Operazione DALIS

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view post Posted on 30/7/2015, 19:12
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Non poteva credere ai suoi occhi.
Più leggeva i vari testi che aveva recuperato dalla Biblioteca e più il suo stomaco si arrovellava per diversi motivi, l'uno conseguenziale all'altro. E com'era possibile che ad Hogwarts nessuno facesse più nulla? Da quando i giovani Maghi avevano deciso di mandare all'aria i pochi ma fruttuosi semi che avevano piantato in passato? E... no, Oliver non credeva ai suoi occhi. Sembrava strano ripeterlo, ma non aveva altre parole per esprimere il suo disappunto, oltre che la sua perplessità. Tutto era iniziato qualche giorno prima: in preda ad uno dei soliti e consueti attacchi di crisi per via dei saggi da consegnare ai vari professori, Oliver - che adorava dare il massimo di sé in ogni cosa - aveva deciso di chiudersi in ritiro spirituale in Biblioteca, abbandonando con suo rammarico e profondo dispiacere la natura soleggiata che riusciva ad intravedere dalle finestre di ogni corridoio che percorreva. Aveva portato con sé una pergamena, il libro di studio di Erbologia e tutto il necessario per scrivere il suo tema su "Le differenze dell'Elleboro e le sue caratteristiche peculiari": voleva dare il massimo in quella materia, essendo una delle sue preferita in assoluto. Non a caso, l'intera famiglia Brior aveva il pollice verde. Il ragazzo, purtroppo, non aveva fatto i conti sulla sua smania di scrivere quanto più possibile, quindi aveva già concluso l'unica pergamena quando si accorse di non averne un'altra di riserva. Si era avvicinato al bancone della bibliotecaria, una donna dall'aria arcigna che non gli stava molto simpatia per alcuni trascorsi che comprendevano dolci, sogni ad occhi aperti e... Circe, quindi le aveva chiesto se fosse possibile ricevere un pezzo di carta dove poter annotare qualcosa. La risposta era stata lapidaria, un "no" netto, quasi come se la donna avesse appena rifiutato di collaborare con Oliver per la distruzione di Hogwarts! Deluso e pronto a ritornare in Sala Comune, facendo tutta quella strada fino alla Torre di Grifondoro, il ragazzo aveva recuperato le sue cose e si era soffermato per posare alcuni testi che aveva preso da uno scaffale di un reparto accessibile da tutti gli studenti. Mentre sistemava il volume "Classificazione generale delle piante comuni e non comuni" di Albert Jesus James, il suo sguardo era stato catturato da un altro libro, accanto, con la copertina polverosa e pieghe evidenti fin da lontano. Curioso come qualsiasi Grifondoro tipico, Oliver l'aveva estratto e...

"Non posso credere ai miei occhi"
Già, aveva ripetuto quell'ennesima frase, che ormai era diventata il suo mantra quotidiano da quando aveva iniziato la sua infinita ricerca su un argomento particolare: Elfi Domestici.
Ritrovare un volume intitolato Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbruttiti, Oliver era stato inequivocabilmente attratto dal suo contenuto, così aveva stranamente lasciato perdere i suoi compiti scolastici, una cosa che non era mai successa fino a quel momento. La gravità della scoperta, in effetti, si era riversata su di lui come un balsamo amaro, che per sbaglio aveva trovato e ingerito in un sol boccone. Il testo parlava di un'associazione fondata nel 1994 proprio ad Hogwarts, tra le mura di quel castello, da parte di una studentessa modello - e per giunta Grifondoro come Oliver, una caratteristica che fu lieto scoprire - per far sì che gli Elfi Domestici avessero una loro dignità legale, ma soprattutto morale, nell'intero Mondo Magico.

"Scacco matto" era quello che il ragazzo aveva pronunciato, dopo essersi immerso per ben due ore nella lettura di quel libro, che per di più assomigliava ad una sorta di registro con vari eventi, informazioni e progetti segnati e - Oliver lo sperava - realizzati almeno in parte. C'era di tutto, a partire dalla data di fondazione e di chiusura dell'associazione CREPA (1994-1996), ai loro membri attivi, alle loro motivazioni e ancora altro, fino all'augurio, vergato in una calligrafia sottile e raffinata - altra cosa che Oliver parve apprezzare moltissimo - di riportare alla luce l'organizzazione.

"Ogni creatura magica ha diritto alla sua dignità,
al rispetto dei suoi benefici principali,
alla reciproca stima fra loro e Maghi e Streghe,
ad un posto nel Mondo Magico e
a tutti i vantaggi che la loro posizione possa avere legalmente.
Perché gli Elfi Domestici devono, allora, essere sottomessi?
Perché queste creature magiche non ricevono lo stesso trattamento delle altre?
Perché occorre porsi un perché ad una questione di carattere logico?
Libertà per gli Elfi Domestici! Dignità per i nostri amici!



Colpito da quel semplice messaggio, il giorno dopo, alle cinque di pomeriggio, Oliver era piombato in Biblioteca per riprendere il suo studio: quante più nozioni assimilava sull'argomento, più sarebbe stato soddisfatto di sé e del progetto che aveva in mente. Per attuarlo, però, doveva essere preparato, a prescindere da tutti gli altri compiti e obblighi scolastici da concludere e da adempiere. Qui c'era una questione nazionale da risolvere, c'era la possibilità di far rivivere il CREPA. Qui c'era l'occasione di dare giustizia al povero Dalis, il suo amico Elfo, un domestico di quella che ormai definiva "ex-zia Rose", avendo quest'ultima causato il suicidio della creatura magica per un unico rimprovero. Dalis si era gettato da un ponte perché sfruttato da quell'orribile donna, che poi aveva litigato con la famiglia di Oliver, distanziandosi. Dalis doveva essere vendicato legalmente. Doveva essere per sempre un Elfo Libero. Era per questo che Oliver, da ore ed ore, stesse chino sui libri e su diverse pergamene scribacchiate: aveva scelto l'ultimo tavolo della Biblioteca, così da non essere disturbato. Concentrato, in t-shirt azzurra, testi ovunque e pagine immense, il ragazzo alzava di tanto in tanto lo sguardo, nella speranza che la persona che aveva contattato con un messaggio spedito con la sua civetta arrivasse in fretta. Le sette scoccarono, facendo capire ad Oliver di essere rimasto in quel luogo già per due ore. L'appuntamento era proprio in quell'istante. Per far rivivere il CREPA, il Grifondoro necessitava di una mente lucida e di una persona fidata. Quale migliore scelta se non la sua miglior compagna Corvonero?
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Edited by David J. Potter - 30/7/2015, 20:42
 
