Fighting against the Dark, missione per l'es

Era trascorsa più di una settimana dalla inspiegabile morte di Malala Wisk e le indagini della Magiquestura erano giunte a un punto morto. In una parola, arenate. Naturalmente all'esterno nessuno sapeva nulla o meglio, tutti si immaginavano ferventi attività di indagine da parte degli addetti ai lavori dirette a scovare l'assassino di una personalità vip di tale spessore.
Ma quando c'era di mezzo un (presunto) attacco oscuro - e quelle erano le voci che giravano con una certa insistenza - l'Ordine non poteva esimersi dallo scavare a fondo, ogni informazione utile, ogni vittoria, ogni scoperta costituiva un piccolo passo in avanti verso la disfatta di Voldemort e la sua banda di psicopatici mascherati.
Albert Scottdale, marito della defunta bulgara, poteva essere un buon punto di partenza. Certo era già stato interrogato più e più volte, la gente si era fatta l'idea che potesse entrarci qualcosa, addirittura girava voce che quella maledetta mattina fosse stato proprio lui a tendere un'imboscata alla moglie spinto dalla folle gelosia.
La villetta dove aveva vissuto la Wisk si trovava poco fuori Hogsmeade, lungo la via che portava alla Stazione.
La giornata era splendida e il paese gremito.

"Signorina ... "

Una mano avvizzita e ossuta si poggiò sulla spalla della giovane Corvonero impedendole di compiere anche un solo passo in avanti.

"Hai qualche spicciolo? Sono due notti che mi sogno le Piperille ..."

Una vecchia canuta le si rivolse con sguardo speranzoso, aveva una guancia interamente ricoperta da una voglia color fragola.

Una ... falce??
La insignificante moneta disintegrò lo sguardo speranzoso della vecchia, con una falce le piperille sarebbero rimaste un sogno irraggiungibile.
Gli occhietti da rapace si posarono sul volto concentrato della giovane ragazza, esprimevano evidente indignazione e disgusto per quell'offerta insensibile.

"Cosa me ne faccio di quella?"

Sibilò l'anziana signora alludendo alla moneta rimasta sul palmo della mano della Corvonero.

"Voi ragazzine non avete il minimo ritegno. Ho bisogno delle Piperille lo capisci? Quando uno ha bisogno, ha bisogno. Ho chiesto "qualche" spicciolo, non uno spicciolo, compris?"

Prese a gesticolare aggirando la giovane e piazzandosi davanti a lei, la gonna lunga e larga frusciava rumorosamente contro l'asfalto.

"La Stazione è lontana e difficile da raggiungere. Difficile difficile"

Guardò oltre la spalla di Jenifer.

"Ma la tua generosità verrà ripagata e potrei accompagnarti. Devi partire?"

In realtà non le importava del motivo per cui la giovane le aveva chiesto indicazioni per la Stazione, voleva solo quelle dannate Piperille.
Le rivolse nuovamente uno sguardo carico di speranza. O era bramosia?

Per Merlino, Merliana, Merlinzufolo e Merlascuffio!
Ora si che si iniziava a ragionare.
Nonostante la veneranda età e le giunture scricchiolanti la vecchia si avventò sui galeoni come un rapace strappandoli di mano alla giovane Corvonero prima che quella riacquistasse il buon senso.

"Brava figliola, la fortuna te ne renderà merito"

Ma si, i giovani credevano nella fortuna, nel fato, nelle buone azioni. Le aveva dato tutti quei soldi per compare le piperille, qualcuno se ne sarebbe accorto e l'avrebbe ricompensata.

"Oh si. Distante. Ma ti accompagno volentieri, vieni"

Prese a trotterellare a testa bassa, la vetrina di Mielandia sbrilluccicava e non sarebbe stato carino far tappa li' prima di aver adempiuto al suo dovere. E poi voleva godersi le piperille in beata solitudine.

"Dove vai?"

Si voltò intenzionalmente verso l'Ufficio Postale osservando il piccolo edificio con interesse, sapeva cosa c'era alle sue spalle ma non doveva, non doveva assolutamente fermarsi.

"E, soprattutto, lo hai fatto il biglietto? Se non lo hai fatto non parti, io te lo dico"

Oddio, perchè aveva tirato fuori il discorso del biglietto? E se quella giovinetta le chiedeva indietro i soldi per farlo?
Optò per un repentino cambio di argomento, stavano giusto avvicinandosi alla Stamberga Strillante.

