First time.., Aperta a tutti i primini

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view post Posted on 29/7/2015, 11:31
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La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo.

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05:25 pm - Hogsmade

Il viaggio non era durato molto e adesso gli studenti si affrettavano a scendere dalle carrozze partite da Hogwarts. Quella era certamente la prima gita che i novizi di quell'anno facevano ad Hogsmade e Jenifer avrebbe dovuto farsi comparire occhi ovunque per tenerli a bada e sotto controllo.
Le compagne di casata le avevano promesso di fare le brave sotto la minaccia di far saltare la gita, tuttavia Jen si divertiva con loro; perciò sapeva di potersi fidare ma che doveva starci attenta comunque. Quando tutti gli studenti furono fuori la prefetta richiamò la loro attenzione.


« Venite tutti qui per favore »

L'eccitazione era palpabile nell'aria, le ricordava la sua prima volta ad Hogsmade. Era quanto di più lontano rispetto ai posti babbani che aveva visto fino ad allora, tuttavia il villaggio le piaceva e non disdegnava di andarci quando c'era qualche studente d'accompagnare. Radunati i presenti, la ragazza li contò e memorizzò i presenti. Fortunatamente non era la sola a badare a quella banda di ragazzini contenti e iperattivi: Alice aveva deciso che era il momento di fare Shopping e quella parola rendeva il pomeriggio decisamente allettante.

« Bene, dove volete andare? »

Chiese sorridente e allegra ai presenti.



Qualche precisazione prima d'iniziare.
Generalmente perché i primini vengano ad Hogsmade basta postare nella Bacheca Avvisi [x] presente al piano terra. Quindi questa è più un occasione di role. Visto che faccio l'accompagnatrice perché alcune concasate me l'hanno richiesto, ne approfitto per ampliare l'invito a tutti i primini che vogliano fare la loro prima gita ad Hogsmade.
 
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view post Posted on 29/7/2015, 14:05

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Bacchus era felice di uscire un po' dal castello:le materie erano belle ma ancora si doveva abituare e stava lavorando tantissimo e non voleva stare sempre nella sala comune,dopo un po' diventava nooiosa.
Il viaggio era stato corto e ora Jen li stava richiamando tutti a lei per chiedergli dove sarebbero andati.
A questo non aveva pensato.

Io non lo so:va bene se ti dico che faccio un giro?
Aveva varie idee dopo tutto:voleva andare sicuramente alla BiblioMagic e quindi lo disse: Sicuramente vado alla BiblioMagic e non credo che andrò da qualche altra parte ma più che altro voglio farmi un giro.
Per quanto sarebbe andato alla BibliooMagic non credeva che avrebbe preso qualcosa anche visto e considerato che non aveva molti soldi,ma Hogsmade gli interessava anche per un fatto alquanto semplice:lui era sempre stato in città babbane vedendo persone babbane e oggetti babbani e sarebbe dunque stato interessante vedere un villaggio magico.
 
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Joseph Sipret
view post Posted on 29/7/2015, 14:39




La prima volta ad Hogsmade non si poteva dimenticare.
Joseph, che aveva sempre vissuto e visto solo Londra, non aveva mai visto Hogsmade nonostante suo padre fosse un cliente abituale de "I tre manici di scopa".
A Joseph non interessavano però pub e altri locali, che forse non poteva neppure visitare personalmente dato che era ancora un undicenne, ma interessa il famoso negozio di Mielandia. Con pochi galeoni si sarebbe fatta la scorta di cioccorane che a lui piacievano molto.


Arrivati ad Hogsmade notò subito che quella città emanava da ogni parte un senso di magia.
Scope che spazzavano le strade da sole. Gufi postini che volevano da una parte all'altra alla consegna di lettere.
Maghi e Streghe che senza alcun timore usavano la loro magia.
Tutto faceva capire che quella città era una città unica, che Joseph non aveva mai potutto paragonare a qualche altra città.
A guidare la scolaresca vi era la Prefetta Corvonero, una certa Jenifer a cui Joseph prestava attenzione sia nei moniti che nei vari spostamenti, non tanto perchè aveva paura di perdersi, quanto perchè aveva paura di eventuali rimproveri e punizioni una volta tornati ad Hogwarts.
Quando la prefetta chiese in quale luogo vorrebbero andare molti ragazzi iniziarono a gridare nomi di vari negozi. Joseph non si unì alla baraonda ma rimase in silenzio facendo solo un cenno di approvazione a chi avanzava il nome di Mielandia.
 
