Casa Iscariot

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view post Posted on 14/8/2015, 14:55
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Ministro della Magia
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Non si aspettava certo un gesto del genere da Yudah, voleva comunicarle qualcosa disfacendosi così platealmente della propria arma?
Una tregua?
Una dimostrazione di fiducia?
Un messaggio subliminale di totale assenza di paura?
L'idea del forcone le fece pensare alla Dalton, si chiese se davvero il suo atteggiamento era stato, fino a quel momento, poco collaborativo. Di certo la reticenza del mago non l'aveva aiutata per niente, era piuttosto naturale mostrare diffidenza quando non si riceveva alcuna spiegazione. E Yudah si era mostrato evasivo, ripetitivo e sfinente.
Allargò le braccia, come per dire: ok, ti concedo il beneficio del dubbio ma si guardò bene dall'imitare il suo gesto. Non avere la bacchetta a portata di mano era un prezzo che non sarebbe stata disposta a pagare, neanche per lui.


"D'accordo"

Replicò, sistemandosi più comodamente sulla poltrona. Lo sguardo del mago addosso le risvegliò strane sensazioni, le sentì gorgogliare in una parte recondita dello stomaco e deglutì lasciandosi inebriare dal gusto pungente della liquirizia.

"Di cosa vuoi parlare?"

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 14/8/2015, 15:19




Si stava rilassando, ed era molto raro per uno come lui abbassare la guardia.
D'altronde si era capito che la strega difficilmente avrebbe concesso qualcosa di se, senza che la persona che aveva davanti offrisse altrettanto; messo quindi la parola fine al gioco del più forte era tempo di dedicarsi un po' a Camille in tutto e per tutto, si erano già torturati a sufficienza, e lui sentiva un po' il peso del viaggio.
La solitudine rafforza lo spirito, ma a lungo andare è logorante, e Yudah aveva bisogno di tornare tra gli umani, e Camille era l'unica umana che gli era rimasta.
Si riportò il bacello fra i denti e lo morse pensierono, quindi decise di rispondere.

Sei sempre stata al centro dell'attenzione, sai?
Dopo tanti anni non ti smentisci, ho pensato fosse giusto che qualcuno ti riportasse tra i comuni mortali, in senso buono ovviamente

forse ti eri dimenticata a tal punto di me, che il mio cognome non ha risvegliato in te i giusti meccanismi e ti sei persa qualcosa per strada.
Dovresti chiedere al tuo Capo degl'Auror il perchè sono stato per tanto così tempo distante da tutto questo.
Credo anche non ti farà piacere sapere che mia madre è morta


la famiglia di Yudah era potente, al punto tale da riuscire a insabbiare particolari così determinanti, soprattutto quando qualcosa di molto oscuro macchiava la loro famiglia.

Si è ribellata a un gioco dal quale io sono scappato, e niente, rieccomi qui, a rendere gli onori alla sua tomba, ritrovando l'unica persona che mi è rimasta, spero amica

stava sganciando una bomba più grande del dovuto, ma doveva prendere Camille dritta sul nervo, per farle capire che ogni dubbio riguardo a quella dipartita durata anni doveva svanire dalla sua mente.
Era li per lei, non c'era altro da dire.
 
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view post Posted on 14/8/2015, 15:55
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Sussultò di fonte a quel fiume di parole. Anzi, se ne sentì quasi travolta.
Era vero, si trovava al centro del mondo ma la circostanza non risultava affatto piacevole.
Ed era vero, ancora, che aveva rinnegato il passato e tutto quello che ci era sguazzato in mezzo. Ma aveva avuto i suoi buoni motivi.
Di colpo si sentì in forte disagio, non tanto per le sue parole dal sapore accusatorio quanto per aver captato la pedante presenza di tutte le croci che aveva cercato, con tutte le sue forze, con tutta la sua volontà, di rimuovere.


