Lo studio, il corvo e il serpente, Per Arya

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view post Posted on 19/9/2015, 13:24
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Era a Hogwarts ormai da un po' il giovani Mitchell e ormai il ritmo di vita, spesso un po' frenetico, della scuola era ormai parte di lui.
La routine quotidiana era piuttosto semplice, sveglia, lezioni, studio, pranzo, studio, lezioni e così via, tutto il giorno, e ogni giorno, tranne qualche raro momento di svago, il giovane corvo impiegava tutto se stesso nello studio e nei compiti, era davvero molto importante per lui poter essere sempre in pari con il suo piano di studi e con i compiti assegnati dai professori durante le lezioni.
Oggi il corvetto era in biblioteca alle prese con i compiti assegnati dalla professoressa di Difesa contro le arti oscuro, che oltretutto era la sua materia preferita in assoluto. Era lì ormai da un ora e le risposte ai quesiti lasciati da svolgere dall'insegnante erano ormai quasi tutte scritte sui fogli, nero su bianco, mancava solo un'ultima risposta che aveva messo Mitchell in difficoltà, però piano piano le parole venivano fuore e altro inchiostro andava ad impregnare il foglio.
Dopo alcune decine di minuti il compito era finito, bastava solo che Mitchell desse una veloce ricontrollata ad eventuali errori e poi poteva dire di essersi finalmente liberato di quei compiti tanto lunghi quanto noiosi, e rilassarsi in biblioteca leggendo un buon libro.
Finì di ricontrollare i fogli dei compiti in pochi muniti e si alzò, dalla sedia, ripose con cura i fogli all'interno della sua tracolla e si diresse verso uno degli scaffali della biblioteca, per scegliere quello che sarebbe stato il passatempo rilassante del pomeriggio. "
Credo proprio che prenderò questo" - pensò Mitchell prendendo un libro dal dorso nero che era situato in biblioteca in mezzo ad alcuni libri di incantesimi, per poi tornare con un passo svelto a sedersi, sulla stessa sedia di prima.

narrato - parlato - pensato



Perdonami se il post è un po' corto/inutile ma non sapevo bene cosa scrivere :asd:


Edited by Mitchell` - 30/9/2015, 13:16
 
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Arya Von Eis
view post Posted on 21/9/2015, 18:21




Quella biblioteca diventava ogni giorno più affollata, certo, non era un centro ricreativo, una parvenza di silenzio ancora regnava nella stanza, ma per quanto quell’arpia di una bibliotecaria poteva credere di riuscire a mantenere l’ordine?
Varcando la soglia rivolse un rapido sguardo scettico alla dittatrice, ma lo distolse immediatamente, non aveva assolutamente voglia di essere incastrata in qualche discussione assurda e utopistica.
Si allontanò il più possibile dall’ingresso, sia mai che anche il solo sfogliar le pagine potesse infastidirla, cercando d’inoltrarsi tra gli scaffali alla ricerca di un tavolo libero o, per lo meno, poco affollato.
La ricerca non sembrò poi così difficoltosa, proprio in bella vista, senza nemmeno doversi sforzare troppo, le apparve, bello come il sole e, soprattutto, deserto, sorrise quasi incredula, ma non si pose poi troppe domande, era meglio occuparlo prima che qualcuno avesse la sua stessa idea.
Purtroppo, avvicinandosi, si rese conto di essere stata fin troppo ottimista, per quanto vuoto, il tavolo, sembrava invece ospitare già qualcuno, c’era, infatti, una tracolla appoggiata ad una delle sedie, dunque, a meno che qualcuno non fosse stato così sbadato da dimenticarsela, significava che, presto o tardi, il legittimo proprietario sarebbe tornato.
A questo punto le opzioni erano due, perdere altro tempo a cercare un posto che soddisfacesse le sue esigenze, col rischio di non trovarlo, o sedersi comunque sperando che il suo improvvisato compagno di studi non fosse molesto.
Vinse la seconda, dopo tutto non era intenzionata a passare lì l’intera giornata, giusto il tempo di abbozzare i compiti, così da poter consultare libri extra, oltre ai testi scolastici, se necessario e poi avrebbe potuto finirli in qualsiasi altro posto.
Aveva adottato quel metodo ormai da qualche tempo, si era resa conto che dover fare su e giù dalla biblioteca poteva essere abbastanza snervante, così, prima stabiliva cosa le sarebbe servito e poi avrebbe cominciato, certo, anche in quel modo non sempre tutto filava liscio, ma aveva decisamente diminuito le sue visite in quello stanzone.
Mentre stava per prendere posto un ragazzino si avvicinò al tavolo, probabilmente doveva essere lui il proprietario della tracolla, lo osservò per qualche istante, di sicuro non lo conosceva e poteva affermare quasi con certezza che si trattasse di uno studente più piccolo.
In realtà sperava di sedersi prima del suo ritorno, facendo finta di non aver notato che il posto era occupato ma, evidentemente, doveva rivedere un attimino il piano originale.


