I libri sono meglio dei volatili

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view post Posted on 23/8/2015, 00:35
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Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo.

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Flaminia riaprì gli occhi per l'ennesima volta, terribilmente annoiata. Non aveva niente da fare e, per passare il tempo, si era messa a contare quante volte sbatteva le palpebre. Hogwarts, pur essendo una scuola, non le era mai parso un posto noioso; anzi considerava il suo Istituto un luogo calmo ed intrigante, pieno di meraviglie da ammirare e di misteri da svelare. Un luogo Storico, Misterioso, Intenso come dire...Magico! Ricordava ancora come aveva saltato entusiasta per tutta la casa della Nonna quando aveva ricevuto la lettera. No, Hogwarts non era proprio un luogo noioso. Ma allora perchè Flaminia continuava a contare e a sbuffare in preda all'ozio più totale? Si alzò dal letto con non poca difficoltà raggiungendo la gabbia della sua piccola palla di piume. Avrebbe preferito lasciarla svolazzare libera, ma il Corvo della sua compagna di Stanza non sembrava della sua stessa opinione, e quindi aveva dovuto rinunciare. Aprì la gabbietta con delicatezza e non si stupì nel vedere che non ne era balzato nulla fuori. Se c'era qualcosa di più pigro dei letti in quel mondo, quel qualcosa era la sua Civetta, Minerva. Come la Rosso-Oro si aspettava, stava ronfando assopita in un angolo, con le candide piume arruffate a fare da cuscino. "Ma dormi sempre tu?" disse con un tono di stizza la Rossa, sbracciandosi contro la gabbia del piccolo rapace. "Sai che ti dico? Preferirei avere quel Corvaccio a farmi compagnia piuttosto che te!" decretò con voce calma la ragazza, indicando l'odiato Corvo che in tutta la giornata non le aveva fatto sgarri, stranamente. Come se l'avesse capita Wilmon, o Wilder, non ricordava il suo nome dato che aveva avuto solo occasione di insultarlo, gracchiò in disapprovazione. Flaminia si girò di scatto, con le mani sui fianchi. "Tu stai zitto! Non hai diritto di parola o ti stacco il becco e mi ci faccio una collana!" gli disse leggermente adirata, con un sorriso sadico a distorcerle il viso. *Potrei farci un pensierino..* si disse, ma l'idea l'abbandonò, dato che sapeva che l'animale sapeva come difendersi. Il Corvo gracchiò di nuovo e, seguendo l'esempio dell'altro rapace all'interno della Stanza, si appisolò con aria strafottente. La Strega rimase a bocca aperta. "Voi due vi siete messi d'accordo? Lo fate per divertimento o cosa?" esclamò sorpresa la ragazza che guardava stupita prima uno, poi l'altro. Camminò con passi pesanti verso il muro, incominciando a batterci sopra come fosse un tamburo, nervosamente. "Basta! Me ne vado via, non so dove di preciso, ma via da questa stanza!" disse infine la Rossa, come se le altre "persone" presenti nella Camera, potessero sentirsi offesi dalla decisione o, semplicemente, l'avrebbero potuta capire. Si avviò a grandi passi verso la porta, girandosi solo per urlare un "Me la pagherete!" ai due volatili addormentati. Flaminia scese veloce verso la Sala Comune, ma trovandola decisamente piena, decise di cercare un posto più appartato. Attraversato il ritratto della sua Casata, si trovò in corridoio e li le gambe iniziarono a muoversi a zonzo, senza ricevere ordini precisi dalla testa. Salì e scese scale, percorse corridoi, sbucò in qualche vicolo cieco, ma di un posto giusto neanche l'ombra. Stava vagando su per il quarto piano, quando la miglior cosa che le potesse saltare in mente, le si materializzò davanti agli occhi, come un'isola per un naufrago. Una Biblioteca, la più grande che avesse mai visto, risultava ora la soluzione alla sua noia. Entrò veloce, cercando di nascondere il sorriso che le illuminava il volto, facendo risaltare delle pagliette viola più intense del solito, sui suoi strani occhi "azzurri". La Grifondoro si guardò attorno estasiata. Poche parole potevano descrivere quel sogno che stava vivendo in quel preciso istante, ed erano libri, libri e libri. Prese a girare tra i reparti, con la chiara intenzione di perdersi in quel labirinto di conoscenza e fantasia, inebriata dal profumo dell'inchiostro, della carta antica e perchè no, anche di un po' di muffa e polvere. Raccolse diversi volumi, inerenti alle materie di studio, formando una pila di romanzi ed enciclopedie che le coprivano la visuale. Cercò un posto dove sedersi, ma dietro tutti quei manoscritti e libri, la cosa le risultò difficile. Decise quindi, di avanzare alla cieca, con passo calmo ma deciso, sperando vivamente di non combinare casini.
 