"Mi dispiace per tua madre, davvero"

Sarebbe stato, forse, adeguato un segno visibile di comprensione, magari avrebbe potuto allungare una mano per fargli sentire la sua partecipazione. O magari un abbraccio affettuoso. Ma la paura di risvegliare le sensazioni che l'avevano turbata in precedenza la frenarono.
Ma altri dubbi le affollavano la mente, altre domande, altre priorità. Bevve un lungo sorso dal bicchiere e buttò giù senza indugio, strizzò gli occhi per controllare il forte bruciore mentre le guance prendevano fuoco.
Cavolo c'entrava Rhaegar?? Perchè quell'uomo spuntava dappertutto senza che lei ne sapesse qualcosa?


"Non mi sono dimenticata di te"

Tornò a fissarlo, sostenendo in suo sguardo.

"Ma il passato non è un argomento di particolare interesse per me, non ho ricordi piacevoli in cui crogiolarmi. Ma non pensare che non ti sia amica e non pensare che non mi abbia fatto piacere rivederti"

Yudah era l'unico a cui aveva aperto il suo mondo. Un mondo ben diverso dall'attuale ma pur sempre un mondo.

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 14/8/2015, 16:11




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Io invece con il passato ho convissuto per pianificare meglio il mio futuro, e ho preso le mie decisioni.

si espresse con un tono tranquillo, sincero.
Con il pollice sfiorò il bordo della propria mascella, in un movimento così lento che sembrava volesse contare i peli che gli erano cresciuti lungo quella linea.
Con una mano per volta poi prese a sbottonare i polsini della camicia, avvolgendoli su se stessi fino ai gomiti, scoprendo le rune tatuate con la magia.
Il torpore inebriante dell'alcool cominciava a farsi sentire, come il calore sprigionato dal pompare del sangue al cervello, nel vano tentativo di ossigenare quelle parti ormai invase dai vapori etilici.
Per rincarare la dose bevve ancora,e incrociò poi le gambe in quello che di solito è un gesto prettamente femminile.
Si appoggiò stanco allo schienale, dando una posizione ritta alla sua spina dorsale.

Ora io sono presente, e tu sei diventata una donna meravigliosa

primo passo per spianare la strada, e cominciare a vivere la strega per come la sentiva, e non per quello che rappresentava.
Nella peggiore delle ipotesi partiva un bacello nell'occhio.
 
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view post Posted on 8/9/2015, 11:55
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Quali decisioni?
La domanda le solleticò la lingua, si portò il bicchiere alla bocca con gesto automatico e bevve ancora un piccolo sorso di quell'affare inebriante, certa che il bruciore le avrebbe impedito di formularla.
Il silenzio la metteva a disagio, per qualche secondo osservò rapita i lenti movimenti delle sue mani, a meno che Yudah non fosse in preda a un colpo di calore, i suoi gesti le parvero studiati.


"Allora brindiamo alla tua coraggiosa convivenza"

Lei il passato lo aveva rinnegato, cancellato, si era sforzata di dimenticarlo. Aveva aggirato l'ostacolo anzichè affrontarlo ma questo atto di vigliaccheria non le aveva impedito di raggiungere un suo personale equilibrio. Yudah faceva parte di quella prima fase, non si era mai chiesta dove fosse e se stesse bene, non si era mai domandata cosa avesse fatto.
E, giustamente, adesso non aveva diritto nel porgli un quesito dietro l'altro brandendo il forcone. Era così che aveva detto no?
Alzò di poco e nella sua direzione la mano che stringeva il bicchiere prima di portarlo di nuovo alla bocca inumidendosi appena le labbra.
Ad ogni modo la sua successiva constatazione la colse impreparata.
Lo fissò sorpresa per un tempo che parve interminabile lottando per deglutire quel poco liquido che si era limitata ad incamerare. Le andò di traverso, si coprì la bocca con la mano celando in quel modo anche un accenno di risata.
La situazione era surreale.


"Sei ubriaco"

Ma, in cuor suo, sapeva che non lo era affatto.