-Scusa, non mi ero accorta ci fosse qualcuno, se preferisci posso cercare un altro tavolo-

Pronunciò quelle parole con tono quasi dolce, ovvio, non aveva nessunissima intenzione di perdere altro tempo, quindi sperava, mostrandosi gentile ed educata di guadagnarsi il posto a quel tavolo.

 
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view post Posted on 30/9/2015, 12:32
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Era li, tranquillo seduto sulla sedia che stava leggendo un libro, durante il suo momento giornaliero di relax, nel mentre canticchiava una canzone babbana che gli era rimasta impressa fin da piccolo, in quanto i suoi genitori spesso si rilassavano la sera in salotto ascoltando i gruppi babbani più famosi attraverso un vecchio giradischi degli anni quaranta.
Mitchell era piuttosto preso dalla lettura, grazie alla calma della biblioteca che viveva in un quasi totale silenzio, perciò le pagine del libro erano anche più veloci da leggere, fino a quando una voce femminile lo distolse dal suo intento.


"Scusa, non mi ero accorta ci fosse qualcuno, se preferisci posso cercare un altro tavolo"

Mitchell alzò gli occhi e vide di fronte a lui una ragazza, più grande di lui, che lo guardava, sembrava avere un aria piuttosto gentile, ma l'occhio del giovane corvo, cadde sul simbolo della casata stampato sulla divisa, quella ragazza apparteneva alla casata di Serpeverde. "Ma sì dai, almeno ho la possibilità di fare qualche nuova conoscenza" pensò il piccolo corvo guardando la ragazza.

"Certo, siediti pure tanto sono qui per prendermi una pausa dallo studio" disse Mitchell, chinandosi nuovamente sul suo libro, riprendendo una lettura piuttosto piacevole, che durò in questo modo per altri minuti, finché non gli passò per la testa l'idea di provare a parlare con la ragazza che si era appena seduta di fronte a lui, per poter allargare la sua cerchia di conoscenze.

"Comunque io sono Mitchell, sono a Hogwarts da poco, ehm tu sei?" disse il Corvetto alzando la testa dal libro e puntando lo sguardo sulla ragazza.

narrato - parlato - pensato



Perdonami il ritardo ma sono stato impegnato con l'università
 
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Arya Von Eis
view post Posted on 6/10/2015, 02:12




*Fa che non sia logorroico...fa che non sia attacca brighe...fa che non sia...vabbè insomma, ci siamo capiti...*
Non aveva assolutamente voglia di discutere, né tanto meno di ascoltare fiumi e fiumi di parole di un perfetto sconosciuto, fortunatamente, il ragazzino non le parve rientrare in nessuna delle due categorie, anzi, a dirla tutta, non sembrava rientrare in nessuna categoria potenzialmente fastidiosa, certo, non che dopo dodici parole si potesse capire una persona, ma, al momento, sembravano un buon inizio.
Il fanciullo si era semplicemente limitato ad osservarla per qualche istante, giustamente, capire chi si ha di fronte non è poi una cosa così anomala, rivolgendosi poi a lei senza troppa enfasi, ma nemmeno in modo sgarbato, per dirle semplicemente che non c’era nessun problema.
Era tornato immediatamente alla sua lettura e la cosa non dispiacque per nulla alla serpeverde, aveva ora il suo tavolo, non aveva perso molto tempo, poteva concentrarsi su ciò che doveva fare e il suo compagno di biblioteca era come non averlo, cosa poteva chiedere di meglio? Okey, va bene, magari se proprio poteva scegliere avrebbe chiesto di trovarsi in altro luogo a dilettarsi in altre cose, ma non si poteva mica aver sempre tutto nella vita, per ciò che doveva fare in quel momento non poteva chiedere di meglio.
Scostò leggermente la sedia di fronte al ragazzo, quel tanto che bastava per prendere posto, ovviamente cercò di non fare troppo rumore per non disturbarlo, ma quello non era un problema, era ormai diventata un asso, si era presa tante di quelle parole dalla bibliotecaria il primo anno che, adesso, nemmeno si sarebbe accorta della sua presenza.
Una volta accomodatasi, iniziò ad estrarre gli appunti delle lezioni di quel giorno, li sfogliò un paio di volte solo per capire da dove cominciare, finendo alla fine per scegliere Difesa
*Tanto prima di andartene li dovrai fare tutti, poco importa da cosa inizi* scacciò via quel pensiero, se no avrebbe mandato al diavolo tutto un’altra volta e iniziò a leggerli in modo serio.
Nemmeno due righe e già le si presentava il primo buco nero
*Perfetto, cominciamo così e ci metterò una vita* ma la cosa non la preoccupava particolarmente, l’importante era il risultato, a costo di passare l’intera notte sui libri.
Sempre attenta a non far rumore si alzò, avvicinandosi poi agli scaffali e cercando il volume che le serviva
*Dove accidentaccio sei? Non dovrebbe esserci una qualche sorta di disposizione orinata? Vorrei proprio conoscerne il criterio* ma mentre ancora inveiva, finalmente, trovò il tomo e vittoriosa tornò al suo posto.
La lettura non era per nulla interessante, già dopo avrebbe dovuto affrontare Storia, dover pure cercare l’origine degli incantesimi spiegati a Difesa non era proprio la cosa più entusiasmante, soprattutto se non si trovavano risposte decenti.
Per fortuna, o per sfortuna, dipende sempre dai punti di vista, in quel momento il suo compagno di studi decise di mettere fine al silenzio che li aveva accompagnati fin dall’inizio.