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view post Posted on 21/9/2015, 06:20
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*NOIA...* Esatto il giovane Grifondoro si annoiava. O forse era meglio dire che non sapeva cosa fare, anche perché ad Hogwarts è quasi impossibile annoiarsi.Ma dove poteva andare? Poteva provare ad andare in Sala Comune, o a visitare la Torre di Divinazione, o poteva andare a vedere ancora una volta il Platano Picchiatore, o alla Guferia, o al Campo di Quidditch oppure... in Biblioteca. Fred sapeva esattamente dove andare adesso, e molto probabilmente la nonna gli avrebbe detto che stava diventando noioso eccetera, ma lui voleva andare in Bbiblioteca, adorava la Biblioteca, una volta si era persino messo a guardare la pioggia bagnare il terreno del giardino dalla finestra della Biblioteca, cosa che lo faceva rilassare e gli faceva venir voglia di andare sotto la pioggia a bagnarsi. Fred era uno di quei ragazzi a cui piaceva il freddo, la pioggia, il vento, la neve e adorava mettere felpe e cappelli pesanti. Non per questo non gli piacevano il sole o il mare, ma a volte il caldo diventava insopportabile e quindi preferiva di gran lunga il freddo. A distrarlo dai sui pensieri fu uno strano verso simile ad uno Squittio. Era sicuramente Lu, la sua puffola pigmea che aveva preso insieme ad Oliver il suo migliore amico. Oliver aveva chiamata la sua Mos e insieme formavano la parola Lumos, incantesimo che piaceva moltissimo ad entrambi. In un batter d'occhio ecco che Fred si trovava davanti alla gabbietta di Lu che squittiva come un matto. "Che ti prende a te?" Chiese alla puffola come se potesse veramente parlarci. Aprì la gabbietta della palla di pelo rossa e lo prese in mano. "Scommetto che anche tu ti stai annoiando" Lu squittì una volta e per Fred quello era un "si", anche se per quanto ne sapeva poteva benissimo essere un "stammi lontano, non voglio avere niente a che fare con un ragazzo noioso come te" ma al Grifo piaceva pensare che la risposta fosse la prima e non la seconda. A farlo squittire ancora una volta come un matto fu una folata di vento impressionante e la comparsa di un volatile ben conosciuto da Fred. "Horus!" Esclamò felice. La civetta si appoggiò sulla sua spalla e come suo solito iniziò a mordicchiare l'orecchio del Grifo, che sapeva che quello era un gesto affettuoso. Intanto Lu aveva ripreso a squittire come un matto e Horus lo guardò con uno sguardo da assassino. Se c'era una cosa che Fred sapeva di Horus era che quest'ultimo era una civetta molto gelosa, forse un po troppo, e probabilmente l'unico con cui andava d'accordo oltre Fred era Oliver. "Horus, quante volte devo dirti di non guardare in quel modo Lu, lo spaventi. E poi dovreste andare d'accordo perché quando arriveranno le vacanze e torneremo a casa voi dovrete passare un sacco di tempo insieme." In circostanze diverse il Grifo si sarebbe sentito più che stupido a conversare con una civetta e una Puffola Pigmea, ma ora gli sembrava abbastanza normale, infondo essere un mago gli ha fatto vedere il mondo in modo diverso.
La civetta offesa lo morse forte sull'orecchio e uscì dalla finestra sbattendogli le ali in faccia. Oltre ad essere geloso Horus era anche Permaloso e in questo assomigliava molto al suo padrone. Fred però non ci fece caso, Horus sarebbe tornato da lui più tardi dimenticandosi di tutto.
"Penso che ti porterò con me in Biblioteca." Disse alla puffola. Lu non se lo fece ripetere due volte e si arrampicò sulla spalla destra del Grifo. Secondo lui i suoi due animali si erano messi d'accordo su una sola cosa, la spalla sinistra era esclusivamente riservata ad Horus mentre quella destra a Lu. Così il Grifo uscì dalla sua stanza e successivamente dal ritratto della Sala Comune, che quel giorno era troppo affollato per i suoi gusti. Si diresse in Biblioteca con un palla di pelo rossa sulla spalla. Arrivato in Biblioteca il Grifo prese una bella boccata d'aria. Cercò qualche tavolo libero per sedersi ma quando girò un angolo andò a scontrarsi contro qualcuno e si sentì un forte rumore di libri cadere a terra. Il Grifondoro si era scontrato con una ragazza e l'aveva fatta cadere insieme a tutti i libri che aveva in mano. "Mi dispiace tanto, ero distratto e non ti ho vista." Porse una mano alla ragazza per aiutarla ad alzarsi. Durante l'impatto Lu si era aggrappato alla sua maglietta e la stava ancora stringendo forte, coi denti o con le zampe, non sapeva bene con quale delle due. *Sono sempre il solito imbranato*

