| Quel tranquillo martedì mattina passò in un batter d'occhio. Troppo presto, secondo la mia opinione. Le lezioni di Storia della Magia, Erbologia e Incantesimi erano state più che esaurienti. A mio dire perfette. Avevo imparato un sacco di cose, ad es. quali erano le strutture che davano importanza al magico altopiano di Giza, le informazioni su Cespuglio Farfallino, Giunchiglie Strombazzanti e Piante Vescicolari, e ancora l'apprendimento dell'incanto Wingardium Leviosa. Insomma... una mattinata emozionante! Mi diressi verso la Sala Grande per mangiare qualcosa, indiscutibilmente affamata. Dopodiché, finiti i pochi compiti che avevo per il giorno dopo, decisi di passare il pomeriggio in biblioteca, per una tranquilla lettura. La prima volta che vi ero entrata avevo intravisto un titolo di un libro che mi aveva colpito. Salii lentamente gli scalini e ci misi un po' a raggiungere il quarto piano, causa scale mobili. Entrai nel Paradiso dei Libri, una stanza immensa, percorsi la navata temporaneamente sgombra, mantenendo la calma e camminando silenziosamente, e cercai tra gli scaffali di sinistra pieni zeppi di volumi di ogni genere. Volevo quello specifico tomo a tutti i costi. Non appena trovai il mobile giusto, presi a cercare in tutte le mensole. Finalmente riuscii a recuperarlo.
Era un libro dalla bianca copertina, semplice che riportava sul davanti in marrone un'intestazione: “LA CORPORAZIONE DEI MAGHI”. L'immagine seguente ritraeva un mago incappucciato e rivestito totalmente da un lungo mantello nero; questi teneva, rivolto verso sinistra, un bastone magico allungato in mano. E per finire sotto c'era il nome dell'autrice, una certa Trudi Canavan. *Mai sentita nominare* pensai. Guardai il retro della copertina e lessi, sussurrando, la trama: - "Nella città di Imardin, nel regno di Kyralia, è il giorno dell'Epurazione, l'appuntamento annuale durante il quale, su ordine del re, la Corporazione dei maghi di Kyralia scaccia dalla città i vagabondi, i mendicanti e tutti coloro che sono sospettati di una vita criminale. Gli abitanti dei bassifondi, indignati, si radunano in piazza del Nord per protestare, urlando e scagliando sassi contro i maghi, i quali però non se ne curano affatto, poiché protetti da una barriera magica innalzata da loro stessi. Tutto sembra svolgersi secondo il copione collaudato, ma una ragazzina lancia una pietra che, con lo stupore di tutti, riesce a superare la barriera e a ferire uno dei maghi, Fergun, alla tempia. Tra l'esultanza della folla e lo sgomento dei maghi, viene individuata la responsabile dell'incredibile gesto: si tratta di Sonea, una orfanella che era stata scacciata dalla casa di soggiorno, nella quale viveva con gli zii Jonna e Ranel, e che si era unita ad un gruppo di amici per protestare; la ragazza scappa via spaventata. Ma la Compagnia non può permettersi che qualcuno, capace di abbattere la loro barriera e quindi dotato di poteri, sfugga al suo controllo: tutti i maghi esistenti, infatti, devono far parte dell'associazione, e dunque servire il re. Uno di essi libero potrebbe creare dei problemi. La ragazza, aiutata da degli amici, tra cui Cery ed Harrin, continua a scappare, rifugiandosi presso i ladri e diffidando sempre più delle parole degli esseri con sangue magico nelle vene. Mentre alcuni maghi, come Rothen e Dannyl, vogliono realmente aiutarla, Fergun vuole usarla per realizzare i suoi oscuri progetti e per costringere la ragazza a collaborare, imprigiona Cery. L'inganno viene però svelato grazie a Dannyl e al Sommo Lord Akkarin. La fine si conclude con Sonea che decide di rimanere alla scuola dei maghi." - *Mi ispira molto questo racconto fantasy. Proviamolo!* Tenni il volume stretto tra le braccia e andai a prendere posto in uno dei tavoli liberi lì vicino, ignara del via vai di persone che aveva luogo in quel posto. Con curiosità decisi di tuffarmi immediatamente in quella “cartacea avventura”, perciò presi a leggere le prime righe... *”L'Epurazione. Si narra, a Imardin, che il vento abbia un'anima e si lamenti per le strette strade della città, addolorato da quanto vede sotto di sé. Il giorno dell'Epurazione, il vento sibilò tra gli alberi ondeggianti del porto, soffiò impetuoso oltre le porte dell'Ovest e urlò tra i palazzi. Poi...”*
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