~Will you control it, or will it control you?, Quest Privata

« Older   Newer »
  Share  
~Hope™
view post Posted on 4/5/2015, 16:44





tumblr_msbhu9J5Di1qhwdx3o1_500


"Everyone is a moon, and has a dark side which he never shows to anybody"


Silenzio, silenzio ogni dove e buio e ancora silenzio. Erano da poco passate le due e le torce illuminavo fievolmente i corridoi della scuola e le ripide scale che intrecciandosi l’avevano condotta fino al piano terra. Aprì un piccolo varco che le desse la possibilità di oltrepassare, senza fare rumore, il possente portone di d’ingresso e si fermò non appena l’aria gelida del mattino le sfiorò la pelle delicata. Cosa ci faceva li a quell’ora della notte? Perché non era al caldo tra le lenzuola, sotto il morbido piumone? I soliti pensieri, il desiderio di crogiolarsi in completa solitudine tra la natura che imperiosa padroneggiava tutto intorno al castello, la voglia di svestirsi della stanchezza accumulata durante la giornata appena trascorsa e dedicare così un po’ di tempo a se stessa. Era nata sola, fin da piccola si era ritrovata a fare i conti con la solitudine ed a quel punto della sua vita aveva iniziato a ricercarla come se non vi fosse nulla di più salutare per l’anima. La sua attenzione fu subito catturata dalla pallida Luna che quella sera aveva raggiunto l’ apice e risplendeva alta nel cielo mostrando al mondo le sue lineari rotondità; mantenne lo sguardo fisso, catturata da quell’immagine, attratta da quel cerchio pallido in netto contrasto con l’oscurità della notte. Poi con altrettanta delicatezza richiuse il portone e si avviò lungo la stradina che l’avrebbe condotta oltre i confini del castello. Aveva indossato abiti comodi, un lungo maglione che la proteggeva dalla brezza notturna primaverile, un paio di jeans aderenti e degli stivali di cuoio che le avvolgevano le gambe fino alle ginocchia; la bacchetta era stretta tra la pelle e la cintola dei pantaloni. In breve tempo si ritrovò oltre il cancello in prossimità del Lago, li dove una biforcazione l’avvertiva che la stamberga strillante non era poi così lontana. Si fermò in quel punto e si girò per osservare i contorni irregolari del castello che spiccavano nella notte. Era impazzita, chiunque l’avesse vista lo avrebbe pensato; indietreggiò di qualche passo prima di rigirarsi e proseguire la sua passeggiata notturna verso l’antico e maltenuto rudere. Il silenzio, il buio, una pace innaturale, regnavano sovrani; di tanto il tanto il fruscio delle suole sul selciato disturbava quell’atmosfera così come i rumori della natura. Quella quiete riusciva a penetrare all’interno del suo corpo avvolgendo in un caldo abbraccio le meningi stanche e affaticate, donando loro una tregua che il solo sonno non avrebbe potuto; era quello un modo per evadere, ritrovare le energie perse durante la giornata. E poi vi era il fascino mistico della notte, unito al desiderio di evadere dalla routine, seguendo gli istinti, lasciandosi guidare da essi. Si fermo in prossimità del rudere e voltandosi di spalle si lasciò cadere sull’erba gelida distendendosi completamente, allungò le braccia verso l’alto sfiorando i morbidi capelli ed inspirò a fondo. Le iridi smeraldine ricercarono ancora una volta il profilo pallido della luna e si persero nel suo abbagliante splendore. Non aveva sonno, non in quel momento, l’immagine di Scianna con la bacchetta puntata contro il suo petto era ancora nitida nella sua mente, così come le emozioni provate in quegli istanti. Chiuse gli occhi ripensando alle scariche di adrenalina che avevano attraversato il suo corpo in quegli attimi e con esse la reazione rapida che l’aveva portata ad afferrare la bacchetta per sferrare il colpo finale. Era così strano sentirsi così reattivi, così pronti all’azione e nel contempo così desiderosi di agire. Lentamente la consapevolezza che vi fosse un lato ancora del tutto inesplorato del suo carattere, del suo essere, la raggiunse come un gancio in pieno volto. Riaprì gli occhi mentre quella scena continuava a riproporsi a rallentatore nella sua mente. Non un rumore, non una presenza che potesse distoglierla da quei pensieri.