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view post Posted on 31/7/2015, 15:59
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Operazione DALIS - Insofferenza -
Anche la gita ad Hogmeade non aveva sortito l’effetto desiderato, i pensieri si erano fatti sempre più fitti, così come si era fatta sempre più forte la voce di quella cosa che aveva deciso di farsi chiamare Lucy. Per fortuna avevano anche raggiunto un accordo e, almeno per ora, quella seconda entità sembrava essersi calmata un pochino.
In quei giorni le era arrivato uno strano gufo, la civetta bianca di Oliver che aveva portato un messaggio per lei: un appuntamento in biblioteca per una cosa speciale. Conoscendo il giovane non poteva essere altro che l’ennesima causa per poter diventare più abili con gli incantesimi o per salvare qualche povera creatura in pericolo. Al contrario di lei lui era buono davvero, non doveva fare finta. Nonostante non facesse ancora particolarmente freddo la ragazzina non aveva messo la divisa con le maniche corte dal momento che i segni degli abusi sul suo corpo erano ancora troppo evidenti. Aveva deciso di risolvere la cosa con la camicia bianca a maniche lunghe, la cravatta, le calzamaglie nere e la gonna, ovviamente tutto ciò che faceva già parte della divisa anche se aveva dovuto comprarla nuova dal momento che durante l’anno era cresciuta parecchio e quella vecchia le andava troppo corta.
Si mise quindi a correre per i corridoi tentando di arrivare in orario al suo appuntamento. Coraline purtroppo era dispersa da qualche parte ma poco importava. Alla fine sembrò arrivare solo con qualche minuti di ritardo, un po’ affannata per la corsa e i castani capelli lunghi sciolti e appiccicati appena al volto accaldato.

«Eccomi Oliver…scusa ho fatto tardi….»


Ansimò la ragazzina lasciandosi cadere proprio sulla sedia accanto a lui. Cercò di riprendere fiato e alzò lo sguardo per sorridergli appena. Gli occhi della giovane non erano vitali come poteva ricordarseli, il verde delle sue iridi era stato sporcato da qualcosa, da un peccato che altri avevano commesso e che, irrimediabilmente, si era riversato su di lei. Anche il suo volto non era lo stesso, così da vicino non sarebbe stato difficile vedere un piccolo taglio sulla guancia destra che era ormai in via di guarigione.

«Allora, per cosa dobbiamo metterci al lavoro oggi?»


Chiese alla fine con un sorriso al contempo dolce ma triste. Un sapore strano quel volto che soltanto al ballo sprizzava ancora energia da tutti i pori mentre adesso sembrava quasi averla esaurita.


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view post Posted on 31/7/2015, 16:56
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19.06
L'orologio appeso di fronte la postazione scelta da Oliver segnava quell'orario, quando Violet Wilson fece il suo ingresso in Biblioteca, scovando e raggiungendo di corsa il ragazzo. Non era un ritardo per niente esagerato, cosa che il Grifondoro parve apprezzare particolarmente: odiava coloro che non rispettassero gli appuntamenti, a prescindere dalla natura di questi ultimi. Per fortuna non era il caso di Violet, una ragazza Corvonero che aveva cominciato ad ammirare per diversi motivi fin dal loro primo incontro in Sala Grande, quando Oliver si era ritrovato a mangiucchiare un budino alla melassa fin troppo buono. Aveva appena concluso un capitolo del testo che aveva recuperato, trascrivendo qualcosa su un'ennesima pergamena dispersa sul tavolo: sembrava un casino, come se quella superficie fosse stata trasfigurata in carte e scritte fitte ed eleganti. Con rammarico, il giovane studente posò la piuma con la quale stava scrivendo e alzò lo sguardo su Violet, pronto ad illuminarla con le sue recenti scoperte. Eppure, qualcosa si spezzò dentro di lui, facendolo bloccare improvvisamente: per un attimo, Oliver si chiese mentalmente se quella persona di fronte a sé fosse la sua amica. Non la conosceva abbastanza bene da sapere tutto di lei, ma il suo carattere empatico gli dava il netto presentimento che qualcosa di tetro avesse colpito la piccola Corvonero. Gli occhi, di un intenso verde come quelli del Grifondoro, avevano perso la lucentezza che li caratterizzavano. Per quale motivo? Con molto tatto, il dodicenne provò a far breccia nel cuore dell'altra.
"Eccoti qui, in perfetto orario" iniziò, non riuscendo a nascondere, tuttavia, un sorriso.
"Siediti pure, ci vorrò un po' di tempo, spero tu non abbia programmi per stasera" aggiunse, posando i gomiti sul libro che aveva appena letto e analizzato da cima a fondo. "Prima di spiegarti, posso chiederti se vada tutto bene?"
"Mi sembri spenta" avrebbe voluto aggiungere, ma si limitò a sorriderle soltanto con gentilezza.
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view post Posted on 2/8/2015, 16:45
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Operazione DALIS - Tutta la verità, nient’altro che la verità…ma anche no. -
Lui era sempre gentile con lei, le sorrideva sempre nella stessa maniera. In verità anche le sue compagne erano gentili con lei e la guardavano con una pena che non voleva più vedere negli occhi di nessuno, men che meno in quelli dei suoi compagni. Quindi…andava tutto bene?

”No. Non va tutto bene. Mia nonna è una mangiamorte, il mio elfo le ha prese, io ho un’ameba nella mia coscienza e la vecchia si diverte a giocare alla padrona sadomaso con me e Jay….decisamente non va tutto bene.”


Avrebbe voluto urlarlo, avrebbe voluto dirlo a tutti ma nonostante tutto sapeva bene che nessuno doveva sapere cosa accadeva dentro la sua casa. Cercò di sorridere rilassando appena le labbra e scrollando le spalle cercando di essere il più normale possibile.

«Certo che sto bene….che razza di domande sono? Insomma…sono qui, sono a scuola. Piuttosto sei tu che mi devi raccontare come sono andate le vacanze, non sei andato in campeggio? Mi devi raccontare tutto.»


E in fondo non era del tutto una bugia, essere ad Hogwarts per lei era solo una cosa buona, questo le permetteva di stare lontana dalla sua aguzzina anche se purtroppo lo stesso non si poteva dire del suo piccolo amico. Ma presto avrebbe fatto qualcosa per lui, lo avrebbe liberato dalla stretta della nonna, ne era sicura.
Per quanto riguardava le vacanze del giovane era realmente curiosa anche perché non aveva ricevuto notizie da parte sua e anche se le avesse mandato qualche gufo dubitava che sua nonna avesse tenuto le lettere, di sicuro se ne era disfatta appena arrivate.

«In ogni caso non ho programmi Oliver, la mia antipatia mi impedisce di avere qualsiasi tipo di vita sociale così come il mio mancato sex appeal, l’unico appuntamento che ho è con i libri, davvero deprimente se devo essere sincera…quindi forza, sputa il rospo.»