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Aurora _ McDyson
view post Posted on 29/7/2015, 15:27




La bambina era scesa velocemente dalla carrozza che l'aveva portata ad Hogsmade, facendo attenzione a non inciampare durante la discesa. Dal giorno del suo arrivo ad Hogwarts non era mai uscita dal castello, e quindi si sentiva parecchio emozionata. Era felice che l'accompagnatrice fosse Jenifer, il Prefetto di Corvonero che aveva avuto modo di conoscere in Sala Comune. Le era giunta all'orecchio la voce che fossero state alcune sue concasate a reclamare Jenifer come accompagnatrice, promettendole che si sarebbero comportate bene, pena l'annullamento della gita.
Alcuni suoi coetanei iniziarono ad allontanarsi un po' troppo, forse per questo la Prefetta li richiamò a sé. Nel mentre, Aurora ebbe modo di guardarsi un po' attorno. Hogsmade era un posto meraviglioso a detta sua: la bambina ne aveva sentito parlare a scuola, ma non si aspettava nulla del genere. I tetti a punta delle casette davano al villaggio un'aria misteriosa, ma allo stesso tempo le lunghe vie sulle quali si affacciavano le abitazioni contribuivano a farlo sembrare un luogo curato e ordinato.
In lontananza vide l'insegna del pub "I Tre Manici di Scopa", di proprietà di Madama Rosmerta. A quanto ne sapeva era un luogo abbastanza frequentato dagli studenti di Hogwarts, le sarebbe piaciuto andarci. Tuttavia, si accorse ben presto che gli altri studenti non la pensavano nello stesso modo: Jenifer aveva appena chiesto dove volessero andare, e in molti avevano nominato Mielandia. Alcuni annuivano a questo nome, come il Grifondoro alla sua destra. Non conosceva molti posti ad Hogsmade, perciò decise di rimanere in silenzio: avrebbe seguito la massa. Si guardò intorno cercando volti familiari: nella folla potè distinguere Bacchus, il Corvonero che aveva conosciuto in Sala Comune.
Riportò lo sguardo sulla Prefetta, pronta a seguire gli altri studenti: se fossero andati a Mielandia, avrebbe acquistato di sicuro una manciata di Gelatine Tuttigusti+1.
 
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view post Posted on 29/7/2015, 18:00
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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First time… - Gita ad Hogsmeade -

Quel secondo anno stava iniziando abbastanza bene anche se lei non ce la faceva più a sorridere come prima, forse aveva bisogno di essere curata di nuovo dai suoi amici, di dimenticare sua nonna e tutto il resto. Il suo collo era delicatamente avvolto da una sciarpina di maglina e indossava un leggera felpina cerulea e un paio di jeans con scarpe da ginnastica nere. Jenifer si era raccomandata con loro più volte di fare le brave e Violet non aveva intenzione di deluderla, anzi, inizialmente non aveva avuto nemmeno voglia di andare. Quasi l’aveva infastidita vedere che tante persone si erano unite a loro. Voleva stare da sola.
Il viaggio non fu dei più lunghi e per questo lei potè solo ringraziare il fato di non averla obbligata per troppo tempo sulla stessa carrozza con altra gente, ma quando scese respirò cercando di capire subito in che modo potersi allontanare da tutti gli altri. Si avvicinò al folto gruppo quando la prefetta della sua casata li chiamò a raccolta e rimase a riflettere quando chiese la loro destinazione.
Qualcuno aveva proposto di andare a Bibliomagic, qualcun altro era rimasto in silenzio.

«Anche io vorrei tanto fare un giro per i fatti miei.»


Asserì la giovane senza l’ombra di un sorriso sulle sue labbra.

«Però mi piacerebbe andare nei soliti posti: Bibliomagic, Mielandia…alla fine se mi scaricate ai tre manici e mi venite a riprendere prima di andare per me andrebbe bene.»


Per un attimo abbassò lo sguardo sulla borsetta a tracolla viola che portava al suo fianco. Lì c’era dentro il suo “specchio magico”, l’unico oggetto in grado di poter mostrare a sé stessa la sua vera essenza e l’unico modo per avere dei rapporti con l’altra. Voleva stare da sola lei, una burrobirra e quella cosa che, durante gli allenamenti estivi, aveva pure osato chiedere di essere chiamata con un nome speicfico.

”Tutti hanno un nome…”


”…perché anche io non posso avere il mio?”


In effetti la sua richiesta era più che legittima ma lei ancora doveva abituarsi all’idea di avere qualcosa dentro la propria coscienza e di essere sempre molestata da quella voce che non l’abbandonava un solo momento. Voleva solo capire perché. Perché era toccato proprio a lei? Perché sua nonna e sua mamma avevano messo quella cosa dentro di lei? Da cosa doveva difendersi? Ancora non lo sapeva ma, in cuor suo, sperava davvero che qualsiasi cosa fosse in quella gita venisse fuori almeno avrebbe saputo quale fosse il suo vero nemico e di cosa sua nonna aveva così tanta paura da non avere nemmeno timore di ferirla…letteralmente.