 
Top
view post Posted on 6/5/2015, 17:43
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,365

Status:






Era una notte come tante altre, la luna era piena, e Derek stava per fare qualcosa di illegale persino per un prefetto.
Qualcosa di pericolo se l'illegalità non bastasse, aveva deciso di farsi un giro ai confini della scuola, voleva andare a vedere la Stamberga Strillante che si vociferava essere la casa più infestata di spiriti della Gran Bretagna e forse era anche vero, aveva sempre creduto poco alle voci, uno po' come quelle che giravano sul suo conto, anche se aveva di sicuro fatto del suo meglio affinché fossero quelle.
Era inspiegabile la voglia di commettere quel “crimine”, forse voleva solo fare qualcosa che alzasse i livelli di adrenalina nel suo corpo, o magari era solo voglia di infrangere le regole. Per quanto fosse ormai abituato a camminare di notte per il castello senza che nessuno proferiva parola conoscendo il suo status, l'idea di ciò che avrebbe fatto lo rendeva nervoso, il che per un tipo come lui era davvero raro, ma forse era passato troppo tempo dall'ultima volta che aveva infranto le regole.
In men che non si dica si trovò all'uscita, guardò a destra e a sinistra con attenzione, e uscì dal castello più veloce di un galoppino, camminò non poco per raggiungere l'ingresso della foresta, prese la bacchetta e iniziò a camminare per quelle lande ignaro di chi o cosa potesse incontrare, ma la volontà di fare qualcosa di illegale non lo rese uno sprovveduto per questo aveva preso la bacchetta.
Continuò a camminare guardingo, non aveva idea di cosa sarebbe accaduto ma quella era la dimora di tanti pericoli.
La fortuna doveva essere dalla sua, arrivò al limitare della foresta vicino la stamberga con facilità. Era quasi arrivato quando vide qualcuno nella notte, istintivamente si spostò dietro un albero, e iniziò ad osservare quella figura per capire chi fosse.

Ma è possibile?!? Per una volta che decido di fare qualcosa fuori dalle regole....La sfortuna regna sovrana...




 
Top
view post Posted on 21/5/2015, 01:36
Avatar

Group:
Master
Posts:
115

Status:


Erano trascorsi diversi mesi da quella notte a Hoy Island, aveva deciso di stabilirsi momentaneamente in quel luogo sperduto per trovare la pace e la quiete necessaria a organizzare il suo futuro, un destino incerto scritto in sei semplici caratteri, "branco", senza sapere che proprio in quell'isola tale avvenire aveva iniziato a prendere forma. Dopo l'incontro con Paul e Arya, i piani della licantropa erano cambiati: i due nuovi Beta non erano poi che dei ragazzini inesperti, le conseguenze delle trasformazioni potevano essere vissute da essi in maniera imprevedibili, le conseguenze rivelarsi addirittura disastrose; Selene doveva prendersi le responsabilità che sapeva sarebbero ricadute sulle spalle, voleva ricoprire saggiamente il ruolo di Capobranco.

Correva nella notte, schiva e lesta, sotto la Luna piena il suo manto grigio risplendeva come la superficie di una perla, guscio di chi aveva accettato con fierezza la trasformazione e, col tempo, aveva imparato a controllarla. La Stramberga Strillante, ricordava quel posto molto bene, sapeva come il suo aspetto logoro e sporco tenesse lontano i curiosi. L'edificio, posto su una collina a guardia di Hogsmeade, rappresentava il punto ideale in cui mettere radici nell'attesa che i nuovi membri del branco maturassero.

Si sarebbe trasferita nella notte e ivi avrebbe condotto una vita solitaria e nascosta; l'avrebbe raggiunta da lupo, onde evitare indesiderate attenzioni, e non l'avrebbe lasciata per molto.

Ignara di non essere l'unica nei paraggi, arrivò nel giardino della villa sul retro non vista da chi si avvicinava dal lato opposto.
 
Top
~Hope™
view post Posted on 26/5/2015, 11:05





tumblr_msbhu9J5Di1qhwdx3o1_500


"Everyone is a moon, and has a dark side which he never shows to anybody"