Stavolta il suo sorriso sembrò un pochino più reale del precedente. Forse aveva da fare ma stare tutta la sera a rimuginare nel tentativo di cercare delle soluzioni a tutti i problemi della sua vita forse non era esattamente la maniera giusta per affrontare la cosa. Aveva bisogno di distrarsi.


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view post Posted on 2/8/2015, 19:56
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Oliver non era proprio certo che Violet gli avesse detto la verità: adesso che la ragazza era più vicina, si accorse di una sorta di taglio sulla sua guancia, un'immagine che ne evocò altre mille nella sua mente. E se Violet fosse stata punita da qualcuno? E se avesse incontrato una bestia feroce come quella che aveva affrontato lui poco tempo prima? E se ci fosse qualcosa sotto, qualcosa di nascosto che la Corvonero non voleva rivelare per paura o per proteggerlo? E se...
I suoi pensieri si interruppero improvvisamente, come se qualcuno avesse fatto finalmente scoppiare la mega bolla di sapone creatasi nei meandri del suo cervello. Oliver sapeva che parte di quelle domande fossero dovute alla sua curiosità innata, ma doveva tenerla a bada, altrimenti quella giornata sarebbe diventata noiosa e sicuramente più lunga del previsto, se la cosa fosse stata realmente possibile dati i suoi programmi. Violet gli aveva appena chiesto come fossero andate le sue vacanze: il volto dello studente si illuminò, mentre invitava l'altra a sedersi di fronte a sé.

"E' stato fantastico, Violet! Siamo stati in campeggio in Italia e già la partenza ha portato con sé un sacco di risate: mio zio Albert non riusciva a trovare la Passaporta che aveva predisposto per il viaggio, assurdo!"
E poi c'era Summer, la sua Summer. La ragazza per cui provava una cotta immensa, o almeno per la quale aveva provato, in passato, un forte sentimento d'amore; adesso si era fidanzata con un tizio di nome Brian, il suo "tenerone". Rabbrividì al ricordo dell'amica che pronunciava quel vezzeggiativo, quindi tralasciò quella parte della vacanza e raccontò brevemente le sue avventure a Violet: parlò delle passeggiate nei boschi, di suo cugino Elijia che lo aveva spinto in un ruscello, delle tende appese ai rami grazie agli Incanti d'Adesione castati dai suoi genitori, della scoperta di fiori coloratissimi e di animali mai visti prima di quel momento, essendo originari dell'Italia; raccontò del Bel Paese e dell'Osservatorio Astronomico nel quale aveva avuto modo di scorgere le stelle del cielo; della conversazione con suo zio Albert riguardo la costellazione di Orione e Cassiopea e così via, di tanto altro ancora. Non voleva tediarla, quindi mise un freno alla sua lingua dopo tutte quelle parole e recuperò un foglietto tra i milioni sparsi sulla cattedra alla quale era seduto.
"Ecco qui" disse, prendendo una cartolina dai colori freddi, essendo un'immagine della montagna in cui Oliver era stato, e passandola a Violet. "Non ero sicuro che stessi ad Hogwarts e non sapevo dove spedirtela, non avendo il tuo indirizzo di casa... comunque, un piccolo pensiero per te!"



"Detto questo, non perdiamo tempo!" aggiunse un istante dopo. Si lasciò scappare una profonda risata, così forte da attirare qualche sguardo indiscreto lì vicino, avendo ascoltato la risposta ironica di Violet riguardante sex appeal e antipatia generale. Non era d'accordo con la studentessa: la Corvonero non era né antipatica né certamente brutta, anzi.
"Sei pronta ad immergerti totalmente, completamente e perdutamente nella scoperta che ho fatto?"
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view post Posted on 3/8/2015, 11:15
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Operazione DALIS - Un'estate da dimenticare -
Probabilmente l’intero quadro del volto di Violet sarebbe sembrato uno scempio agli occhi di uno come Oliver, non solo per il segno rosso in via di guarigione ma anche per le occhiaie che denotavano una particolare difficoltà nel dormire, cosa che ormai in quel periodo era diventato di routine. Anche l’inappetenza ma per ora quello non era particolarmente visibile, poteva solo risultare un po’ più sciupata, niente di che. Mentre ascoltava Oliver si alzò per sedersi sulla sedia di fronte al giovane che le era stata indicata e rimase in contemplazione. Aveva passato tutta l’estate a sognare, anche quando la nonna l’aveva rinchiusa nelle segrete lei usciva da quelle mura con la fantasia, rimaneva aggrappata al ricordo che aveva del sole, alla sensazione che l’erba dava sulla sua pelle, al tepore dell’abbraccio dei suoi amici e alla bellezza di ridere insieme a loro in maniera spensierata. Tutte quelle cose le erano state tolte in un solo istante.
Oliver raccontava del suo viaggio, di suo zio, della passaporta, del cugino, delle scampagnate….della gioia di vivere ogni momento. Se Violet avesse potuto dare un colore a loro due, in quel momento, il ragazzo sarebbe stato il giallo, splendente e felice come il sole di mezzogiorno mentre lei sarebbe stata il nero, il vuoto. Sperava che lui non le chiedesse nulla della sua estate perché non avrebbe saputo cosa raccontare, gli unici ricordi che aveva erano quelle delle torture, della vista di Jay che veniva punito in continuazione per colpa sua, dei momento trascorsi in prigionia per far uscire l’altra. Niente da raccontare, niente di felice da dire. Sospirò piuttosto sollevata nel vedere che il suo amico non era interessato particolarmente alle sue attività e quando tirò fuori una cartolina per consegnargliela, lei quasi saltellò sulla sedia per la contentezza.

«Mi spiace Oliver, credo mi sia scappato dalla testa di darti il mio indirizzo comunque grazie mille. È stato davvero un pensiero bellissimo.»


Annuì tutta contenta stringendo la cartolina fra le mani.
Adesso però non si poteva più perdere tempo, bisognava mettersi subito all’opera. Violet tornò seria e appoggiò il piccolo dono sulla scrivania per poter così ascoltare il suo giovane amico evidentemente euforico di mettersi in azione con quel lavoro che era ancora un mistero.

«Sono prontissima. Forza, spara.»


Annuì alla fine sorridendo pacata e rimanendo sulla sedia senza saltellare come un tempo avrebbe fatto. Come avrebbe fatto solo l’anno prima. Ma adesso era cambiata.