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view post Posted on 30/7/2015, 15:31
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Finalmente Mitchell era arrivato a Hogsmade, per la gita organizzata da Jen, la prefetta di Corvonero che aveva conosciuto pochi giorni prima in sala comune. Appena la carrozza arrivò al paese Mitchell si fiondò giù e partì sparato, ma la voce della prefetta che richiamava gli studenti lo fermò.
La ragazza spiegò ai ragazzi come si sarebbe svolta la gita, poi chiese loro cosa avrebbero voluto fare a Hogsmade. "
Cosa voglio fare qui? Sinceramente non ci ho nemmeno pensato, ero troppo felcie all'idea di uscire dal castello e staccare per un po' dalle lezioni che non ci ho seriamente pensato" pensò Mitchell mentre ascoltava gli altri ragazzi che dicevano a Jen cosa avrebbero voluto fare nella gita a Hogsmade. Mitchell era seriamente indeciso su cosa fare, quando vide il ragazzino con cui aveva avuto un battibecco in sala comune parlare con Jen dicendole che sarebbe andato volentieri da BiblioMagic,
Mitchell si avvicinò al altro giovane e disse: "Tu sei Bacchus dico bene? Ho sentito che vuoi andare al BiblioMagic, posso unirmi a te?" disse rimanendo a guardare l'altro ragazzino, in attesa di una risposta. "
Chissà se è una buona idea andare con lui, non vorrei finire a bisticciare come l'ultima volta" pensò Mitchell.
Anzi Bacchus scusami ho cambiato idea, farò un giro per gli affari miei" disse guardando Jen aspettando una sua risposta.
 
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Hogsmeade, Hogsmeade
Someone has said Hogsmeade?
Hogsmeade, Hogsmeade,
where madness is made



La canzoncina continuava a risuonare nelle orecchie di Oliver, quasi come se fosse stato castato un Incanto Sonorus mentale che avesse deciso di non spegnersi mai. Il ragazzo aveva provato a scovare l'interruttore per zittire quel fastidioso ritornello, ma niente, non era riuscito nel suo intento. E pensare, tra l'altro, che quel motivetto inizialmente allegro fosse stato scritto proprio da Oliver, esattamente due ore prima di ricevere la splendida notizia di una gita ad Hogsmeade con alcuni studenti di Hogwarts. Fred gli aveva rivelato quella proposta e lui non aveva potuto certamente rifiutarla: un giro turistico nel più famoso e popolato sobborgo magico di tutto il Regno Unito? Bene, lui ci stava eccome! Essendo iscritto da poco al secondo anno di studi, Oliver non aveva avuto né tempo né possibilità, fino a quel momento, di poter visitare il villaggio in questione: aveva scoperto e sentito parlare da altri amici di un amorevole negozio di dolci di nome Mielandia e, colpa della sua golosità, la sua civetta delle nevi aveva fatto avanti e indietro dal paese ad Hogwarts e viceversa per acquistare e riportare molte caramelle magiche, la cui scorta era praticamente infinita per il Grifondoro. Prima o poi sarebbe ingrassato come non mai, se avesse anche solo smesso per qualche settimana di fare attività fisica. Senza le sue costanti corse attorno il Lago Nero e l'ampio giardino di Hogwarts, il suo corpo asciutto e magro si sarebbe riempito di grasso flaccido in un battibaleno. Cercò di non pensare a quell'orrida visione, ma di concentrarsi sull'emozione del momento. Dopo aver saputo della gita, non aveva impiegato più di dieci minuti per prepararsi: aveva abbandonato la divisa scolastica scura per un più comodo paio di jeans con una camicia azzurra sopra; faceva caldo, troppo caldo anche per una zona come Hogwarts, quindi voleva vestire leggero, soprattutto nell'evenienza di dover camminare molto al villaggio. Il tempo restante, in Sala Comune, era stato occupato da un attimo di riflessione profonda e rumorosa, durante la quale aveva buttato già qualche riga e qualche nota con la sua chitarra classica, da cui difficilmente si separava: il risultato?