Edited by Fred Zoungla - 20/3/2016, 13:42
 
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view post Posted on 21/9/2015, 21:38
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*Un passo! Okay, ecco un altro. Oh c'ho preso la mano guarda come vado spedita!* Flaminia si sentì rincuorata al pensiero di poter camminare decentemente dato che, il tutto le riusciva difficile considerano la pila di libri che stava portando in precario equilibrio di fronte a sè. *La prossima volta li porto uno alla volta altrimenti col cavolo che..* non riuscì neanche a formulare quest' ultimo pensiero che, svoltato l'angolo, si scontrò con qualcosa o meglio con qualcuno. La torre di libri cadde pesantemente a terra e ,con essa, la ragazza che ora si trovava seduta a terra con un libro di Erbologia spiaccicato sui capelli a mo' di cappello. "Cavolo... ahia che dolore.. stupida "Guida alla potatura delle piante decorative!" esclamò alterata la Grifondoro mentre, con la mano destra afferrava con rabbia il volume che le era sonoramente finito in testa. Togliendolo, l'inchiostro sbiadito lasciò il posto ad un ragazzo piuttosto imbarazzato che le porgeva la mano. Gli occhi erano di un verde smeraldo, quasi irreale. Ma l'occhio della Strega si fermò su una strana palla di pelo rossa o rosa, non riusciva a dirlo con certezza, che penzolava giù dalla camicia dello sconosciuto. *E quella che diavolo è?* si disse mentalmente la ragazza, ed era quasi sicura di star fissando il batuffolo colorato che sembrava...spaventato? *Dopotutto è carino...* si disse la Grifa. *Alla nonna sarebbe piaciuto* esclamò nella sua testa Flaminia, ricordando le innumerevoli volte in cui sua nonna era stata capace di fermarsi nel bel mezzo della strada per accarezzare i cani più pelosi o quando le sferruzzava a maglia le più grandi varietà di cappelli con pon-pon..un incubo. La ragazza si riscosse dai suoi pensieri. "No, no, non ti preoccupare. Non è completamente colpa tua." disse la Grifondoro al ragazzo, sottolineando con un tono a metà tra il sarcastico e o scontroso il termine "Completamente" anche se sapeva benissimo che la colpa era sua. Si alzò da terra, ignorando la mano che le era stata offerta dallo sconosciuto e iniziò a raccogliere i libri che le erano caduti. Cercò di ignorare il mago cui si trovava di fronte e ci riuscì egregiamente. Ma non riuscì a non smettere di pensare alla creaturina che lo accompagnava. Era tentata di chiedere al moro cosa diavolo fosse, ma ciò implicava iniziare una discussione ed era una cosa che Flaminia cercava in tutti i modi di evitare. *Farò delle ricerche!* si disse e subito si rallegrò, felice della soluzione trovata. *Eh certo che ricerchi "Palla di pelo colorata molto pelosa, piccola, pelosa, strana e pelosa"?* rispose la sua vocina interiore e quel poco di sollievo sparì dal corpo della ragazza. In effetti la sua fastidiosa ragione aveva ragione. "Cos'è quel..ehm..coso?" disse infine con voce assente, quanto curiosa e divertita. Più guardava quella palla di pelo e più le veniva da sorridere; si morse il labbro cercando di trattenersi. *Sei circondata da un mare di libri, avresti la decenza di raccoglierli?* *Oh ehm giusto* pensò Flaminia abbassando in fretta il capo, facendo si che alcune ciocche rosse dalle punte bionde le ricadessero di fronte agli occhi. *Dovrò tagliarli prima o poi* si disse, anche se sapeva perfettamente che non lo avrebbe mai potuto fare.
 