Un suono proveniente da un punto indefinito, non troppo distante, la distolse da quei pensieri costringendola a riaprire gli occhi e a sollevare leggermente il busto per riuscire ad osservare meglio la situazione intorno a lei. Lo aveva forse immaginata? Si era lasciata trasportare troppo dalla fantasia? Probabile. Chi, spinto da un’insana pazzia, si sarebbe mosso da un comodo e caldo letto per ritrovarsi, nel bel mezzo della notte, nei pressi della Stamberga? Nessuno chiaramente o forse, soltanto lei, che di dormire non ne sentiva ancora l’esigenza. Tornò a distendersi, provando a ritrovare la calma che aveva contraddistinto quei minuti. Con la mano tastò lievemente il punto della vita dove la bacchetta incontrava la pelle calda e ne sfiorò il manico intagliato stringendola per qualche breve istante tra le dita minute e sottili. Nel contempo le iridi smeraldine pareva magneticamente attratte dalle rotondità del disco lunare, dalla loro perfezione, dal candore e dai profondi misteri che essa racchiudeva, misteri lunghi migliaia di anni. E poi c’era lei troppo impegnata per accorgersi anche del solo scorrere del tempo, troppo razionale e calma per rivedere nella sua immagine riflessa in uno specchio, la ragazzina che aveva iniziato quel lungo percorso di vita. D’un tratto si sollevò energicamente e strinse le gambe al petto portando in avanti la testa ed adagiò la fronte contro le ginocchia. Un po’ le mancava essere un semplice auror, trascorrere le giornate a dar la caccia a chissà chi, risolvere i casi più complessi e avvertire l’adrenalina continuamente in circolo. Il suo lavoro la rendeva soddisfatta, orgogliosa di se stessa ma non viva come avrebbe desiderato. Lentamente si sollevò prima di girarsi in direzione della stamberga. Il vecchio rudere si ergeva imponente ma sinistro verso il cielo illuminato; di tanto in tanto, qualche folata di vento, contribuiva a muovere le sue vecchie travi che inevitabilmente producevano un sinistro e fastidioso cigolio. * E se…* mosse qualche passo in avanti verso la casa stringendosi nelle spalle. Quanto poteva essere una buona idea quella di entrare e chissà magari verificare quanto le dicerie su quel vecchio rudere fossero vere? Molto a giudicare dalla distanza che separava Hope dall’abitazione che lentamente andava diminuendo. Istintivamente afferrò la bacchetta e dopo averla stretta saldamente tra le dita la puntò verso l’alto. * Lumos * pronunciò la formula mentalmente. Qualcuno forse avrebbe potuto notare la sua presenza, ma si fece forte sia dell’Oscurità che dell’inusuale orario. Tutto pareva tacere, non un suono, non un fruscio sospetto che potesse incoraggiarla a demordere, solo il battito incessante del suo cuore e la voglia di spingersi oltre che pareva aver preso il sopravvento sulla ragione. .






 
Top
view post Posted on 9/6/2015, 17:08
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,365

Status:



Derek Hide 30px-RavenclawCrest «


» Corvonero ~ IV Anno ~ Scheda


La figura che Derek intravide rimase li, ferma, ed anche lui non si mosse più di tanto al fine di non fare rumore dato che chiunque celasse la notte poteva anche essere pericoloso e lui non era di certo un mago molto potente, non sapeva perché rimase li a osservare quella figura, ma aveva come l’impressione che trovarsi li di notte non era proprio normale.
Lui non poteva biasimare lo sconosciuto d’altra parte si trovava li senza alcun motivo reale, solo la voglia di avventura e di slegarsi dalle catene della ragione e della razionalità che tanto lo distinguevano dai tanti studenti che frequentavano la scuola.
Sapeva bene che nonostante fosse un prefetto non poteva aggirarsi in quel luogo di notte, essere prefetti dava alcuni poteri, ma di sicuro fra questi non c’era l’immunità fisica.
Stava per girare i tacchi ed andarsene, quando la figura si mosse avvicinandosi alla stamberga.

*Ma che diavolo fa?*

Non sapeva se le voci sulla presenza di spiriti fossero vere, ma al di là di questo avvicinarsi ad un luogo così macabro non era di certo una delle cose che stava scritta nella lista di cose da fare di tutti, o meglio di tutti coloro che voleva tener cara la pelle.
Non seppe mai perché lo aveva deciso di farlo, ma tentò di avvicinarsi alla stamberga, avrebbe cercato di mantenersi a distanza dall’ignota figura cercando anche di non farsi vedere, anche se lui aveva proprio una gran voglia di capire cosa aveva mente quella persona che di sicuro non doveva avere tutte le rotelle apposto.
Così volendo iniziare la marcia mise il piede destro per primo avanti e la sua mano andò verso la tasca posteriore dei pantaloni per prendere la bacchetta, una volta sfoderata si fece coraggio ed tentò l’avvicinamento…sentendo una stretta allo stomaco di non poco conto, anche se doveva ammettere di sentirsi vivo come non mai….
Narrato ~ Parlato ~ "Pensato”

“ Anyone has a dark side ”

 
Top
view post Posted on 4/7/2015, 19:11
Avatar

Group:
Master
Posts:
115

Status:


Raggiunto l'edificio, il lupo grigio penetrò all'interno della Stramberga attraverso un varco nella parete della vecchia cucina. Era fredda, buia, sinistra e sporca, un luogo altresì perfetto per nascondersi, lontano dagli sguardi indiscreti di chi temeva troppo i fantasmi per anche solo avvicinarvisi. La luce della luna piena penetrava anch'essa dalla vecchia finestra una volta sigillata da assi di legno ora logore, illuminando la zona quanto bastava ad un lupo per intravedere in contorni della mobilia d'epoca e i riflessi sulle ragnatele.
Senza indugiare Selene abbandonò le sembianze animali, ritrovandosi nuda al centro dell'ambiente solitario e sporco. Era da sola nel vecchio maniero, non sentiva battiti pulsanti attorno a lei, solo le emozioni abbandonate di chi era fuggito in passato impaurito. Faceva freddo, tuttavia; la maga, afferrato un vecchio lenzuolo sporco lasciato a proteggere una credenza, ne fece una veste candida che delicatamente ripercorreva le sue dolci forme. Avrebbe poi atteso, il gufo da lei stessa spedito sarebbe arrivato a breve: portava con sè qualche vestito e qualche utensile prezioso, bacchetta compresa.
 
Top
~Hope™
view post Posted on 12/7/2015, 14:40





tumblr_msbhu9J5Di1qhwdx3o1_500


"Everyone is a moon, and has a dark side which he never shows to anybody"


Il vento accarezzava incessantemente le vecchie travi facendole vibrare e generando così un suono sinistro che la spingeva a mantenersi all'allerta. Non era certo la prima volta che decideva di rischiare mettendo piede all'interno dell'antico rudere, eppure quella notte avvertiva una strana sensazione, come una forza che si opponeva costantemente ad ogni suo passo, invitandola a fare ritorno al castello e a lasciarsi quel piano insensato alle spalle. *Non essere sciocca, é soltanto la Stamberga, la casa più infestata di spiriti della Gran Bretagna!* pensò dopo aver adagiato la mano destra su una delle travi che a malapena reggeva la vecchia porta d'ingresso. No vi era un reale interesse alla base di quel progetto, né la curiosità di visitare un luogo che ormai conosceva come le sue tasche, ma più che altro la necessità di sentirsi viva, ancora una volta, com'era avvenuto in passato. La punta della bacchetta si illuminò, dandole modo di scorgere l'ingresso, il mobilio logorato dal tempo e ricoperto di un importante strato di polvere; alle pareti alcuni quadri penzolavano pericolosamente, mantenuti probabilmente dalle numerose ragnatele create nel tempo. Le iridi smeraldine scrutarono il perimetro della stanza prima di soffermarsi sulla scalinata che portava con molta probabilità al piano superiore. Mosse un altro passo in avanti fino a ritrovarsi completamente all'interno della stamberga, lasciando così ogni singolo pensiero fuori da quelle quattro mura. Rimase quindi ferma immobile, resa viva solo a causa dell'incessante pulsare del suo cuore. Quante sciocchezze, quante chiacchiere inutili ed infondate giravano tra i corridoi del castello in merito a quella vecchia dimora; di fantasmi ne aveva visti e conosciuti parecchi in quegli anni *Alcuni anche abbastanza fastidiosi* pensò ricordando le agghiaccianti risate che accompagnavano ogni apparizione di Pix il Poltergeist per i corridoi del castello. Eppure mai nessuno aveva scelto come dimora la stamberga che ora appariva meno inquietante grazie al tenue bagliore proveniente della punta della bacchetta. *Sono tutte congetture, non vi è neanche un briciolo di verità in quel che dicono* prese a girare su se stessa concentrandosi su ogni più piccolo particolare di quella stanza, mentre le travi vibravano e cigolavano ad ogni più piccolo movimento. Ah, se solo avesse potuto avrebbe acquistato e rimesso a nuovo quel rudere con il solo obiettivo di godere del panorama che quel punto della vallata offriva a chi si avventurava sin li, nulla a che vedere con le scogliere di Aberdaron, ma un ottimo diversivo per la solita e che da qualche tempo attanagliava la sua anima. Finalmente si fermò ritrovandosi a fissare nuovamente la ripida scalinata. Cosa avrebbe fatto? Si sarebbe lasciata guidare ancora una volta dall'istinto? L'unica certezza in quel momento era non vi fosse nessuno a condividere con lei quel l'attimo di stentata lucidità.




Dato che il Master non l'ha specificato nel suo post, ho dato per scontato che il Lumos sia andato a buon fine.


