| Dopo avergli fatto i complimenti, il ragazzino mi guardò stranito, come se mi fosse cresciuta una seconda testa. Al che mi fermai, cercando di dare un senso alla sua - per me strana - espressione. - Pff cavalleria... non fraintedere, non volevo dare quell'impressione, non me ne potrebbe importare di meno. Faccio solamente ciò che mi sento di fare, perciò non pensare che io sia un bravo ragazzo, ti dico subito che non lo sono; non che io sia cattivo comunque... - disse. Non era un bravo ragazzo? E perché mai? Aveva detto che non voleva dare quell'impressione, eppure ai miei occhi lui già lo era. Insomma, non mi aveva sgridata quando gli ero andata addosso con la scopa, anzi, si era preoccupato per me; e ora mi trattava con riguardo. Se questo non era essere un bravo ragazzo, allora di certo non ne conoscevo il significato. Spike si sedette nel posto dinanzi a me, facendo spuntare sul tavolo una stecca di cioccolata, offrendomene un pezzo. - Non so se lo sai, ma la cioccolata è ottima per riprendersi. Se ne hai voglia non fare i complimenti e serviti. - *E poi dice di non essere un bravo ragazzo...* pensai, cercando di nascondere un sorriso. Poco dopo tirò fuori un volume dalla sua cartella, probabilmente "l'arma del delitto", quello che aveva raccolto da terra subito dopo l'incidente. - Certo che ci sono riuscito, è proprio questo - rispose alla mia domanda. Continuò: - Parla della storia di Atlantide e mi serve per approndire al meglio l'argomento, devo fare una buona figura con i compiti. Sappi che i professori fanno così, ti inquadrano subito e ti prendono in simpatia o antipatia dai primi incontri. La prima impressione è sempre quella più importante, sicché mi stavo adoperando nell'intento... prima di tramortirti involontariamente. - Si mise ad accarezzare la copertina del libro. Sì, aveva ragione sulle prime impressioni con gli insegnanti. Se ti prendevano in simpatia eri più avvantaggiato rispetto agli altri. Era qualcosa di ingiusto. In fondo, non era compito dei professori dare giudizi imparziali? - Scommetto anche tu eri qui per questo, giusto? O eri quì per semplice cultura personale? - mi chiese, visibilmente curioso. - Veramente ero qui per fare una ricerca sull'Egitto, più precisamente la fine delle dinastie egizie. Solo che mi ero fermata nel settore A per rimettere a posto un libro che avevo preso in prestito circa una settimana fa. Era un tomo troppo difficile da comprendere, e il mio vocabolario inglese non è così esteso, purtroppo. Sinceramente devo dire che come contenuto, almeno da quello che ho capito, non è che sia stato il massimo; mi sento delusa. Probabilmente dal nome speravo in chissà che romanzo, di certo non quello che ho trovato. - - Comunque se ti serve una mano in Storia della Magia io sono disponibile. Il primo compito, quello su Atlantide, l'ho già consegnato - aggiunsi orgogliosa, sorridendo.
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