| ▲ Quarto piano, ufficio | mood: Tired | Late Night ▼Horus R. Sekhmeth Horus non avrebbe mai creduto che quel dibattito fuori orario lo avrebbe stancato più della catalogazione di quelle dannate schede, il cui lavoro certosino e ripetitivo aveva sicuramente fatto fuori qualche neurone. Eppure il tempo gli era passato in fretta e anche se era stanco, si era sentito ancora lucido, strano ma vero. Invece ora, a sentir il racconto dell'uno e dell'altra, Horus trovava difficoltà a rimanere presente e accorto alla situazione, com'era del resto suo solito, e voleva solamente sbolognarli via da lì e andarsene a dormire, e vaffallovo a lettere, fumi e bacchette non consegnate. Fu con enorme sforzo (dovuto più al senso di dovere, che di giustizia), che ascoltò con attenzione le parole di entrambi i ragazzi, grazie alle quali Horus scoprì che Niahndra condivideva uno dei suoi sospetti: se Brior non aveva affumicato o incenerito nessun oggetto in Guferia, il Fumos era la causa più probabile di quella densa coltre che la Prefetta aveva notato. Sì, su quell'ipotesi tutto filava: un ragazzo palesemente fuori dalla camerata in un orario vietato, pronto a qualsiasi cosa pur di sfuggire: era un copione trito e ritrito. Tra l'altro, il fatto che non avesse consegnato la bacchetta, come detto dalla Alistine, e il modo in cui lui aveva ribadito, quasi ringhiando quelle parole a denti stretti, del suo diritto e della mancanza di necessità di quella richiesta, davano da pensare ad Horus ad un coinvolgimento molto più molesto del Grifondoro di quanto egli stesso avesse asserito. Si concesse un minuto di silenzio, a braccia conserte e ad occhi chiusi, soppesando le testimonianze: il Florikus era una scelta ardita, ma apparentemente plausibile. D'altro canto, il Fumos era più che conosciuto per uno del primo anno e una torcia spenta, con la luna piena di quella notte, era pressocché inutile. Ah, che palle, che impiccio, non potevano starsene tutti a dormire? Era così bello starsene a letto! Lasciò perdere quel pensiero —un'immagine ancora lontana— ed aprì le palpebre, puntando le pallide iridi sul ragazzo. « L'obbligo di obbedire ad un Prefetto, che fa parte del personale scolastico, prevede anche la consegna della bacchetta. Avresti potuto attaccare Niahndra o svignartela in qualche modo e la procedura prevede la richiesta della bacchetta per evitare proprio una situazione del genere: è una precauzione momentanea, più che una punizione. » Esordì, spiegando il tutto con una punta di severità: Oliver Brior non gli sembrava un cattivo ragazzo e sebbene la sua antipatia per Niahndra fosse chiara (e a quanto pare ricambiata), quella sua verve orgogliosa e quel suo non comprendere il peso delle proprie azioni meritavano necessariamente un piccolo raddrizzamento. Meglio metter i puntini sulle i da subito, ora che era ancora nel pieno della giovinezza e del suo percorso ad Hogwarts « Non metto in dubbio le tue buone intenzioni. » Aggiunse, poi, alzando una mano come per invitare Brior a non interromperlo. « Tuttavia capirai da te che questo rende il tutto molto sospetto. Perché a Niahndra non l'hai consegnata nonostante te l'avesse chiesta, ma ora permetteresti a me di analizzarla con un Prior Incantatio se io te lo chiedessi? Non credo ti rifiuteresti, visto la tua gentile offerta. Quindi, siamo sempre lì, più o meno e questo mi perplime e mi fa pensare che la tua ostinazione nasca da una semplice ripicca. » Horus si strinse nelle spalle, quasi a voler sottolineare quanto in realtà non ci fosse niente di male a sottostare ad una richiesta simile. Credeva che gli avrebbero sequestrato la bacchetta? « Ammetto di essere scettico sull'uso del Florikus, signor Brior. In effetti, con o senza torce, la bella luna di stanotte avrebbe comunque permesso a Niahndra di beccarti, ma può benissimo essere che in un momento di tensione e panico come quello da te vissuto, non sia stato un pensiero in grado di passarti nella mente giustamente agitata. Voglio concederti il beneficio del dubbio, anche per quanto riguarda la lettera. La tua bacchetta non merita una tacca indelebile sul legno per un motivo tanto inconsistente. » Concesse, con una nota affabile nella voce. Del resto, non poteva aprire un'inchiesta per un reato tanto futile e, alla fine, Oliver era stato più o meno propenso a raccontare (vere o false che fossero) le sue motivazioni. « Nonostante ciò... » Continuò, dopo un breve momento di pausa « Non sono sicuro che lei abbia compreso il peso che certe regole comportano, anche quando le nostre intenzioni sono pacifiche e le giustificazioni dalla nostra parte. Se si manca di rispetto alle regole, bisogna aspettarsi una punizione che non nasce dalla persona, ma da leggi scritte per tutelare proprio l'individuo stesso. Pertanto, verranno tolti dieci punti alla Casata di Grifondoro, per ricordarle questo appunto e per invitarla, la prossima volta, a ponderare sulla sua fretta: qualche ora in più d'attesa per spedire la lettera non le avrebbe nuociuto. Sono sicuro, invero, che questo piccolo prezzo da pagare le sarà utile per il futuro e credo basterà. Una punizione sarebbe eccessiva e un insulto alla sua buona predisposizione nel volerci raccontare gli eventi e le sue motivazioni. » Mentre terminava di parlare, Horus appuntò velocemente la faccenda su un pezzo di pergamena, utilizzando la piuma ancora nel calamaio. Finito di scrivere, rivolse al ragazzo un sorriso stanco, ma sincero. « Sono sicuro che recupererà in fretta i punti persi. » Beh, in effetti pareva uno sfottò, ma era più che sicuro di quanto stesse dicendo. Dieci punti non erano niente, in fin dei conti, ed era più una punizione simbolica, che altro. Otto per il coprifuoco, due per quella testardaggine e quel suo esser "piccato" da quella situazione, quasi fosse un dispetto a "Oliver Brior" più che una semplice routine. Avrebbe potuto toglierne molti di più, ma perché svilirlo così? <b>« Credo possiate andare. Niahndra, per favore, accompagnalo in Torre Grifondoro, dopodiché puoi tornare anche tu in Sala Comune, sarai stanca. E grazie. » Un sorriso anche per lei, un'intensa occhiata che voleva dirle "vai da Morfeo, mia alleata di sonno, almeno tu". « Buonanotte signor Brior, spero di non vederla più nel mio ufficio, non a quest'ora almeno! » Scherzò, bonario, salutandolo con un elegante cenno del capo e un sorriso più aperto.
Quando la porta si richiuse, Horus si accasciò sulla poltrona, le braccia penzoloni. Era così stanco che, per non alzarsi e dirigersi nei sotterranei, impigiamarsi e tutto, quasi quasi avrebbe dormito lì sopra. E l'idea non gli dispiaceva neanche. ❝ "Nulla si è ottenuto, tutto è sprecato, quando il nostro desiderio è appagato senza gioia. Meglio essere ciò che distruggiamo, che inseguire con la distruzione una dubbiosa gioia.".
Potete effettuare il post di chiusura.
Come da role procederò a togliere 10 punti a Grifondoro, ma non saranno date altre punizioni. Mi sembra un buon compromesso in virtù di quanto accaduto ONGdr.
|