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view post Posted on 4/8/2015, 12:06
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"Figurati, per così poco" commentò Oliver, contento che l'amica avesse apprezzato quel semplice omaggio; si trattava solo di una cartolina dell'Italia, il luogo in cui era stato in campeggio, niente di particolare, eppure la ragazza si era dimostrata ancora una volta gentile. E Oliver amava la gentilezza, questo era risaputo. Parlare della sua Estate e della sua vacanza gli portò alla mente il viso di Summer che si illuminava di fronte i suoi racconti di Hogwarts, delle sue brevi ma esaltanti avventure e delle cose che aveva appreso. Allo stesso tempo, però, il suo cervello evocava anche l'immagine di Summer e Brian insieme: no, questo non poteva ancora accettarlo per davvero. Scacciò qualsiasi pensiero, ricordandosi di dover almeno chiedere, come dettava il bon ton classico, come fossero andate le vacanze per Violet. Stava effettivamente per farlo, quando la ragazza, ormai seduta di fronte a lui, pronunciò le parole magiche.
"Sono prontissima. Forza, spara"
Com'era quell'espressione tipicamente Babbana per dire di essere fuori di testa? Qualcosa come "la mente in pappa"? Oliver non ricordava esattamente, ma era certo che in quel momento non esistesse nessun'altra descrizione migliore: fece un salto sulla sedia, portandosi avanti come per un istinto ad alzarsi. L'adrenalina prese a scorrere in tutto il corpo del giovane Grifondoro, mentre alzava la bacchetta magica e la puntava verso l'ingresso della postazione della Biblioteca dove si trovava con Violet. Un attimo di concentrazione e pronunciò l'Incanto che gli occorreva: "Muffliato"
Un istante dopo, senza neanche sapere come controllare l'efficacia della magia evocata, posò la bacchetta magica sul tavolo e osservò nuovamente la Corvonero.
"Meglio non essere sentiti, almeno non per il momento" spiegò, tranquillo. Con rapidi movimenti delle mani, sistemò qualche foglio davanti a sé e poi finalmente recuperò quelli necessari al suo discorso. Un attimo dopo iniziò a parlare come un professorino abbastanza nevrotico.
"Dunque, non saprei da dove iniziare, quindi perdonami per la confusione"
Una leggera pausa.
"Ricordi il nostro discorso in Sala Grande sugli Elfi Domestici? Forse ricorderai la mia, ecco, rabbia nei confronti di tutti coloro che trattino male queste creature magiche. Prima di procedere, devo raccontarti un piccolo avvenimento, altrimenti non capiresti il motivo di..."
Di cosa? Dell'associazione CREPA? Della sua voglia matta di fare qualcosa per gli Elfi?
"Okay, scusa" riprese. "In passato mia zia Rose aveva un Elfo Domestico di nome Dalis. Era una creatura spettacolare, così dolce, gentile e molto educata. Rispettava il bon ton come richiedeva l'intera mia famiglia, era sempre pulito ed impeccabile ed era un... un vero amico per me. Per molti Maghi sembrerà strano, ma Dalis era davvero un amico: mi capiva, scherzava con me, andavamo perfino in campeggio insieme!"
Come dimenticare le risate fatte con quel piccolo omino dalle lunghe orecchie, il suo Dalis...
"Un giorno tutti noi fummo invitati da mia zia Rose per una sorta di cena di gala, chiamiamola così. Dalis doveva occuparsi di servire i vari ospiti, come aveva sempre fatto, spesso senza neanche ricevere un grazie in risposta"
Da lui sì, ovviamente. Se c'era una cosa che suo padre avesse insegnato fin dall'inizio ad Oliver, quella era il rispetto per qualsiasi creatura magica, umana o meno non importava chissà quanto.
"Dalis era affaccendato, aveva tantissimi ospiti da servire e, nel caos, dimenticò di salutare un invitato con il titolo di Messere" disse, fermandosi un'ennesima volta per lasciare spazio alle parole.
"Cioè, aveva salutato normalmente l'ospite, ma non aveva usato l'etichetta richiesta dal bon ton! Un piccolo errore, che... che...". Il volto del Grifondoro si rabbuiò, quasi come se un nuvolone fosse apparso sulla sua faccia.
"Dalis venne cacciato via da zia Rose, fu licenziato e gli fu vietato di avvicinarsi a qualsiasi membro della mia famiglia. Mio padre lo voleva con noi, così da dargli un posto dove stare in pace e in totale libertà, ma l'ordine di mia zia non ammetteva repliche. Per una stupida concezione del rispetto dei suoi padroni, Dalis non poté venire da noi, fu costretto ad allontanarsi. Provammo ad attirarlo da noi, ma ogni volta che ci incontrava, be', si picchiava o si faceva del male da solo... Morale della storia? Dalis si gettò da un ponte. Si suicidò, essendo quella, credo, l'unica soluzione ammissibile date le circostanze. Si suicidò per un solo errore, un maledetto ed idiota errore... per uno sbaglio, non aveva pronunciato quella DANNATA ETICHETTA!"
Il viso di Oliver era rosso, più rosso del previsto. Le sue mani tremavano, ma gli occhi erano asciutti, come se tutte le lacrime disponibili fossero state già ampiamente esaurite in passato. Non si era accorto di aver urlato, ma qualcosa gli fece capire di aver esagerato, quindi riacquistò in fretta il suo autocontrollo.
"Scusa, scusa Violet... è solo colpa di questa storia, scusami" aggiunse, veloce. Cosa avrebbe pensato la sua amica adesso? Che il Grifondoro fosse un pazzo furioso?
"La mia famiglia ruppe i rapporti con quella che ormai definisco ex zia Rose, troppo severa e attaccata alle regole del galateo per comprenderne i limiti e i doveri verso altre creature non umane. Ed è per questo che oggi mi trovo in Biblioteca: ieri ho scoperto un volume che parli di un'associazione a favore dei diritti e della dignità degli Elfi Domestici. Si chiama CREPA, sigla per Comitato per la Riabilitazine degli Elfi Poveri e Abbruttiti e sembra che sia stata fondata ad Hogwarts, proprio qui in questa scuola! C'era qualcuno, in passato, pronto a combattere per queste creature, pronto a far sentire la sua voce"
La luce tornò ad illuminare il volto di Oliver, che adesso guardava Violet con occhi sognanti.
"Violet, mi aiuteresti a riportarla alla sua gloria? Potremmo fare qualcosa anche noi, semplici studenti. Potremmo aiutare gli Elfi maltrattati, il CREPA è già fondato, dobbiamo solo ripristinarlo"
Per favore avrebbe voluto aggiungere, ma si zittì, aspettando la reazione dell'amica prima di procedere con altre spiegazioni più descrittive.
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view post Posted on 4/8/2015, 23:32
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Operazione DALIS - C.R.E.P.A. -
Era ferma, in attesa di sapere per quale motivo era stata convocata lì e su cosa Oliver aveva intenzione di lavorare, per quale causa avrebbe combattuto stavolta. Prima della risposta lo vide scattare in piedi, guardarsi in giro come se fosse pazzo, e per un momento Violet lo pensò sul serio, poi lo sentì castare un incantesimo, il muffliato, contro l’ingresso della biblioteca, giusto perché non voleva far sentire niente a nessuno. Si guardò per un attimo intorno, nonostante gli studenti presenti non fossero tanti alcuni ce n’erano, così come la bibliotecaria, loro avrebbero sentito e la voce si sarebbe comunque sparsa ma in fondo chi era lei per contraddirlo. Si limitò a sorridere appena mentre il giovane iniziò a parlare con tutta la rabbia e la furia che aveva in corpo. Dalis. Aveva già sentito quel nome, nella sala grande le aveva accennato qualcosa quando lei aveva parlato di Jay ma non sapeva proprio tutto. Rimase ferma e impassibile, apparentemente menefreghista ma tutto quel dolore le trapassò la pelle.