 
Top
view post Posted on 14/7/2015, 10:06
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,365

Status:



Derek Hide 30px-RavenclawCrest «


» Corvonero ~ IV Anno ~ Scheda


Il cuore batteva a mille, non solo aveva sfidato le tenebre e la foresta proibita con tutti i suoi pericoli, ma adesso stava seguendo quella figura per capire chi fosse o cosa volesse fare, la direzione sembrava ovvia, stava per arrivare alla stamberga strillante, aveva sentito delle voci su quel luogo, dopo aver scoperto di essere un mago non faceva molta fatica a credere negli spiriti che si vociferava vivessero in quel luogo, la paura stava prendendo il sopravvento, ma ormai non poteva, o forse non voleva fermarsi, così continuò il suo viaggio verso l’ignoto, dimenticando ogni ragionamento, poche volte il giovane agiva d’impulso e quello purtroppo era uno di quei momenti, non sapeva cosa sarebbe successo, ma forse a volte non aveva importanza, nonostante non fosse un divinatore o chissà cos’altro, aveva sempre tentato di pianificare il suo futuro, e molte volte ci prendeva, il tutto derivava dal fatto che molto spesso i veri autori del nostro fato siamo noi stessi, e poniamo in essere le azioni per raggiungere ciò che vogliamo, qualunque cosa fosse, non aveva importanza, insomma amava ragionare sulle cose, così da non avere molte sorprese, ma come spesso accade, anche se si ragiona, se si pongono in essere azioni per raggiungere il propio fine, non si arriva a ciò che è oggetto del nostro interesse, pertanto a volte è meglio agire d’impulso e fregarsene delle variabili, delle probabilità, delle congetture, delle supposizioni, di qualunque cosa potesse porre un freno al propio agire poiché ragionato, così seguì la figura senza farsi troppi problemi, nonostante stava per avere un attacco cardiaco, ma quella sensazione lo faceva sentire vivo, vivo come non si sentiva da tempo, nonostante amasse far vedere di avere sangue freddo, il che non è del tutto falso, aveva una grande voglia di lasciarsi andare.
Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ Chi rimane fermo su sè stesso rinuncia alla migliore scoperta che poteva fare... ”

 
Top
view post Posted on 23/7/2015, 22:59
Avatar

Group:
Master
Posts:
115

Status:


Il silenzio della notte regnava sovrano, almeno fin quando il bubbolare di un gufo non si fece vicino, troppo vicino. Il volatile picchiò col becco due volte su un'asse di legno che bloccava una delle finestre per poi intrufolarsi sotto di essa, approfittando di uno spiraglio. La stanza divenne improvvisamente più buia mentre l'uccello penetrava nell'edificio, salvo poi rischiararsi quando esso fu all'interno, avvicinandosi a Selene per farsi sfilar l'ingombrante seppur piccolo pacco che trasportava.
Fu proprio quando il lupo mannaro si apprestò a scartare quanto appena ricevuto che i suoi sensi si allertarono. Paura, il battito di un cuore, la presenza di un umano, nella stramberga. Facevano sul serio? Quale individuo privo di cervello si sarebbe introdotto in quel vecchio rudere nel cuore della notte? Coraggio o pazzia?
Selene si tolse rapidamente la veste improvvisata rimpiazzandola con una camicia di seta nera e un paio di pantaloni di pelle della stessa tinta. Indosso gli stivali che fece apparire con la bacchetta e sistemò la stessa a livello della cintura, infilandola sotto i calzoni. Sarebbe rimasta in ascolto, pronta a difendere la sua nuova dimora.

Hope si trova all'ingresso della Stramberga Strillante. Davanti a se una rampa di scale pericolante conduce al piano superiore. Alla sua destra un uscio privo di porta conduce ad un soggiorno disastrato. Sulla sinistra, vi è una porta chiusa. Procedendo oltre le scale, sotto di esse sulla destra, si trova l'ingresso della cucina, la stessa in cui si trova Selene.Sul lato opposto un'altra porta chiusa.
 
Top
~Hope™
view post Posted on 16/8/2015, 15:40





tumblr_msbhu9J5Di1qhwdx3o1_500


"Everyone is a moon, and has a dark side which he never shows to anybody"