*No...no...no...ti prego non lo fare...ti prego non...okey, l’hai fatto* forse aveva gioito troppo presto, crogiolandosi di aver trovato l’unico fanciullo ad Hogwarts privo di qualsiasi istinto di socializzazione *Ma ti prego, lo sai benissimo che ti sta solo facendo un favore* okey, doveva ammetterlo, quel libro era decisamente noioso e la sola speranza di avere un motivo per abbandonarlo non poteva che renderla felice e poi, tutto sommato, il ragazzino le aveva fatto una buona impressione no? Magari l’avrebbe stupita anche durante la conversazione, o magari no e semplicemente avrebbe trovato il modo per tornare al barbosissimo libro, ma per il momento tanto valeva dargli una possibilità, non aveva nulla da perdere *Viva la coerenza insomma...Senti, mica colpa mia se sta roba è noiosa*
Attese comunque che il fanciullo terminasse la frase prima di prendere qualsiasi decisione e, alla fine, si convinse, lentamente alzò lo sguardo dal tomo rivolgendolo al ragazzino.

-Peccato- gli rispose sorridendo -Non posso chiederti di fare i compiti al posto mio- il tono di quella frase non lasciava spazio a molti dubbi, stava decisamente scherzando, insomma, un modo come un altro per rompere il ghiaccio -Comunque...Arya, piacere...e mi trovo in questa gabbia di matti da un paio d’anni, ma avrai il piacere di scoprirlo da te-

In effetti c’era da dire che di cose bizzarre, dentro e fuori la scuola, ne erano capitate parecchie da quando aveva scoperto la magia, lo osservò meglio per un attimo, cercando di individuare nella parte visibile della sua divisa qualche segno distintivo

-Mmm...dovevo immaginarlo...corvonero giusto? Beh, almeno non corro il rischio che tu chieda a me di fare i tuoi di compiti-

Sorrise nuovamente, forse era stata anche fin troppo espansiva, ma poco importava, qualche strappo alla regola poteva pure starci.



OT: non preoccuparti, sono stata io la prima a dirti che avrei potuto tardare nel rispondere XD
 
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view post Posted on 30/10/2015, 13:00
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Il senso dell'umorismo di Mitchell è piuttosto scarso, perciò capì che la giovane serpe scherzava solamente grazie al sorriso che si era formato sul suo volto.
Ormai si era annoiato di leggere quel libro, e decise di socializzare con la ragazza, ma l'occhio del giovane corvo cadde sulla spilla da prefetto che aveva sulla sua divisa: "Oh perdonami non mi ero accorto che fossi un prefetto, non vorrei disturbarti dai tuoi studi" disse Mitchell guardandola e rimanendo in silenzio per un po' ritornando a leggere il suo libro.

*Ok, è una prefetta perciò ha un ruolo importante nella sua casata, spero di non disturbarla se scambio qualche parola*
Continuò a leggere il suo libro, che ormai l'aveva annoiato, ma non sapeva bene cosa dire, e continuò a leggere a fatica parola per parola ciò che era stampato sulla pagina.
"Spero di non disturbarti, ma mi sto annoiando a morte, e non sono nemmeno bravo a iniziare dei discorsi, ti va di fare due chiacchiere?

