Lo studio, il corvo e il serpente, Per Arya

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Arya Von Eis
view post Posted on 13/4/2016, 01:41




*Oh, finalmente* un sorriso compiaciuto comparve sul volto della serpeverde nell’udire quella piccola, anche se breve, risata del corvonero, per quanto poco, era già un piccolo passo avanti, si era lasciato andare a qualcosa di spontaneo, certo, le vecchie abitudini erano dure a morire e il ragazzino si era ricomposto quasi immediatamente, ma era pur sempre un piccolo traguardo.
La risposta fu decisamente diplomatica, forse anche troppo, cioè, non che non apprezzasse la diplomazia, figuriamoci, lei era la prima a non sbilanciarsi troppo, ma quel modo di fare era sempre segno di un pensiero più che ragionato, di un imposizione, propria o derivata da altri, ma, in ogni caso, segno di poca spontaneità, non avrebbe comunque fatto notare la cosa al fanciullo, insistere non sarebbe servito a nulla, anzi, l’avrebbe probabilmente fatto sentire in difetto, vanificando i piccoli traguardi ottenuti.


-Hai ragione- rise -Io sono decisamente una brutta persona, una delle più brutte che potrai incontrare ad Hogwarts- ovviamente era facilmente intuibile dal suo tono che stesse giocando -Guarda cos’ho avuto l’ardire di fare, farti andare contro ciò che ti è stato insegnato, farti sentire a tuo agio, cioè, che affronto, solo una brutta persona potrebbe spingersi fino a tali livelli- poi gli sorrise, facendosi un po’ più seria -A parte gli scherzi, hai davvero ragione, mi fa piacere che tu non voglia giudicare qualcuno solo per la prima impressione, dopo tutto, che fretta c’è? Le persone non sono quasi mai ciò che sembrano, meglio prendersi del tempo-

Tra uno scherzo e l’altro stava comunque cercando di dare qualche consiglio utile al corvonero, che poi decidesse di seguirlo o meno, non era affar suo, per quanto la riguardava, le sue stesse parole le risuonavano nelle mente costringendola a ricordarsi di seguire i suoi stessi consigli e ricordandole che, lei per prima, cercava in tutti i modi di mostrare un’immagine di sé completamente diversa dalla realtà.

-Ad esempio- tornò a incrociare lo sguardo del ragazzino con un’espressione a metà tra il serio e il giocoso -Io vedo un ragazzo serio, introverso, forse un po’ timido, che cerca a tutti i costi di far bella impressione dimenticandosi di essere semplicemente un ragazzino con tutti i pregi e difetti che questo comporta- gli sorrise -E’ davvero questo che sei? E’ questo che vuoi essere?-

Non c’era nessun tono accusatorio nella sua voce, non lo stava rimproverando e, a dirla tutta, non voleva nemmeno una vera e proprio risposta, voleva semplicemente fargli capire l’impressione che dava, in modo che potesse regolarsi di conseguenza in base a ciò che desiderava, qualunque cosa fosse.

 
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view post Posted on 18/4/2016, 17:55
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Mitchell Lacroix «

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Era un minimo in difficoltà, la prefetta aveva messo il primino di Corvonero davanti alla dura realtà e ad una domanda dalla risposta non semplice, era piuttosto difficile per il ragazzino trovare un risposta concreta a quella domanda dato che non si era mai posto un quesito simile. Mitchell era sempre stato un ragazzino ubbidiente che seguiva alla lettera l'educazione impartitagli dai suoi genitori riguardo ai comportamenti da tenere in pubblico o con gente più anziana di lui, e non conosceva altri modi per poter parlare con certa gente se non lasciare condurre il discorso a loro e limitarsi da rispondere con un tono cortese e garbato. Ma ora era davanti ad una domanda interessante, la prefetta aveva ragione, non doveva più essere legato ad una educazione che non gli sarebbe servita a molto, ora poteva decidere chi essere e cosa diventare, poteva tirare fuori il vero sé stesso e mostrarsi alla gente per ciò che era.
«Beh, non è una domanda semplice quella che mi poni, sono un bambino di 11 anni, non so ancora bene cosa voglio essere» - disse Mitchell accennando un sorriso alla Serpeverde cercando di sdrammatizzare un po' perchè sentiva che la situazione sembrava un po' tesa, per poi riprendere la parola: «Di me con certezza so solo una cosa, anche se sono ancora un bambino so guardare le situazioni con occhio critico e comprenderle, ovviamente per quanto mi è concesso E credo di avere capito una cosa su di te invece, non sei una persona cattiva, se lo fossi mi avresti già mandato a quel paese» - concluse il ragazzino ridacchiando su questa sua ultima affermazione.

Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

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Arya Von Eis
view post Posted on 24/4/2016, 02:12




Dall’espressione del fanciullo non fu difficile intuire che la domanda lo metteva un po’ in difficoltà, forse, in effetti, aveva esagerato, dopo tutto, lo aveva detto lei stessa, era solo un ragazzino di undici anni.
Gli sorrise comprensiva nell’udire la prima parte della risposta, almeno non sembrava così presuntuoso da credere di avere già tutte le risposte, sembrava conoscere i suoi limiti e, tutto sommato, non appariva nemmeno toppo spaventato a ciò.
Ormai ne aveva viste di tutti i colori, da mocciosi che si credevano chissà chi e, alla fine, non erano nessuno, ad altri completamente terrorizzati dall’incertezza del futuro, aver trovato una via di mezzo non le dispiaceva affatto, certo, sempre che il ragazzino non prendesse una botta in testa il giorno seguente ed entrasse di diritto in una delle categorie sopra citate.

-Grazie al cielo- esclamo con enfasi -Hai tutto il tempo per trovare la tua strada- rise -Nel frattempo, mentre la cerchi, o lei ti trova, non dimenticare di divertirti-
Onestamente sarebbe stato l’unico consiglio che si sarebbe sentita di dare a chiunque, certo, trovare il proprio posto nel mondo era importante, ma, a volte, qualcuno era così accecato da quell’obiettivo che si dimenticava tutto il resto.
Con le successive affermazioni quasi le fece tenerezza, magari, nel suo piccolo, poteva anche aver ragione, ma, alla sua età, valutare chi gli stava di fronte poteva essere complesso, troppe poche esperienze, troppo legato alla fanciullezza, in ogni caso non osò dirglielo, se ne sarebbe reso conto crescendo, chissà quante volte avrebbe cambiato opinione sulle persone, chissà quante volte avrebbe cambiato prospettiva.
Sorrise involontariamente alle sue ultime parole, ovviamente non la conosceva, non poteva sapere cos’avesse o non avesse fatto e se, quella, non fosse soltanto una maschera, ma quella conclusione le fece comunque piacere, malgrado tutto, non si riteneva una persona cattiva, con tanti difetti certo, ma cattiva forse no, magari in qualche occasione, ma sicuramente la sua cattiveria era totalmente giustificabile e giustificata.

-Quanta presunzione piccolo Mitchell- lo canzonò ridendo -Magari sto solo cercando i tuoi punti deboli per poterli sfruttare a mio vantaggio in futuro- fece una piccola pausa, assumendo un’espressione e simulando un tono più altolocati -E poi trovo poco di classe mandare a quel paese la gente-



Notavo che, nel frattempo, sei cresciuto notevolmente e molte cose sono cambiate, quindi, se vuoi, possiamo avviare la role verso la conclusione ed eventualmente aprirne una più avanti se vuoi un secondo round XD
 
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view post Posted on 8/5/2016, 14:11
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Mitchell Lacroix - Studente Corvonero - Scheda

