Operazione DALIS

Sorrise appena davanti alla solidarietà di quel giovane che brillava per la sua generosità ma i suoi segreti non erano cose da poter rivelare così a cuor leggero purtroppo. Poteva solo annuire e basta, Lucy, i mangiamorte, la magia a cui era stata affidata erano cose a cui avrebbe dovuto badare da sola.

«Lo so, grazie mille, e credimi se ti dico che tanto mi basta.»

Sapere che, se solo avesse voluto, avrebbe potuto aprirsi con qualcuno, era a sua più grande consolazione, anche se non poteva farlo era grata al destino per avere intorno persone così. Oliver non era l’unico, lo sapeva fin troppo bene.
Rimase quindi a finire di ascoltare il tutto controllando anche con grande perizia tutto ciò che il giovane sottoponeva al suo sguardo attento e alla fine del suo discorso alzò la testa.

«Ottimo, allora farò del mio meglio. Vedrai che andrà alla grande.»

Piena di fiducia verso il futuro, come non lo era stata ormai da mesi, quindi alla fine si stiracchiò lanciando uno sguardo fuori. Erano stati lì per parecchio tempo e ormai era ora per lei di andare a dedicarsi ai suoi cari libri, al suo studio e, perché no, anche un po’ di riposo.

«Bene, allora fammi sapere quando andare in guferia, attendo tue notizie. Ora però devo proprio andare, i miei doveri di studentessa mi chiamano…a presto.»

Si alzò con eleganza dalla sua sedia e con un ultimo sventolamento della mano si voltò per dirigersi verso l’uscita della biblioteca. Adesso che aveva fra le mani qualcosa di più concreto era sicura che le cose si potessero cambiare e che quel mondo poteva essere capovolto. Era stufa degli schemi che le erano stati sottoposti fin da piccola e non aveva intenzione di permettere a nessuno di intrappolarla in quella maniera come stava facendo sua nonna. Ora davanti a lei si estendevano nuovi orizzonti e la sua voglia di lottare era sempre più forte, proprio come la sua decisione. Con uno spirito di fuoco si avviò verso la sua sala comune, preparandosi esattamente come fa un guerriero prima di lottare.