”Per colpa della tua debolezza anche Jay è stato picchiato. Te loricordi?”


Il ricordo del suo elfo rinchiuso nelle segrete insieme a lei tornò alla memoria. Mentre lui veniva obbligato ad eseguire le peggiori sevizie su sé stesso lei era stata obbligata a guardare senza poter intervenire. Poteva anche sentire il freddo metallo ai polsi, le lacrime scendere lungo le guance e il nome del piccolo elfo che le bruciava sulla punta della lingua.
Abbassò le braccia sotto il tavolo, posando le mani sul greppo e passandosele sui polsi, spostando un lembo di tessuto della camicia dove quei segni erano ancora piuttosto freschi, piuttosto visibili e terribilmente dolorosi, proprio come quel ricordo. Poteva sentire le croste che si erano formate, erano ruvide e urlavano. Proprio come la voce di Lucy che si divertiva e rievocare quel genere di cose ogni volta che poteva.

”E tu hai potuto piangere perché sei solo una mezza calzetta. Jay implorava il tuo aiuto e tu sei rimasta solo a guardare e a implorare, te lo ricordi?”


Poteva quasi sentire anche il dolore che Dalis doveva aver provato lanciandosi, schiantandosi e morendo. Forse troppo lentamente perché il dolore venisse dimenticato. Il maltrattamento che la zia aveva fatto nei suoi confronti, la mancanza di rispetto, il declassamento a verme mentre gli elfi meritavano almeno di essere messi sullo stesso gradino di un essere umano. Meritavano rispetto. Jay meritava rispetto. Lei meritava rispetto. Perché la gente come sua nonna non riusciva a capirlo? O forse ti trasformavano in quella maniera anni di regole strane, assurde, tanto da arrivare a ferire una persona cara pur di raggiungere il proprio scopo.
Nella sua mente vide Jay, ferito, pieno di bende e con un’aria triste e sciupata che la fissava con un sorriso mesto. Quando stava per ripartire per Hogwarts e Violet gli aveva chiesto scusa inginocchiandosi lui le aveva detto che non era colpa sua, che sapeva che lei gli voleva bene, che avrebbe sopportato qualsiasi cosa per proteggerla e renderla felice. Sarebbe morto per lei e questo Violet non voleva.

”Te lo ricordi?”


Si se lo ricordava. Si ricordava tutto. Quasi senza rendersene conto, per un attimo, si portò la mano destra al petto, quasi come se avesse difficoltà a respirare ma in fondo da quando Lucy si era svegliata non era una cosa tanto anomala, capitava spesso, si sentiva quasi come se tutte le sue energie venissero prosciugate.
Adesso rimaneva solo una questione in sospesa: accettare o meno? Per tutta l’estate aveva solo subito, aveva solo visto cose brutte e sapeva che ad Hogwarts non solo si sarebbe liberata per un po’ da quegli incubi ma anche che avrebbe trovato una soluzione. Certo, non era proprio quello che si aspettava però era sempre un modo per risistemare almeno una tessera del puzzle. Iniziare con Jay poteva essere un modo per arrivare anche a tutto il resto, magari avrebbe trovato anche il modo per farsi dire dall’elfo quelle cose per cui sua nonna gli aveva cucito la bocca. Forse.
Con aria decisa alzò la testa per fissare il suo giovane amico dritto negli occhi e annuire con un mezzo sorriso che affiorava lieve a timido sulle labbra.

«E sia. Certo che ci sto Oliver, che domande sono? Mi sembra davvero un’ottima idea.»


Ed era vero. Forse il mago che aveva di fronte non poteva minimamente immaginare quanto Violet ritenesse quel progetto importante. Decisamente.


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Il dolore era ancora palpabile nell'aria, come una frusta invisibile che aveva fatto schioccare il suo duro colpo, quando Oliver riacquistò finalmente il suo totale contegno. Anni ed anni di lezioni con sua mamma e sua nonna sul giusto modo di comportarsi in presenza di altre persone avevano dato grandi frutti, ma in quel momento sembravano essere acerbi, come se la storia e il ricordo di Dalis, della sua sofferenza e soprattutto della sua fine, avessero portato un'ondata di insetticida sulla mente dello studente. Con più stabilità emotiva e da buon osservatore quale riteneva essere, si era accorto di alcuni movimenti di Violet: le mani portate sotto il tavolo di studio, poi sul cuore, associate al suo sguardo misterioso... di sicuro c'era qualcosa sotto, qualcosa che la studentessa, probabilmente per le sue buone ragioni, non aveva ancora rivelato al Grifondoro. E lui avrebbe rispettato qualsiasi decisione l'altra avesse scelto.
"E sia. Certo che ci sto Oliver, che domande sono? Mi sembra davvero un’ottima idea."
Le parole assunsero la stessa valenza di una formula magica per l'animo di Oliver. La sua confusione scomparve e il cervello in subbuglio si ripristinò con un barlume di lucidità. Era tempo di fare sul serio, tempo di agire.
"Sapevo di poter contare su di te, Violet" disse, senza prolungarsi in frasi come "davvero mi aiuti? Oh, è fantastico! Ma davvero davvero?"; semplicemente, non ne aveva tempo quel giorno. Con una rapida occhiata sui fogli sparsi per il tavolo, ne scovò un plico abbastanza sostanzioso e lo prese.
"Benissimo, mettiamoci al lavoro. Dunque, queste sono ricerche e testi che sono riuscito a trovare qui in Biblioteca e che potranno fare al caso nostro. Il mio scopo è quello di estendere l'associazione C.R.E.P.A. non solo a tutti gli studenti di Hogwarts, ma anche all'intero mondo magico. Forse è un progetto fin troppo in grande, ma le basi ci sono e conosco persone pronte a lottare per i diritti degli Elfi Domestici, a partire da tutta la mia famiglia... che è numerosa, molto numerosa"
Del resto, tra i Brior solo lui era l'unico sfigato ad essere figlio unico; tutti gli altri zii e zie avevano minimo due o tre figli. Ma quella non era certamente una buona occasione per illustrare il suo albero genealogico. Porse un foglio pieno di parole svolazzanti e finemente scritte a Violet. "Come ti dicevo, l'associazione fu fondata ad Hogwarts nel 1964 da una studentessa Grifondoro..." - Kaboom, ci stava, ci stava - "...ma non contava tanti iscritti. Non sembrava molto in voga l'idea di privarsi dei servigi degli Elfi Domestici a quel tempo, o meglio della loro schiavitù"
Oliver fece una smorfia in relazione a quell'ultima precisazione, mentre indicava con una matita una parte presente sulla pergamena. "Ma forse i tempi sono cambiati e gli attuali studenti potrebbero essere più concordi. Leggi qui"