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 9/9/2015, 15:37




Più continuavano il loro dialogo, più le distanze tra loro due sembravano svanire, come se si stessero sintonizzando.
Si stava risvegliando qualcosa di antico, messo in disparte per troppo tempo, e ad ogni frase era come soffiare su un pesante strato di polvere.Stava cominciando a delinearsi il contorno di un rapporto che per come era nato e concepito, era qualcosa di meraviglioso, ma che ora doveva essere messo e reinterpretato nella vita di due adulti.
Fare il macho non serviva, anche a lui l'alcool saliva piano alle sinapsi, ma quello che voleva fare era ormai pianificato nella sua testa, e non ci sarebbe stato vaneggiamento che avrebbe interrotto quel ciclo quasi fatidico di parole, movimenti, e gesti.
La osservava, come si osserva il sole al suo sorgere, stanco e intontito, ma ad ogni schioccare della frusta d'Apollo, un po' alla volta godeva sempre di più dei raggi, di quella donna ferma e imperturbabile, che sapeva farti sbarellare.
Si alzò dalla sua postazione, e dopo pochi minuti di ricerca le mani del mago sorreggevano una pila enorme di giornali; questi caddero fragorosamente sul tavolino che separava la strega da Yudah, e con essi si mise a ballare nella penombra un bel po' di polvere.
Erano copie della Gazzetta del Profeta, molte copie, e su ognuna di essa tante piccole immagini animate sembravano avere un denominatore comune.
La pila dapprima compatta, si riversò su un lato scoprendo alcune prime pagine datate negl'anni, dove compariva una più giovane Camille in una successione quasi inarrestabile di successi e riconoscimenti.

Non ho smesso mai pensarti, e tu di certo non hai reso difficoltose le mie ricerche

un sorriso sornione si infranse sulla bocca dell'arabo,che non appena si risedette si rituffò nel paradiso delle ametiste.
 
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view post Posted on 10/9/2015, 00:58
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Era ... strano.
Lei si sentiva strana.
La figura prima inconsistente di Yudah, poi appannata e ora dannatamente vivida le fluttuava davanti mentre un pout pourri di ricordi apparentemente sopiti ballavano la samba nella sua mente con tale leggiadria che poteva udirne il lento ma inesorabile frusciare.
La cosa fantastica era che non aveva la minima idea di quali pensieri affollassero la mente del mago, quello che, un tempo, aveva costituito una enorme parte condivisa della sua vita, adesso le appariva come un perfetto sconosciuto.
Quasi sussultò quando si alzò, lo seguì con lo sguardo chiedendosi quale altro coniglio avrebbe agguantato per le orecchie liberandolo dalle costrizioni del cilindro.
No, non aveva preso la grande decisione della sua vita acconsentendo a seguirlo verso il nulla.
Abbassò le iridi ametista sul poco liquido che era rimasto nel bicchiere, sicuramente meno interessante della schiena di Yudah ma di certo più appagante e scosse la testa enfatizzando con forza gestuale la scelta sbagliata.
Era davvero quello il modo in cui doveva svilupparsi un incontro fra due amici affiatati come erano stati loro un tempo?
Yudah interruppe le sue pippe mentali con il solito modo elegante e raffinato, ovvero sbatacchiandole davanti una pila interminabile di copie di giornale, il rumore squarciò il silenzio con tale forza che dovette schiacciarsi contro la poltrona per evitare di venire sommersa dalla coltre di polvere.


"Il verbo "poggiare" e l'avverbio "delicatamente" non sono alla tua portata, vedo"

Gli piantò lo sguardo addosso agitando la mano libera per allontanare il tripudio di pulviscolo.
La seta della poltrona le solleticò la pelle si protese in avanti prima di finire definitivamente inglobata nella seduta.
Con finta noncuranza abbassò lo sguardo sui giornali sparpagliati.
Eh no, quelli non erano giornali qualunque, erano dannatissime copie della pluridannatissima Gazzetta del Profeta.
Accigliata allungò una mano e scorse i vari articoli, avrebbe dovuto sentirsi lusingata per la gran collezione di immagini che la ritraevano e che Yudah era riuscito a conservare ma l'idea che lui potesse aver attinto informazioni su di lei del tutto false e tendenziose la logorava.
Non aveva smesso di pensarla ma di quali pensieri si stava parlando?


"La carta della Gazzetta è buona solo per il camino, se le tue letture sono queste capisco perchè ci hai messo così tanto a trovarmi"

Ritrasse la mano.