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view post Posted on 22/9/2015, 06:13
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La ragazza in cui si era imbattuto era una Grifondoro, Fred sapeva quasi tutti i Grifondoro della scuola anche se non li conosceva tutti di persona. A colpire Fred furono gli occhi e i capelli della ragazza. Gli occhi erano di un meraviglioso color azzurro tendente al viola, che Fred non aveva mai visto prima d'ora, mentre i capelli erano rossi con le punte gialle. Gli occhi azzurro-viola della ragazza si soffermarono per un secondo sui suoi verdi smeraldo per poi finire dritti su Lu, la sua palla di pelo rossa. La ragazza ignorò completamente la mano che le aveva dato il giovane Grifo e le sue parole sembravano alquanto scontrose e sarcastiche. Eppure non era tutta colpa di Fred, anche la ragazza poteva cercare di prendere meno libri e guardare dove camminava. La ragazza che secondo il Grifo doveva chiamarsi Flaminia, iniziò a raccogliere i libri ignorandolo. Sembrava che non volesse interagire, e Fred la ringraziò mentalmente poiché faceva schifo a farsi nuovi amici e la maggior parte delle volte non sapeva nemmeno cosa dire. Infatti la maggior parte delle persone che conosceva le aveva conosciute con o grazie ad Oliver, il suo migliore amico. "Cos'è..ehm..quel coso?" a quelle parole Fred ridacchiò e guardò Lu capendo che la ragazza si riferiva a lui. Lu sembrò notarlo perché subito si nascose sotto la maglietta del Grifo aggrappandosi alla sua pelle. Stranamente non faceva male così il Grifo non fece niente per farlo tornare sulla sua spalla. "Quel coso ..è una Puffola Pigmea" Disse sottolineando la parola "coso". Quando non si parlava di lui Fred era molto più felice di iniziare o continuare una conversazione. Poi il Grifo si abbassò e la aiutò a raccogliere i libri visto che erano molti. Tu sei Flaminia vero? Flaminia Evans se non sbaglio Disse facendo uno dei sui sorrisi migliori. *Cosa sto facendo? Io non so conversare, e non era questo il piano. Il piano era venire in Biblioteca e leggere stop* Ma a quanto pare il piano del Grifondoro era leggermente cambiato. Però stavolta voleva provare a farsi un amica con le proprie forze e per lui questo era un grande traguardo. E poi quella ragazza era abbastanza simile a lui, cercava in ogni modo di evitare una conversazione e non lo aveva degnato di uno sguardo. Il Grifo lo faceva alla scuola babbana e molti pensavano che fosse Snob, così da quando era arrivato ad Hogwarts aveva cercato di evitare certi comportamenti che agli altri sarebbero potuti sembrare da maleducato, anche se la verità era che Fred non era snob, semplicemente viveva in un mondo tutto suo.

Edited by Fred Zoungla - 20/3/2016, 13:46
 
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view post Posted on 22/9/2015, 14:49
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"Puffola Pigmea?" Flaminia si morse leggermente la lingua. "No aspetta. Davvero?"La ragazza iniziò a ridacchiare divertita con il nome appena scoperto che le rimbalzava nel cervello. Si tratteneva spesso dal semplice salutare o sorridere, e adesso era ridotta alle lacrime dalla frenesia in piena biblioteca. La strega cercò invana di trattenersi, ma le parole le uscivano spezzate, per quanto la sua risata fosse lieve e cristallina. "N..n..no perchè..i..io stavo camminando e, e tu...e la Guida e.." Flaminia allargò il suo sorriso ancor di più. Avrebbe voluto fermarsi e non far notare i suoi stupidi occhi viola in quel momento o il suo stupido sorriso. Certe risate se le faceva solo con Alexander e, alle volte, nemmeno con lui. In quei casi la sua solitudine e malinconia cresceva sempre un po'di più, come una pianta che piano piano si trasforma da un seme ad un albero. Se sull'albero sbocciavano fiori e frutti, su di lei sbocciavano comportamenti un po' più scontrosi e solitari. La Grifa scosse fortemente il capo, calmando le risate ma non facendo scomparire il mezzo sorriso che le illuminava il viso. Tossì e si schiarì la voce. "Scusa è che..Puffola Pigmea è buffo come nome, poi ci siamo scontrati e quel libraccio in testa. La situazione è tragicomica!" concluse infine, cercando di non spaventare il ragazzo che le aveva fatto provare tutta quella allegria in due sole parole: Puffola Pigmea. Approposito di Puffola dove era finita? La Strega aguzzò lo sguardo davanti a sè e vide qualche ciuffo di pelo dalla maglietta dello sconosciuto. *La devo aver spaventata..poverina* si disse Flaminia, sentendosi leggermente in colpa ma non abbandonando il sorriso al solo ricordarsi del nome della creaturina. Continuò a tenere lo sguardo fisso di fronte a sè, e non si stupì quando vide il padrone della Puffola chinarsi per aiutarla a raccogliere i libri. Lo aveva guardato negli occhi e da quel bel verde smeraldo le sue teorie avevano preso forma. Ragazzo timido e gentile; così lo aveva etichettato, almeno in parte. Distolse lo sguardo e continuò a raccogliere i libri che circondavano lei e il Giovane Mago. "Non sbagli.." disse con un tono a metà tra il rassegnato e il divertito. "Evans. Tu invece sei?" Flaminia alzò lo sguardo, allargando il sorriso così da poter ricambiare quello splendido del Grifondoro. Perchè doveva essere assolutamente un Grifondoro. Lo si vedeva nei comportamenti e nelle azioni; doveva appartenere di sicuro alla Sua Casata o, come seconda ipotesi, a quella di Tassorosso. La Ragazza capì solo pochi secondi dopo che cosa stava accadendo. Stava facendo conoscenza, lei, lei stava facendo conoscenza solo grazie a lei! O meglio, grazie ad una Puffola Pigmea, ma poco importava in quel momento. La Rosso-Oro cercò di ricordare le poche volte di cui ne era stata capace da quando era arrivata ad Hogwarts e ,con suo immenso dispiacere, si rese conto che tutte iniziavano con una figuraccia a cui seguiva una presentazione piuttosto strana ed imbarazzata per le persone coinvolte. Si morse il labbro e, leggermente nervosa, iniziò a giocherellare con uno dei tre orecchini del suo orecchio destro. Infine ricordò un gesto che tutti, Babbani o Maghi che fossero, erano soliti usare quando si presentavano. Abbandonò la presa sugli orecchini e, con eleganza, tese il braccio destro con la mano ben aperta, aspettando una stretta e un'amicizia che, sperò, sarebbe stata voluta da entrambi.

