Con la stessa calma che stava mantenendo lei, si armò di bicchieri di cristallo; non appena lei scelse la sua poltroncina, un tavolino con base in vetro inizialmente centrato nella stanza si spostò, per avvicinarsi di più alla strega, e così fece una seconda poltrona.
Yudah poggiò i glutei, ormai duri come macigni dopo la lunga giornata di viaggio, e iniziò lentamente a versare il distillato di viole, il suo profumo era intenso, quasi distensivo, e invase subito la stanza mentre i vapori dell'alcool salivano al naso dell'arabo.
Il primo bicchiere andò alla strega, il suo una volta riempito invece venne poggiato sul tavolo.
Si rialzò, e frugò ancora tra le sue dispense.
Ne tirò fuori un cestino in vimini con delle sottospecie di bacelli di vaniglia a filamenti secchi, che avevano un odore misto tra la liquirizia e l'anice, cose che potevano avere solo dei personaggi strani come gli Iscariot.
Insieme a quelli pose sul tavolino tutto l'equipaggiamento per un accanito fumatore, che non era, ma doveva pur fare gli oneri di casa, e offrire tutto quello che aveva; mise così sul vetro una bellissima pipa elegante, stranamente di ebano, intonsa e intarsiata, del tabacco e dei fiammiferi.
Chiuse l'opera guardando quanto era stato bravo a preparare tutto quello, e si infilò subito in bocca un bastoncino, sedendosi poi e fissando la strega negl'occhi.
Fino ad oggi per te potevo anche essere morto, e ora mi riprendi perchè non rispondo alle tue domande?il suo sopracciglio destro disegnò una bellissima curva, accompagnato da un'espressione di disappunto che penso in pochi potessero permettersi di rivolgere al Ministro della magia.