"Decisamente troppo"

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 10/9/2015, 15:56




giphy



Si poteva afferrare l'aria come un lenzuolo, stringendo i polpastrelli per arricciarla tra le mani, e poi lanciarla come una rete da pesca per farla calare pesantissima sul mago e la strega.
La loro dialettica era sottile, i loro modi fortemente in contrasto, così tanto da far sembrare l'atmosfera attorno a loro elettrizzata da ogni loro battuta.
Ma in tutto questo, quella assonanza di anime era indubbiamente lapalissiana.
C'era un filo d'oro che li univa in qualche maniera, e a proteggerlo una precaria teca di cristallo che era già esplosa fragorosa dopo pochi secondi, dopo pochi istanti, poche ore passate assieme.
L'indifferenza con la quale Camille lo aveva lasciato andare, ora stava diventando un po' alla volta un incontro di boxe, in cui ogni aneddoto partiva come colpi sferzati con precisione, per far vacillare le sicurezze dell'uno e dell'altra.
Si fissavano con una tale intensità che chiunque fosse passato tra di loro sarebbe sublimato non appena avrebbe interrotto quel contatto.
Per l'ennesima volta in quella serata si portò la mano sulla barba, strofinandola piano con il palmo della mano.

Con tutto il potere che hai per le mani Pompadour, tu mi avresti trovato con la stessa facilità con la quale sfarfalli le tue lunghe ciglia, non mi sembra il caso di fare i conti in tasca a me

si avvicinò alla donna, la fissava e un momento dopo la sua manca si alzò.
In quell'istante veniva prepotentemente sfondato un muro, la facciata eretta da Camille , Ministro della Magia, donna forte e saggia, integerrima quanto inarrivabile.
Un brivido percorse il braccio dell'arabo quando le dita afferrarono delicatamente il viso perfetto della strega, che ora tra le sue dita tornava ad essere umana, tornava ad essere solo Camille.

Mi sei mancata

boom, colpo di scena, di nuovo!
partito con un dritto alla milza, preferisce non infierire e abbraccia l'avversario.
Tumulto d'emozioni, in così pochi metri quadrati.
 
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view post Posted on 13/9/2015, 22:41
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Già.
Ma lei non lo aveva cercato.
Ed inoltre non avrebbe mai usato i mezzi di cui disponeva per scopi personali.
Dischiuse le labbra per ribattere la prima cosa che le passava per la testa ma quando lo vide avvicinarsi il virgulto velleitario le morì in gola.
Sentì invece pervaderla una leggera inquietudine, sostenne il suo sguardo con finta indifferenza e arretrò il busto verso lo schienale.
Non si aspettava certo che lui arrivasse a toccarla.
Represse un fremito, più per la sorpresa che per altro e rimase perfettamente immobile, incapace di reagire a quell'invasione inaspettata.
Le fu dannatamente difficile interpretare quel gesto, si sforzò anche poco, in quel momento la mente pareva assuefatta all'alcool o all'atmosfera o a qualche altra diavoleria, il palmo della mano di Yudah era caldo e l'odore di vaniglia troppo pungente.
Tuttavia continuò a guardarlo senza lasciar trapelare nulla dell'agitazione interiore in cui si trovava il suo stomaco, cercò invece di concentrarsi sul colore dei suoi occhi che, da quella distanza, risultava di un verde cupo.


"Dove vuoi arrivare Yudah?"

Sfarfallò le lunghe ciglia per metterlo a fuoco, ormai aveva rinunciato a capire il senso delle sue frasi ad effetto, se le fosse mancata davvero non avrebbe aspettato eoni prima di farsi vivo.
La voce le uscì inaspettatamente chiara, talmente chiara che quasi si rammaricò di non aver usato un tono più basso ma di certo nessuno avrebbe potuto giurare sulla sua mancanza di lucidità. Solo lei, nel suo piccolo, dubitava di possederne ancora.
.

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 13/9/2015, 23:02




La stava fissando da abbastanza tempo, e non poté che scappargli un sorriso beffardo quando inizio' a vedere fragili e fumose le barriere che la strega opponeva alla sua mente. Era talmente impegnata a tenere testa al mago, che non si stava accorgendo di quanto la sua insicurezza trapelava in altro modo, non di sicuro quello della mera apparenza.

