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| Il caldo iniziava a farsi sentire anche tra le vie del ridente villaggio di Hogsmeade nonostante fossero passate da poco le nove. Il sole, non troppo alto nel cielo, illuminava la strada principale lasciando però un margine in ombra dove i pochi presenti si erano rifugiati per trovare refrigerio. I gruppetti di studenti che solitamente occupavano le postazioni dinnanzi alle vetrine delle piccole botteghe erano svaniti, probabilmente troppo impegnati a preparare i bauli per l’imminente ritorno a casa e una pace quasi innaturale regnava sovrana. Una ragazza a passo svelto superò le prime case per inoltrarsi lungo la via principale proseguendo in avanti sicura di quella che era la sua meta. I suoi passi rimbombavano contro i muri delle abitazioni a schiera disturbando ritmicamente quella strana quiete. Se Lili avesse spostato lo sguardo poco più in là avrebbe notato le finestre del pub, come al solito coperte da un imponente strato di polvere e alcune strane macchie non del tutto identificabili. L’insegna era ben visibile da ogni punto della strada, antica quanto invitante, necessaria per accogliere i numerosi visitatori che giornalmente si affacciavano al suo interno per trascorrere qualche ora in allegria. Quel giorno però una strana calma aleggiava tutto intorno, irreale quanto palpabile; solo un leggero brusio, proveniente da un punto non del tutto precisato, disturbava quella disumana quiete. Mano a mano che si avvicinava ai Tre Manici di Scopa il brusio si faceva sempre più intenso e nitido. Erano delle voci, diverse voci che molto probabilmente provenivano dalla viuzza che costeggiava l’edificio sulla sinistra. Proprio in quella direzione Lili poté scorgere la presenza di una donna con la mano stretta intorno al mento a coprire la bocca, un’espressione indecifrabile dipinta sul volto. Madama Rosmerta girò il viso e non appena vide la giovane auror prese a camminare frettolosamente verso di lei. -Lei deve essere Miss Black, la Lancaster ci ha avvisati del suo arrivo. E’ terribile, davvero terribile. Non ci voleva proprio, no per Merlino, una brutta pubblicità per il mio locale. I medimaghi sono intervenuti ma non c’è stato nulla da fare. Una brutta, bruttissima storia. – La voce rotta dal pianto risultava comunque chiara, mentre una lacrima le rigava lentamente la guancia. Senza darle modo di rispondere la donna afferrò saldamente il suo polso tirandola con forza verso l’entrata del vicolo. La scena che Lili si ritrovò davanti era devastante. In prossimità di una piccola porticina che probabilmente portava all’interno del locale, a terra, tra i bidoni utilizzati dai garzoni per riporre i rifiuti, vi era un corpo riverso a terra in una pozza di sangue. I lunghi capelli argentei , a tratti vermigli a causa del liquido cremisino che scorreva a fiumi, erano distribuiti e coprivano interamente il volto del malcapitato. Una coppia di medimaghi osservava la scena, ancora intenti a riporre gli attrezzi del mestiere. - No, non posso crederci! Non sta accadendo veramente! – La voce della donna disturbò ancora una volta il tetro silenzio.
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