Le risposte della ragazza fecero sorridere Mitchell, che rimase immobile seduto al tavolo per alcuni istanti a rimuginare su come poter rispondere in maniera sensata a quelle poche frasi del prefetto Serpeverde.
«Diciamo che il divertimento non mi mancherà, sperando solo di non mettermi nei guai, altrimenti chi la sente Jenifer se facio perdere punti alla casata » - disse Mitchell ridacchiando, immaginando la faccia di Jenifer con un’espressione che trasudava rabbia da ogni poro a causa di una punizione assegnata a Mitchell e alla conseguene perdita di punti per la casata. Gli vennero i brividi al solo pensiero.
Rimase nuovamente in silenzio, ad ascoltare le parole della Serpina, dopotutto il saper ascoltare una persona ed imparare da essa è una dote che Mitchell riteneva essere fondamentale in ogni uomo, chi non era in grado di farlo era semplicemente un arrogante, ogni persona nel suo piccolo ha qualcosa da insegnare a qualcuno, e MItchell l’aveva imparata quella lezione.
«Chiamalo sesto senso, ma non mi sembra che tu sia una persona cattiva, magari mi sto sbagliando e in futuro mi ritroverò in fondo al lago nero perchè mi ci hai buttato dentro tu, anche se non credo che lo faresti. Non per paura ma perchè non sei una persona malvagia» - concluse Mitchell sorridendo alla ragazza.
Probabilmente anche in questo caso il ragazzino era stato piuttosto presuntuoso, dopotutto si era introdotto in un discorso probabilmente troppo complesso per lui, dopotutto a undici anni non poteva pretendere di affrontare discorsi così complessi e filosoficamente così profondi.
Era immobile che fissava il legno del tavolo, quando realizzò che ora fosse, scoprì di essere in un enorme ritardo per ritornare in sala comune dato che doveva incontrare dei suoi compagni di casata prima di cena.
«Ehm, perdonami ma devo scappare in sala comune altrimenti rischio il linciaggio» - ridacchiò prima di riprendere a parlare - «sono già in ritardissimo, spero di ri incontrarti presto in giro per la scuola.» - concluse Mitchell rivolgendo un sorriso sincero alla ragazza prima di alzarsi dalla sedia e fare un gesto di saluto per la ragazza e dirigersi verso la scalinata principale per tornare alla torre di divinazione dove lo aspettavano gli altri Corvonero.

 
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Arya Von Eis
view post Posted on 23/5/2016, 02:22




Tutto sommato, malgrado qualche piccola provocazione e qualche domanda forse un po’ scomoda, la conversazione era sempre rimasta su toni abbastanza leggeri e pacati, a tratti anche divertenti, le prese in giro non erano mancate e, probabilmente, nessuno dei due si era sentito particolarmente a disagio.
Il fanciullo le sorrise di nuovo, era un buon segno e stava già per ricambiarlo quando lui parlò e, a stento, riuscì a trattenere una risata
-Basta fare le cose per bene, sono sicura che nemmeno la signorina McLoen sia immune a un po’ di sano divertimento...in caso contrario...chiamami e verrò in tuo soccorso- a questo punto gli sorrise, certo non gli avrebbe detto ciò che diceva sempre ai suoi concasati, ma il senso di quella frase era abbastanza intuibile *L’importante è non farsi beccare*
Alla successiva affermazione del ragazzino sollevò un sopracciglio quasi a volerlo contraddire -Morte per annegamento...mmm...troppa poca soddisfazione, credo opterei per altro- ovviamente il tono e l’espressione lasciarono intendere chiaramente che non parlasse sul serio, cioè, in realtà pensava seriamente che l’annegamento non le avrebbe dato abbastanza soddisfazione, ma non pensava minimamente di uccidere il corvonero, quindi, alla fine dei conti, lo stava solo prendendo simpaticamente, magari a detta di lui nemmeno troppo simpaticamente, in giro.
Ci fu poi un attimo di silenzio, da quant’è che si trovavano lì? Da quant’è che stava evitando di studiare? Non troppo, ma probabilmente più del consigliabile, fu il giovane a interromperlo, sembrava essersi improvvisamente reso conto di essere in ritardo per qualcosa
-Niente linciaggi, devi restarmi in vita se no come faccio ad annegarti?- rise prima di salutarlo seriamente -A presto ragazzino, guarda che la prossima volta voglio essere aggiornata su cos’hai combinato- gli sorrise congedandolo con un cenno del capo e tornando controvoglia al suo libro.

 
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