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Arya Von Eis
view post Posted on 9/11/2015, 15:35




Non era riuscita pienamente a comprendere se il giovane fosse solo timido e si trovasse a disagio o se il suo essere stata fin troppo espansiva lo avesse indisposto, era partita con tutte le buone intenzioni del caso, cercando di apparire il meno seria e ligia al dovere possibile, ma, forse, aveva sbagliato approccio, dopo tutto, si trovava di fronte un corvonero, per quanto alle prime armi, se il Cappello aveva optato per quella scelta, un motivo doveva esserci.
Stava già aprendo bocca nuovamente, nel tentativo di raddrizzare il tiro, quando fu il fanciullo a precederla, istintivamente chinò leggermente il capo osservando la spilla appuntata sulla sua divisa
*Oh...certo...* ormai era così abituata ad averla su che non ci faceva nemmeno più caso, ma, evidentemente, il ragazzino l’aveva notata, cosa che, apparentemente, lo portò a tornare sui suoi passi.
Non le diede nemmeno il tempo di replicare, tornando immediatamente al suo libro, dal canto suo, Arya, si sentì leggermente a disagio, cioè, non voleva assolutamente metterlo in soggezione, ma la cosa sembrava più ardua del previsto.
Non disse nulla, decidendo di concedergli i suoi spazi e il suo tempo, in fin dei conti, le era parso abbastanza combattuto sul da farsi, magari, avrebbe cambiato idea nuovamente, così, semplicemente, prese un rotolo di pergamena, iniziando ad appuntarci sopra qualcosa.
Trascorsero probabilmente pochi minuti prima che il corvonero si decidesse a parlare nuovamente, gli lasciò terminare la sua frase, posando la penna sul foglio e togliendosi la spilla che, poi, posò sul libro del fanciullo.


-Facciamo così, fingi di non averla vista-

Solo a quel punto alzò lo sguardo verso di lui sorridendogli e riponendo la spilla nella borsa, sperando, in quel modo, di fargli capire che, alla fine dei conti, quella carica non doveva necessariamente metterla in una qualche sorta di posizione di supremazia, erano semplicemente due studenti le cui strade si erano incrociate in biblioteca.

-Se ti consola la mia lettura non è poi così entusiasmante, potremmo dire di esser sulla stessa barca- non ritenne necessario rispondere direttamente alla sua domanda, il semplice fatto di non avergli negato la parola doveva bastare a fargli capire che, sì, non aveva nulla in contrario -Dunque Mitchell- posò per un attimo lo sguardo sulle vetrate della biblioteca notando, forse per la prima volta quel giorno, che la giornata non era poi così grigia -Cosa ti costringe in questo luogo quando la maggior parte dei nostri compagni ha preferito svagarsi in giardino?-

La domanda era forse la più scontata e banale del mondo in quella situazione, ma in un modo o nell’altro bisognava rompere il ghiaccio e, tutto sommato, poteva anche essere un modo come un altro per capire il carattere e le inclinazioni del giovane, lei, ad esempio, era lì, più che per scelta, per necessità, si era presa indietro e doveva recuperare, magari, invece, per lui era diverso.

 
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view post Posted on 27/11/2015, 13:12
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La ragazza si tolse la spilla da prefetto e la appoggiò soòpra ad un libro, forse cercava di metter Mitchell più a suo agio o magari era solo un gesto di cortesia, fatto sta che a Mitchell la cosa parve non dispiacere affatto, e rispose al gesto della ragazza con un sorriso che mise in mostra tutti i denti perfetti del ragazzo.
Si sentiva molto più leggero, anche se sapeva benissimo che erano due studenti come tutti gli altri, il fatto che lei fosse un prefetto di un'altra casa lo metteva in soggezione, soprattutto sapendo che lei era un prefetto dei Serpeverdi, che si diceva fossero tutti cattivi e prepotenti, però forse non era vero, e non era giusto fare di tutta l'erba un fascio, infatti Arya gli sembrava una persona gentile, così a primo impatto.
Ad un certo punto la ragazza fece il suo nome riportando il corvetto alla realtà, in quanto per un po' si era assorto nei propri pensieri.
"Cosa ti costringe in questo luogo quando la maggior parte dei nostri compagni ha preferito svagarsi in giardino?" - disse Arya.
Mitchell si fermò un attimo a formulare la frase per non fare brutte figure e quando fu sicuro della risposta disse: "Non amo stare all'aria aperta, o meglio, si mi piace però quando c'è molta gente e troppo chiasso mi passa la voglia di uscire e preferisco starmene in posti più tranquilli e silenziosi" - disse il corvetto sorridendo alla ragazza prendendosi alcuni secondi di fiato in quanto aveva parlato senza fare nessuna pausa per respirare, quando poi riucì finalmente a ridare aria ai polmoni disse: "E tu invece come mai sei qui in biblioteca?" - disse il corvo guardando negli occhi la ragazza.
"Sono un idiota è ovvio che è qui per studiare come tutte le persone normali, che razza di domanda" pensò Mitchell.