Hogsmeade, Hogsmeade
Someone has said Hogsmeade?
Hogsmeade, Hogsmeade,
where madness is made
Ooh yes, Hogsmeade, Hogsmeade
what could I do for you?
Hogsmeade, Hogsmeade,
take me into a bamboo



Non aveva molto senso, Oliver lo sapeva bene. Così come sapeva benissimo che Hogsmeade non fosse un villaggio di matti costruito da case di bambù... o forse sì, almeno per la prima parte? Non restava che scoprirlo. L'appuntamento in Sala Grande era stato rispettato dalla maggior parte degli studenti, così Oliver, seguito dal suo migliore amico Fred, si era avviato fino alla zona piena di carrozze incantate, non perdendo per un attimo di vista la giovane e affascinante Prefetto Corvonero che aveva avuto modo di scorgere in altre occasioni in passato, sebbene non ricordasse di preciso dove. Attorno a sé c'erano altri studenti che non conosceva, ma sperava di poter stringere amicizia con tutti loro in fretta. La bacchetta magica in tasca, la Mappa del Passaggio nell'altra, una manciata di Api Frizzole in bocca che lo fecero lievitare di qualche centimetro dal suolo: Oliver era pronto. Salito su una carrozza, aveva puntato lo sguardo fuori dal finestrino per ammirare quelle strade acciottolate e così caratteristiche. Quando poi erano scesi e si erano radunati nuovamente, aveva scorto finalmente qualche volto familiare.
"Violet?" chiamò, avvicinandosi alla ragazza con un sorriso radioso. Le era mancata. Prima di aggiungere qualsiasi altra cosa, sentì la domanda della Prefetto e quindi si affrettò a rispondere. Non c'erano dubbi per lui.
"Mielandia assolutamente e..."
L'eccitazione era palpabile e il suo volto si illuminò di una nuova luce, creando la sua solita espressione esaltata che Fred avrebbe riconosciuto sicuramente all'istante. La curiosità si impossessò di lui, essendo un Grifondoro autentico.
"E la Stamberga Strillante, per favore! Dicono sia la casa più infestata di tutta la Gran Bretagna!"
E lui voleva andarci: ovviamente.
 
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view post Posted on 30/7/2015, 19:30

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Bacchus riconobbe Mitch che gli chiese se poteva andare con lui per poi cambiare idea e credeva anche di sapere il perché.
ciao Mitch,scegli te se venire o meno,non sono sempre in modalitá battibecco sai:non voglio far perdere punti alla casa ne esser punito.
Bacchus aspettò la reazione di Mitch per vedere cosa avrebbe risposto e se aveva azzeccato il motivo del cambiamento improvviso di idea.
*Vediamo che risponde* pensò Bacchus che però fece comunque in modo di non sembrare interesatissimo,interessato sì ma non di più,non era in modalità battibecco ma non voleva certo dare punti aMitchell in una eventuale discussione che sperava non sarebbe avvenuta.

Edited by ImFederico - 30/7/2015, 22:42
 
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view post Posted on 30/7/2015, 20:48
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Alice Lastrange






6:45 a.m.

I giorni passavano lentamente e tutto sembrava essere irreparabilmente cambiato, quella mattina la aspettava un intensa giornata a far compere. Era un giorno come tutti gli altri, ma allo stesso tempo diverso, poichè non aveva ne lezioni e, essendo il suo giorno libero, non doveva nemmeno andare da BiblioMagic per lavoro, forse ci sarebbe andata, ma solo come compratrice. Erano giorni che le sue amiche le chiedevano di venire con loro, progettavano una meravigliosa gita ad Hogsmeade, e quel giorno sarebbe stato l'ideale. Quindi, nonostante a lei non andasse molto di stare in compagnia, decise di tenere contente le sue amiche Corvonero. Quella mattina si svegliò alla buon ora, come faceva da giorni ormai, si mise uno dei vestitini carini che aveva comprato la scorsa estate in Italia, ed era uscita (*Uscita? Sono praticamente giorni che scappi alla sala comune all'alba*).
Scese lentamente le scale a chiocciola, e come supponeva, anche quella mattina la Sala Comune era vuota, nello stesso modo scese anche le scale che portavano fino ai piani antistanti. Camminando il vestito frusciava anche troppo rumorosamente per i suoi gusti, e imbarazzata cercava, inutilmente, di fermarlo. Quando arrivò alla porta di ingresso fu felice di trovarla aperta, e, approfittando del tiepido calore mattutino, andò a sedersi in angolo del giardino. Da li si riusciva benissimo a distinguere l'ingresso del castello, e quando sarebbe arrivato il momento, quindi quando avrebbe intravisto le sue compagne di casata, le avrebbe raggiunte li.
I minuti passavano, e il castello lentamente si svegliava, ma ad Alice non importava, lei aveva il suo amato libro a farle compagnia. Leggeva, e le ore passavano insieme alle pagine che scorrevano sotto i suoi occhi, ero l'ora di pranzo, ma ad Alice non andava di mangiare. Passeggiò a lungo per l'enorme giardino di Hogwarts, l'appuntamento era per le cinque, aveva tempo.



