Il primo incarico

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Lili Black
view post Posted on 16/7/2015, 11:21




Subito dopo che Hope uscì dal suo ufficio chiudendosi la porta alle spalle, Lili rimase per qualche istante seduta ad osservare il vuoto davanti a lei. Quello era il suo primo incarico. Si stava abituando alla vita tra gli scaffali, ma sapeva bene che il lavoro di Auror non era un lavoro di ufficio. Qualcosa dentro di lei si agitava, si muoveva come se le viscere le si attorcigliassero su se stesse, non capiva se era agitazione, paura, eccitazione o un misto di tutto quanto. Appoggiò i palmi delle mani alla scrivania, inspirò profondamente, trattenne il respiro per qualche istante e lo ributtò fuori. Ora si sentiva pronta, si alzò dirigendosi verso l'attaccapanni dove prese il suo mantello, si assicurò che la spilla argentata fosse ben attaccata alla cintura e uscì dalla stanza col mantello sottobraccio chiudendo la porta.

Arrivò ad Hogseamde in un batter d'occhio con un lieve 'pop' udibile solo a chi era nelle vicinanze. Lisciò il mantello che intanto aveva indossato e fece il primo passo in direzione dei Tre Manici di Scopa. Non sapeva bene cosa si fosse trovata davanti, le indicazioni fornite dai medimaghi che poi le erano state riportate erano abbastanza vaghe. Poco importava, doveva raggiungere il locale il prima possibile così accellerò il passo. Mentre camminava cominciò a fantasticare di come il suo primo incarico sarebbe potuto essere se suo padre fosse li con lei e quanto bello sarebbe stato poter lavorare insieme.
'Ma se mio padre fosse ancora qui' pensò 'Probabilmente non sarei nemmeno diventata Auror'.
Scosse la testa scacciando quei pensieri e dopo qualche istante in lontanaza ecco delinearsi i contorni del Pub. Dal punto in cui si trovava i suoi occhi potevano scorgere ben poco, si vedevano solo figure che si confondevano tra di loro, ma si poteva percepire l'agitazione nell'aria dal vociare che arrivava alla sue orecchie. Allungò il passo, sapeva che prima arrivava meglio era.
 
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view post Posted on 17/7/2015, 19:17
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Il Fato

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Il caldo iniziava a farsi sentire anche tra le vie del ridente villaggio di Hogsmeade nonostante fossero passate da poco le nove. Il sole, non troppo alto nel cielo, illuminava la strada principale lasciando però un margine in ombra dove i pochi presenti si erano rifugiati per trovare refrigerio. I gruppetti di studenti che solitamente occupavano le postazioni dinnanzi alle vetrine delle piccole botteghe erano svaniti, probabilmente troppo impegnati a preparare i bauli per l’imminente ritorno a casa e una pace quasi innaturale regnava sovrana. Una ragazza a passo svelto superò le prime case per inoltrarsi lungo la via principale proseguendo in avanti sicura di quella che era la sua meta. I suoi passi rimbombavano contro i muri delle abitazioni a schiera disturbando ritmicamente quella strana quiete. Se Lili avesse spostato lo sguardo poco più in là avrebbe notato le finestre del pub, come al solito coperte da un imponente strato di polvere e alcune strane macchie non del tutto identificabili. L’insegna era ben visibile da ogni punto della strada, antica quanto invitante, necessaria per accogliere i numerosi visitatori che giornalmente si affacciavano al suo interno per trascorrere qualche ora in allegria. Quel giorno però una strana calma aleggiava tutto intorno, irreale quanto palpabile; solo un leggero brusio, proveniente da un punto non del tutto precisato, disturbava quella disumana quiete. Mano a mano che si avvicinava ai Tre Manici di Scopa il brusio si faceva sempre più intenso e nitido. Erano delle voci, diverse voci che molto probabilmente provenivano dalla viuzza che costeggiava l’edificio sulla sinistra. Proprio in quella direzione Lili poté scorgere la presenza di una donna con la mano stretta intorno al mento a coprire la bocca, un’espressione indecifrabile dipinta sul volto. Madama Rosmerta girò il viso e non appena vide la giovane auror prese a camminare frettolosamente verso di lei.
-Lei deve essere Miss Black, la Lancaster ci ha avvisati del suo arrivo. E’ terribile, davvero terribile. Non ci voleva proprio, no per Merlino, una brutta pubblicità per il mio locale. I medimaghi sono intervenuti ma non c’è stato nulla da fare. Una brutta, bruttissima storia.
La voce rotta dal pianto risultava comunque chiara, mentre una lacrima le rigava lentamente la guancia. Senza darle modo di rispondere la donna afferrò saldamente il suo polso tirandola con forza verso l’entrata del vicolo. La scena che Lili si ritrovò davanti era devastante. In prossimità di una piccola porticina che probabilmente portava all’interno del locale, a terra, tra i bidoni utilizzati dai garzoni per riporre i rifiuti, vi era un corpo riverso a terra in una pozza di sangue. I lunghi capelli argentei , a tratti vermigli a causa del liquido cremisino che scorreva a fiumi, erano distribuiti e coprivano interamente il volto del malcapitato. Una coppia di medimaghi osservava la scena, ancora intenti a riporre gli attrezzi del mestiere.
- No, non posso crederci! Non sta accadendo veramente!
La voce della donna disturbò ancora una volta il tetro silenzio.


 
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1 replies since 16/7/2015, 11:21   44 views
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