|
|
| Doveva aver sbagliato qualcosa quel giorno Virginia. La pronuncia forse. Il suo accento francese, acquisito in anni di residenza a Cannes, doveva aver fatto il danno. La polvere volante, invece di portarla dal camino della sua casa fino ai Tre manici doveva aver fatto confusione e la strega si vide catapultata in un locale buio, affumicato e maleodorante. Non che fosse abituata a frequentare locali di lusso ma le pareva proprio essere finita in una bettola di infima categoria. Uscì dal camino scrollando la fuliggine con le mani diafane dall'abito, per fortuna grigio, che indossava guardandosi attorno. Non c’era tanta gente. L’orario di pranzo era passato e i clienti, la maggior parte uomini, parevano interessati ai loro bicchieri molto più che al suo sbagliato ingresso. Ora pareva brutto essere all’interno e uscire senza prendere nulla. Non era una snob e, per una volta, prendere qualcosa da bere in quella che aveva riconosciuto essere la Testa di Porco non l’avrebbe uccisa. Indossò la maschera da dura e si avviò decisa allo sgabello davanti al bancone. Quello vicino alla porta. Pronta ad uscire veloce nel caso le cose si fossero messe male. Conosceva la fama del locale e, inconsciamente, forse era sempre stata curiosa di farvi una capatina. Avrebbe preferito farlo magari in compagnia ma ormai era lì e decise di approfittare della situazione per rendersi conto di persona. Nella sua borsa Gideon si agitava nervoso. Avvertiva sempre lo stato d’animo della sua compagna e, anche in quel caso, doveva aver capito che non ero tranquilla. Sicura di non essere osservata aprì la sacca per affondarvi la mano e accarezzare la creatura. Shhhh..stai calmo. Non mi succederà nulla e poi c’è sempre la bacchetta.Sussurrò alla bestiola grattandole la testa. La sua fidata amica era nella tasca della giacca. Pronta all’uso ma pareva non ce ne fosse bisogno. Erano tutti anestetizzati da non sapeva quale liquido avessero nei bicchieri e neppure se lo chiese. Mai e poi mai avrebbe osato mangiare in quel locale ma un bicchiere di the avrebbe rischiato di berlo. Sempre che servissero the alla Testa di Porco. Mentre attendeva che qualcuno si decidesse, con comodo, a chiederle cosa volesse si soffermò a guardare i clienti. Al tavolo di sinistra, quello più lontano dalla porta e che occupava l’angolo più scuro del locale, sedevano tre uomini e una donna. Potevano avere dai trenta a quarant’anni, non li vedeva benissimo. La donna si esprimeva a gesti e insulse risatine, evidentemente brilla, come i suoi compagni che bofonchiavano parole che Virginia non comprendeva. Sulla destra, invece, più vicino al posto dove si era seduta, Una coppia di ragazzi stava mangiando una cosa alla quale era impossibile dare un nome ma che aveva un’odore nauseabondo. Stavano in silenzio. Ognuno assorto nel suo difficile compito. Si sentiva parlottare anche dal fondo della sala ma era buio da quella parte e la donna non vedeva bene da chi provenissero le voci. Preferendo ignorare tutto e tutti girò le spalle al pubblico e appoggiò, incautamente, il gomito sul bancone pentendosene immediatamente. Era appiccicoso e la manica della suo abito se ne accorse prima di lei. Imprecando fra i denti tolse il braccio e lo mise in grembo. Appena avuto il suo the, sempre che qualcuno si fosse degnato di portaglielo, sarebbe sgattaiolata via in fretta. Il cigolio della porta la fece voltare d’istinto. Qualche altro assetato stava per entrare nel peggior pub di Hogsmade.Edited by virginia* - 5/9/2015, 14:19
|
| |