5.00 p.m.
Era quasi alla fine del suo libro quando chi sarebbe dovuto andare ad Hodsmeade iniziava a presentarsi davanti all'ingresso, come da avviso. Quando in quel gruppetto intravide le sue adorate corvette, le raggiunse divertita, dando loro un caloroso "buongiorno". Le carrozze arrivarono, come al solito trainate dal nulla, e vi salirono tutti all'interno. Essendo tra le più grandi decise di andare in carrozza con un gruppetto di primini (*Tsk... bugiarda*).
Lentamente le carrozze si allontanavano da Hogwarts, fino ad arrivare al "vicino" villaggio di Hogsmeade. Arrivarono tutti insieme qualche minuto più tardi, e si raggrupparono in modo da organizzarsi tutti.
Alla domanda della prefetta rispose dolcemente:
« Per me è indifferente ragazzi, abbiamo tutto il pomeriggio, possiamo tranquillamente girarci tutti i negozi »

 
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view post Posted on 31/7/2015, 15:24
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First time… - Distacco -

ERa ferma ad ascoltare le proposte di tutte a testa bassa, sulle sue gambe si strusciava anche la gatta, Coraline, che nonostante tutto aveva deciso di seguirla. Dopo quell’estate sembrava essere ancora più attaccata alla sua piccola padroncina, quasi come se fosse convinta di poter curare il malessere che la distruggeva in qualche modo da dentro. Quando si sentì chiamare alzò appena il capo volgendo i suoi occhi verdi verso la fonte di quella voce: Oliver. Sorrise, alzando appena la mano in segno di saluto ma lo fece con calma, pacatezza, senza la solita vivacità che l’aveva sempre contraddistinta. Sembrava più grande o, forse, solo più spenta. Come quegli adulti che hanno sempre troppi pensieri per poter davvero vivere il presente e le gioie che capitavano nel momento. Aveva perso la sua spensieratezza da quando aveva scoperto tante cose e, soprattutto, da quando si era messa in testa di volerne uscire da sola. Non voleva rischiare di vedere sua nonna costretta da qualche parte, uccisa dai mangiamorte o catturata dagli auror….in ogni caso era in una brutta situazione e doveva cercare di salvare capre e cavoli.

«Ciao Oliveri.»


Annuì semplicemente mentre, con la memoria, tornava a qualche giorno prima, da Ghirigoro, dove l’aveva visto ma non si era degnata di salutarlo, non con la sua carceriera alle calcagna. Eppure quel giorno sua nonna non era presente, allora cosa la frenava? Forse la paura di ciò che sarebbe potuto venire da quel momento in avanti e anche il terrore di perdere tutto ciò che amava.

”Non perderai tutto. Se ti lascerai andare ti aiuterò io a trovare la strada giusta….”


Strinse i pugni la ragazzina, strizzò gli occhi e distolse subito lo sguardo dalla figura di Oliver, obbligandosi quasi a tornare a fissare il terreno e, di sottecchi, la borsetta che portava a tracolla. Quello specchio maledetto che aveva sconvolto tutta la sua esistenza. C’era quella cosa che voleva un nome, che voleva essere chiamata Lucy e che era venuta a reclamare il suo posto nel mondo. Aveva detto di essere lì soltanto per lei e che ci sarebbe stata finchè avesse avuto bisogno di aiuto ma era aggressiva, era cattiva e Violet aveva paura di quella cosa.
Rimase ferma, apparentemente persa nel vuoto e lo sguardo sempre rivolto verso il basso. Non le importava dove andare, voleva soltanto stare da sola a riflettere.


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view post Posted on 31/7/2015, 18:12
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Mitchell era li che si guardava attorno con aria palesemente dubbiosa, senza ascoltare i discorsi della maggior parte dei presenti, quando la voce di Bacchus lo distolse dai suoi pensieri. La risposta del ragazzo alla sua provocazione lo lasciò sbalordito, pensava che gli avrebbe dato corda come era successo in sala comune, ma così non fu e Mitchell ne fu piacevolmente colpito.
"Non ho nulla contro di te, ma secondo me conviene andare in un posto nel maggior numero possibile almeno da poter fare quattro chiacchiere tutti insieme, e magari fare nuove amicizie" disse Mitchell guardandosi intorno.
"
In verità non voglio stare solo con lui, altrimenti va a finire che lo rinchiudo in qualche brutto posto e lo abbandono li" pensò Mitchell sorridendo a Bacchus.
 