"Ogni creatura magica ha diritto alla sua dignità,
al rispetto dei suoi benefici principali,
alla reciproca stima fra loro e Maghi e Streghe,
ad un posto nel Mondo Magico e
a tutti i vantaggi che la loro posizione possa avere legalmente.
Perché gli Elfi Domestici devono, allora, essere sottomessi?
Perché queste creature magiche non ricevono lo stesso trattamento delle altre?
Perché occorre porsi un perché ad una questione di carattere logico?
Libertà per gli Elfi Domestici! Dignità per i nostri amici!"



"Questo è il motto presente su questo volume" specificò, alzando un libro dal tavolo, un tomo dall'aria polverosa e non troppo incline alla lettura piacevole. Per quella causa, Oliver l'aveva divorato in una giornata.
"Questi sono gli obiettivi promossi dalla fondazione"
Aprì il volume a pagina 220, che aveva fermato con una piuma.

• Riguardare le condizioni economiche e sociali degli elfi domestici.
• Riuscire a modificare la legge vigente che implica il non utilizzo della bacchetta magica.
• Riuscire a farsi rappresentare all'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche.



"Mio padre lavora in quell'Ufficio nella sezione Animali, potrebbe aiutarci. E ovviamente direi di ampliare gli obiettivi da raggiungere, ma prima di parlarne devo mostrarti questo"
Oliver spostò diverse carte dal tavolo e finalmente, dopo essersi anche macchiato d'inchiostro il polso, lo trovò. Era diverso dagli altri, perché costava di cancellature, nomi vari e una sfilza di organizzazioni e proposte. Inoltre, la grafia non sembrava quella elegante dello studente Grifondoro. Si prese una pausa, esaltato. Poi, parlò con il volto illuminato di una nuova luce.
"Violet, questo è il registro degli studenti di Hogwarts che presero parte al C.R.E.P.A. due anni fa, riportandolo per breve tempo alla gloria".

L'organizzazione, tende a evidenziare l'importanza degli elfi domestici nel mondo magico e a sensibilizzare i maghi e le streghe sulle condizioni in cui versano queste creature, con situazioni di protesta, serate a tema e con la vendita mensile di oggettistica che aiuti nello scopo di questa organizzazione.

Se volete partecipare, mettete il vostro nome qui sotto!

Alexander Black
Jessica Evans
Anthea Beatrix Blackmore
Valerio de Ts
Random Crowell
Nicola Ramos Garcìa
Arwen Haryin
Mary Granger
Erik Robert Lander
Lily Pacey
Amelia Jennyfer Fox
Beverly Taylor Evans
Serpentina Black
Ully Lovegood
Sophie Neveu



"Guarda, Violet, alcuni nomi sono di persone ancora ad Hogwarts. C'è anche Madama Arwen, l'insegnante di Alchimia! E non dovrebbe essere difficile contattare gli studenti, ampliare gli orizzonti e aprire i battenti per nuovi iscritti! Abbiamo le basi, perché non iniziare a costruire? Ho anche qualche idea!"
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view post Posted on 8/8/2015, 12:04
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Operazione DALIS - Una nuova lotta -
Rimase in perfetto ascolto di tutte le enormi scoperte che il giovane Oliver aveva fatto a riguardo, non solo gli obiettivi ma anche i vecchi alunni che ne avevano fatto parte. Ci volle davvero poco prima che l’entusiasmo contagiasse anche lei, mettendo completamente a tacere Lucy che si rintanò in qualche oscuro meandro della sua anima, completamente sconfitta da tutte quelle buone intenzioni e dal cuore di Violet che aveva ripreso a battere per qualcosa, per una piccola speranza in più. E non solo per il suo futuro. Stava ancora facendo scivolare il suo sguardo su quei nomi quando alzò la testa verso il suo compagno.

«L’insegnante di alchimia?»


Si stupiva ogni volta di più nel vedere quanto il suo compagno fosse così informato su qualsiasi cosa, a parte gli insegnanti delle materie che stava ancora studiando di altri non ne conosceva purtroppo, soltanto l’insegnante di astronomia che aveva incontrato più di una volta lungo i corridoi.

«Beh, potremmo provare a parlare con lei e magari cercare nuovi iscritti. Io lavoro da Zonko e so che al padrone queste cose piacciono molto, magari si potrebbe dare una piccola festa, qualcosa per cui una parte dei soldi verrebbe devoluto in beneficenza per questa causa e magari trovare nuovi sostenitori, nuovi nomi.»


Sorrise tutta felice, saltellando quasi sulla sedia tutta eccitata e riportando alla luce la vecchia Violet, quella che era innamorata del mondo, la bambina che amava giocare, stare all’aria aperta e combattere. Un po’ di forza in quel piccolo corpo che ormai aveva ceduto sotto le torture di casa sua.

«Davvero dici che tuo padre potrebbe fare qualcosa? Però non possiamo farlo andare a caso, dobbiamo preparare una bella proposta di legge e farla firmare a tante persone, noi ci potremmo occupare della scuola mentre magari i tuoi famigliari dell’esterno….oddio Oliver è meraviglioso.»


Continuò a dire arrivando anche a battere le mani tutta felice.

«Allora…da dove cominciamo?»


Aveva buttato fuori troppe idee, tutte in una volta sola e questo non andava bene. Per una cosa così grande bisognava cercare di fare ordine.

«Magari partire da una festa qui a scuola? Per poter presentare il progetto e magari richiamare altri giovani volenterosi….cosa ne dici?»


Chiese alla fine la ragazzina allungandosi sul tavolo per potersi avvicinare un po’ ad Oliver.