Se qualcuno in quel frangesse avesse deciso di avvicinarsi al vecchio rudere, e in modo del tutto casuale avesse visto la sua figura impalata sulla soglia della porta con la bacchetta stretta in mano, l’avrebbe sicuramente scambiata per una pazza fuggita da qualche manicomio babbano. In realtà, in una parte remota della sua mente, sapeva di esserlo e quella inusuale circostanza gliene dava semplicemente la conferma. Da quando aveva perso la ragione? Era forse il risultato di un processo lento e continuo oppure la follia di un singolo attimo? Ma la domanda che più la tormentava era *Sei mai stata normale Hope Lancaster?*. Era stata allontana ed aveva a sua volta allontanato tutti i membri della sua famiglia, aveva scelto di diventare auror nonostante suo padre fosse un mangiamorte ed aveva lasciato la sua stanza ed il suo letto a quell’ora della notte per dare la caccia ai fantasmi. Dov’era la normalità? *Ora ti senti abbastanza viva? Possiamo far ritorno al castello finché il tuo bel fondoschiena è ancora integro? Queste travi non ti reggeranno ancora per molto dopo tutto quello che hai mangiato a cena! NO!* già, non aveva la minima intenzione di tornare al castello rendendo così vana quella gitarella notturna all’interno della stamberga. Non era ancora stanca e finché le gambe l’avrebbero retta sarebbe rimasta a godersi il panorama, il silenzio assoluto, e la fresca brezzolina notturna. *Eccerto, che gran bel panorama direi!* Mosse leggermente la mano che ancora stringeva la bacchetta prima a destra poi a sinistra in modo da avere un quadro chiaro della situazione. Poco più in la vi era una scala che sicuramente l’avrebbe condotta al piano superiore , mentre lateralmente vi erano due porte, una delle quali chiusa e sicuramente degna di nota. Si fermò qualche istante di troppo, indecisa sulla strada da scegliere per poter proseguire quella visita non guidata. In realtà era il pensiero di non sapere cosa ci facesse esattamente li ad angosciarla più di ogni altra cosa. Era chiaro ormai che quella vita che aveva scelto non le dava più le stesse soddisfazioni alle quali aveva ambito con enfasi inizialmente e ogni singola responsabilità pesava ora sulla sua testa come un macigno troppo difficile da portare avanti se accostato alla sua giovane età. Era come se avesse saltato un passaggio durante la fase di crescita. Fin da bambina si era prodigata per raggiungere un solo obiettivo, mettendo da parte ogni altra cosa; le risate, le gite con le amiche, il semplice vagare senza pensieri, non le era mai appartenuto. Ed ora, al raggiungimento di quegli stessi obiettivi, si era ritrovata a dover rimpiangere la libertà e la semplicità che invece parevano concetti platonici, troppo distanti ormai per poter essere anche solo immaginati. Se solo Frederick avesse intuiti i pensieri che in quel momento le riempivano la mente avrebbe riso di lei godendosi quell’indegno spettacolo. Strinse con maggior vigore la bacchetta e si apprestò a muovere un passo in avanti quando un rumore indefinito turbò il silenzio che fino a quel momento aveva riempito ogni punto di quella casa. Un animale probabilmente o qualcosa di simile aveva scelto la Stamberga come dimora per quella notte, non vi era altra spiegazione. *I primi sintomi della pazzia Hope!* Si portò la mani sinistra al collo dove poteva chiaramente avvertire il rapido pulsare della Carotide sotto la pelle sottile. Paura? Adrenalina? Desiderio di avventura? Non riusciva ad individuare chiaramente quella moltitudine di sensazioni, tuttavia, per la prima volta da diverso tempo, si sentiva quasi bene ed era l’unica cosa che le importava, almeno per il momento. Tornò a muoversi in direzione della scala oltrepassandola da destra e raggiungendo invece la piccola portina che inizialmente aveva relegato a ultima spiaggia. Era giunto da li quel rumore? Non poteva di certo affermarlo con certezza come non poteva giurare che si fosse trattato di rumore anomalo prodotto da qualcuno o qualcosa; rumori strani in quella vecchia catapecchia non erano certo una novità. Adagiò la mano sulla maniglia e provò ad aprirla.




Scusatemi per il ritardo


 
Top
view post Posted on 20/8/2015, 17:01
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,365

Status:




tumblr_m8q8clKRKj1qcf95qo1_500






Non riusciva a capire perché quella figura stava andando in contro alla stamberga strillante, chi mai avrebbe voluto entrare in un posto tanto fatiscente, e ammettiamolo anche un po’ pauroso, ma Derek da buon corvonero, menti curiose, voleva vedere fin dove si sarebbe spinta quella figura, nella speranza che il detto “la curiosità uccise il gatto” valesse solo per i gatti e non per gli esseri umani, anche se aveva i suoi dubbi….
Così continuo a scendere verso la struttura, ormai aveva quasi lasciato la foresta alle sue spalle, vide la luce della bacchetta scomparire all’interno della stamberga, così affretto il passo per vedere che cosa avrebbe fatto quella persona tanto sinistra, per fortuna aveva ancora la bacchetta in mano, continuò finche non arrivò alla porta e allungando la testa cerco di vedere cosa vi fosse all’interno e cosa quella incosciente persona avrebbe fatto una volta dentro, anche se forse l’incosciente era lui, poiché poteva essere davvero chiunque la figura che aveva seguito, poteva anche essere pericolosa…ma la curiosità era troppa.