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no'one
view post Posted on 2/8/2015, 14:17




Aprì gli occhi molto lentamente, strizzandoli leggermente, contenta che fuori la luce del sole fosse abbastanza debole. Il dondolio della carrozza aveva avuto un ottimo effetto soporifero, facendola dormire per la maggior parte del breve viaggio che dalla scuola li avrebbe portati al villaggio di Hogsmade. Pizzicandosi le guance cercò di svegliarsi del tutto, accertandosi di non aver alcun filo di bava appiccicaticcio sulla guancia. Dormire durante il giorno per lei era male, poi trovava molto difficile fare qualsiasi cosa che non fosse stare sdraiata a vegetare lasciando la sua mente in perfetto dormiveglia. Per questo non esitò nemmeno un secondo nello scendere dalla carrozza: prima si muoveva, meglio era.
Quella gita partita inizialmente come "evento" di casata si era trasformato poi in gita aperta a qualsiasi alunno del primo anno volesse partecipare e da quel che vedeva la cosa non era passata inosservata. Non che a lei importasse molto, non si era aggiunta ai partecipanti per fare spese pazze o conoscere gente nuova, non ne aveva voglia e soprattutto non aveva nulla da comprare, no il suo fine era quello di controllare Violet.
In quei giorni la compagna la preoccupava e non poco... era cambiata: non saltellava più, rideva di meno, ogni tanto il suo sguardo diventava vuoto e si nascondeva in un posto di cui lei non conosceva l'esistenza. Oddio per carità, apprezzava un po' di pace e il ritrovamento del suo spazio personale ma una Violet non iperattiva non era normale. Anche adesso se ne stava mogia, con lo sguardo abbassato, mormorando qualcosa sullo stare per i fatti suoi.
Baggianate.
Non le piacevano molto le persone sempre tristi e con il muso ma per l'amica avrebbe fatto un sacrificio
*giuro di essere carina con lei oggi e di non prenderla in giro* quasi quasi sentiva sulla sua testa il peso si una finta aureola. Si avvicinò di soppiatto alla ragazzina mentre ascoltava Jen parlare e le voci dei vari partecipanti esprimere diversi opinioni su dove andare e cosa fare "Io andrò con Violet" rispose prendendola a braccetto.
Poi le venne un'illuminazione. Puntò lo sguardo verso Mary finché questa non lo incrociò poi muovendo la testa in modo buffo cercò di trasmetterle
*vieni con noi! Mi serve una spalla con lei* si sentiva più gallina che spiasexyinviamessaggicolpensiero ma sperò nell'intelligenza dell'amica. Avevano iniziato ad approfondire l'amicizia da poco ma le piaceva la ragazza, stranamente sentiva di avere molte più cose in comune con lei che con chiunque altro avesse conosciuto fino a quel momento.
Era una sensazione strana e sinceramente non sapeva cosa di vero e reale ci fosse in quello ma dare tempo al tempo per scoprirlo non era un problema.

 
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Mary_Evans
view post Posted on 2/8/2015, 22:32






12 anni - Corvonero - 1° anno - scheda ()