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view post Posted on 10/8/2015, 19:13
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Oliver aveva ascoltato le proposte di Violet con così tanto entusiasmo da aver stretto troppo la matita che la sua mano destra stava impugnando, spezzando la punta di grafite come se fosse polvere. Lasciò perdere, prendendo una piuma priva d'inchiostro per poter avere qualcosa tra le mani impazienti. Alla domanda della Corvonero riguardante la professoressa di Alchimia, Oliver sorrise: si aspettava quella richiesta, in un certo senso. Del resto, lui era uno studente del secondo anno, non frequentava ancora un corso simile. Fece vagare lo sguardo sul tavolo strapieno di cose, quindi trovò il foglio sul quale spiccava un lungo elenco di nomi e di discipline. "Madama Arwen, docente di Alchimia, corso facoltativo dal terzo anno di studi in poi" lesse, allungando la pergamena verso l'amica con un largo sorriso. "Qui c'è l'elenco di tutti gli insegnanti attualmente in cattedra ad Hogwarts, oltre che i ruoli dei vari membri citati prima, ossia degli ex-partecipanti del C.R.E.P.A." spiegò, sinceramente felice di aver potuto specificare quella parte. Aveva fatto così tante ricerche da volerle mostrare tutte e magari anche contemporaneamente alla ragazza che sedeva di fronte a sé, ma sapeva che la confusione non sarebbe stata certamente d'aiuto in quella circostanza. Dopo aver annuito alle varie proposte, Oliver le trascrisse velocemente e in bella calligrafia su una delle poche pergamene vuote e ancora immacolate. Alzò la piuma, che aveva appena intinto nella boccetta d'inchiostro nero come la pece, e parlò. "Ottimo, anch'io ho pensato a qualcosa di simile. Fare una festa nel negozio di musica dove lavoro, così da poter donare il ricavato all'associazione, solo che dovrò chiedere prima il permesso al signor Vinaccia, il proprietario"
Una bella festa a tema musica: cosa c'era di meglio? Quella di fine anno, trascorsa al Paiolo Magico, era stata un successo! Perché non replicare, se ci fosse stata la possibilità?
"E anche ad Hogwarts sarebbe l'ideale, però credo sia meglio partire da una cosa che non richieda tanti permessi e tante richieste formali a docenti e altri. Avevo pensato una cosa più, come dire, semplice: conosci l'Incanto Pulvinus?"
Non aspettò la risposta, era certo al mille per mille che fosse affermativa nel caso di Violet.
"L'idea è quella di raccogliere tante piume in Guferia, così da non dover spendere Galeoni o tempo per richieste specifiche, poi Trasfigurarle in cuscini e magari cambiare loro colore con l'incanto Cangio. Subito dopo, venderli in Sala Grande al prezzo di un Galeone l'uno, il cui ricavato andrà tutto al C.R.E.P.A., alla quale si potranno iscrivere i vari studenti. Troppo ridicola come cosa?" domandò, conscio del fatto che la sua idea non fosse all'altezza di quelle di Violet. Recuperò un altro foglio e lo diede alla Corvonero. "Queste sono state le proposte, alcune applicate e altre no, del gruppo della fondazione di qualche anno fa ad Hogwarts"


Incontro con un Elfo Domestico
Articolo sulla Gazzetta del Profeta
Petizioni (Hogwarts, Hogsmeade, Diagon Alley)
Manifestazione a Londra
Sciopero nei giardini
Raccolta fondi (gare, mercatini)



"Riuscirono ad organizzare un incontro alla Testa di Porco, quindi perché non replicare? Il mio parere è di partire da poco per poter ottenere tanto, tutte queste cose sono importanti e vantaggiose, ma forse dovremmo prima pubblicizzare nuovamente il C.R.E.P.A., molti di noi non sapevano neanche della sua esistenza"
D'altronde, lui l'aveva scoperto il giorno prima.
"Quale miglior modo per farlo se non con una vendita di cuscini? Tutti li adorano!"
E lui era il Distributore Ufficiale di Cuscini, a detta di Karen Moss, Tassorosso che adorava. La cosa lo fece ridere, divertito.
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view post Posted on 13/8/2015, 19:58
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Operazione DALIS - La cattiveria di Violet -
Forse lei aveva pensato troppo in grande ma purtroppo era una cosa che spesso rischiava di fare. Nella sua famiglia erano sempre stati abituati a potersi muovere come volevano perché i soldi non mancavano, sua nonna faceva sempre tutte le feste che voleva anche se non faceva partecipare quasi mai la nipote, e per questa ragione Violet aveva galoppato un po’ troppo con la sua immaginazione. Però le sue idee non erano cadute su terreno sterile, al contrario, solo forse dovevano entrare in punta di piedi per poter riabilitare il nome e la grandezza di quel progetto. Alla fine però Oliver era riuscito a venire fuori con una strepitosa idea che la ragazzina accolse con grandissimo entusiasmo. Sorrise tutta felice, battendo anche i palmi delle mani sul tavolo e trattenendosi anche nel saltellare sulla sedia come un piccolo coniglio.

«Ma certo, ma certo. Mi sembra davvero un’ottima idea. Dai, andiamo a raccogliere le piume dei gufi. Penso che sarà davvero molto divertente.»


Annuì tutta felice. Lei era seriamente intenzionata a partecipare ma dentro di lei qualcosa rideva. Dentro di lei Lucy rideva.

”Ma si, vai a saltellare in guferia come una brava conicorna!”



”Vai a saltellare come una persona debole….invece di salvare gli elfi domestici dovresti imparare a salvare te stessa.”



”Non ci sarò sempre io a proteggerti.”


Quella voce rimbombò per un attimo nella sua testa e questo la spaventò facendola raddrizzare sulla sedia e dipingendo sul suo volto un’espressione strana. Tutta l’euforia del momento sembrava essere completamente sparita e i suoi occhi erano persi nel vuoto. Voleva solo farla sparire quella cosa che la tormentava, lei non aveva chiesto nulla, lei era un’eccellente strega, con voti alti e doti magiche eccellenti, non era inferiore a nessuno, nemmeno di quelle persone da cui doveva difendersi, nemmeno di quelle persone che portavano impresso il marchio.
Il respiro si fece corto, un po’ affannoso e, lentamente, cercò di riprendersi. Non era ancora abituata e quella voce la stancava, quasi come se attingesse ogni volta al pozzo del suo mana, quasi come se avesse bisogno della magia all’interno di Violet per poter sopravvivere: una zecca.
Aveva comunque seguito gran parte del discorso di Oliver e alla fine trovò l’idea perfetta.

«Vada per i cuscini allora. Li venderemo direttamente qui a scuola o pensavi proprio di aprire un piccolo mercatino da qualche parte? Magari davanti alla Testa di Porco?»


Chiese alla fine cercando di rilassarsi e di non far capire al giovane cosa le stava succedendo. Non poteva dare spiegazioni, non voleva dare spiegazioni perché altrimenti lui avrebbe visto quanto lei è cattiva.

”Oh si…cattiva come me.”



