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| Aveva ragione? Il punto era davvero avere o meno ragione? Quanto era probabile che la giovane Corvonero ci avesse preso? Quanto era invece probabile che stesse imboccando una pur altrettanto verosimile cantonata? Viaggiare nel tempo, era sinonimo perfetto di conoscenza? Essere presenti, quale grado di ulteriore conoscenza era in grado di garantire? Qual era il vantaggio di uno Storico? E quale quello di un semplice avvocato? Sarebbero davvero stati in grado di fare balyi da gigante lungo qualunque teoria avessero deciso di abbracciare, per il semplice fatto di tornare indietro? Certo, sarebbe potuto esser d'aiuto magari in futuro, perchè no? Ma quanto il passo fosse veramente breve, era tutta un'altra questione. Era breve? Era così sbagliata l'idea di fondo della Giovane? Era un approccio teoricamente valido, e praticamente realizzabile, pur soprassedendo a quella serie di ostacoli formali tecnici, cui avevano evitato accuratamente di rispondere? Esserci era sinonimo di sapere? Era il ritorno dell'era dell''Oida'? Ho visto, e quindi ora so? Era quello un semplice ripetersi della Storia? Era sempre stata quella la soluzione, la via da percorrersi? Era la Storia una disciplina aoristica, per sua stessa natura? E se non lo era, cos'era? Quanta parte del passato era frutto di mistificazioni, più o meno volute, e più o meno estese? Quanto poteva la bona fide in tutto quello? Aveva davvero senso? Minato un pilastro, come sarebbe potuta sopravvivere la restante costruzione? E se fosse franata interamente, cosa si sarebbe salvato? Cosa era degno di fede, e cosa no? Che ognuno indagasse una Storia, e di quella vivesse? Sarebbero arrivati un giorno a bruciare il sapere del passato, e ricominciare ogni generazione da capo, per timore? Avrebbe potuto la Paura essere innalzata agli altari, come nuovo idolo di un'epoca volgare, e sciocca? Era quella la soluzione?
Ammettiamo dunque che conosca un modo per fare quanto propone, è sicura che funzionerebbe? Ammettendo che lei abbia ragione a livello d'approccio, se anche lei riuscisse ad assistere alla nostra conversazione da sotto un mantello dell'invisibilità, o abilmente occultata, cosa crede che ne ricaverebbe? Se anche risalisse all'epoca di Morgana, probabilmente sarebbe sì molto più vicina di chiunque altro negli ultimi secoli l'abbia studiata, ma non per questo ne capirebbe automaticamente di più, mi segue? Anzi, esiste anche la possibilità che si faccia l'idea sbagliata, assistendo all'evento sbagliato. Una persona quante volte cambia opinione, pur anche su temi importanti, nell'arco di un'intera esistenza? Probabilmente per avere una vera immagine a tutto tondo di Morgana dovrebbe seguirla per anni, per decadi, dovrebbe addirittura entrarci in contatto, da sotto un mantello pur nella stessa stanza, come potrebbe indovinare cosa pensi? E come saprà in realtà quello che conta in tutta questa Storia è cosa abbia provocato il dato evento, la sua origine, non tanto l'evento di per sè.
Più si era prossimi all'oggetto di studio, meno se ne sarebbe compreso. Vicinanza era sinonimo di incomprensione? Era necessario il giusto distacco accademico? Quanto si sarebbe potuti rimanere neutri? E nell'arco di un'esistenza quanti passi si sarebbero compiuti degni di un certo rilievo? Qual era il problema? La fattibilità, o il costo della stessa? Era una questione di vantaggi comparati, e costi opportunità?
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