Si erano trovati davanti al portone della scuola alle 4 e 30. In totale c’erano 8 Corvi e un paio di Grifi che avevano deciso di unirsi al gruppo, perciò si erano suddivisi in due gruppi da cinque persone l’ uno ed erano infine saliti sulle carrozze che li avrebbero portati alla destinazione designata, Hogsmeade. Era stata lei a richiedere la gita, ormai si aggirava da un paio di mesi a scuola ed era ancora una delle poche che non aveva ancora visitato la vivace cittadina meta di giovani studenti affamati di svago e dolcetti zuccherosi. Aveva calcolato tutto, scegliendo un giorno autunnale per approfittare sia degli ultimi giorni di caldo che della tranquillità delle lezioni. A quanto pare la scelta si era rivelata azzeccata anche per gli altri.
Salì sulla carrozza per ultima, dopo Sophia, Violet, Alice e Mitchell e si accomodò in un posto vicino al finestrino. Quando aveva proposto la gita aveva in mente di andare subito a Mielandia per riempirsi le tasche di dolcetti magici che non aveva ancora avuto il piacere di assaggiare e poi voleva subito correre a vedere la famosa Stamberga Strillante ed infine rilassarsi con un gelato o una burrobirra ghiacciata dai Tre Manici di Scopa, in sintesi voleva svagarsi con una classica giornata di shopping fra amiche.
Ma da qualche giorno si respirava un’ aria diversa nel dormitorio. Mary non poté fare a meno di rimuginare sulle cose che erano accadute fissando assente il passaggio che le stava attorno. Violet era tornata, ma non era più la stessa di prima. Era più cupa, sorrideva poco e non era più desiderosa di andare ad esplorare il castello mentre invece preferiva isolarsi allontanandosi da tutti. Anche Sophia aveva intuito questo cambiamento d’ umore nella concasata, tanto che aveva cominciato a seguirla di nascosto.
Distolse lo sguardo dal finestrino per fissare le amiche
* Povera, è così preoccupata per V che la notte dorme poco o nulla pur di tenerla d’ occhio e assicurarsi che riposi a sufficienza. Vorrei solo poterla aiutare…* pensò mentre fissava Sophia dormire tranquillamente all’ altro lato della carrozza. Poi girò nuovamente la testa verso il finestrino e si abbandonò a quegli angoscianti pensieri fino a quando non arrivarono a destinazione.
Scesero dalle carrozze e si misero tutti attorno a Jen che con la sua solita gentilezza chiese loro dove volessero andare. Le proposte si levarono numerose dal piccolo gruppo di studenti, chi da bravo Corvo voleva subito recarsi da Ghirigoro, chi altro come Mary voleva rimpinzarsi di dolci da Mielandia. Lo spirito di avventura di uno dei Grifi attirò momentaneamente la sua attenzione, sembrava proprio una Violet nei suoi giorni migliori. Poi intervenne Alice che, con la sua saggezza, cercò di mettere tutti d’accordo proponendo di fare un vero e proprio giro turistico del paesino
* Mi sembra quasi una babysitter, d’altronde penso sia venuta solo per aiutare la prefetta nel suo lavoro. Jen sarà pure brava, ma sette ragazzini da tenere a bada da sola sarebbero una bella sfida persino per lei!*, pensò sorridendo.
I due ragazzi Grifondoro si erano comportati molto educatamente cosa che non si poteva dire dei due ragazzi della sua casata, che sembravano avere deciso di trasportare gli attriti in gita con loro. Mary li aveva sentiti discutere in Sala Comune persino dal dormitorio e perciò aveva deciso di non avventurarsi di sotto con tutti gli altri, ma di starsene rintanata in stanza. In tutta sincerità non le piaceva quel loro comportamento infantile, soprattutto per via della presenza dei Ggrifi, non voleva che le sua Casata sfigurasse. : “Voi due, smettetela subito o giuro che vi casto un Silencio e vi lego qua in piazza fino a quando non decidiamo di tornare al castello e sono pure convinta che Jen mi ringrazierebbe, magari non apertamente. E tu Bacchus, non azzardarti a controbattere con quella tua brutta linguaccia biforcuta, potresti pentirtene amaramente.” . In realtà non aveva un vero e proprio motivo per comportarsi subito come un mastino, ma quel ruolo le piaceva ed inoltre cominciava a patire anche lei, come Sophia, lo stress causato dalla comportamento di Violet ed il loro comportarsi come bambini quando c’erano situazioni più importanti di cui occuparsi, le dava proprio sui nervi. Ma loro non sapevano, non potevano sapere. Fortunatamente la nuova Corvetta era rimasta in silenzio, la gioia e l’ eccitazione erano evidenti nei suoi grandi occhi da cerbiatto e la ragazzina non riuscì a trattenersi dal scrutarla attenta, compiaciuta da quel suo comportamento.
Dopo quel piccolo sfogo si girò verso Sophia che aveva appena preso la parola per riferire la sua decisione di seguire Violet. Questa scosse lievemente la testa, come per scacciare un moscerino e Mary colse immediatamente il vero significato che si celava dietro quella ricerca di contatto visivo diretto. Per lei era palese conoscendo tutto il retroscena. Perciò disse con tono calmo : “Sono d’ accordo con Alice, il tempo a disposizione è più che sufficiente per visitare con tranquillità tutta Hogsmeade. Se posso esprimere anch’io le mie preferenze, vorrei andare con Sophia e Violet. Inoltre Violet, mi piacerebbe davvero molto vedere il tuo negozio, ti va di mostrarcelo in via del tutto esclusiva? Poi possiamo pure parcheggiarci dai Tre Manici di Scopa come hai proposto tu per quanto mi riguarda.” , disse rivolgendosi alla ragazzina e facendole un occhiolino. Sperava con tutto il cuore che riportarla in quel negozio così pieno di vita e di colori l’aiutasse a tirarsi su di morale, almeno un po’. : “Quindi Jen, direi che ora posso lasciare la parola a te. Come ci organizziamo?” , chiese infine alla prefetta.

❝ Take my hand,
and I'll promise not to ever let it go!❞

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view post Posted on 2/8/2015, 23:37
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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First time… - Compagne -

La notte dormiva poco e male ma non si era mai accorta che Sophì vegliasse il suo sonno, sapeva di aver messo in allarme le sue compagne e seminarle diventava ogni giorno più difficile però sapeva anche che per loro capire che aveva bisogno di quei momenti di solitudine per riflettere non era facile. Era anche stupida lei che non parlava con loro dei suoi problemi ma, se Sophia era in grado di capire perché ormai c’era dentro in quella storia, le altre erano soltanto spettatori esterni che avrebbero rischiato di fare le cose sbagliate, di mettere in pericolo tutto ciò che amava e, alla fine, per loro l’ignoranza poteva soltanto essere un motivo di salvezza. Sospirò appena quando sentì sia Sophia che Mary annuire e avvisare che si sarebbero appiccicate a lei fino alla fine. No, nemmeno quel giorno avrebbe trovato un po’ di pace. Nella sua borsetta a tracolla sentì vibrare lo specchio, quasi come se Lucy stesse ridendo di quella situazione, quasi come se la stesse prendendo in giro. Avrebbe trovato altri momenti per poter riflettere a quanto pareva.