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Arya Von Eis
view post Posted on 20/12/2015, 03:07




Quel gesto, per quanto semplice, sembrò sortire il risultato sperato, il fanciullo, anche se ancora non pienamente a suo agio, parve comunque più rilassato, decidendo addirittura di abbandonare definitivamente il libro per immergersi in quella conversazione.
In ogni caso, la risposta, arrivò con un leggero ritardo, ma la ragazza non ci fece caso, certo, lei, ultimamente, il più delle volte parlava senza nemmeno riflettere troppo, ma era ben conscia che quello fosse un suo piccolo difetto
*La maggior parte della gente prima di parlare pensa*

-Un solitario insomma-

Sorrise di rimando al fanciullo, domandandosi se quella fosse una scelta o, più che altro, una costrizione dovuta al nuovo ambiente e al periodo di assestamento che tutti i nuovi arrivati devono affrontare, ma evitò di chiederlo, quella sì che poteva essere una domanda che poteva metterlo a disagio


-Comprendo e...in linea di massima condivido, non sono particolarmente amante del caos, ma a volte la giusta compagnia aiuta-

Non voleva certo dirgli come doveva vivere la sua vita, né tanto meno convincerlo a cambiare le sue abitudini, tutto ciò che gli stava consigliando era di non isolarsi troppo, poi, ovviamente, per evitare che leggesse una qualche sorta di rimprovero nelle sue parole, infilò nel discorso una piccola presa in giro

-Oddio, spè, parlando per luoghi comuni, in effetti, voi corvi pare abbiate un po’ la tendenza a isolarvi, per caso avete fondato una setta supersegretissima con qualche diabolico fine?-

Okey, era palese stesse scherzando, sperava solo che il ragazzino stesse al gioco, in realtà qualche dubbio sul perchè i corvonero sembrassero così restii a socializzare le era venuto sul serio, ma, riflettendoci, non è che i serpeverde eccellessero in quell’ambito, forse era meglio non indagare troppo.
Il quesito del fanciullo arrivo non troppo inaspettato, giustamente le stava ricambiando la domanda
*Pensa e poi rispondi, pensa e poi rispondi*

-Dovere- disse con tono amareggiato -Ho tralasciato lo studio e, ora, devo recuperare, devo dare il buon esempio no?-

*Del “pensa e poi rispondi” cosa non ti è chiaro?*
Rise leggermente nel pronunciare l’ultima parte della frase, in effetti una risposta del tipo “Amo questo luogo” o “Non posso fare a meno di portarmi avanti con le lezioni” le avrebbe fatto più onore, ma da come aveva abbandonato facilmente il libro, probabilmente, doveva essere abbastanza chiaro che non si trovava lì propriamente per piacere.

 
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view post Posted on 19/1/2016, 15:31
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Ovvio, aveva fatto la figura dell'idiota, una persona di solito va in biblioteca per studiare o comunque per leggere e non per giocare a carte, e ovviamente la prefetta serpeverde era lì per quel mtivo.
Infatti la risposta della ragazza non si fece attendere: "Ho tralasciato lo studio e, ora, devo recuperare, devo dare il buon esempio no?"
Come aveva previsto la risposta era ovvia, Mitchell rimase in silenzio per un po' pensando a cosa dire, in modo da non fare l'ennesima brutta figura con la prefetta
"Ehm, allora se vuoi cambio tavolo, non vorrei disturbarti dallo studio" disse il ragazzo con tono gentile, cercando di mascherare l'imbarazzo della situazione.