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view post Posted on 14/8/2015, 12:05
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Il ragazzo fu particolarmente felice di vedere Violet entusiasta come lui: non era certo che l'idea proposta potesse suscitare tanto consenso, quindi fu una piacevole sorpresa. In più, si disse, se Violet - studentessa Corvonero modello - avesse apprezzato quell'idea, allora perché non avrebbero dovuto farlo gli altri? Oliver sapeva abbastanza della Casata dell'amica da essere certo che l'altra non lo stesse prendendo in giro né stesse acconsentendo solo per buon comportamento. Sorrise mentre ripescava altri due fogli da mostrarle, quando ad un tratto si accorse dello stato d'animo di Violet. Lui era figlio unico, purtroppo, ma vivere con numerosi cugini, data la vicinanza delle case dei suoi zii alla propria, lo aveva temprato molto, permettendogli di captare sfumature e cambiamenti negli animi degli altri. Cosa stesse accadendo a Violet, però, era ancora un mistero.
Provò ad attingere alla raffinatezza del bon ton, posando i fogli e osservando l'amica con un sorriso.

"Ehi, sicura che vada tutto bene? Puoi fidarti di me, Violet" disse, senza aggiungere altro. Accantonò per un attimo le cose che voleva dirle, cose che riguardavano chiaramente l'organizzazione del C.R.E.P.A. Voleva discutere sull'idea di un mercatino proprio all'interno del castello, così da permettere a studenti del primo anno di fare a loro volta acquisti di cuscini con relativa offerta benefica; spostare il tutto all'esterno di Hogwarts non avrebbe permesso loro di parteciparvi così facilmente. In quel momento, tuttavia, non aveva altri pensieri se non quello di aiutare in qualche modo la sua amica Corvonero: l'aveva conosciuta da tempo, ormai, anzi ricordava ancora la bellezza e il divertimento di quando avevano giocato insieme a nascondino in giardino. E adesso dov'era finita la Violet di quel giorno?
"Sono tuo amico" concluse, sincero come non mai, sperando che il tono gentile fosse in grado di far breccia nel cuore dell'amica in apparente difficoltà.
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view post Posted on 18/8/2015, 19:48
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Operazione DALIS - Guferia o non guferia? -
Stava facendo una cosa che non avrebbe mai voluto fare: dare spettacolo. Doveva smetterla e doveva smettere subito. Cercò di sorridere alla domanda dell’amico, risultando quasi convincente e scuotendo la testa come meglio poteva.

«No Oliver, non ti preoccupare. Lo so che sei mio amico….»


”…te ne parlerei se solo potessi.”


Concluse la frase pensandola solo. La rattristava il fatto di non poterne parlare con nessuno ma sua nonna era stata chiara: solo Sophì poteva sapere, solo Sophì doveva bere la pozione, solo Sophì era in grado di prendersi cura di lei. Prima di tornare a casa aveva pensato di andare al ballo con un ragazzo, certo non si spettava la storia della sua vita ma se un domani se ne fosse presentata l’occasione come avrebbe fatto ad avere un ragazzo e mantenere il segreto? Certo, non era ancora nelle condizioni di doversene preoccupare ma, soprattutto non era il momento di pensare a Lucy e a sua nonna. Doveva concentrarsi su quello che aveva davanti. Ora, quali potevano essere le prime persone a cui avrebbe potuto chiedere aiuto o obbligare a partecipare? Beh Sophì e Mary per forza non avrebbero potuto rifiutarsi, poi c’era Cath che dolciosa com’era lottare per gli elfi domestici sarebbe stato meraviglioso, Flam magari anche, Jen sicuramente. Insomma la sua casata poteva anche essere dentro se non tutta per la maggior parte.

«Credo che avrai supporto da parte di tutti i Corvonero, o almeno dei miei amici spero…ora che si fa? Ci organizziamo per quando vederci in guferia? Oppure c’è altra burocrazia a cui dare un occhiata?»


Chiese alla fine ridacchiando appena e assumendo un’aria leggermente più rilassata. Avrebbe trovato il modo di controllarla, sicuramente, era stufa di essere una mina vagante, stufa marcia.


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view post Posted on 22/8/2015, 12:05
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Ancora una volta, Oliver non era sicuro che Violet fosse stata sincera. Ci aveva provato poco prima, nella speranza che l'amica potesse rivelare le sue preoccupazioni e far sì che il Grifone facesse qualcosa per aiutarla. Eppure, per la seconda volta, la Corvonero aveva allontanato la questione con fare gentile, cosa che Oliver parve apprezzare molto: decise di non essere invadente, chiaramente non era nella sua natura. Così, si limitò ad un rapido cenno del capo, osservando Violet con uno sguardo sincero e forse un po' triste.
"Lo spero davvero, Violet. Per qualsiasi cosa, alla Torre di Grifondoro avrai sempre qualcuno pronto ad ascoltarti" disse, eclissando poi l'argomento per evitare di sembrare scortese. Un attimo dopo ascoltò con attenzione le parole di Violet e ne fu molto felice: in quel momento sembrava proprio che il suo stato d'animo cambiasse repentinamente come se soggetto ad un Incanto; prima confuso, poi contento e così via. Oliver non capiva molto, ma l'importante era portare a termine il suo progetto a favore del riconoscimento della dignità morale e legale degli Elfi Domestici. Rise alla battuta di Violet, prendendo un ultimo foglio e passandolo all'amica rapidamente.
"Perfetto, avremo bisogno di quante più persone possibili, quindi inizia a spargere la voce nella tua Sala Comune. Lo stesso farò io con i Grifoni" iniziò, puntando poi la matita verso la pergamena indicata. "No, nessuna questione burocratica, raccogliere piume in Guferia non prevede alcuna domanda ufficiale"
Magari avrebbero solo dovuto chiedere il permesso ai pennuti di Hogwarts, ma... Lady, la sua civetta, gli avrebbe fatto da interprete, nel caso.
"Su questo foglio è presente il discorso fatto dagli ex-membri del CREPA alla Testa di Porco. Penso che sia più facile spostare la vendita dei cuscini trasfigurati in Sala Grande, durante il pranzo o la cena, così anche gli studenti del primo anno potranno acquistarne uno, non potendo uscire da Hogwarts. Che ne diresti di rivederci fra cinque giorni in Guferia? Ti invio un messaggio dopo averne parlato con i Grifoni e qualche amico delle altre Casate, fai lo stesso e poi ci incontriamo in Guferia per la raccolta piume"
Si prese una pausa veloce, sorridendo.
"Occorrono soprattutto studenti in grado di usare l'Incanto Pulvinus, ma l'invito è esteso a tutti. Prima di rendere la cosa ufficiale, non parliamone, diciamo solo che si tratti di un incontro... particolare, d'accordo?"
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Violet cara, puoi anche procedere con il post di chiusura. Ti ringrazio per la splendida role, nel frattempo organizzo le cose dopo aver avuto alcune conferme dai capi alti, poi aprirò in Guferia. Se ne hai davvero la possibilità, annuncia l'incontro ai tuoi amici Corvi, io farò lo stesso in Sala Comune. A presto! Dalis sarà fiero di noi :')
 
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15 replies since 30/7/2015, 19:12   192 views
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