impegnarsi a fondo negli studi magici era un requisito fondamentale per riuscire in un simile intento. Per un attimo, soltanto per un secondo, la invidiò. Lui perché si trovava lì? Per quanto si sforzasse, non riusciva a trovare una soluzione a quel quesito, che adesso tormentava la sua mente ancora tutta da plasmare. Provò giusto un pizzico di conforto nel venire a conoscenza che, esattamente come lui, nemmeno Karen sapeva ancora cosa avrebbe voluto fare in futuro. Era una sensazione strana, ma al tempo stesso piacevole. Si era rabbuiato per un momento, ma adesso il sorriso era tornato a illuminare il suo volto, il viso di quello che in fin dei conti altro non era che un ragazzino. Un cucciolo che aveva ancora parecchio da imparare, prima di scoprire quale fosse la propria via. « Forse ti sembrerà strano.. ma io voglio scoprire chi sono. So come mi chiamo, so qual è la mia storia, ma non so ancora cosa mi riserverà la vita.. o qual è il mio posto. So solo che, se abbiamo questi poteri, un motivo ci dovrà essere. Forse serviranno a qualcosa, per rendere il mondo migliore. » sebbene il filo del suo discorso si discostasse leggermente da quello tessuto dal discorso della bella Moss, Ace si sentì parecchio più vicino a lei, come se adesso ci fosse qualcosa in più di un semplice incontro casuale tra le vie di Diagon Alley e consolidare il loro legame. Sorrise. « Devo solo scoprire a cosa possano servire i miei.»
L'argomento della discussione sfiorò poi la nostalgia di casa. Ace non sentiva più di tanto la mancanza del padre, del resto era sempre stato abituato ad essere abbastanza indipendente, merito sicuramente degli impegni lavorativi di Rian Foster, che spesso lo portavano lontano da casa anche per periodi abbastanza prolungati. « Non mi dispiace stare qui, poi posso sempre scrivere a mio padre. » commentò, anche se si chiedeva quando la sua lettera di risposta sarebbe giunta. La sua l'aveva spedita con un volatile della guferia diversi giorni giorni addietro, eppure nessun responso da parte dell'uomo era ancora gente. Com'era sempre abituato a fare, Ace lo giustificò pensando ai suoi fitti impegni lavorativi. Forse l'aveva letta, forse non aveva soltanto il tempo per sedersi su una scrivania e imprimere nero su bianco i propri pensieri.
Una smorfia incuriosita si dipinse poi sul suo volto quando Violet disse di essere stata lei a lanciare l'incantesimo Flipendo sul ragazzo della casata di Grifondoro che aveva infierito verbalmente sul Serpeverde che era riuscito a sconfiggere in velocità, con la propria bacchetta. « Beh, ha parlato di te con fare infastidito, quella sera in Sala Comune. Mi è sembrato un tipo molto orgoglioso e non credo che ti abbia preso in simpatia, anzi.. però detto fra me e te, a me sembra soltanto una testa vuota. Hai fatto bene a dargli una lezione. » commentò con un tono di voce caloroso, trasmettendo enfasi e approvazione nei confronti del gesto altruista compiuto dalla bella Corvonero. Anche con lei, a quanto sembrava, aveva qualcosa in comune. Quel tizio non stava simpatico a nessuno dei due.. così come, in generale, coloro che abusavano e si pavoneggiavano delle proprie capacità, a discapito dei più deboli.