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Arya Von Eis
view post Posted on 11/2/2016, 15:59




Ne aveva incontrati di studenti timidi, solitari, che forse si preoccupavano troppo di apparire inadatti e preferivano non apparire proprio, restare invisibili, dando forse l’impressione sbagliata si sé, non permettendo a chi avevano di fronte di conoscerli e il corvonero sembrava rientrare in quella categoria, anche se, doveva dargliene atto, in alcuni momenti quasi dava l’impressione di voler uscire dal guscio.
Gli rivolse un sorriso dolce, affettuoso, che raramente era riuscita a mostrare da quando si trovava ad Hogwarts, uno di quei sorrisi che riservava ai bambini più piccoli all’orfanotrofio quando voleva tranquillizzarli.

-Ho tralasciato lo studio fino ad ora, giorno più, giorno meno, non credo faccia molta differenza e, al massimo, sarei io a dover cambiare tavolo, ho invaso io il tuo spazio- rise silenziosamente per non scatenarsi contro le ire della bibliotecaria bisbetica -Dovresti essere più sicuro di te, cosa ti mette così a disagio? Cosa ti spaventa tanto?-
Prima o poi doveva cedere, aveva cercato di evitare domande scomode, ma a quel punto si era quasi sentita in dovere di porgliele, non che dovesse sul serio, non lo conosceva e il ragazzino sarebbe stato più che autorizzato a mandarla al diavolo dicendole di farsi gli affari suoi, ma almeno avrebbe avuto una qualche reazione.
*Ma cosa te ne importa a te, uno potrà vivere come vuole no?* certo, questo non lo metteva in dubbio, ma se non era una scelta, o anche se lo fosse stata, se poteva anche solo cercare un minimo di spronarlo, lo avrebbe fatto *Voglio sapere chi ho di fronte* ecco il punto, voleva in realtà capire quanto, quell’apparenza, corrispondesse alla realtà.

 
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view post Posted on 25/2/2016, 18:10
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Cosa lo bloccava? Beh Mitchell si vergognava a dirlo, però era allo stesso tempo un ragazzo sincero, e poi la sua abilità nel mentire era come dire? Piuttosto scadente in quel momento, era une doti che avrebbe dovuto sviluppare durante la sua permanenza ad Hogwarts, non mentire spudoratamente ma almeno riuscire a nascondere la verità a persone non troppo gradite.
Era difficile parlarne del perchè si bloccava così parlando con le persone che non conosceva, il motivo veniva dalla sua educazione, basta più sull'apparire sempre perfetti, cosa che a Mitchell non piaceva perciò si bloccava in quel modo, ma cosa fare? Dirglielo o non dirglielo? Dopotutto cosa aveva da perdere il corvetto, al massimo l'avrebbe preso in giro, oppure dicendo la verità si sarebbe sbloccato, chissà non rimaneva che tentare.
"Beh, è che sono stato educato ad un modo di rapportarsi con la gente che ho sempre rifiutato, perciò spesso mi blocco, poi ho paura di fare delle figuracce con le persone più grandi - disse il ragazzino abbassando lo sguardo sul tavolo.

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Arya Von Eis
view post Posted on 7/3/2016, 03:33




L’indecisione si poteva chiaramente leggere sul volto del fanciullo, in effetti, a parti invertite, molto probabilmente, lei per prima avrebbe tentato di tergiversare, magari di eludere la domanda, non che fosse difficile in sé, ma la risposta poteva tranquillamente rientrare nella sfera degli “affari personali” che il più delle persone preferivano non mettere in piazza, quindi, non l’avrebbe comunque forzato, anzi, era già pronta a salvarlo da quella sorta di imbarazzo, pronta a cambiare argomento, quando il corvonero, finalmente, si decise a rispondere.
Le sue prime parole la lasciarono un po’ perplessa, era stato vago e, d’impulso, avrebbe voluto domandargli che tipo di educazione aveva ricevuto, ma si convinse che, forse, sarebbe stato meglio evitare, almeno per il momento, le seconde, invece, le strapparono un mezzo sorriso comprensivo.


-Ti svelo un segreto- disse abbassando il tono della voce e avvicinandosi un po’ a lui -Le persone più grandi fanno più figuracce di quanto pensi- tornò poi a sedersi composta -Son cose che possono capitare, come no, ma se non ti metti in giochi la vita può diventare davvero noiosa e ti assicuro che anche la peggior figuraccia, tra qualche anno, sarà solo una storia divertente da raccontare agli amici-

Non si illudeva che quelle poche parole potessero cambiare il suo modo di porsi dall’oggi al domani, ma, almeno, si augurava di non aver parlato al vento, magari, prima o poi, ci avrebbe ripensato e, così, anche solo per gioco, avrebbe potuto pensare di darle ascolto.
Si fece poi un po’ più seria, non aveva dimenticato la prima parte del discorso, quella che, probabilmente, lo condizionava maggiormente, ma non aveva molti elementi, così, si mantenne sul vago