 
Top
view post Posted on 7/9/2015, 18:25
Avatar

Group:
Master
Posts:
115

Status:


Pazzia o meno, Hope era stata l'artefice delle sue scelte quella notte: di sua spontanea volontà si era diretta verso la Stramberga affidandosi alle mani del Fato che con affetto l'avrebbe cullata o con cinismo l'avrebbe torturata.
Concedendosi alcuni istanti per ispezionare ciò che rimaneva di quel vecchio rudere, la maga decise presto cosa fare. Attirata da un rumore che probabilmente era stato prodotto dal suo inconscio, ella si diresse verso la parte più distante della Stramberga, una stanza cui ingresso era situato proprio sotto la scala che aveva superato. Il pavimento scricchiolava sotto il peso del suo pur esile corpo ma quello sembrava l'unica conseguenza delle sue gesta.
Afferrò con decisione il pomello della porta e cercò di farsi strada oltre l'uscio, ma la maga andò a sbattere contro la porta di legno prima di realizzare che il pomello le era rimasto in mano, separandosi dal massiccio legno. Come conseguenza dell'urto della polvere e dei detriti crollarono dal soffitto ricoprendola completamente, un pezzo di calcestruzzo la colpì sul capo facendola inginocchiare e sanguinare leggermente (-5 PS). Era difficile respirare in quella nube di sporcizia...
Nel frattempo Derek era arrivato sulla sommità della collina, facendo largo tra le sterpaglie percorrendo il vialetto che separava il cancelletto dall'ingresso della residenza abbandonata. Stava per entrarvi quando il rumore dei detriti caduti su Hope lo distrassero... cosa diamine stava accadendo?

In silenzio, Selene aspettava. Ora percepiva due presenze: i battiti impauriti di Hope e il pulsare affannato del prefetto. NAscosta n un angolo udì tutto ciò che stava accadendo; un sorriso sarcastico si disegnò sul suo viso nell'udire ciò che l'Auror andava combinando... sciocchi, poveri umani.


Derek sei stato autoconclusivo: risalire la collina (la stramberga è posta sull'apice rispetto alla foresta) e aprire la porta sono due azioni diverse che richiedono risposta dal master. Hop hai fatto metagame, nessuno ha specificato che senti dei rumori dalla cucina. Attieniti a ciò che dice il master.
 
Top
~Hope™
view post Posted on 14/9/2015, 07:10





tumblr_msbhu9J5Di1qhwdx3o1_500


"Everyone is a moon, and has a dark side which he never shows to anybody"


Il fato quella notte aveva reciso di prendersi gioco di lei probabilmente. Strinse con forza il pomello della porta in modo da provare ad aprirla e, forse a causa della troppa adrenalina in circolo, non si rese subito conto del fatto che la porta era ovviamente rimasta chiusa dinanzi a lei. Un dolore improvviso ed inaspettato la costrinse a portarsi la mano alla tempia e a chiudere gli occhi Ma cosa diav…- non fece in tempo a terminare la frase che qualcosa le piombò sulla testa, colpendola e costringendola ad inginocchiarsi. Un accumulo di polvere misto a frammenti di non ben definita natura vibravano nell’aria rendendola pesante ad ogni respiro. Con la mano destra afferrò un lembo del maglione e lo sollevò leggermente in modo da riuscire a coprire la bocca e le narici. Aveva bisogno di respirare benché il dolore in quel momento avesse la meglio su ogni altro bisogno. Inspirò lentamente utilizzando il fitto cotone come un filtro e mantenne gli occhi chiusi. Avvertì chiaramente un rivolo di sangue percorrere lentamente la pelle chiara del suo viso mentre il dolore vibrante e deciso, continuava a non darle tregua. *Così impari a preferire una stupida passeggiata notturna al tuo caldo e comodo letto!* Già, ben le stava, magari quel colpo assestato avrebbe potuto rimetterle in asse il cervello permettendogli così di funzionare al meglio, una volta per tutte. Una risata spontanea e divertita le scappò in quel marasma di calcestruzzo e polvere, ma fu breve a causa del dolore insistente e continuo. Attese qualche attimo, il tempo necessario per dar modo alla polvere di posarsi nuovamente intorno a lei e darle così la possibilità di riaprire gli occhi e valutare il danno. La bacchetta era ancora li, ben stretta tra le dita della mano destra e il Lumos ancora attivo. Tutt’intorno vi era un miscuglio di detriti misti a polvere; alcuni pezzi di calcestruzzo ricoprivano il pavimento a pochi passi da lei. Serrò la mascella al pensiero che uno di quei pezzi le fosse piombato sulla testa. *Ora ti toccherà far visita all’infermiere di turno, e cosa gli racconterai? Che sei una pazza svitata?* sistemò con attenzione il maglione in prossimità delle narici e con la mano sinistra provò a tastare il punto che maggiormente le doleva per valutare l’importanza della ferita. Doveva trattarsi di una ferita lacero contusa, che l’avrebbe costretta a portare con se il ricordo di quell’assurda passeggiata ancora per qualche giorno. Inspirò per poi espirare lentamente e rumorosamente. Doveva togliersi di li, sollevarsi e provare ad uscire da quella maledetta casa prima di combinare altri danni. Lentamente, senza compiere movimenti bruschi, facendo forza sulle gambe e sul bracciò sinistro provò a rimettersi in piedi. Il trauma cranico minore che aveva subito avrebbe potuto rendergli quei movimenti difficili, doveva tenerlo a mente. Una volta in piedi si voltò in direzione della porta che aveva attraversato pochi minuti prima e stando ben attenta ad evitare i pezzi di calcestruzzo provò a raggiungerla. La casa in quel momento aveva perso il fascino che poco prima l’aveva spinta ad avvicinarsi a quella porta e ad anteporre il desiderio di curiosare alla saggezza che invece la spingeva a far ritorno al castello. Ne aveva avuto abbastanza per quella sera. Sentiva la tempia pulsare, il dolore aveva ormai preso il sopravvento su ogni altra cosa, anche sul lato comico e divertente di quella strana avventura.