Ah io sono già arrivato se non te ne fossi accorta

Frase ad effetto, maestro di teatro.
Ma in realtà era vero.
Era tornato con un solo scopo, e nemmeno a se stesso chiedeva il motivo della sua lontananza.
Alla fine il gioco dei loro orgogli li aveva tenuti distanti, ma ora erano di nuovo insieme, nella stessa stanza.
La mano di lui scivolo' piano lungo il fianco, non prima che il suo pollice disegnasse il profilo della mascella di Camille, così liscia e vellutata.
Volle spezzare il gelo del momento e applicando un po' di forza tiro' in piedi la strega afferrandola per la mano.

Balliamo?

Di colpo una nenia appena soffusa inondo' la stanza come un profumo inebriante, mentre la mano di lei restava a mezz'aria con quella dell'Arabo in attesa che l'invito venisse colto.
 
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view post Posted on 23/9/2015, 23:44
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"Se me ne sono accorta non è certo grazie alla tua loquacità"

Inclinò la testa di lato riservandogli un'occhiata indulgente.
Una vocina insistente le solleticava la mente da un po', "lasciate ogni speranza voi ch'entrate" diceva. L'aveva ignorata fidandosi del proprio, inoppugnabile autocontrollo ma da quando si trovava lì dentro, Nonno Percival a parte, molta della sua sicurezza era andata persa.
Forse era anche colpa di Yudah, non nutriva particolare apprezzamento per la gente che parlava senza dire nulla e lui si stava comportando in maniera del tutto incomprensibile.
Ma doveva biasimare soprattutto sè stessa.
Tuttavia cosa c'era di male nel sorseggiare una roba indefinita dentro una casa che sembrava quella del Conte Dracula in compagnia di un uomo affascinante quanto sottilmente insopportabile?
Si agitò sulla poltrona senza sottrarsi al suo tocco e non oppose resistenza neanche quando lui la tirò per la mano facendola alzare ma l'istinto ebbe la meglio e con l'altra mano sfilò la bacchetta arrivando a puntargliela senza indugio contro lo sterno.
Ballare!


"Dovresti avere più cura dei tuoi piedi ... "

E di certo, se mai gli avesse dato retta, glieli avrebbe ridotti peggio di due zampogne.
Si sforzò di ignorare la nenia soffusa e lo squadrò senza aver premura di allontanarsi, solo la bacchetta li separava.


"Un tempo eri il mio unico interlocutore. E io ero la tua unica interlocutrice. Adesso fai l'evanescente e ti comporti come se fossi un'estranea. Sembra che tu non mi conosca affatto"

Un alone di diffidenza le offuscò lo sguardo, arretrò di poco sgusciando dalla sua presa.

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 24/9/2015, 00:13




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Era successo tutto in un tempo indefinito, così compatto che ebbe appena la percezione di viverlo.
Un momento prima era nel pieno del suo spettacolo teatrale, ovviamente architettato per far scattare la dolce Camille, e il momento subito dopo aveva ottenuto quello che cercava a una velocità che però lo colse impreparato, esatto sintomo che lui si era arrugginito, e che il Ministro della Magia era li per qualcosa, se no a quest'ora faceva la casalinga.
Perfetto, quadro quasi completo, situazione contestuale alle azioni, e alle dovute conseguenze.
Amalgama perfetta di ci sei o ci fai, e un pizzico di bacchetta puntata dritta allo sterno.
Ora partiva l'adrenalina al cervello.
Il suo sguardo chiaro, dagl'occhi di lei si spostò dritto sulla punta di legno, mirava giusto giusto al cuore, mica scema la bambolina che aveva davanti, e forse troppo abituata a stendere uomini anche più grossi di lui, con tutta l'intenzione di non farli più rialzare: eccitante!
Se la sua fronte avesse avuto un'estensione maggiore, le sopracciglia avrebbero continuato a salire, ma si fermarono giusto al formarsi della 4 ruga vicino all'attaccatura dei capelli.
Era così vicina che se partiva uno Stupeficium il battito cardiaco gli si sarebbe bloccato all'istante, non servivano quindi grandi incantesimi per fargli del male, la cosa era dannatamente elettrizzante.
La conosceva a tal punto che sapeva di poter rischiare quest'ultima casistica presa in analisi, come poteva mai quindi trattenersi dal continuare a infastidirla.
I suoi occhi piano piano, corsero lungo tutta la lunghezza dell'asticella, accarezzarono la sua mano delicata, valicarono il regno incantato che era il suo torace per poi incastonarsi fermi, freddi e schifosamente beffardi in quelli di lei.

