| Per un solo attimo, il ragazzo si era posto una domanda abbastanza stupida, chiedendosi se Versus non avesse effettivamente compreso chi fosse. Un secondo dopo, invece, sentì le sue frasi e cancellò qualsiasi dubbio privo di fondamenta dalla sua mente. La commessa di quel pub ci sapeva fare, era un'attrice interessante e, ancora una volta, scoprire di avere un'altra passione con l'altra fu una bella rivelazione per Oliver. Non solo la musica, quanto anche la recitazione; certo, forse era solo un gioco o un modo per divertirsi, magari Versus stava tenendo semplicemente corda al Grifondoro, niente di più né di meno, eppure il tutto aveva assunto note da professionisti. *Che parolona!* pensò l'Irlandese dopo aver elaborato una riflessione tanto profonda: esperti di teatro? E nel suo caso per quale motivo? Solo per aver finto di essere un viaggiatore di passaggio con il tono di voce brusco e gentile a tratti? Incapace di trattenere una risata, cercò di nascondere quel suono cristallino con un colpetto di tosse, mentre si calava maggiormente il berretto sul capo. Versus gli aveva chiesto la direzione del suo itinerario, cosa avrebbe dovuto rispondere? Tornava ad Hogwarts, ovviamente, ma la messinscena non prevedeva alcuna forma di verità. Sollevò nuovamente il volto leggermente accaldato, facendo scioccare le mani come un uomo vissuto, quasi un lottatore di sumo senza mutandoni. No. Davvero no. Avrebbe dovuto frenare la sua fervida fantasia. "In Alaska, giovincella, me ne vado in Alaska a trovare parenti... ehm" - un altro colpo di tosse, poi riprese con la stessa cadenza da adulto fumatore accanito - "Parenti Mezzogiganti, eh già!" In quel momento avrebbe dovuto sputare o almeno fare un gesto del genere, così da rendere tutto più realistico, ma la sola idea fece accapponare la pelle del ragazzo. Il teatro sarebbe stato libero e divertente, senza il galateo a frenarlo. Aspettò la bottiglia di Vino Elfico ordinata e quando fu posata sul bancone la afferrò con decisione e se la lasciò scivolare tra le mani fin troppo curate per poter essere quelle di un Mago rozzo. Si diede uno sguardo attorno, notando di non essere in molta compagnia, quindi produsse una sorta di schiocco con la bocca, come il suono di un tappo appena stappato. Come un cretino, poi, Oliver finse di deglutire rumorosamente mentre inclinava la bottiglia dall'alto verso il basso, sena toccare le labbra. Soddisfatto di aver assunto quel liquido invisibile, riposò il fiasco sulla superficie di legno e poi si passò un braccio sul volto, intendo a pulirsi. Stranamente, l'immagine di sua nonna era sempre vivida nei suoi pensieri e istante dopo istante sembrava esprimere un'espressione di puro disgusto. Ben le stava, dato il trattamento fatto subire al nipote. Peccato fosse tutto immaginario. Oliver ascoltò le parole di Versus, ma il ruolo che avrebbe dovuto interpretare lo spinse a muovere la mano avanti ed indietro, invitando l'altra a tacere con un "Shh" sussurrato. Alla vista della zuppa di Plimpy - che non sapeva neanche cosa fossero, avendoli visti soltanto sul menù di sua zia Brigitte ad una cena meno formale del solito - Oliver sembrò esaltarsi, avendo un certo languorino. Niente dolci quella mattina, bisognava ricordarlo. Pagò prima, passando un Galeone sulla tavola e dicendo: "Tieni il resto, ragazza" senza pensare che la mancia fosse soltanto di quattro Falci. Che brutta figura che stava facendo, non era di certo la miglior rappresentazione di sé... ma forse di un losco individuo sì, non era male. Fece un cenno negativo con la testa, un "no" semplice, all'invito della garzona di spostarsi da un'altra parte. Non sarebbe rimasto molto, in effetti. Prese un sorso del brodo del piatto con un cucchiaio trovato accanto la pergamena che fungeva da tovaglia, portandolo alla bocca e... "Vers, ma che cosa... che cosa è?" Adieu, teatro. Lo sguardo si era infiammato, perché la pietanza sembrava essere piccante, bollente e... "Buona, non credevo che fosse così buona!" concluse, meravigliato di poter assaggiare qualcosa di tanto decente in un posto tanto sporco e poco lucente. Il Fato stupiva sempre. Libero dalla strana parte recitata fino ad un attimo prima, Oliver rise e si tolse gli occhiali da sole, piegandoli e infilandoli in tasca. Un'idea balenò nella sua mente e subito dopo indicò Versus con il cucchiaio, riprendendo la voce rozza per scherzo. "Ti andrebbe di rubare delle zucche?" E via con un altro occhiolino.
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