Mi scusi Master, non era mia intenzione fare Metagame. Dato che lei non ha specificato nulla su quel rumore ho pensato di renderlo qualcosa di indefinito e infatti ho anche detto che "Era giunto da li quel rumore? Non poteva di certo affermarlo con certezza come non poteva giurare che si fosse trattato di rumore anomalo prodotto da qualcuno o qualcosa". Non ho mai affermato nulla con certezza.



 
Top
view post Posted on 14/9/2015, 23:00
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,365

Status:




tumblr_m8q8clKRKj1qcf95qo1_500






Aveva percorso tutta quella strada con il cuore il gola, lo sentiva battere per quanto veloce era.
Il sangue veniva pulsato con forza nelle vene, come spesso accade quando si ha paura.
Stringeva forse la bacchetta nella mano destra, così era vicino alla porta d'ingresso e voleva chiaramente sbirciare, quanto un rumore lo fece trasalire, la fonte non era identificabile dalla sua posizione, ma adesso la curiosità divenne troppa, voleva sapere cosa era successo, magari lo sconosciuto aveva rotto qualcosa.
Se così fosse poteva essere arrabbiato, e forse la sua presenza non era delle migliori.
Continuò a sperare che non uscisse così da non scoprirlo, nonostante tutto si trovava fuori dai confini scolastici, anche se era prefetto, ciò non era consentito nemmeno a lui.
Aveva fatto trenta, tanto valeva fare trentuno.
Puntato la bacchetta innanzi a se, aveva l'intenzione di entrare... E se ci fosse riuscito lo avrebbe fatto



 
Top
view post Posted on 21/9/2015, 21:30
Avatar

Group:
Master
Posts:
115

Status:


Sangue. Quell'odore arrivava alle narici della Licantropa come una brezza rigenerante, ne faceva vibrare le membra, aumentare la salivazione, dilatare le papille proprio come una droga. I sensi di Selena divennero più fini, pareva rinvigorita dal dolore presente nell'altra stanza.
Un battito pulsante, un altro, giovane, coraggioso, temerario. Improvvisamente smise di nascondersi, il Fato era dalla sua parte: uno studente, percepiva la sua carne fresca si era recato nella stramberga, servendosi come su un piatto d'argento per nutrire il branco della maga.
Silenziosa ma veloce, aprì la serratura della porta della cucina con la sua bacchetta, confondendosi con l'oscurità del corridoio. Li veda: la maga bionda barcollante, si dirigeva verso l'uscita, mentre questa veniva occupata da un giovane dal bell'aspetto. Il cuore di Selene palpitava, non vedeva l'ora di affondare i suoi denti su quel bocconcino. I due ospiti invece, ignari della minaccia, avevano avuto modo di incontrarsi... prefetto e capocasata ora dovevano motivare l'un l'altro la loro presenza.
 
Top
35 replies since 4/5/2015, 16:44   786 views
  Share