Se non la abbassi ti distruggo

il suo tono di voce era così tagliente, così provocatorio, così insopportabile che a prescindere dalla chiara mancanza di rispetto nei confronti di un' Istituzione, chiunque l'avrebbe ucciso.
La voce uscì greve, bassa, quasi sibilante e nel concludere la frase un cenno di sorriso schizzò come di sangue quel suo viso giovane e stanco.
Che bello giocare.
Che bello morire.
 
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view post Posted on 24/9/2015, 23:01
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Già, la situazione era piuttosto divertente.
Il cambiamento di Yudah, la sua fronte corrugata, la voce tagliente e l'espressione beffarda le donarono un'immagine stupefacente, un dejà-vu che la ribaltò facendola piombare nel passato più recondito. Se anche aveva avuto un dubbio, quel dubbio si era definitivamente dissolto
.

"Oh, addirittura"

Lo sguardo glaciale non la scompose, sorrise a sua volta, quasi allietata per la minaccia che le aveva rivolto.
Si era trovata in situazioni ben peggiori e aveva avuto paura. Ma non in quel caso, a prescindere dalla posizione di vantaggio che si era preventivamente creata, sapeva di non correre alcun pericolo.
Non ci pensò neanche un attimo ad abbassare la bacchetta. Allentò vagamente la pressione e si piegò verso di lui, il volto distante solo pochi centimetri.


"E come? Con la forza del pensiero?"

La voce carezzevole e venata di sarcasmo gli solleticò l'orecchio.
Yudah si era spogliato della sua bacchetta, aveva condannato silenziosamente quel gesto ritenendo piuttosto probabile l'eventualità che, prima della fine della serata, qualcuno avrebbe schiantato qualcun altro. E ora la sua bacchetta giaceva abbandonata sul tavolo, in mezzo a sigari, pipe e dolcetti alla vaniglia.
E fra lui e il tavolo, guarda caso, c'era lei.

 
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Yudah Iscariot
view post Posted on 3/6/2016, 12:11




Era come ipnotizzato, dai suoi occhi, dal suo profumo, dalla sua sicurezza.
Ovviamente non lo esprimeva in emozioni, ma non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, nemmeno inclinandoli quel poco che gli poteva permettere di capire cosa fare, a che distanza aveva la bacchetta, o quale diversivo poteva utilizzare.
E' facile affidarsi all'istinto quando si è in situazioni di pericolo, e chi è davanti a te vuole farti del male e non ha nulla da perdere, ma soprattutto non lo conosci!
In quel caso le parti erano un po' mescolate, lui non era certo che lei avrebbe avuto il coraggio di schiantarlo, e per di più non era entrata in gioco l'adrenalina che in situazioni simili ma ben più pericolose, ti fa fare cose miracolose e contro ogni più rosea aspettativa.
Poteva giocarsi più di una carta, aveva perso il conto delle volte in cui si era trovato disarmato con una bacchetta puntata contro, e la più recente non era di certo una situazione amichevole, per di più chi impugnava la bacchetta era più brutto e puzzava.
Suo padre non avrebbe avuto pietà per il giovane Yudah, lo avrebbe già fatto volare per tre metri, incalzandolo con qualche bieco insulto, giusto per forgiargli un po' il carattere.
Ma ora non era ne con suo padre, ne con qualche scavezza collo malintenzionato, nella peggiore delle ipotesi poteva ritrovarsi accartocciato contro il muro dietro di loro.
Fu così che optò per la meno eroica delle contromosse.
La distanza l'aveva minimizzata lei, doveva sfruttare quel passo falso.
Si allungò quel poco che avrebbe permesso alle loro carnose labbra di scontrarsi, e si schiantò con dolcezza contro quella carne che sapeva di fiori in boccio. Nello stesso istante, la mano lesta andò ad avvolgere quella di lei, che sorreggeva la bacchetta, nel tentativo di immobilizzarla.
 
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