«Si, non c’è problema vi accompagnerò al negozio dove lavoro. Inoltre penso di aver fatto un ottimo lavoro anche con l’esposizione della vetrina, il proprietario ne è rimasto molto soddisfatto.»


Annuì cordiale, come in fondo era sempre stata con loro, e accennando addirittura l’ombra di un sorriso. Svagarsi, forse sarebbe servito e magari per i pensieri ci sarebbe stato altro tempo, altri momenti. Forse avrebbe dovuto chiedere un parere anche a Sophì ma in fondo conosceva già la sua risposta a riguardo e non voleva assolutamente denunciare sua nonna, sapeva che rimanere sola le avrebbe impedito di scoprire la verità fino in fondo.

«Ragazze basta che poi ci prendiamo una burrobirra e qualcosa da mangiare…sono sicura che tutto questo stare in giro mi farà morire di fame.»


Altro sorriso spento. Altra bugia. Se dormire era diventato complicato mangiare pure non era più un’attività al quale lei era molto avvezza. Aveva perso il suo solito appetito e questo l’aveva resa un po’ sciupata però i pensieri erano troppi e quando Lucy ci si metteva d’impegno Violet non riusciva sempre a reggere l’impatto con lei e doveva vomitare anche l’anima. Era una situazione complicata ma era sicura che ne sarebbe uscita prima o poi e l’avrebbe fatto con la sua solita ostinazione.


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view post Posted on 3/8/2015, 12:26
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La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo.

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Jenifer osservò i ragazzi spostando lo sguardo da gli uni agli altri seguendo le varie voci e ascoltando le diverse richieste. Come si poteva facilmente immaginare, per la maggiore sarebbero voluti passare da Mielandia, e in seguito Bibliomagic, la stamberga... Jen annuì all'affermazione di Alice, avevano abbastanza tempo per tutto. Rimase un po' interdetta nel vedere una Violet imbronciata, scocciata e preoccupata; ma non disse nulla. Annuì rincuorata quando Sophi affermò che l'avrebbe seguita e ringraziò mentalmente Mary per aver troncato qualsiasi battibecco i galletti di casata stessero per inscenare, era di certo l'ultima cosa che le serviva.

« Allora, premettendo che, a differenza degli altri, non posso lasciare i primini girovagare da soli per Hogsmade.. »

Esordì guardando Bacco che era stato il primo a chiederglielo

« andremo in gruppo e visiteremo tutti i posti che desiderate.. partendo da Mielandia. »

disse con un sorriso guardando i molti che l'avevano richiesto. Comunque Jen sapeva che non vi erano solo primini: Violet e un grifondoro di secondo [Oliver], loro avrebbero avuto certamente più libertà di movimento senza che la prefetta li avrebbe stressati. Inoltre Jen era un po' preoccupata per la sua giovane concasata, così diversa dal suo solito. Le si avvicinò e le parlò personalmente.

« Violet se non vuoi seguire il gruppo, puoi fare un giro con Mary e Sophi.. pensi che posso affidarti la loro responsabilità? »

Le chiese con un sorriso, consapevole della risposta. Conosceva le se corvette e sapeva di potersi fidare, erano tre ragazze in gamba e abbastanza responsabili, non credeva l'avrebbero delusa.

« Solo una cosa: niente Stamberga strillante senza di me! »

Si raccomandò, in seguito era certa che ci sarebbero andati tutti insieme, e se la corvette volevano andarci si sarebbero potute riunire a loro. Dopo quello scambio fugace con le sue piccole amiche tornò a parlare a tutto il gruppetto.

« Per chi si dovesse separare dal gruppo, sappiate che ci rincontriamo tutti a testa di Porco alle 7:30 ...bene, andiamo! »

Disse guardando le corvette e il ragazzo di grifondoro, prima d'incitare i ragazzini a seguirla. Lanciò uno sguardo significativo ad Alice ringraziandola di averla accompagnata in quel pomeriggio di ragazzini e negozi. *Ma ehi.. anche noi abbiamo qualche galeone da spendere* si disse e con occhi sbrilluccicanti si avvicinandosi all'amica chiedendo:

« Tu cosa vuoi comprare? »

Il pomeriggio di Shopping stava per cominciare.
 
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