-Non so come tu sia stato educato e, onestamente, poco mi interessa, ma, se posso darti un consiglio, non vedo momento migliore di questo per essere chi vuoi essere e non chi gli altri vorrebbero tu fossi, sei ad Hogwarts, lontano da casa e dai giudizi di quelli che ti sono stati intorno fino ad ora, sei al primo anno, qui nessuno ancora si è fatto un’idea precisa di te, sono più che sicura che, nel bene e nel male, avrai amici e nemici, tanto vale averli essendo te stesso- fece una piccola pausa -se no potresti finire col ritrovarti quel “te stesso” come nemico-

*Ma senti da che pulpito* terminò la frase sorridendogli, anche se, in effetti, forse, non era la persona più adatta a dare quel determinato tipo di consigli o, forse, in realtà lo era, lei per prima era divisa tra chi “doveva” essere e chi “voleva essere” quindi, probabilmente, almeno poteva dire di sapere di cosa parlava.

 
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view post Posted on 9/3/2016, 16:23
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Le parole della serpeverde fecero spuntare un sorriso sul volto di Mitchell, cosa piuttosto rara in quanto il ragazzino era un ragazzo piuttosto serioso, ma in questa occasionegli spuntò sul volto un sorriso sincero per quella ragazza appena conosciuta a cui stava rompendo le scatole per motivi che ad un'altra persona sarebbero sembrati piuttosto futili.
Non conosceva nulla di quella ragazza che aveva di fronte però sentiva di volerla conoscere meglio, di voler dinventare suo amico perchè era riuscita a farlo star tranquillo parlando con una persona più grande di lui, cosa che nessuno era mia riuscito a fare, in quel momento Mitchell era piuttosto felice e solo grazie ad Arya.
"on so come tu sia stato educato e, onestamente, poco mi interessa, ma, se posso darti un consiglio, non vedo momento migliore di questo per essere chi vuoi essere e non chi gli altri vorrebbero tu fossi, sei ad Hogwarts, lontano da casa e dai giudizi di quelli che ti sono stati intorno fino ad ora, sei al primo anno, qui nessuno ancora si è fatto un’idea precisa di te, sono più che sicura che, nel bene e nel male, avrai amici e nemici, tanto vale averli essendo te stesso... se no potresti finire col ritrovarti quel “te stesso” come nemico-" - disse la serpeverde aprendo definitivamente gli occhi al corvonero, non l'aveva mai pensata a quel modo e se lei avesse ragione? Se ora che era ad Hgwarts fosse stato ciò che era davvero, farsi conoscere agli altri rimanendo sè stesso e lasciando perdere ogni apparenza.
"Hai ragione, ora i miei genitori non ci sono posso essere me stesso, non l'avevo mai pensata in questo modo! - disse il ragazzino sorridendo al prefetto serpeverde.
Sai, sei la prima persona che mi fa sentire veramente sereno da quando sono qui, grazie, so che magari lo troverai stupido, ma mi piacerebbe che diventassimo amici in futuro" - concluse il ragazzino sorridendo di nuovo.

narrato - parlato - pensato



Edited by Mitchell` - 20/3/2016, 19:15
 
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Arya Von Eis
view post Posted on 11/3/2016, 00:50