"Adesso fai attenzione, questo non è un bel posto neanche di giorno. Si sentono rumori sinistri e molti giurano di aver visto le sagome dei loro cari morti alle finestre"

Come cicerone non era affatto male, le mancava la bandierina colorata e avrebbe potuto portare in giro per il paese un gruppo di turisti stranieri. Quante piperille avrebbe potuto comprare? Gli stranieri avevano un sacco di soldi.

"I tuoi cari sono tutti vivi figliola?"

La diffidenza e la poca inclinazione al dialogo non parvero infastidire la vecchia, dopotutto Jenifer aveva ragione, non le importava proprio niente delle risposte. Aveva i suoi galeoni e custodiva il desiderio di farsi una gran scorpacciata di piperille una volta mollata la ragazzina.

"Buon per te"

Rispose quasi con noncuranza riprendendo il cammino con rinnovato vigore.
Tuttavia la domanda che le venne rivolta rimase a vorticarle in testa attentando al pensiero fisso delle piperille.
Doveva forse dirglielo?
Del resto ci aveva provato svariate volte ma sembrava che il fascino di quella Stamberga stesse subendo un consistente declino.

"I giovani d'oggi sono troppo disillusi. Ma la colpa è dei genitori sai, non hanno più voglia di perder tempo a raccontar fiabe, i bambini non sognano più come una volta"

Si voltò per osservare le mute finestre, a quell'ora non facevano paura.

"Io sono vecchia, ne ho seppelliti tanti. I volti là si affollano uno sull'alltro"

Accennò con la testa in direzione della Stamberga, ormai alle loro spalle.

"L'ultimo che ho visto è quello di quella veela ... come si chiamava? Witt mi pare. La gente se le va a cercare e poi il mondo si indigna. Povera di qui, povera di là ... se la Wizz ... o Witt? Insomma, se la Will se ne fosse stata in casa a ravvivare il focolare non le sarebbe successo nulla no? Lo sanno tutti che si trovava lì per fornicare"

Ridacchiò e scoccò a Jenifer un'occhiata ammiccante, di quelle che la sapevano lunga.

"Prima o poi farete TUTTE la stessa fine"

Che aveva da ridacchiare quella ragazzina non lo sapeva proprio.
Ma del resto era la sua fornitrice ufficiale di Piperille e doveva mostrarsi gentile e loquace.

"Si dicono sempre tante cose ... la gente si sente depositaria della verità anche se non sa assolutamente nulla ma ci tiene a farti sapere come la pensa. E non hai idea di quanto si sciolga la lingua quando arrivano quelli gel giornale"

Alzò le spalle. A lei non avevano chiesto niente.

"E quando si trovano di fronte a qualcosa di inspiegabile la colpa è sempre del lupo cattivo. La verità è che quella era una donnaccia"

Pronunciò l'ultima parola con tutto il disprezzo possibile, se avesse avuto un po' di saliva avrebbe anche sputato in terra.

"Si, abitava oltre la Stazione, laggiù ... "

Indicò un punto privo di interesse, a parte un casotto e dei binari erano completamente circondati dalla vegetazione.

" ... vicino al lago. Il marito sta sempre là, mi chiedo che cosa aspetti a fare le valige e cambiare città. Non c'è nient'altro che dubbio per lui qui. E brutti ricordi"

E lei sapeva benissimo quanto potevano essere taglienti le malelingue, dopo tutto era una rinnegata.
Si fermò massaggiandosi la schiena.

"Siamo arrivati. Non mi hai ancora detto dove vai ma ovunque tu vada, vacci convinta"

"Ma ti pare?"

La vecchia schioccò le labbra, incuriosita da quella ragazzina.
Dopotutto un po' di compagnia quel giorno non le era costata, anzi, ci aveva guadagnato. E la giovane sembrava davvero interessata ai suoi discorsi, nessuno le dava mai credito, neanche quelli del giornale.
Eppure la sua "inconsistenza" le aveva permesso, più di una volta, di vedere senza essere vista.
Si abbassò, nel goffo tentativo di accennare un inchino e riprese la via per il paese.
Un improvviso senso di inquietudine le fece rallentare il passo, si fermò quasi voltandosi all'indietro. Ma la giovane era sempre lì.

I ragazzini facevano a gara per mettersi nei guai.

Riprese a camminare.

Ma, del resto, non ricordava di aver detto niente di particolarmente allarmante.

La sagoma della Stamberga si fece più vicina.

E poi stava partendo.

Girò la testa mentre ci passava davanti, il volto della cantante bulgara era lì, si intravedeva da una delle finestre, non poteva scorgere la sua espressione da quella distanza ma suppose che fosse pregna di disappunto.
Allungò il passo, non aveva più voglia di piperille.
E quella sera avrebbe dormito in paese.