Edited by Fiammumski - 24/9/2015, 15:22
 
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view post Posted on 20/3/2016, 14:38
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Quando la Grifondoro cominciò a ridere Fred non potè fare a meno di ridacchiare. La ragazza stava letteralmente piangendo per le risate solo perche trovavo "Puffola Pigmea" un nome buffo. Gli occhi le erano diventati ancor più viola a causa delle lacrime e Fred ne rimase...affscinato, reazione del tutto normale siccome non aveva mai visto una persona con gli occhi di quel colore.
"Tragicomica? Esiste sul serio questa parola?" chiese trattenendo una risata. Per un momento pensò che la ragazza non lo stesse ascoltando poichè il suo sguardo si era posato su Lu, il quale si trovava ancora sotto alla sua maglietta. Lu al contrario di Horus era un vero fifone, anche quando Fred lo aveva comprato, insieme ad Oliver, aveva notato che la palla di pelo era leggermente spaventata dai due maghi e infatti il Grifo ci aveva messo qualche giorno per riuscire a fargli capire che non voleva fargli del male e che poteva "fidarsi" di lui. In quel momento il Grifondoro si rese conto che era bravo a fare amicizia con gli animali e si chiese perche gli risultava facile farlo con altri esseri umani, infondo non poteva essere molto diverso, tranne per il fatto che a differenza degli animali le persone potevano parlare. "Fred. Fred Zoungla" Disse rispondendo alla domanda postagli dalla Grifondoro. Avrebbe tanto voluto che sua madre potesse vederlo in quel momento, poichè era lei che, da piccolo, ogni estate lo incitava ad andare a fare conoscenza con gli altri bambini del quartiere. Era sicuro che sua madre sarebbe stato orgoglioso di vederlo fare amicizia con un ragazza e cosa più importante lo stava facendo senza sembrare troppo insucro. I due si alzarono da terra e Fred notò che Flaminia era leggermente nervosa. Il Rosso-Oro cercò di capire se aveva fatto qualcosa che l'aveva imbarazzata, oppure se era stato così distratto da non capire che la ragazza le aveva chiesto qualcosa e ora stava aspettando una sua risposta. Solo quando quest'ultima gli porse la mano il Grifo fu sicuro di non aver fatto niente. Sollevato il Grifondoro sorrise e ci mise qualche secondo di troppo per capire che Flaminia stava ancora aspettando che lui le stringesse la mano. Le strinse la mano e porto l'altra alla testa, sefgno che era leggermente imbarazzato, ma quel gesto fece cadere i libri della ragazza che aveva raccolto poco fa. *Ti pareva* Lasciò la mano alla ragazza e tornò ad abbassarsi per raccogliere i libri in fretta e furia per poi tornare in piedi di fronte a lei. "Ehm, scusa" fu l'uica cosa che riuscì a dire sorridendole imbarazzato. *Beh poteva andare peggio no?*
 
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