Forse per la prima volta da quando si era seduta a quel tavolo, il fanciullo sembrava averle concesso un sorriso sincero, quasi rilassato, non sapeva se e quanto avrebbe tenuto in considerazione le sue parole, ma almeno sembrava aver raggiunto un piccolo traguardo.
Non si era mai ritenuta particolarmente brava a dare consigli e, a dirla tutta, sperava vivamente che nessuno gliene chiedesse, troppe responsabilità, a mala pena riusciva a gestire le sue cose, figuriamoci dare una mano a qualcuno, ma, già averlo messo a suo agio, sembrava un ottimo risultato, il resto era secondario, sicuramente aveva ben altri punti di riferimento che non lei, dopo tutto, era solo un prefetto appena conosciuto di una casata che non era nemmeno la sua, quanta influenza poteva avere? Quanto potevano contare le sue parole agli occhi di quel ragazzino?
“Hai ragione”
*Cosa che cosa?* doveva ammettere di essere rimasta leggermente spiazzata da quell’uscita che, in ogni caso, le strappò un sorriso *Beh, via, non è che tu abbia scoperto chissà quale nuova legge dell’alchimia, hai semplicemente consigliato a lui quello che tu non sei capace di fare* lasciò perdere quel pensiero, non aveva nessunissima voglia di cimentarsi in quel tipo di ragionamenti, non se ne veniva mai fuori, così, semplicemente, si concentrò sulle parole del corvonero.
*E adesso ti voglio...voglio proprio vedere come ne vieni fuori* per la seconda volta nel giro di pochi istanti era rimasta spiazzata, ma quella frase le apparve così sincera e ingenua che, per forza di cose, avrebbe messo da parte qualsiasi sorta di cinismo nel tentativo di non ferire il fanciullo.
Non che avesse pensato di rifilargli un “no” categorico, lungi da lei, se si fosse soffermata a far la conta delle sue amicizie, non che fossero poi tante, si sarebbe resa conto che, indubbiamente, la situazione era molto variegata, ma, così, non era naturale, cioè, ogni rapporto andava costruito col tempo, non si poteva decidere dalla sera alla mattina di chi essere amico, ma il ragazzino sembrava già esserne consapevole, aveva proiettato il tutto in un ipotetico futuro.
Ci rifletté un attimo, cercando di trovare le parole giuste, non aveva motivi oggettivi per allontanarlo, né per tenerselo vicino in effetti, ma non era quello il punto, le era parso un ragazzo apposto, forse un po’ timido, ma quella certo non era una colpa.


-Non la trovo affatto una cosa stupida, tutti abbiamo bisogno di amici, di qualcuno di cui fidarci, magari, se inizierai a mostrarmi il vero Mitchell...- lasciò la frase volutamente in sospeso, era un modo come un altro per fargli intendere che nessuno poteva sapere cosa riservasse loro il futuro, ma che a priori non escludeva nessuna possibilità -...o magari finiremo col diventare acerrimi nemici- rise divertita -Ma dimmi un po’...- continuò poco seria sempre nel tentativo di rendere quella conversazione il meno pesante possibile -...se io sono la prima che ti ha messo a tuo agio, quanta brutta gente hai incontrato al castello?-

Okey, ora poteva apparire leggermente impicciona, ma non l’aveva fatto con l’intento di spettegolare o chissà che, semplicemente voleva farlo parlare, se davvero aveva deciso di darle ascolto, tanto valeva cominciare subito, giusto per capire se rientrava nel genere “il mondo è fatto di frutta candita e unicorni rosa”, nel genere “il mondo deve ardere tra le fiamme dell’inferno” o in una qualche via di mezzo.

 
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view post Posted on 20/3/2016, 19:30
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Il ragazzino era fermo immobile con lo sguardo fisso sulla Serpeverde. Stava rimuginando sulle parole dette poco prima, era sul serio la prima volta che era tranquillo ad Hogwarts, la prima volta che riusciva a mostrare il vero se stesso ad una persona senza nascondersi dietro quella maschera che i suoi genitori gli avevano obbligato a mettere su per mostrarsi il ragazzino perfetto in quanto per la famiglia Lacroix la cosa più importante era apparire.
Il ragazzino venne riportato alla realtà dalle parole di Arya: "..se io sono la prima che ti ha messo a tuo agio, quanta brutta gente hai incontrato al castello?". Era effettivamente vero, la priam persona con cui riusciva ad essere sereno e a suo agio, forse perchè non aveva ancora conosciuto molte persone da quando era arrivato nella scuola di Hogwarts oppure perchè semplicemente non aveva mai avuto modo di ragionare in quel modo, troppo legato alla sua educazione troppo legato ancora alla sua enorme casa al centro di Mancheseter, ma ora era ad Hogwarts poteva diventare chi sarebbe voluto essere poteva fare ciò che voleva senza che i suoi gentori gli imponessero le loro stupide regole riguardo al rapportarsi con la gente, quando finalmente giunse alla conclusione non riuscì a trattenere una piccola risata, forse la prima risata di gusto da quando era nella scuola, però durò pochi istanti infatti Mitchell si ricompose subito e parlò alla ragazza: "Beh, sinceramente non so se chi ho incontrato sono brutte persone o meno dopotutto non le conosco a fondo, cioè per quanto ne so potresti essere anche tu una di queste brutte persone di cui parli, però non ti conosco e non posso dire nulla. So solo che mi hai aperto la mente e se la priam persona con cui riesco a essere a mio agio" - concluse lui guardando la ragazza negli occhi sorridendo.

narrato - parlato - pensato

 
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